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Quasi 100mila gli addetti nel settore «Via la burocrazia dall’agricoltura, è’ necessario potenziare le politiche per lo sviluppo rurale, puntando su ricambio generazionale, aggregazione dei produttori, strategie di filiera, sviluppo locale. E orientare le risorse verso le imprese professionali e l’agricoltura produttiva per rafforzare il reddito degli agricoltori» dice Pascucci.
Per il rafforzamento della competitività delle imprese la crescita effettiva e duratura del sistema economico e sociale è necessario perseguire, a partire dal livello nazionale, gli obiettivi strategici della semplificazione burocratica, della qualità della regolazione e dell’efficienza della pubblica amministrazione, il rispetto del principio di proporzionalità, la misurazione attenta degli oneri, valutare bene l’impatto delle nuove norme, la profonda revisione e razionalizzazione dei controlli verso le imprese, ridurre (togliere le duplicazioni e gli adempimenti “superflui”) e semplificare gli adempimenti per favorire la crescita delle imprese, in particolare su lavoro, previdenza, ambiente ed aiuti pubblici.
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- Scritto da Andrea Vitali
8.5% delle imprese agricole toscane è gestito da under 40, dentro i numeri ci sta la verità: in Toscana il trend generazionale sta cambiando più veloce che altrove soprattutto grazie agli incentivi e alle risorse messe a disposizione dai piano di sviluppo rurale e dal bando per l’insediamento di nuove aziende agricole della Regione Toscana che hanno permesso a 634 giovani toscani under 40 di coltivare il proprio sogno imprenditoriale. Il 34% dei giovani che hanno fatto domanda sono di età compresa fra i 18 e i 25 anni, il 30% hanno fra i 26 e i 32 anni, il 36% fra i 33 e i 39 anni. Il 66% sono maschi, il 34 % sono donne. I giovani che scommettono tutto sull’agricoltura in Toscana non mancano e molti sono quelli da “convincere” che è la strada giusta.
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Le “Fattorie Didattiche” imprimeranno una nuova spinta all’agricoltura e al turismo rurale pisano.
E’ destinata a produrre effetti già nel breve periodo l’approvazione del Consiglio Regionale, a larghissima maggioranza, della legge che consentirà alle aziende agricole di svolgere l’attività didattica e tutta una serie di iniziative funzionali a potenziare e migliorare anche l’offerta turistica degli agriturismi. Fortemente voluta e sostenuta da Coldiretti (info su www.pisa.coldiretti.it) che in più occasioni aveva chiesto il riconoscimento delle aziende che organizzano e promuovono attività didattica, la legge va a regolare lo svolgimento delle attività, già previste dalla medesima legge, ma non disciplinate in modo compiuto. Secondo Alessandro Piceni Belli, Presidente Provinciale Terranostra, l’associazione che raduna gli agriturismi – “la legge imprimerà un nuovo slancio all’espansione delle attività collaterali delle aziende e all’offerta agrituristica oltre a produrre importanti miglioramenti sul reddito agricolo dove l’attività didattica dovrebbe garantire tra il 10-20% i più sul totale del fatturato”. In molte regioni, ma anche già in alcune provincie toscane, le aziende si sono portate avanti organizzando in questi anni laboratori, percorsi didattici e lezioni di agricoltura fino a servizi di agri-asilo, agri-tate, agri-baby parking e tante altre iniziative di supporto all'istruzione scolastica. La nuova legge metterà in moto anche tutta una serie di “progetti, a livello locale, – spiega Aniello Ascolese, Direttore Provinciale Coldiretti – che si sviluppano attorno al concetto di multifunzionalità dell’azienda agricola e alla possibilità di poter mettere in essere attività dedicate e destinate sia ai bambini sia ai turisti che soggiornano nelle strutture agrituristiche del territorio. Si tratta di opportunità importanti per le imprese e per gli imprenditori”. A tal fine Coldiretti ha organizzato uno specifico corso di formazione rivolto a tutti coloro che intendano realizzare una fattoria didattica all’interno dell’azienda agricola, che prenderà il via il prossimo 18 febbraio.
