La RegioneToscana ha approvato le relazionifinali conclusive deiprimi 4 progettiintegratidifiliera (Pif) chehannopartecipato al bandoattivatonel 2011. I quattroprogettifannopartedei 15 chesonorisultatifinanziabili, su un totaledi 21 progettiarrivati, e chehannointeressato la filieracereali (5 Pif), per un importocomplessivodi 10,4 milionidi euro; le filierezootecniche (5 Pif), per un importocomplessivodi 7,7 milionidi euro e altrefiliere (5 Pif) per un importocomplessivodi 6,4 milionidi euro.
Uno dei quattro progetti approvati riguarda il vivaismo pistoiese: "Pistoia: gli stilisti del vivaismo". L'azienda capofila è l'Azienda Agricola Vannucci Piante. Gli investimenti totali ammontano a 4.462.925,00 euro. Il contributo della Regione è pari a 1.999.870 euro.
Tramite la realizzazione del progetto si è creata una "rete" fra più aziende, ognuna specializzata in un fase o in un prodotto e tutte insieme tese ad offrire sul mercato una gamma merceologica completa e di alta qualità. Ciò ha permesso anche la riduzione in maniera sostanziale dei consumi idrici, ma soprattutto il miglioramento delle condizioni di vendita grazie alla programmazione della produzione e alla creazione di una vetrina dedicata all'esposizione e commercializzazione.
Sono stati inoltre realizzati 10 ettari tra nuovi vivai e ristrutturazione completa di impianti obsoleti. I nuovi vivai sono stati dotati d'impianto irriguo a goccia, che permette un sostanziale miglioramento ambientale con risparmio idrico superiore al 25%. E' stato realizzato un vivaio esposizione, denominato, Pistoia Nursery Park, in cui vivaio sono raccolte circa 1.500 piante.
Cosa sono i Pif
I Progetti integrati di filiera sono lo strumento contenuto nel programma di Sviluppo rurale 2007-2013 per garantire un maggiore equilibrio nelle principali filiere agroindustriali regionali e un reddito più equo a tutti i protagonisti: produttori, trasformatori, commercianti.
Il Pif prevede l'aggregazione dei vari soggetti e la sottoscrizione di un apposito "accordo di filiera" che disciplina gli obblighi e le responsabilità reciproche, sia per la fornitura di prodotti agricoli destinati alla trasformazione e commercializzazione agroindustriale, sia per la realizzazione degli investimenti necessari.
Gli accordi di filiera, sottoscritti grazie ai Pif, rappresentano un forte impulso allo sviluppo ed all'integrazione delle produzioni locali, poiché l'aggregazione dei soggetti che le costituiscono permette di superare la frammentazione che caratterizza gran parte delle aziende toscane. Le parole chiave di questo strumento sono infatti oltre all'integrazione aggregazione: innovazione, salvaguardia ambientale, recupero di risorse e filiere locali.
Secondo la Cia, le feste in arrivosegnanoilcrollodefinitivodelle mode esterofile in cucina, mentretrionfa la tradizione con menù“tricolori”nel 78% deicasi. Al centrodellatavoladellaVigiliacisaràilpesce, che in questigiornitoccailpiccodiconsumodell’anno. Tracenone del 24 e pranzo del 25 dicembresispenderanno circa 2,6 miliardidi euro, in media 105 euro a famiglia. Vince lo spumante, champagne solo per un consumatoresuventi. Bene la venditadiretta in campagna e neimercatinidegliagricoltori (+4%), soprattuttonelle zone rurali.
Tutto pronto per le tavolediNatale. Tavolecasalinghe e rigorosamente “made in Italy”. A vincereanchequest’anno, infatti, saranno i “banchetti” in famiglia con prodottilegatiallatradizione e al territorio. Fattefuori le mode esotiche e ridottiall’ossoviaggi e vacanze, ben 9 italianisu 10 (oltre 43 milioni) hannodecisoditrascorrere le festetra le muradomestiche con parenti e amici e dicancellare i menùesterofili, prediligendoportate“tricolori”nel 78 per centodeicasi. Lo afferma la Cia-Confederazioneitalianaagricoltori.
Certo la crisisi fa sentire e le tredicesimesonogiàtutteimpegnatesutasse, bollette e mutuo. Ma gliitalianipreferisconostringere i cordonidellaborsasuregali (-5,5 per cento) e viaggi (-9 per cento), piuttostocherinunciareallaclassicatavolanatalizia, che cede solo l’1 per centosull’annoscorso. Secondo i nostridati-spiega la Cia- solo il 14 per centodegliitalianispenderàmeno per cibo e bevande, mentrel’86 per centolascerà quasi inalteratarispetto al 2012 la spesa per glialimentari.
