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Quasi 100mila gli addetti nel settore «Via la burocrazia dall’agricoltura, è’ necessario potenziare le politiche per lo sviluppo rurale, puntando su ricambio generazionale, aggregazione dei produttori, strategie di filiera, sviluppo locale. E orientare le risorse verso le imprese professionali e l’agricoltura produttiva per rafforzare il reddito degli agricoltori» dice Pascucci.

Per il rafforzamento della competitività delle imprese la crescita effettiva e duratura del sistema economico e sociale è necessario perseguire, a partire dal livello nazionale, gli obiettivi strategici della semplificazione burocratica, della qualità della regolazione e dell’efficienza della pubblica amministrazione, il rispetto del principio di proporzionalità, la misurazione attenta degli oneri, valutare bene l’impatto delle nuove norme, la profonda revisione e razionalizzazione dei controlli verso le imprese, ridurre (togliere le duplicazioni e gli adempimenti “superflui”) e semplificare gli adempimenti per favorire la crescita delle imprese, in particolare su lavoro, previdenza, ambiente ed aiuti pubblici.

 
Investire in agricoltura per salvaguardare il territorio, rafforzare la competitività delle imprese, dare più reddito agli agricoltori – «Negli ultimi 10 annisottolinea Giordano Pascucci, presidente Cia Toscana  - sono stati abbandonati in Toscana 100.000 ettari, occorre  rimetterli in coltivazione, invertire questa pericolosa tendenza. Bisogna sostenere con maggiore efficacia gli investimenti in agricoltura, favorire la ripresa produttiva dei terreni, potenziare le politiche per lo sviluppo rurale, puntare con decisione al ricambio generazionale ed imprenditoriale, incentivare con maggiore determinazione l’aggregazione dei produttori e del prodotto, rafforzare le politiche e le relazioni  di filiera, rendere più competitive le imprese agricole per riportare maggiore valore aggiunto e dare più reddito agli agricoltori. In dieci anni il reddito dei nostri agricoltori è diminuito del 25% mentre quello degli agricoltori europei è aumentato del 13%. Con il rilancio ed il sostegno dell’agricoltura si tutela e si salvaguardia il territorio toscano dal dissesto idrogeologico».
La crisi economica non finisce di produrre effetti negativi - «I prezzi alla produzioneaggiunge il direttore Cia Toscana Valentino Vannelli - continuano ad essere in genere insoddisfacenti, ad eccezione del settore del vino che conosce invece un timido ma incoraggiante segnale positivo sia delle quantità commercializzate che dei prezzi grazie ad una ripresa parziale dell’export.  Relativamente all’export si manifestano tendenze di ripresa degli ordinativi che interessano alcuni comparti: dal vivaismo, ai prodotti trasformati, all’agriturismo. Il mercato della cosiddetta filiera corta è riuscito a dare qualche risposta ai produttori, sebbene in uno spazio limitato legato ad alcune produzioni. Purtroppo, quella della filiera corta che si manifesta mediante la presenza in mercatini, non è una soluzione praticabile per tutte le aziende agricole e gli allevamenti.  Non è positivoprosegue Vannelli - , sotto il profilo dei prezzi, il rapporto con la Gdo perché i costi di un sistema distributivo al dettaglio non più adeguato sono sempre scaricati sulla fase produttiva; ed i maggiori guadagni si collocano sempre nella fase distributiva. In qualunque segmento produttivo. Da tenere presente tuttavia che il rapporto con la Gdo garantisce comunque costanza di ritiro e garanzie di pagamento nei tempio stabiliti».

