Il DistrettoFlorovivaistico del Ponentevola in Russia per promuovere la floricoltura del ponenteliguredal 19 e sino al 24 gennaioilDistrettoeffettueràtredimostrazionifloreali in Russia, piùprecisamente a Kazan, a Mosca e a Novosibirsk.
Fiori, fronde e piante in vaso liguri saranno al centro dell'attenzione di tre meeting professionali rivolti ai dettaglianti. Le dimostrazionifloreali saranno tenute dai rinomati floral designer Toni Trentini e Rudy Casati, già componenti del Sanremo Italian Style, che illustreranno ai loro colleghi russi le particolarità e le tecniche migliori per valorizzare i prodotti florovivaistici tipici del Ponenteligure.
I paesi dell'est sono un importante mercato in crescita, viste le ottime performance economiche generali: pochi mesi fa il Distretto aveva partecipato ad iniziative promozionali in Polonia e Ucraina. In particolare, in Russia il prodotto italiano e il nome "Sanremo" possono ancora dare un valore aggiunto importante, su cui si può e si deve ancora puntare. La Federazione Russa ha importato nel 2012 dall'Unione Europea piante e fiori per un valore di circa 460 milioni di euro, ovvero il + 16.7 % rispetto al 2011 e un valore più che triplo rispetto al 2004. Particolarmente importante è inoltre il fatto che nel nuovo accordo Italia - Russia recentemente firmati a Trieste sia esplicitamente tracciata la strada per una maggior cooperazione tra i due Paesi in ambito florovivaistico.
I primatiToscaninell’Agriturismovannodal record diarrivi (+2,5%) alladisponibilitàdipostiletto, essereprescelti come destinazione top, ilnumerosemprecrescentedigestionirosa, la creazionedi 700 fattoriedidattichesu un totaledi 3000 in Italia. Segue l’analisidimercato e delletendenze in attesadiAgriturismoinfierachesiterrà a Milano questo fine settimana.
+2,5% diarrivinegliagriturisminel 2013 chesiconfermanotra le tipologiericettivepreferitesiadaiturististranierichedaquelliitaliani. 1 stranierosu 2 (46%), così come di 6 italianisu 10 (59%) sceglierebberoproprio la Toscana per vivereun’esperienzaimmersinellanaturatrabuoncibo e buonacucina, tradizioni, lifestyle, attivitàludico-ricreative. Con 4.187 struttureautorizzate e 56.420 postiletto (13,5 i postiletto per singoloesercizio) la Toscanamantienesaldamente la sua leadership nazionale con il 16,6% in piùdiaziendeagrituristicheedil 27,7% in piùdipostilettodisponibilirispetto a 2007. Ma i primati non sonofiniti qui. L’agriturismoèpiùrosachealtrove grazie allapiùaltaconcertazionediimpreseagrituristichegestitedadonne: 1.707 aziende, pari al 40,8% diquelleregionalinelcomplesso e al 23,5% diquellenazionali a conduzionefemminile. Tra le attivitàsisonoparticolarmentesviluppate le fattoriedidattiche: circa 700 (23%) su un totaledi3milasitrovano in Toscana. E’ quando emerge dalbilanciotracciatodaTerranostra – Coldiretti (info su www.toscana.coldiretti.it) sullavacanza in campagnanel 2013 in vista diAgriturismoinfiera 2014, l’appuntamentodedicatoagiagriturismiitaliani in programmada 18 al 19 gennaio al ParcoEsposizionidiNovegro, a Milano (www.agriturismoinfiera.it).
A condizionare la scelta della località ed il tipo di struttura sonol’enogastronomia ed il paesaggio. Con 463 specialità alimentari e 24 prodotti Top tra Dop e Igp riconosciuti la Toscana è la regione italiana con il più altro appeal a tavola contribuendo al primato mondiale dell’Italia nel turismo enogastronomico con oltre 24 miliardi di euro spesi dai turisti nazionali ed esteri nel belpaese per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per acquistare prodotti tipici. Secondo Coldiretti ben un terzo (33%) della spesa di italiani e stranieri in vacanza in Italia. “Il brand più forte della Toscana è il suo cibo che è legato al territorio, alla sua identità e alle sue tradizioni; – analizza Andrea Landini, Presidente Terranostra Toscana – il futuro e le scelte della nostra regione non possono non tenere in considerazione il valore economico, sociale e ambientale delle imprese agricole e dell’agricoltura. Il cibo e la nostra terra sono i punti di forza della nostra offerta turistica”.