In particolare, ognifamigliasborserà in media 105 euro per imbandire le tavolatedellefestività in arrivo-osserva la Cia-. Con unaspesacomplessivastimata in 1,6 miliardidi euro per il solo pranzodiNatale e intorno a un miliardo per ilcenone del 24 dicembre. Ma gliacquistisarannocomunquepiùattenti, con il 66 per centodellefamigliechefaràmoltapiùattenzioneaglisprechialimentari, adottando“trucchi”aifornelli per “riciclare”gliavanzinatalizi e fare cucinadirecupero per non buttare via niente.
Nientespesefolli, comunque: salmone, ostriche, fruttaesoticaverrannoconsumate con ilcontagocce. Mentresarà un trionfodiprodotti e tipicitàregionali: ragù, bollito, tortellini in brodo, torte rustiche e dolciartigianali. E per ilcenonedellaVigilia, chevedrà al centro del menùilpesce (cheregistraproprio in questigiorniilconsumopiùelevatodell’anno con un giro d’affaristimatodi 740 milionidi euro) -continua la Cia- le famigliecomprerannoalici, pesceazzurro, orate, spigole, trote e capitoneinvece del costosissimocavialed’importazione.
E poi ancora una volta lo spumante trionferà sullo champagne, con quasi il 95 per cento dei brindisi “tricolori” e una netta prevalenza nei gusti di quello dolce (58 per cento delle preferenze) rispetto ai secchi e “brut” (37 per cento) -aggiunge la Cia- mentre soltanto un italiano su 20 sceglierà le bollicine “made in France”.
A crescere quest’anno sarà anche la “spesa in campagna”, con un incremento del 4 per cento rispetto al 2012 -prosegue la Cia-. Sono milioni gli italiani che in questi giorni si stanno recando nelle aziende agricole che fanno vendita diretta e nei mercatini di natale allestiti dagli agricoltori, soprattutto nelle zone rurali. Una scelta che premia non soltanto la qualità, la tipicità, la freschezza e la salubrità dei nostri prodotti agricoli, ma alleggerisce lo scontrino. Nelle aziende agricole, infatti, si acquista a prezzi molto più contenuti rispetto a quelli praticati nella Gdo, con un risparmio che può arrivare fino al 30 per cento.
In particolare -conclude la Cia- la spesa alimentare delle feste natalizie sarà così ripartita: carni e salumi (18,5 per cento); pesce (11,8 per cento); pasta e pane (14,2 per cento); formaggi e uova (13,1 per cento); ortaggi, conserve, frutta fresca e secca (15,3 per cento); vini, spumanti e altre bevande (14,7 per cento); pandori, panettoni, torroni e dolci in generale (12,4 per cento).
L’invasionedistelle, fiori e piantedAll’estero per essere“spacciate” come produzioniitaliane e locali: anchefiori“finti Made in Itay”neitirdellavergognafermatidaColdiretti al valico del Brennero. La svolta “green” del florovivaismo: biomasse al posto del gasolio per ridurre i costidiproduzione del 40%-60% e l'energiasolare. La Versiliaè la capitaledella poinsettia: 5milionidiesemplari, 15 milionidifatturato, unatrentinadiaziendedieccellenza e migliaiadiaddettinellafiliera. Cristiano Genovali, PresidenteColdirettiLucca: “Fiori e StellediNatale del territorio per sostenereunaeconomiaimportante”.