 

I numeri dell’agricoltura toscana - Le aziende agricole in Toscana sono 72.686 per una Superficie agricola utilizzabile (Sau) di 855.601 ettari (superficie media  per azienda di circa 11 ha.); le aziende condotte da under 40  az. sono 7.143 con una    Sau  di 96.912 ha. mentre le aziende biologiche sono 2.442 con una Sau di 41.562. 
Occupazione: Un comparto che vale circa 100mila addetti: fra le aziende autonome (coltivatori diretti, Iap, ecc) 30mila di cui 23.440 titolari; 8262 datori di lavoro e 59.849 operai agricoli  (di cui 12.289 a tempo indeterminato e 47560 a tempo determinato per un totale di 3.056.259 giornate lavorative. Le aziende iscritte alle Camere di Commercio sono 41.185 di 13.538 condotte da donne  (32,9%); 2.641 da giovani (8,4%) e 1842 da stranieri (4,5%)  
Le colture principali sono: prati-pascolo az. 12.396, ha.  94.899; legnose-agrarie (olivicola, vite, frutteti) az. 60.720, ha. 177.069; di cui solo vite  az. 26.120, ha. 59.993; seminativi az. 39.448,  ha. 479.888; vivaismo az. 2.450, ha. 6.580. Gli allevamenti in Toscana: Bovini 3.415 (capi 85.371); Equini 3.073 (capi 14.619); Ovini 2.359 (471.064); Caprini 774 (11.997); Suini 1.293 (119.230); Avicoli 1.659 (1.999.087); Conigli 795 (83.624)
 
Mondo Cia Toscana - La Cia rappresenta oltre il 38% dell’agricoltura toscana con 20.747 imprese, trattando oltre 45.218 istanze relative a 214 tipologie di pratiche (opportunità) che hanno attivato 390 azioni. i titolari di azienda sono per il 54% uomini, 30% donne, oltre il 15% sono società. Tra le imprese individuali i titolari di impresa: fino a 40 anni sono oltre l’8% (di cui il 2% sotto 30 anni), il 12% ha tra 41 e 50 anni, il 19% da 51 a 60 anni, il 61% oltre 60 anni. Complessivamente sono 89.060 gli aderenti a Cia in Toscana, significativa anche l’adesione all’ Associazione Pensionati Toscana che conta 65.502 pensionati
 
Redazione Floraviva

8.5% delle imprese agricole toscane è gestito da under 40, dentro i numeri ci sta la verità: in Toscana il trend generazionale sta cambiando più veloce che altrove soprattutto grazie agli incentivi e alle risorse messe a disposizione dai piano di sviluppo rurale e dal bando per l’insediamento di nuove aziende agricole della Regione Toscana che hanno permesso a 634 giovani toscani under 40 di coltivare il proprio sogno imprenditoriale. Il 34% dei giovani che hanno fatto domanda sono di età compresa fra i 18 e i 25 anni, il 30% hanno fra i 26 e i 32 anni, il 36% fra i 33 e i 39 anni. Il 66% sono maschi, il 34 % sono donne. I giovani che scommettono tutto sull’agricoltura in Toscana non mancano e molti sono quelli da “convincere” che è la strada giusta.

 
In Toscana arrivano i tutors di Coldiretti per gli aspiranti imprenditori agricoli e per tutti coloro che vogliono, e soprattutto sognano, di aprire un’impresa agricola ma non sanno come fare o hanno bisogno solo di qualche incentivo e motivazione per iniziare. Complice le difficoltà occupazionali e di collocamento professionale, ma anche spinti da un desiderio di cambiare stile di vita radicalmente, il 38% dei giovani toscani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare con una multinazionale (28%) o fare l’impiegato in banca (26%). Addirittura 3 giovani su 4 di chi un lavoro ce l’ha vorrebbero cambiarlo perché infelici. Nella nostra regione l’8,5% delle imprese agricole – non poche quindi - è gestito da un imprenditore under 40 mentre 25%lavora in un’azienda agricola come coadiuvante di un familiare. Di questespiega Coldiretti - circa il 70% opera in attività multifunzionali: dall'agriturismo alle fattorie didattiche, dalla vendita diretta dei prodotti tipici e del vino alla trasformazione aziendale del latte in formaggio, dell'uva in vino, delle olive in olio, ma anche pane, birra, salumi, gelati e addirittura cosmetici.
 