Le tendenze dei consumatori
Secondo l'indagine condotta dal portale Agriturismo.it, il turista sceglie l'agriturismo per degustare la cucina e immergersi nella natura (38%), a seguire (16%) preferisce un'azienda dove provare un po' tutte le peculiarità di questo tipo di vacanza: natura, enogastronomia, relax e attività dentro e fuori l'agriturismo. Seguono a distanza le preferenze per una vacanza incentrata sull'attività dentro e fuori l'azienda. Se gli agrituristi italiani propendono per una vacanza all'insegna del mangiar sano (84%) e del risparmio (91%), gli agrituristi stranieri cercano nella vacanza in agriturismo la tranquillità (84%) e l'attenzione all'ambiente (79%). Tra il 2009 e il 2012 cresce l'età media degli agrituristi: si registra un forte calo degli under 35 mentre aumentano gli over 50. Nel 2009 i turisti rurali sotto i 35 anni erano quasi il 20%, oggi sono il 10%. Gli over 50 crescono, infatti del 9% (da 30% al 39%). Varia anche il tipo di compagnia scelta per la vacanza in agriturismo: se nel 2009 si sceglieva principalmente il proprio partner (57% contro 50%), oggi si preferisce soggiornare in agriturismo con tutta la famiglia, bambini compresi (54% contro 48%).
"Politicheforestali e svilupporurale per la programmazione 2014-2020" e' iltitolo del convegnonazionalechesisvolge a Firenzeil 15 e 16 gennaionell'Aula Magna del Rettoratodell'Università (Piazza San Marco, 4). RegioneToscanaanticipaancheilconvegno UNESCO chesiterrà a Firenze ad Aprilesulladiversitàbiologica e culturalelegata al paesaggiorurale.
Diviso in 5 sessioni e con unatavolarotondaconclusiva, ilconvegnoaffronta le strategieitaliane per le nuovepoliticheagricolecomunitarie e la definizionedeinuoviindirizzicheriguardano le modalitàdispesadellapartedei circa 54 miliardidi euro della PAC cheandrà al settoreforestale.
Dopol'apertura e i salutichesarannoaffidati, traglialtri, al ministrodellePoliticheAgricoleAlimentari e ForestaliNunzia De Girolamo e al ministrodell'Ambiente e dellaTutela del Territorio e del Mare Andrea Orlando, le tresessionidella prima giornatasaranno dedicate al bosco come beneculturale, a un nuovoapproccioallabiodiversità e allagestione, la multifunzionalità e la diversificazionedell'economiaforestale.
Giovedì 16 gennaiosarannoaffrontate poi unasessionesuiprodottilegnosi, unasuicambiamenticlimatici e ilrischioidrogeologico e concluderàilconvegnounatavolarotondasullapoliticaforestalenazionale verso il 2020.
"Si trattadi un appuntamentochesipresentariccodinovità - annuncial'assessoreregionaleall'agricoltura Gianni Salvadoricheinterverràall'apertura - siintendeinfattipromuovereuna "gestioneattiva" dellerisorseforestalifavorendo un mutatoatteggiamentorispetto al fenomenodell'abbandonodellagestione del boscocheportacomunque a un conseguenteaumentodellesuperficiforestate. Si pensichedaldopoguerra ad oggi in Toscana ne abbiamo 6000 ettariall'anno".
La Gestioneattivadellerisorseforestali - Ad oggivieneutilizzato circa il 40% dellacrescitaannua. La gestioneattiva, difatto, privilegia un utilizzosostenibile del bosco con interventimirati e economicamentesostenibili. Il checonsente un miglioramentodeicontieconomiciconsiderandocheoggiilsettoreassorbepiùrisorsepubblicherispetto al valoredellaproduzione. Al tempo stessosifavorisce la produzionedienergia e dilegno ma anche la ripresadialtreattivitàquali ad esempioilpascolo in bosco. Boschi ben gestitipotrannomegliocontrollarel'invasionedella fauna selvatica, in parteancheconseguenzadell'abbandono e ridurre i costielevatidellaprevenzionedegliincendiboschivi, anch'essilegatiall'abbandono e all'incrementodimassalegnosasuscettibile al fuoco.
Prospettiva nazionale e internazionale - La Regione Toscana vuole contribuire ad attuare il terzo pilastro della gestione forestale sostenibile definita dall'Europa, legato al valore sociale, culturale e paesaggistico dei boschi, fino ad oggi non implementato a livello nazionale ed internazionale. Un rinnovato collegamento fra bosco, agricoltura e zootecnica è la corretta visione che il settore esprime sul tema del paesaggio e della sua pianificazione favorendo uno stretto rapporto fra economia, società ed ambiente, in grado di sostenere anche la qualità del paesaggio.
In questo senso il convegno intende promuovere anche il concetto di diversità bioculturale, legata al rapporto fra natura e cultura, anticipando la prima conferenza mondiale per l'implementazione del programma congiunto, promosso da UNESCO e Convenzione Mondiale della Biodiversità, sulla diversità biologica e culturale legata al paesaggio rurale. La Regione Toscana (assessorato all'agricoltura) proprio ad aprile a Firenze ospiterà la conferenza alla quale parteciperanno più di 250 studiosi ed esperti da 35 paesi.