500 stelledellaVersilia per iltradizionaleconcertonediNatale in ondasuRai 1 in Eurovisione la mattina del 25 Dicembredalla Basilica Superioredi San Francesco d’Assisidopo la benedizioneUrbi et Orbidi Papa Francesco. La Versiliasiconferma, insiemeallacapitaledella poinsettia con unaproduzionedi circa 5milionidiesemplari, anche la capitaledellestellediNatalepiù belle d’Italia. Non èinfatti la prima voltachel’organizzazione del super-concerto diNatalescegliegliesemplariprodotti in Versilia per adornare e colorare la scenografiadell’evento a cuiparteciperannoilPresidentedelSenato, PietroGrasso, la Presidentedella Camera, Laura Boldrini, ilMinistrodeiBeni e delleAttivitàCulturali e del Turismo, Massimo Bray, e ilSegretarioGeneraledellaPresidenzadellaRepubblica, DonatoMarra. Il concerto, direttodal Maestro Steven Mercurio, vedrà la partecipazionedeicantantiArisa, Stacy Francis, Paul Sorvino e Il Volo, ilcorodell’AccademiaNazionaledi Santa Cecilia, direttodal Maestro CiroVisco, e l’OrchestraSinfonicaNazionaledellaRai. “E’ unavetrinabella, importante e diprestigio – commenta Cristiano Genovali, PresidenteProvincialeColdiretti – cherendemerito ad unadelleeccellenze del nostroflorovivaismocheattraversoil concerto in Eurovisionepotràessereammiratoedapprezzatodamilionidipersone in tuttoilmondo. Per noiproduttoriè un grandeonore”. L’operazioneRaièstatapossibile grazie alladisponibilità e alla“regia”dellaCommissione del MercatodeiFioridiViareggio e del Dirigente del ComunediViareggio, VincenzoStrippoli.
Per chi non lo sapesse (ancora) la Versiliaèunodeiprincipalipolidiproduzionedella poinsettia in Italia (unatrentina le aziendespecializzate e circa 15milionidi euro difatturato) chenonostante la crisi, la concorrenzaspaventosastranieradialcunipaesi e soprattutto i costidiproduzioneproibitivistaprocedendospedita verso quellacheèunavera e propriarivoluzione “green” (verde). Per abbattere i costi, in particolarequelli del gasolio per alimentare i bruciatoricheriscaldano le serre, elementofondamentale per questaparticolareproduzione (le stellehannobisognodiunatemperaturatra i 15-20 gradi), le aziendehannoiniziato ad investire forte sull’energiasolare e subruciatori a biomasse. Il risparmiodeicostienergeticipotrebbearrivareanchefino al 60% secondo le aspettative del DistrettoFloricoloInterprovincialeLucca – Pistoiache ha scommesso un pezzo del futuropropriosulleagro-energie. Il risultatostellediNatale“sostenibili”, rispettosedell’ambiente, più competitive e soprattuttodiprovenienzacerta, Made in Italy, ancorameglio Made in Versilia al 100%. E giàperchécentinaiadimigliaiadiesemplaridistellediNatalesonoarrivate, e stannoarrivando in questigiorni, nelnostropaesedalNordEuropadopo un giro immenso e migliaiadichilometripercorsi per esserevendute e spessoanche“spacciate” per italiane. A scoprirloèstataColdiretti al valico del Brenneroaprendounodeitirdellavergogna (info su www.lucca.coldiretti.it): “Al Brennero, duranteil presidio e la protesta per difendereilnostro Made in Italy – spiegaancoraGenovali – abbiamotrovatoancheintericamionpienidipiante e fiorichedopo un viaggiolunghissimodal Kenya e dall’Equadorarriverannonellenostre case passando prima da Verona e poi neipuntivendita. Eccoun’altraragione per acquistarestellediNatale: sostenereunaproduzioneimportante per l’economiaagricola e per ilterritoriochedalavoro a migliaiadiaddettinellafiliera”.
Stabile la produzione, stabilianche i prezziche non dovrebberosubireparticolarespostamentirispettoalloscorsoanno. Non solo stellediNatale, saranno in tantichepreferiranno – senza far peccatos’intende - ciclamini, lilium e gigli: “E’ importantescegliere e preferirefioriprodottilocalmente – spiega Francesco Ciarrocchi, DirettoreProvincialeColdiretti – per più e diversifattori a partiredallasostenibilitàdelleproduzioni. Leggetel’etichetta, chiedete al commerciante e fate attenzioneallapianta o fiorechedecidetediportare a casa o regalare”.
COME CONSERVARE AL TOP LA STELLA DI NATALE
Posizionarla in ambienti ben riscaldati, con temperature non inferioriai 14 gradi e luminosiricordandoche non temelaluce del sole direttanelperiodoinvernale e soprattuttoinnaffiarlapoco,solo quandoilterrenoècompletamenteasciutto. Duranteilperiodoprimaverileèopportunoeffettuareunapotaturaabbastanzavigorosa e portarla in terrazzo per riporlanelle case verso ottobre-novembre in un ambientepocoluminoso (8 ore max diluce al giorno) al fine difacilitare la crescitadinuovefoglie (cheassumerannoilcaratteristicocolorerosso) e dinuovirami. Un ultimopiccoloaccorgimento per far rifiorire la stelladiNataleè la concimazione, quest'essenzaprediligeconcimazioni a base dipotassio e fosforo, soprattuttonelperiodoautunnoinvernale. Cosìfacendol'annosuccessivosipotràavereancora la stelladiNatale, scientificamentechiamataEuphorbiapulcherrima (dallatinobellissima), facendofruttaregliacquistifattidurantequestefestività.