 
 
20 i tutors che in Toscana sono già pronti a rispondere ad ogni dubbio, guidare ed offrire spunti e consigli per una corretta gestione dell’azienda osemplicemente per evitare errori per chi è intenzionato ad aprirne una nuova di zecca. Si tratta di imprenditori agricoli “giovani” come i loro potenziali interlocutori con cui scambiare, anche di fronte ad un caffè tutta una serie di informazione che possono essere decisive per intraprendere una scelta di vita nuova e diversa. “Il team di tutors è già a disposizione in ogni provincia della nostra regione; – annuncia Paolo Giorgi, Delegato Regionale Giovani Impresa Toscana (info su www.toscana.coldiretti.it) – offriamo la nostra esperienza, la praticità di tutti i giorni ma senza dimenticarci di ricordare, a chi sta pensando di aprire un’azienda agricola o di provarci, che non sarà facile, e che non bisogna scoraggiarsi o perdersid’animo. Si investe prima di tutto su se stessi: l’entusiasmo è un elemento decisivo per raggiungere i propri obiettivi”. Per trovare i tutors basta andare sul nuovo portale social di “Giovani Impresa Coldiretti” (http://giovanimpresa.coldiretti.it/), cliccare sulla sezione “Consulenza”, selezionare la provincia-territorio di interesse e scrivere al tutor di riferimento di cui si possono già conoscere alcune informazioni professionali, e non solo. “Anche questo – spiega Giorgi – è un modo per costruire un rapporto diretto già al primo impatto”.
 
Il progetto dei “Tutors di Coldiretti” va di pari passo con l’attivazione del nuovo portale dedicato e pensato per dialogare con tutti i giovani agricoltori che imprenditori lo sono già, e per chi lo vuole diventare. Un canale esclusivo dove condividere esperienze e raccontare attraverso lestorie, i colori, i prodotti, le sfide ed il progetti, un Paese che ha un futuro e che non si piega. Nel portale è possibile trovare informazioni su tutti i bandi e finanziamenti aperti, sugli eventi in calendario sugli adempimenti. In pratica un’interfaccia “h24” dove l’utente-navigatore può diventare protagonista della sezione “storytelling”. “La generazione degli under 40 – conclude Giorgi – appartiene alla generazione digitale, a completo agio con nuovi modi di comunicare e condivisione. Questo ci permette di eliminare filtri, velocizzare le comunicazioni ed avere risposte in breve tempo. L’agricoltura del futuro siamo noi, e prima prenderemo confidenza con questa responsabilità e prima aiuteremo la nostra regione, ed il nostro Paese, ad uscire da questa delicata fase”.
 
Redazione Floraviva

Le “Fattorie Didattiche” imprimeranno una nuova spinta all’agricoltura e al turismo rurale pisano.

E’ destinata a produrre effetti già nel breve periodo l’approvazione del Consiglio Regionale, a larghissima maggioranza, della legge che consentirà alle aziende agricole di svolgere l’attività didattica e tutta una serie di iniziative funzionali a potenziare e migliorare anche l’offerta turistica degli agriturismi. Fortemente voluta e sostenuta da Coldiretti (info su www.pisa.coldiretti.it) che in più occasioni aveva chiesto il riconoscimento delle aziende che organizzano e promuovono attività didattica, la legge va a regolare lo svolgimento delle attività, già previste dalla medesima legge, ma non disciplinate in modo compiuto. Secondo Alessandro Piceni Belli, Presidente Provinciale Terranostra, l’associazione che raduna gli agriturismi – “la legge imprimerà un nuovo slancio all’espansione delle attività collaterali delle aziende e all’offerta agrituristica oltre a produrre importanti miglioramenti sul reddito agricolo dove l’attività didattica dovrebbe garantire tra il 10-20% i più sul totale del fatturato”. In molte regioni, ma anche già in alcune provincie toscane, le aziende si sono portate avanti organizzando in questi anni laboratori, percorsi didattici e lezioni di agricoltura fino a servizi di agri-asilo, agri-tate, agri-baby parking e tante altre iniziative di supporto all'istruzione scolastica. La nuova legge metterà in moto anche tutta una serie di “progetti, a livello locale, – spiega Aniello Ascolese, Direttore Provinciale Coldiretti – che si sviluppano attorno al concetto di multifunzionalità dell’azienda agricola e alla possibilità di poter mettere in essere attività dedicate e destinate sia ai bambini sia ai turisti che soggiornano nelle strutture agrituristiche del territorio. Si tratta di opportunità importanti per le imprese e per gli imprenditori”. A tal fine Coldiretti ha organizzato uno specifico corso di formazione rivolto a tutti coloro che intendano realizzare una fattoria didattica all’interno dell’azienda agricola, che prenderà il via il prossimo 18 febbraio.