Con 13 chili a testagliamericanisono i principaliconsumatoridi pizza al mondo
Con una media di 13 chili per persona negliStatiUnitisiregistrail record mondialedeiconsumidi pizza con unaquantitàcheè quasi ildoppiodiquelladegliitalianichesicollocano al secondoposto con una media di 7,6 chili a testa. E’ quanto emerge daunaanalisidellaColdiretti in occasione del “forkgate”scatenatodal neo sindacodi New York Bill de Blasioche ha mangiato la pizza con coltello e forchetta e non con le mani come avvieneregolarmentenegliUsa. La pizza - sottolinea la Coldiretti - ènata in Italia con le prime attestazioniscrittecherisalgono al 997 e con l'arrivodegliimmigratiitalianineltardo. XIXsecolofece la sua prima apparizionenegliUsa dove sièrapidamenteaffermata, anche con curiosiadattamentilocalinellapreparazione, negliingredienti e nelleoccasioni e modalitàdiconsumo, chehannopurtroppofattodimenticare a molti la realeorigine. Se in Italia – continua la Coldiretti - sistimache la pizza generi un fatturatodi 10 miliardidi euro con oltre250milaaddetti e 50milapizzerie, il business negliStatiUnitièattornoai 40 miliardididollari con il 93 per centodegliamericaniche la consumaalmenounavolta al mese per una media di 350 slice (le tradizionalifettine) al secondo. Purtroppodiquestomercato - rileva la Coldiretti - quasi nientearrivaall’economiaitalianaancheperchésiusano quasi sempreingredientirealizzatinegliStatiUniti, dallamozzarella prodottasoprattuttonel Wisconsin, in California nello stato di New York alla conserva di pomodoro ottenuta in California dove si stanno diffondendo anche le coltivazioni di ulivi senza dimenticare il diffuso utilizzo di ingredienti molto lontani dal Made in Italy come l’ananas. La perdita del legame della pizza con l’identità tricolore è un rischio che – denuncia la Coldiretti - corrono moltissimi prodotti Made in Italy per l’esponenziale diffusione sui mercati statunitense e mondiale di alimenti “taroccati” che richiamano nel nome e nell’immagine all’italianità senza avere alcun legame con la realtà produttiva nazionale, dal parmesan al provolone, dal salame Milano alla soppressata calabrese, dall’extravergine pompeian al pomodoro san Marzano. L’“agropirateria” internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all'Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale vale 60 miliardi ed . all'estero – sostiene la Coldiretti - sono falsi due prodotti alimentari di tipo italiano su tre. Sul piano internazionale questo fenomeno – conclude la Coldiretti - va combattuto cercando un accordo sul commercio internazionale nel Wto ma è anche necessario fare chiarezza a livello nazionale ed europeo dove occorre estendere a tutti i prodotti l'obbligo di indicare in etichetta l'origine dei prodotti alimentari.
Un forte apprezzamento per ilraggiungimento prima dellascadenzadell'obiettivodispesa del Piano diSvilupporurale, un traguardocheconsentedi non incorrereneldisimpegnoautomatico del fondoFeasrchecofinanziail Piano regionaledisvilupporurale per glianni 2007/2013. Lo esprimel'assessoreregionale a agricoltura e foreste Gianni Salvadori, chesottolinea "l'importanza del risultatoraggiunto grazie al lavorodegliufficidell'assessorato e diArtea, svolto con la collaborazionedelle Province, UnionideiComuni e Gruppidiazione locale".
Artea, organismo pagatore riconosciuto della Regione Toscana per la liquidazione dei fondi agricoli comunitari, ha infatti erogato complessivamente dall'inizio dell'anno oltre 112 milioni dispesa pubblica per il PSR 2007/2013. Sono stati così superati i 603 milioni di erogazioni dall'inizio del programma.
Questo il riepilogo per l'anno 2013: per l'Asse I del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Toscana 2007/2013, vale a dire "Interventi per il miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale", sono stati complessivamente pagati fino ad oggi 53 milioni di euro. Di questi 14 milioni sono andati alla voce Ammodernamento delle aziende (misura 121), e 5 milioni hanno finanziato interventi pubblici di miglioramento e sviluppo delle infrastrutture. Molto rilevanti anche i pagamenti di tre nuovi filoni di intervento: quasi 7 milioni di euro sono stati erogati per progetti integrati su criticità di filiera (PIF), oltre 11 milioni per il sostegno all'imprenditoria giovanile e 5 milioni per la "riconversione e ristrutturazione del tabacco".
Per l'asse II del PSR, ovvero "Interventi per il miglioramento dell'ambiente e dello spazio rurale", sono stati erogati dall'inizio dell'anno oltre 34 milioni di euro, di cui 22 milioni per le indennità per zone montane, svantaggi naturali e interventi agroambientali. Da sottolineare anche le erogazioni ad enti pubblici per 8 milioni di euro per interventi sul settore forestale per la prevenzione del rischio idrogeologico.
Altri 8 milioni di euro sono stati erogati per gli "Interventi per la qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell'economia rurale", che costituiscono l'Asse III del PSR, e 16 milioni di euro per gli "Interventi per l'attuazione dell'impostazione Leader" (Asse IV) gestiti dai Gruppi di azione locale (GAL) nei territori di riferimento.
Le erogazioni peraltro stanno proseguendo, ed è stato già superato il 101% dell'obiettivo di spesa pubblica. l dati relativi ai pagamenti totali eseguiti nell'arco dell'anno saranno disponibili nel corso del mese di gennaio.