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Secondo la Cia, la crisitagliail budget dispesa per le feste (-5,5%) ma ilciboresiste e, anzi, cresce come idea regalo. Seiitalianisudiecidichiaranodioptare per doni“datavola” a parenti e amici. Semprepiùfamigliesirecanonelleaziende e neimercatiniallestitidagliagricoltori (+4%), dove sipuòrisparmiarefino al 30%.
Sonoalmeno 8 milionigliitalianichesperanoditrovare sotto l’alberoiltradizionalecestonatalizio con i prodottienogastronomici del territorio. Perchénell’ennesimoNatale sotto ilsegnodell’austerity, con i consumistimati in calo del 2,4 per cento a fine anno e il budget dispesa per le festeulteriormenteridotto del 5,5 per centorispetto al 2012, ilciboèl’unicoelementoche non si“taglia”, anzicresceanche come idea regalo. Lo afferma la Cia-Confederazioneitalianaagricoltori.
Con la crisi e le tredicesimegiàimpegnatetratasse, bollette e mutuo, sivira verso doniutili, con il 59 per centodegliitalianichedichiaradioptarequest’anno per regali“datavola” a parenti e amici-spiega la Cia-. E vannobeneanche i cestidiNatale, anche se in “versioneridotta”rispettoaglianniscorsi, cheil 27 per centodegliitalianiriempirà con prodottilocali e “bio”.
Messedaparte le mode esterofile, infatti, vinceassolutamenteil “made in Italy” e tra i prodottipiùgettonati, per treitalianisuquattrocisonosicuramente vino, spumante, panettone e torronetradizionale, seguitidasalumi, conserve, olio extravergined’oliva, miele e formaggitipici. Per unaspesacomplessiva-stima la Cia- compresatra i 600 e i 650 milionidi euro.
Ma a crescerequest’annoèanche la “spesa in campagna”, con un incremento del 4 per centosullostessoperiodo del 2012. Sonotantigliitalianiche in questigiornisistannorecandonelleaziendeagricolechefannovenditadiretta e neimercatiniallestiti in questigiornidagliagricoltori, soprattuttonelle zone rurali. Unasceltachepremia non soltanto la qualità, la tipicità, la freschezza e la salubritàdeinostriprodottiagricoli-osserva la Cia- ma alleggerisce lo scontrino. Nelleaziendeagricole, infatti, siacquista a prezzimoltopiùcontenutirispetto a quellipraticatidasupermercati e centricommerciali, con un risparmiochepuòarrivarefino al 30 per cento.
Il nuovociclodeifondistrutturalieuropeinelperiodo 2014-2020 ha al centrodellasuaprogrammazioneiltemadellacrescita e dell'occupazione. E ilpatrimonioculturale "costituisce per la Toscanaunarisorsarilevantissima per unapoliticadisviluppooltre la crisiattuale, strumentofondamentale per generareformedicrescitaintelligente, sostenibile e inclusiva. Le stesse parole usatenel dossier per la candidaturadi Siena a Capitaleeuropeadellacultura 2019, chel'ha poi portata ad essereinseritanellalistaristrettadelle candidate alladesignazionedapartedellaUE" ha affermatostamanil'assessoreregionaleallacultura e al turismo Cristina Scaletti, concludendo a Palazzo Strozzi un seminariodedicato al tema, e allo studio dellestrategiediapproccio, cuihannopartecipatoamministratori, docenti e funzionaridi tutti glientiinteressati.
"Tuttaviaquestepotenzialitàdisvilupposostenibile e inclusivo, legate allavalorizzazione del patrimonioculturale, alleistituzionidellacultura, allaqualitàdeipaesaggi, - ha poi aggiuntol'assessoreregionale - potrannoaprirsiedespandersi solo se attorno ad esse, a partiredalleistituzionilocali e daiterritori, siattiverannopercorsiprogettualicapacidimettere in campocompetenze e risorse, diattivareenergie e attrarrerisorsefinanziariepubbliche e private.Una progettualitàchefacciadellaToscana, concretamente, un vero e propriolaboratoriod'innovazione per l'attivazionediprocessidisviluppo a partiredallaqualitàterritoriale".