Tornando ai contenuti della legge, nel testo normativo si inserisce un apposito titolo sull’esercizio delle attività di fattoria didattica, per assicurare che su tutto il territorio la specifica attività risponda a standard professionali e qualitativi adeguati. Chi svolgerà attività di fattoria didattica in violazione della legge sarà passibile di sanzioni amministrative. La definizione dei requisiti tecnici degli spazi utilizzabili è stata rinviata al regolamento di attuazione. Nella proposta approvata a maggioranza dall’aula, rispetto al disegno presentato dalla Giunta, sono state inserite delle modifiche sulla base di emendamenti avanzati dai consiglieri delle commissioni Agricoltura e Cultura, che hanno approvato la proposta di legge in seduta congiunta all’unanimità, anche a seguito delle audizioni svolte con soggetti del mondo agricolo ed agrituristico. “Le modifiche sono frutto del lavoro costante, assiduo e presente di Coldiretti; – spiega Laura Chiellini, Delegata Provinciale Donne Impresa Coldiretti - Come pure la nostra organizzazione ha presentato la proposta di introdurre alcune significative modifiche alla bozza presentata dalla Giunta, per ampliare il raggio di azione dell’attività didattica e per includere fra i titoli necessari anche il diploma e/o la laurea in materie agrarie. Proposte che sono state positivamente accolte”.

L’attività di fattoria didattica sarà riservato alle imprese agricole singole ed associate, anche al di fuori dell’ambito agrituristico, e che l’imprenditore agricolo dovrà essere in possesso di alcuni requisiti minimi, come ad esempio l’avere alle spalle un percorso di formazione per operatore di fattoria didattica o aver svolto attività didattiche e di animazione per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado o aver frequentato corsi di formazione sulle attività di fattoria didattica.
Infine, la norma prevede che un logo identificativo, denominato Rete delle Fattorie didattiche, dovrà essere riportato su tutto il materiale informativo, illustrativo e segnaletico; sarà inoltre creato un elenco con i riferimenti di tutte le imprese abilitate ed operanti sul territorio. Per saperne di più rivolgiti ad una delle sedi di Coldiretti presenti sul territorio.

Per saperne di più rivolgiti ad una delle sedi di Coldiretti presenti sul territorio.

Fonte: Ufficio Stampa
 

Contributi per l’acquisto di arnie ed attrezzature per il nomadismo: c’è tempo fino al 31 gennaio per presentare le domande.

La Regione Toscana ha messo a disposizione degli apicoltori toscani un pacchetto di contributi per l'acquisto di arnie e di macchinari ed attrezzature per il nomadismo; la percentuale di contributo va dal 60% per le arnie al 20% per l'acquisto di autocarri necessari per spostare le arnie. Il contributo massimo erogabile per beneficiario nonpotrà essere superiore a 12.000 euro. Le domande vanno presentate tramite il sistema informatico di Artea. Possono accedere agli aiuti previsti gli apicoltori in regola con la denuncia annuale degli alveari, in possesso di partita Iva (con codice attività apicoltura – 01.49.30) e che abbianocostituito il Fasciolo aziendalepresso un Caa o presso Artea. Le domande di aiuto, complete dei preventivi degli acquisti da effettuare, si presentano on line sul sito ARTEA, tramite la Dichiarazione Unica Aziendale (DUA). A ricordarlo è Coldiretti che attraverso la sua rete di sedi e Centri di Assistenza Agricola presenti in tutta la regione è a disposizione per accompagnare e guidare le imprese agricole durante tutto l’iter.

