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Lo annuncia Franco Baldaccini, amministratore unico di Mefit, che ricorda anche il catalogo 2014 in imminente uscita: realizzato da Diade, verrà inviato per posta agli operatori della filiera florovivaistica in Toscana e potrà essere usato come strumento di promozione a fiere e convegni in Italia e all’estero. Nel nuovo marchio la struttura di Santi e Savioli viene trasformata da presunto punto debole a punto di forza del brand, anche in un’ottica di marketing territoriale.

Il Mercato dei fiori della ToscanaCittà di Pescia (Mefit) ha un nuovo marchio e dall’inizio di questa settimana ha aperto le porte a sorpresa anche a una significativa selezione di piante del distretto vivaistico pistoiese, capeggiate dalla fotinia.

«E’ una novità storica – dice Franco Baldaccini, amministratore unico di Mefit –. Per la prima volta il vivaismo pistoiese presenta in vendita al mercato dei fiori di Pescia le proprie piante tipiche, fornendo un servizio importante che arricchisce la nostra offerta e che qualificherà ancora di più l’ex Comicent come la capitale del florovivaismo toscano. Viene ulteriormente giustificata, in questo modo, la scelta del marchio: una reinterpretazione grafica stilizzata della splendida struttura mercatale degli architetti Santi e Savioli e le espressioni ME(rcato) FI(ori) T(oscana) seguite da Città di Pescia in corsivo».

«Il rebranding di Mefit ci ha molto stimolato e impegnato – afferma Andrea Vitali, titolare di Diade Consulenti d’innovazione, l’azienda che cura la comunicazione e il marketing di Mefit, a cui si deve il nuovo marchio -, visto che si tratta di uno dei tre mercati di fiori di riferimento sul piano nazionale per la determinazione dei prezzi, insieme a Napoli e Sanremo. Inoltre, il contenitore è una struttura di grande valore architettonico progettata negli anni ‘70 dagli architetti Savioli e Santi, che oggi, dopo molti anni, si pensa finalmente a rendere sostenibile e di esempio sul fronte energetico, oltre che a trasformare da punto debole quale era considerata a punto di forza o leva per il rilancio dell’orto-florovivaismo, grazie alle sinergie con le attività turistiche e culturali in essere e potenziali di Pescia (in ottica di marketing territoriale) e grazie alla posizione strategica di raccordo fra il pistoiese e la Lucchesia».

«In un’ottica di riposizionamento efficace e per non disperdere il lavoro di diffusione e comunicazione già avviato – continua Vitali - abbiamo tenuto in considerazione anche il marchio utilizzato da un anno a questa parte dall’azienda speciale Mefit. In sostanza il marketing che ha guidato la ridefinizione della marca “Mercato dei fiori di Pescia” può essere sintetizzato con queste parole chiave: toscanità, sostenibilità, trasparenza, capacità d’innovazione continua, originalità, grande varietà di prodotti/servizi di qualità». «La soluzione creativa finale – aggiunge Vitali - è una visione prospettica e slanciata delle guglie della struttura, che, oltre ad impreziosire il complesso architettonico, ne fa un simbolo di capacità d’innovare. Le cromie di base all’interno del disegno e le loro sovrapposizioni vogliono simbolizzare la grande varietà di prodotti e di soluzioni multifunzionali (cultura, turismo, arte, agricoltura, spettacoli) che vi si possono attuare. Questi giochi cromatici potranno essere declinati differentemente per tipi di comunicazione diversi».