Nelcorso del seminario, sonostatiillustrati e messi a confrontoalcunirilevantiprogettichesistannoavviando o sonogià in corso; siintitolano"The Social Museum and Smart Tourism", ilsecondo "Siena Smart Culture" ilterzo "Create" e infine "TramediLunigiana". Saràpropriosullacapacitàdicostruzionedeiprogetti e sullalorocapacitàdiconvinzionechesigiocheràgranpartedella partita per l'attribuzionedeifondi; e ildibattito ha fatto ben intenderechel'attenzionedellaUEquestavoltasaràposta non sugliinterventidiconservazione, ma sullavalorizzazione, l'incrementodellafruizione, le relazionifrainterventi per la culturaed i settorid'impresa ad essicorrelati: ilturismo, ilcommercio, l'attivazionedinuoviservizi per mezzo delletecnologiedigitali, tuttol'insiemedellecosiddette "industrieculturali e creative".
"Sarebbecertamente un gravissimoerrore – ha conclusoilsuoragionamentol'assessoreScaletti - pensareche, nelsettoredellacultura e deibeniculturali, la spesapubblicapossaesseresostituitadagliinvestimentiprivati. L'impegnopubblico non puòvenirmeno e questodeveesseredetto con assolutachiarezzaperché la cultura non puòessereridotta a renditaeconomica. Tuttavia non sipossono non vedere i legamiprofondicheesistonofracultura e processidisviluppo locale, le interazioni, le reciprochedipendenze. I grandiattrattoriculturaliperdonomolto del lorofascino se degradailtessutosocialeedilpaesaggioentroilqualesonoinseriti, edinveceèpropriosuquestolegamechel'Europaciinvita a lavorareed a concentrare i nostriprogetti".
"L'agricolturasocialecontinuerà in Toscana". La frase, attesa e richiestadatutta la platea, èstatapronunciatadall'assessoreall'agricoltura Gianni Salvadoricheoggi ha conclusoilconvegnosuirisultati del primoanno del progettodi "agricolturasociale" finanziatodallaRegione, fino a questomomento con 2 milionidi euro, giàinteramenteimpegnati.
Il convegnosièsvoltoall'IstitutodegliInnocentidiFirenzeedèstatal'occasione per fare un bilanciodella prima esperienza (pilota in Italia e fra le prime in Europa) e condividere le testimonianzediimprese, enti e associazionichehannopartecipato al progetto. Imprese, enti e associazioni dislocate in tutta la Toscanache, grazie a questoprogetto, hannodatolavoro, in molticasi per la prima volta, a 362 persone con disabilità, in granparteditipopsichico.
Testimonianzecheparlanodilavoroneicampi o negliorti, direcuperoditerrenimarginali e magariabbandonati, diallevamentodianimali e cheraccontanodistraordinarimiglioramentichehannoresotalvoltainutili i farmaci e talvoltahannopermessodiridurneconsiderevolmentel'uso.
L'assessoreSalvadori ha sottolineato come questa prima esperienzasiastatafinanziata con fondiregionali, ma ha anticipato la possibilitàdi un intervento per ilfuturoanchefacendoricorsoaifondicomunitariFSE e FEASR. Intanto ha rassicurato: i fondicomunquecisaranno.
Salvadori ha ribaditochel'agricolturasocialeèun'attivitàeconomicache non vaconfusa con l'assistenzialismo e non vaetichettatadi "buonismo", ma chedevegarantirereddito per le imprese e per chi cilavora. Rispetto al passato cambia peròl'ottica, che non saràpiùditipoverticale, ma saràorizzontale.
"L'essereumano - ha dettol'assessore - non èfatto per la verticalità, e noivogliamo dare risposteall'essereumano in tutta la suadimensioneumana. Per questogliagricoltorisisonofatticaricodiquestequestioni, cheattraversol'agricolturapossonoavereunarisposta."
In relazione a prospettive future dell'agricolturasociale, Salvadori ha parlatodiinterventidi "innovazionesociale". "Interventichepossonopermettereil presidio umano in tantipiccoliborghimontanicherischianodimorire, dove non cisonoservizinè per glianzianinè per i bambini, dove èdifficilevivere per unafamigliadigiovani."
In questocontestol'assessore ha ribadito la valenzamultifunzionaledell'agricoltura, anche come presidio per ilpaesaggio e controildissestoidrogeologico. Ha rilanciatoinoltreunadellecaratteristichedellaToscana, che - ha detto- " èconosciutanelmondo per ilsuocivismo."