Tornando ai contenuti della legge, nel testo normativo si inserisce un apposito titolo sull’esercizio delle attività di fattoria didattica, per assicurare che su tutto il territorio la specifica attività risponda a standard professionali e qualitativi adeguati. Chi svolgerà attività di fattoria didattica in violazione della legge sarà passibile di sanzioni amministrative. La definizione dei requisiti tecnici degli spazi utilizzabili è stata rinviata al regolamento di attuazione. Nella proposta approvata a maggioranza dall’aula, rispetto al disegno presentato dalla Giunta, sono state inserite delle modifiche sulla base di emendamenti avanzati dai consiglieri delle commissioni Agricoltura e Cultura, che hanno approvato la proposta di legge in seduta congiunta all’unanimità, anche a seguito delle audizioni svolte con soggetti del mondo agricolo ed agrituristico. “Le modifiche sono frutto del lavoro costante, assiduo e presente di Coldiretti; – spiega Laura Chiellini, Delegata Provinciale Donne Impresa Coldiretti - Come pure la nostra organizzazione ha presentato la proposta di introdurre alcune significative modifiche alla bozza presentata dalla Giunta, per ampliare il raggio di azione dell’attività didattica e per includere fra i titoli necessari anche il diploma e/o la laurea in materie agrarie. Proposte che sono state positivamente accolte”.
L’attività di fattoria didattica sarà riservato alle imprese agricole singole ed associate, anche al di fuori dell’ambito agrituristico, e che l’imprenditore agricolo dovrà essere in possesso di alcuni requisiti minimi, come ad esempio l’avere alle spalle un percorso di formazione per operatore di fattoria didattica o aver svolto attività didattiche e di animazione per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado o aver frequentato corsi di formazione sulle attività di fattoria didattica.
Infine, la norma prevede che un logo identificativo, denominato Rete delle Fattorie didattiche, dovrà essere riportato su tutto il materiale informativo, illustrativo e segnaletico; sarà inoltre creato un elenco con i riferimenti di tutte le imprese abilitate ed operanti sul territorio. Per saperne di più rivolgiti ad una delle sedi di Coldiretti presenti sul territorio.
Per saperne di più rivolgiti ad una delle sedi di Coldiretti presenti sul territorio.
Fonte: Ufficio Stampa
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- Scritto da Andrea Vitali
Contributi per l’acquisto di arnie ed attrezzature per il nomadismo: c’è tempo fino al 31 gennaio per presentare le domande.
La Regione Toscana ha messo a disposizione degli apicoltori toscani un pacchetto di contributi per l'acquisto di arnie e di macchinari ed attrezzature per il nomadismo; la percentuale di contributo va dal 60% per le arnie al 20% per l'acquisto di autocarri necessari per spostare le arnie. Il contributo massimo erogabile per beneficiario nonpotrà essere superiore a 12.000 euro. Le domande vanno presentate tramite il sistema informatico di Artea. Possono accedere agli aiuti previsti gli apicoltori in regola con la denuncia annuale degli alveari, in possesso di partita Iva (con codice attività apicoltura – 01.49.30) e che abbianocostituito il Fasciolo aziendalepresso un Caa o presso Artea. Le domande di aiuto, complete dei preventivi degli acquisti da effettuare, si presentano on line sul sito ARTEA, tramite la Dichiarazione Unica Aziendale (DUA). A ricordarlo è Coldiretti che attraverso la sua rete di sedi e Centri di Assistenza Agricola presenti in tutta la regione è a disposizione per accompagnare e guidare le imprese agricole durante tutto l’iter.
Ma non è l’unico bando in scadenza tra gennaio e febbraio di grande interesse per il mondo agricolo. Entro il 18 febbraio possono essere presentate le domande per l’ultima apertura della misura 123° del Psr “Aumento del valore aggiunto dei prodotti agricoli” che prevede il sostegno ad investimenti materiali ed immateriali concernenti la raccolta, il condizionamento, la lavorazione e trasformazione, la conservazione, il confezionamento, e la predisposizione per le successive fasi di distribuzione commerciale o di utilizzazione industriale dei prodotti agricoli primari. L’aiuto consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto in percentuali variabili tra il 10 ed 40% rispetto alle tipologie di investimenti ammissibili. Sono invecestate destinate nuove risorse anche alla misura 214 “Pagamenti agroambientali” con cui la Regione Toscana interviene per diffondere metodi di produzione agricola a basso impatto ambientale, come l'agricoltura biologica e l'agricoltura integrata, al fine di conservare la biodiversità all'interno dell'agro-ecosistema, di ridurre lo sfruttamento e l'inquinamento delle risorse idriche, di contenere l'erosione e la perdita di fertilità dei suoli e contribuire alla riduzione dell'emissione dei gas serra. Inoltre, con questa misura si prevede di salvaguardare le risorse genetiche di interesse agrario originarie del territorio toscano, sia animali che vegetali. Scadenza 28 febbraio 2014.
Coldiretti informa infine che sono in fase di approvazione le misure del Psr 114 “Servizi di consulenza” (domande dal febbraio al 12/15 marzo), 211 e 212 “Indennità compensativa” (domande dal 1 febbraio al 15 marzo), 214 b1 “Conservazione risorse genetiche animali”, così come l’OCM Vino per la ristrutturazione dei vigneti con scadenza prevista alla fine del mese di febbraio.
Redazione Floraviva
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