Ma non è l’unico bando in scadenza tra gennaio e febbraio di grande interesse per il mondo agricolo.  Entro il 18 febbraio possono essere presentate le domande per l’ultima apertura della misura 123° del Psr “Aumento del valore aggiunto dei prodotti agricoli” che prevede il sostegno ad investimenti materiali ed immateriali concernenti la raccolta, il condizionamento, la lavorazione e trasformazione, la conservazione, il confezionamento, e la predisposizione per le successive fasi di distribuzione commerciale o di utilizzazione industriale dei prodotti agricoli primari. L’aiuto consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto in percentuali variabili tra il 10 ed 40% rispetto alle tipologie di investimenti ammissibili. Sono invecestate destinate nuove risorse anche alla misura 214 “Pagamenti agroambientali” con cui la Regione Toscana interviene per diffondere metodi di produzione agricola a basso impatto ambientale, come l'agricoltura biologica e l'agricoltura integrata, al fine di conservare la biodiversità all'interno dell'agro-ecosistema, di ridurre lo sfruttamento e l'inquinamento delle risorse idriche, di contenere l'erosione e la perdita di fertilità dei suoli e contribuire alla riduzione dell'emissione dei gas serra. Inoltre, con questa misura si prevede di salvaguardare le risorse genetiche di interesse agrario originarie del territorio toscano, sia animali che vegetali. Scadenza 28 febbraio 2014.

Coldiretti informa infine che sono in fase di approvazione le misure del Psr 114 “Servizi di consulenza” (domande dal febbraio al 12/15 marzo), 211 e 212 “Indennità compensativa” (domande dal 1 febbraio al 15 marzo), 214 b1 “Conservazione risorse genetiche animali”, così come l’OCM Vino per la ristrutturazione dei vigneti con scadenza prevista alla fine del mese di febbraio.

Redazione Floraviva

martedì 21 gennaio ottavo incontro dei trentaquattro in programma durante il quale oltre alle visite in azienda e le iniziative convegnistiche con le associazioni di categoria ed i sindacati, il Presidente incontrerà la stampa, tutti i sindaci della piana e farà un approfondimento nel comparto agroambientale con l'osservatorio turistico di destinazione e le associazioni di categoria. Chiude con l'inaugurazione della "casa dei rifugiati" e un confronto sul tema "Accoglienza, modello toscana"

 
Inizia con un trasferimento in treno la visita nella Piana lucchese che impegnerà per l'intera giornata di martedì 21 gennaio il presidente della Regione, Enrico Rossi, per l'ottava tappa del suo "Viaggio in Toscana", il tour con il quale raggiungerà le 34 zone che compongono la Regione per incontrare realtà produttive, amministratori pubblici, imprenditori, associazioni di categoria e cittadini, così da toccare con mano la Toscana reale. Il presidente Rossi sarà accompagnato dall'assessore alla presidenza, Vittorio Bugli.
 
Ecco il programma della giornata.
Il presidente partirà dalla stazione di Firenze Santa Maria Novella con il regionale delle 7.38 il cui arrivo nella stazione di Tassignano-Capannori è previsto per le 9.11.
Alle 9.30 visiterà l'industria cartaria Pieretti spa di Capannori.
Alle 10.45 si sposterà ad Altopascio per visitare l'azienda di costruzioni meccaniche Gambini Spa.
Alle 12.00 sarà a Capannori, dove presso il Polo culturale Artemisia si terrà un'iniziativa dal titolo "Il tessuto produttivo della Piana di Lucca", cioè un dialogo con le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali locali.
Alle 14.00 sempre a Capannori presso Palazzo Boccella avrà luogo l'incontro istituzionale con i sindaci della piana di Lucca (cioè, oltre a quello di Capannori e i colleghi di Altopascio, Montecarlo, Pescaglia, Porcari e Villa Basilica) e il presidente della Provincia.
 
Alle 15.00, nella stessa sede, il presidente Rossi terrà un incontro con gli organi di informazione.
 
Alle 16.30 presso il frantoio sociale del Compitese è in programma "La filiera agroalimentare e turistica", un incontro con l'Osservatorio Turistico di destinazione e le categorie agricole.
Alle 18.30 la parte istituzionale della visita si concluderà a Capannori presso la Casa d'accoglienza per rifugiati, dove si terrà un'iniziativa sul tema "Accoglienza, modello toscana". Poi il presidente Rossi visiterà e inaugurerà un'ala della struttura.
 
La prossima tappa del Viaggio in Toscana è in programma venerdì 31 gennaio nella Piana di Pisa.
 
Redazione Floraviva