"In questomodo - ha ribadito - noi non facciamoun'operazionedi piccolo cabotaggio, ma digrandepolitica, facciamovievere la Costituzione, chealtrimentirimane un pezzodicarta, cipresentiamo al mondo come esempiodieconomiacivile, che fa reddito, ma cheècapaceanchedi far ricaderesulterritorio i beneficidiquestoreddito."
InfineSalvadori ha lanciato la propostadipresentareall'Expo 2015 diMIlanol'agricolturasociale, portando in quelcontesto "un'esperienza forte cherispecchia la cartad'identitàstessadellaToscana, chedalrinascimento ad oggièconcosciuta per la suabellezza, per ilsuobuoncibo e per la suacultura, ma anche come esempiodicivismo".
Fragliintervenuti al convegno, oltre a rappresentantidienti, associazioni, impresecheoperanonelsettore, i parlamentari Manuela Granaiola (CommissioneIgiene e sanità del Senato) e Luca Sani (CommissioneAgricolturadella Camera), Luigi MartignettisegreteraiogeneralereteeuropeaREVES, MassimoToschi, consiglieredellaRegione per i dirittideidisabili.
Un nuovoprestigiosoriconoscimento per Montecarlo, dopo la bandieraarancione del Touring Club italiano, premiato come unicoentepubblicotoscanodall’associazionenazionaledeiComuniFioriti. Il comunediMontecarlo ha ottenuto, infatti, i due fioriall’edizione 2013 del ConcorsoNazionaleComuniFioriti, svoltasi a Savigliano in provinciadiCuneo, organizzatadall’AssociazioneProduttoriFlorovivaisti (As. Pro. Flor.).
l concorso“Comunifioriti”èorganizzatodall’ASPROFLOR in collaborazione con l’ATLDistrettoTuristicodeiLaghi e la consulenzadello Studio Urbafor. Questainiziativadi marketing turistico – ambientaleèadottata con successoormaidadecennidamoltipaesi: sonooggiinfatti circa 25.000 le città e i villaggichepartecipano in Europa a concorsidifioritura, con importantiricadutesullaqualitàdella vita e sull’immagineturistica (e conseguentementesull’economia).
Con risorselimitate i concorsihannopromossotra le amministrazionicomunali e i cittadini un sanospiritodiconcorrenza e diemulazioneche ha trasformatointereregioni e paesi in veri e proprigiardinifioriti, sorridenti e accoglienti. A livelloeuropeoilconcorso Entente Floralemette poi in competizione i comunipiùfioritidi 11 paesi: a questainiziativa ha aderitonel 2006 anchel’Italia con l’Asproflor, e nelle successive edizionisononumerose le medaglied’oro, argento e bronzovintedaiComuniitaliani.
Il ComunediMontecarlo, impegnatosinell’ultimoanno e mezzo ad unapiùampiaedaccorta opera dimanutenzione e riletturadell’arredourbanodelleareepubbliche, con particolareattenzione al centrostorico, ha decisodiampliare e diversificare le tipologiediarredo a verde e floreale per dare ancoramaggiorerisaltoallapropriaimmagineedallaparticolarearchitettura del borgoantico. Un gestoapprezzatodavisitatori e residenti.
E' diventataoperativa la "bancadella terra" dellaRegioneToscana. Ad un annodalvarodellaleggeregionalecheistituiscel'Ente "Terre diToscana" sonopubblici i primibandi per l'assegnazionedelleterreabbandonate o incolte a chi le vuolecoltivare e far tornareproduttive. I bandisonoospitatisulsitodiARTEA, l'agenziadellaRegioneToscana per le erogazioni in agricoltura. Nella home page dell'agenziaèriportato in evidenzail "logo" dell'Ente Terre e la scritta "Bancadella Terra": basta un clicdi mouse per entrarenelportale. I primibandiriguardano la Val diMerse:
● 1.Unione deiComunidella Val diMerse: 3 lottiditerrenocosìripartiti:
a.118 ettariditerrenodicui 25 a seminativo;
b.17 ettariditerrenodicui 3,2 a seminativo e 14 diincolto
c.2,15 ettariditerrenodicui 1,57 diseminativo
● 2.Unione deiComunidella Val diMerse: 3 lottidiULIVETOcosìripartiti:
a.3,17 ettari
b.2,69 ettari
c.1,87 ettari
Gliinteressatipossonopartecipareallaprocedurapubblica per l'affidamento in concessionediuno, piùdiuno o tutti i lotti a loroscelta.
