Filiera foresta-legno

Dopo la proroga ottenuta, le organizzazioni agricole europee sollecitano Bruxelles a semplificare il Regolamento sulla deforestazione, chiarire gli aspetti giuridici e introdurre un approccio praticabile e basato sul rischio.

FOR.TREE vivaio forestale

AlberItalia, allarmata per la carenza di piante forestali, lancia FOR.TREE per rilanciare il vivaismo e formare nuovi operatori.

 

foresta peccioli

Gestione attiva, sostenibilità e filiera del legno al centro dell’assemblea CEPF ospitata da Confagricoltura in Toscana

Quattromila alberi autoctoni piantati a Nardò da Fondazione Sylva con Intesa Sanpaolo e Alberitalia, per restituire verde al Salento colpito dalla Xylella e creare un nuovo polmone urbano.

FORLENER

Il 16 maggio a Lariofiere (Erba) durante il FORLENER, convegno sulle buone pratiche per il riuso del materiale vegetale da manutenzione del verde. 

sandro orlandini

“Urgente un dietro front”, avverte il presidente di Cia Toscana Centro: le limitazioni previste dalla Regione minacciano la selvicoltura, la tenuta economica delle aziende e la gestione attiva dei boschi

“La Regione Toscana prevede limitazioni aberranti alla gestione forestale che metteranno in ginocchio il comparto e provocheranno la chiusura di molte aziende, compromettendo la vitalità socio-economica delle aree montane e rurali”: lo denuncia Sandro Orlandini, presidente di Cia Toscana Centro, in merito al processo di revisione delle misure di conservazione per i siti Natura 2000. La riforma, motivata da un’infrazione Ue, secondo Orlandini comporta un abbandono del taglio del bosco ceduo a favore dell’alto fusto, con conseguenze negative per la redditività, il sottobosco e persino per il contenimento delle acque. A rischio, sottolinea, “non solo biodiversità e paesaggio, ma anche l’economia di territori dove la selvicoltura rappresenta l’ultima possibilità occupazionale”. Cia Toscana Centro, insieme ad altre sigle, ha chiesto un incontro urgente con la Regione per avviare un percorso partecipato e sospendere l’iter di approvazione delle nuove normative. “Serve un confronto basato su evidenze scientifiche e conoscenza dei territori: la vera conservazione valorizza la gestione attiva, non la penalizza”, conclude Orlandini.

Andrea Vitali