Il nuovociclodeifondistrutturalieuropeinelperiodo 2014-2020 ha al centrodellasuaprogrammazioneiltemadellacrescita e dell'occupazione. E ilpatrimonioculturale "costituisce per la Toscanaunarisorsarilevantissima per unapoliticadisviluppooltre la crisiattuale, strumentofondamentale per generareformedicrescitaintelligente, sostenibile e inclusiva. Le stesse parole usatenel dossier per la candidaturadi Siena a Capitaleeuropeadellacultura 2019, chel'ha poi portata ad essereinseritanellalistaristrettadelle candidate alladesignazionedapartedellaUE" ha affermatostamanil'assessoreregionaleallacultura e al turismo Cristina Scaletti, concludendo a Palazzo Strozzi un seminariodedicato al tema, e allo studio dellestrategiediapproccio, cuihannopartecipatoamministratori, docenti e funzionaridi tutti glientiinteressati.
"Tuttaviaquestepotenzialitàdisvilupposostenibile e inclusivo, legate allavalorizzazione del patrimonioculturale, alleistituzionidellacultura, allaqualitàdeipaesaggi, - ha poi aggiuntol'assessoreregionale - potrannoaprirsiedespandersi solo se attorno ad esse, a partiredalleistituzionilocali e daiterritori, siattiverannopercorsiprogettualicapacidimettere in campocompetenze e risorse, diattivareenergie e attrarrerisorsefinanziariepubbliche e private.Una progettualitàchefacciadellaToscana, concretamente, un vero e propriolaboratoriod'innovazione per l'attivazionediprocessidisviluppo a partiredallaqualitàterritoriale".
Nelcorso del seminario, sonostatiillustrati e messi a confrontoalcunirilevantiprogettichesistannoavviando o sonogià in corso; siintitolano"The Social Museum and Smart Tourism", ilsecondo "Siena Smart Culture" ilterzo "Create" e infine "TramediLunigiana". Saràpropriosullacapacitàdicostruzionedeiprogetti e sullalorocapacitàdiconvinzionechesigiocheràgranpartedella partita per l'attribuzionedeifondi; e ildibattito ha fatto ben intenderechel'attenzionedellaUEquestavoltasaràposta non sugliinterventidiconservazione, ma sullavalorizzazione, l'incrementodellafruizione, le relazionifrainterventi per la culturaed i settorid'impresa ad essicorrelati: ilturismo, ilcommercio, l'attivazionedinuoviservizi per mezzo delletecnologiedigitali, tuttol'insiemedellecosiddette "industrieculturali e creative".
"Sarebbecertamente un gravissimoerrore – ha conclusoilsuoragionamentol'assessoreScaletti - pensareche, nelsettoredellacultura e deibeniculturali, la spesapubblicapossaesseresostituitadagliinvestimentiprivati. L'impegnopubblico non puòvenirmeno e questodeveesseredetto con assolutachiarezzaperché la cultura non puòessereridotta a renditaeconomica. Tuttavia non sipossono non vedere i legamiprofondicheesistonofracultura e processidisviluppo locale, le interazioni, le reciprochedipendenze. I grandiattrattoriculturaliperdonomolto del lorofascino se degradailtessutosocialeedilpaesaggioentroilqualesonoinseriti, edinveceèpropriosuquestolegamechel'Europaciinvita a lavorareed a concentrare i nostriprogetti".