I due bandipubblicatiprevedono la concessionedietropagamentodi un canone la cui base d'astaèdifferenziata a seconda del lotto (da un minimodi 300 euro/anno ad un massimodi 3.700 euro/anno).
Il termine per le domandeègiaaperto e scadràil 29 gennaio 2014
Le offerte, in questa prima fasediavvio, vannopresentatedirettamenteagliEntidelegati (in questocasol'UnionedeiComunivaldiMerse) attraversospedizionepostale, o consegna a mano. In un prossimofuturosaràpossibileaffettuare la richiestadirettamente online.
Se l'UnionedeiComunidella Val diMerseè "l'apripista" dellabancadella terra in Toscana, altriEntistanno per trasmettere la documentazioneall'Ente Terre diToscana. I prossimibandidovrebberoesserepubblicatientro la fine dell'anno.
"Con la Bancadella Terra – sottolineal'assessoreregionaleall'agricoltura, Gianni Salvadori – la RegioneToscana fa daapripista a livellonazionale per un nuovomodellodisviluppo, un modellodisvilupposostenibilechevalorizza le risorseinvecedilasciarleabbandonate e contribuisce a garantirelavoroaigiovani e presidio dell'ambientecontroildissestoidrogeologico. Ricordo – conclude Salvadori – che la priorità per questedomandespetteràaigiovani e che in Toscanal'imprenditorialitàgiovanilelegataall'agricoltura ha dimostratodiesseremolto vivace. In molticasiperò, ad unabuona idea imprenditoriale, facevadacontraltare la mancanzadella terra per poterlaattuare. Ora sicomincia a dare risposte concrete a questibisogni."
Sonogiàmigliaiagliagricoltori e gliallevatorichedalle prime ore dellamattina, sfidandoilfreddointenso, hannoinvaso la frontiera del Brennerotra Italia e Austria per la mobilitazione “La battagliadiNatale: sceglil’Italia”promossadallaColdiretti per difenderel’economia e illavorodellecampagnedalleimportazionidibassaqualitàchevarcano le frontiere per esserespacciate come italiane.
Nel piazzale scelto come campo base all'area di parcheggio “Brennero” al km 1 dell'autostrada del Brennero – direzione sud (Austria-Italia) ci sono trattori e decine di pullman che, nella notte, hannogià portato al valico gli imprenditori agricoli provenienti da tutta Italia. Gli allevatori si sono schierati attorno al tracciato stradale e hanno iniziato a fermare i camion per sapere cosa arriva e dove va a finire mentre sono sollevati cartelli, indirizzati agli automobilisti in transito, per chiedere di sostenere la proposta di etichettatura obbligatoria per tutti i prodotti alimentari: “615mila maiali in meno in Italia grazie alle importazioni alla diossina dalla Germania”, “1 mozzarella su 4 è senza latte”, “Italia Germania 3 a 1, undici politici con le palle cercasi” con la foto della squadra vincitrice dei mondiali 1982”, “Il falso prosciutto italiano ha fatto perdere il 10 % dei posti di lavoro”, “Basta inganni sceglil’Italia”, “Subito l’etichetta per succhi di frutta, salumi, formaggi e mozzarelle”, “il falso Made in Italy uccide l’Italia”, “Fuori i nomi di chi fa i formaggi con caseine e cagliate”. Si contano diversi trattori, una quarantina di camper e numerosi furgoni chehanno portato prodotti tipici dalle diverse regioni per il vettovagliamento. E’ stata alzata dallaColdiretti, infatti, una grande tenda sotto la quale potranno alternarsi per mangiare e difendersi dal freddoagricoltori e allevatori.
World Farmer’s Organisation:“L’aziendafamiliareè la spinadorsaledell’agricoltura in tuttoilmondo”Agricolturafamiliare, un modelloorganizzativo per usciredallacrisi: qualipolitichenecessarie e qualigiàpresentitra i membri del WFO
Cosìl’OrganizzazioneMondialedegliAgricoltori (OMA-WFO) èintervenutanelcorsodellaconferenzadellaCommissioneeuropea "Agricolturafamiliare: un dialogo verso un modellosostenibile e flessibile in Europa e nelmondo" chesiètenuta, oggi, a Bruxelles per l’"Annointernazionaledell'agricolturafamiliare". A rappresentarel’OMAall’eventoodiernoeranopresente Luis Miguel Etchevehere, membro del consigliodirettivoWFO, Marco Marzano de Marinis, WFOdirettoreesecutivo e CinziaPagni, testimoni del ruoloattivodell’organizzazioneall’iniziativaglobaledelleNazioni Unite prevista per il 2014. InsiemeallaFAOedallealtreorganizzazioni, l’OMA, infatti, partecipaattivamenteall’International Steering Committee per l’AnnoInternazionaledell’AgricolturaFamiliare, finalizzato al raggiungimentodegliobiettiviprepostidalleONU.