«L’introduzione nel marchio della parola “piante” – sottolinea il direttore di Mefit Fabrizio Salvadorini - vuole comunicare l’allargamento dello sguardo ad un settore confinante con la floricoltura quale il vivaismo, che a Pescia può vantare in primis l’olivicoltura, ma anche gli agrumi (e sino agli anni ‘50 i frutteti), e che deve oggi tornare ad essere presente all’interno ed esterno del mercato grazie anche alla collaborazione con il vivaismo pistoiese». E a tal proposito Salvadorini ricorda che da questa settimana si possono acquistare al mercato di Pescia, oltre ai fiori recisi e alle piante in vaso e accessori per fioristi, tra le altre, le seguenti varietà di piante prodotte nel distretto pistoiese: Dracaena Indivisa, Euonymus Japonicus Bravo, Euonymus Japonicus Eleg.Aureav, Euonymus mix, Laurus Nobilis, Ligustrum Jonandrum, Magnolia Grandif Gallosiniensis, Nandina Domestica, Nerium Oleander, Phormium Mix Aurea-Verde-Rossa, Photinia Fraseri Little Red Robin "Nana", Photinia Little Red Robin, Photinia Red Robin, Photinia Robusta Compacta, Phyllostachis Aurea, Phyllostachis Aurea, Pittosporum Tobira Nanum, Pittosporum Tobira Nanum, Rhyncospermum Jasminoides, Thuya Occ. Smaragd, Wisteria Sinensis Mix.

Franco Baldaccinisegnala, infine, l’imminente uscita di un catalogo cartaceo, realizzato da Diade, che sarà inviato per posta a garden center, fioristi, wedding planner, associazioni di categoria, produttori e commercianti toscani. Il catalogo, con opportune modifiche, potrà essere utilizzato anche come strumento di promozione di Mefit a fiere e convegni in Italia e all’estero. Esso conterrà, in curatissima veste grafica, la gamma di fiori recisi, piante in vaso, accessori e prodotti per fioristi delle aziende iscritte a Mefit nel 2014. Inoltre sarà arricchito da inserti che integreranno l’offerta con i prodotti che verranno introdotti successivamente. Le copertine saranno aggiornate in concomitanza con le due campagne promozionali di primavera-estate e autunno-inverno. Nel catalogo vi saranno anche tutte le informazioni utili per l'accesso al mercato ed ai servizi offerti sia ai produttori che ai commercianti.

Redazione Floraviva

La sfida della cronicità pediatrica, le innovazioni assistenziali per le aree di eccellenza, l'ulteriore sviluppo della ricerca pediatrica. Queste le tre aree di intervento per il futuro del Meyer, illustrate oggi dall'assessore al diritto alla salute nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nell'Aula magna dell'ospedale pediatrico. A tracciare le linee strategiche per lo sviluppo e il potenziamento del Meyer per il prossimo triennio, con l'assessore c'erano il direttore generale dell'azienda ospedaliero universitaria Meyer, Tommaso Langiano, il rettore dell'Università di Firenze, Alberto Tesi, e Gian Franco Gensini, presidente del Cossum (Consiglio Scienze della Salute Umana) dell'Università di Firenze e vicepresidente della 1° Commissione del Consiglio Superiore di Sanità del Ministero della salute.

 
L'assessore ha parlato del Meyer come di una struttura ottima, che in questi anni è cresciuta come professionalità, attrattività, complessità dei casi trattati. Il piano di sviluppo parte dai successi ottenuti fino ad oggi e guarda avanti con una visione strategica, con progetti che vanno ben oltre il triennio. L'assessore ha ricordato come la nostra sanità abbia superato il periodo più difficile a causa delle contingenze nazionali, abbia saputo riorganizzarsi, grazie anche allo spirito di sacrificio degli operatori (che ha ringraziato in maniera particolare), ottenendo grandi risultati, che ci pongono al top delle classifiche nazionali. In questo quadro, il Meyer è una delle nostre punte di diamante. Quanto all'oncoematologia pediatrica, che l'assessore ha detto essere una specialità fondamentale, ha assicurato che il primario verrà selezionato al più presto; il Meyer sarà la base di un Dipartimento interaziendale che diventerà regionale, con collegamenti in rete fra i tre poli di oncoematologia pediatrica.
 
"A livello nazionale il Meyer è percepito come la realtà più dinamica - ha detto Tommaso Langiano - anche grazie ai grossi progetti fatti nel campo della ricerca e dell'innovazione assistenziale". Alberto Tesi ha sottolineato che, per quanto riguarda l'Università "cercheremo di contribuire nel modo migliore agli aspetti che riguardano la ricerca, dando anche impulso e stimolo al reclutamento di giovani". Gensini ha definito il piano del Meyer "un progetto solido e assolutamente fattibile, che si impegna fin dalla frontiera della terapia fetale fino all'adolescenza".
 