L’agricoltura familiare ha una grande rilevanza tra le organizzazioni agricole dell’Organizzazione Mondiale degli Agricoltori che, attualmente, possiede circa 60 membri di quasi 50 Paesi differenti. In alcuni Stati, il family farming corrisponde totalmente o quasi all’agricoltura del Paese come in Belgio, Ghana, Norvegia e Svezia, mentre costituisce il 95% Svizzera, Gran Bretagna, Finlandia, Irlanda, Uganda, Australia. In altri, comunque, rappresenta la struttura agricola prevalente con percentuali che variano dal 91% della Nuova Zelanda al 50% del Mozambico.
Il family farming è, dunque, una realtà fondamentale nel panorama agricolo attuale di cui i Paesi e le loro politiche devono prender atto ma, mentre in alcuni Stati sono già attive misure che incentivano le aziende agricole familiari, in altri è ancora necessario applicarne. Tra i membri dell’OMA, a segnalare la necessità di misure che rendano più competitivi i family farmers sul mercato e meno dipendenti dai fondi della PAC sono, ad esempio, Paesi come Gran Bretagna, Svizzera e Finlandia. C’è invece chi chiede maggiori fondi dedicati come l’Albania, il Sud Africa, il Ghana e l’Uganda che, ad esempio, chiede facilitazioni per l’accesso al credito,
“L’OMA è consapevole delle difficoltà comuni alle famiglie agricole: carenza di accesso al credito, posizione marginale nella filiera, carenza di adeguate infrastrutture, scarso accesso alle informazioni, esclusioni dal Forum mondiali e dalle agende dello sviluppo, adattamento ai cambiamenti climatici, necessità di un reddito adeguato – ha dichiarato Cinzia Pagni dell’Organizzazione Mondiale degli Agricoltori –. Per questo come World Farmers Organisation ci impegniamo a considerare il 2014 come un’eccellente opportunità per riportare al centro della società civile e delle istituzioni nazionali, europee e mondiali l’attenzione sui valori distintivi del modello agricolo familiare. Sarà questo il nostro impegno per l’Anno internazionale dell’Agricoltura familiare in cui puntiamo ad accrescere la consapevolezza politica del valore dell’impresa familiare, per prospettare e veicolare soluzioni alle difficoltà presenti”.
Come ha sottolineato la WFO durante la conferenza, l’agricoltura familiare può rappresentare anche una best practice per uscire dalla crisi economica, in quanto modello organizzativo che contempla segni distintivi. Nelle aziende agricole familiari, ad esempio, il ricambio generazionale garantisce la continuità aziendale ed apporta innovazione e miglioramenti gestionali. La condivisione delle informazioni e delle responsabilità rappresenta un vantaggio organizzativo e di coesione. L’orizzonte temporale non è dominato dal breve periodo, ma è esteso anche alle future generazioni. Sono questi i valori distintivi che garantiscono un valore aggiunto al modello agricolo familiare. Modello che – come hanno segnalato alcuni membri dell’OMA – alcuni Paesi hanno compreso, dando inizio a politiche incentivanti. Tra i membri del WFO, gli esempi positivi arrivano dagli Stati Uniti dove esistono reti di protezione sociale dedicate o dal Canada dove sono previsti prestiti agevolati per i giovani imprenditori. Ancora l’Argentina dispone di misure speciali di inserimento nel mercato, per costruire alleanze tra i vari attori della filiera, nonchè di incentivi alla produzione. Un buon esempio arriva anche dall’Australia dove sono già presenti agevolazioni e aiuti fiscali per le aziende agricole familiari. Il Governo, inoltre, lavora direttamente con le comunità rurali tramite un collegamento tra investimento e sviluppo. Tra i membri dell’OMA anche alcuni Stati africani prevedono misure di supporto, come l’Uganda e l’Etiopia che, ad esempio, ha già in atto politiche di sviluppo che assicurano il controllo e l’accesso alla terra. Un caso positivo arriva, infine, anche dalla Svizzera che ha misure finanziarie e legali di sostegno per l’accesso alla terra e prevede perfino attività di formazione.