Il piano di sviluppo del Meyer è articolato in 3 aree di intervento e 10 azioni progettuali:
 
Affrontare la sfida della cronicità pediatrica (Area di intervento I):
 
1) Il programma per l'assistenza ai bambini clinicamente complessi (High dependency care)
 
2) Il progetto adolescenti
 
3) Il Dipartimento interaziendale di Oncoematologia pediatrica
 
4) Lo sviluppo collaborativo della trapiantoloiga d'organo pediatrica
 
Le innovazioni assistenziali per le aree di eccellenza (Area di intervento II):
 
5) Il programma terapie cellulari e innovative
 
6) La terapia fetale
 
7) Il centro per la chirurgia vascolare
 
Promuovere l'ulteriore sviluppo della ricerca pediatrica (Area di intervento III):
 
8) Clinical Trial Center Pediatrico
 
9) Il campus per la ricerca e la didattica
 
10) Il laboratorio di neurobiologia
 
Negli ultimi anni la tipologia di pazienti che si rivolgono al Meyer si è progressivamente modificata, assumendo queste caratteristiche: cronicità delle patologie, elevata complessità clinica, patologie rare, spesso provenienti da altre regioni. Nell'ultimo triennio i ricoveri ad alta complessità sono aumentati di oltre il 5%; i casi chirurgici sono aumentati del 6%; i ricoveri chirurgici a più alta complessità sono aumentati dell'8%; l'attrazione extra-regionale è aumentata del 9%. nel 2013, oltre il 50% delle giornate di degenza sono state destinate a trattare patologie croniche. Sempre di più il Meyer si caratterizza come ospedale pediatrico di elevata specializzazione e centro di riferimento nazionale per l'elevata complessità pediatrica. Nell'ultimo quinquennio l'attività di ricerca è aumentata di oltre il 40%.
 
(ha collaborato Giulia Righi, ufficio stampa azienda ospedaliero-universitaria Meyer)
 
Redazione Floraviva

Un programma ricco ed all'insegna dell'efficienza quello di KlimaHouse che inaugurta oggi con l'assessore alla presidenza della Toscana che parteciperà  a due iniziative in programma all'interno di Klimahouse, l'evento dedicato all'edilizia a basso impatto ambientale e grande efficienza energetica che si inaugura in mattinata e che vedrà presenti, fino al 20 marzo, nei cinquemila metri quadri dello spazio fiorentino 158 aziende.

L'assessore interverrà alle 12 ad un workshop organizzato dall'ordine degli architetti della provincia di Firenze. Si parlerà della riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e dei vantaggi, in termini di benessere e risparmio sui consumi, che una casa energeticamente efficiente è in grado di offrire.

Alle 15.30 Formedil Toscana, ovvero l'ente per la formazione e l'addestramento professionale nell'edilizia, organizza invece un confronto tra istituzioni ed operatori del settore dal titolo "TrasFormare l'Edilizia". In questo caso si parlerà di formazione con specifico riferimento alla nuova edilizia sostenibile. All'assessore alla presidenza della Toscana sono affidate le conclusioni, attese attorno alle ore 17.

La Regione Toscana ha lanciato la scorsa settimana una campagna dedicata proprio al risparmio energetico nelle abitazioni, offrendo una prima visita gratuita da parte di professionisti e un aiuto, attraverso garanzie, nel caso uno decida di intervenire ma ha bisogno di un prestito.

Redazione Floraviva

Si svolge il 30 Marzo a Genova una vera e proria gara tra fioristi che designerà i campioni Regionali ammessi poi alla fase Nazionale. La Coppa Liguria e Toscana si terrà presso la Sala delle Grida della Borsa Valori, VIA XX Settembre 44, DALLE ORE 10:00 ALLE ORE 18:00 . I vincintori della fase Nazionale saranno ammessi di diritto nel Team che gareggerà dal 5-8 Settembre 2015 in Coppa Europa a Genova .

 
Abbiamo sentito Luca Rossetti, Presidente dell'Associazione Fioristi Ascom di Genova, che dichiara “un percorso quadriennale quello delle selezione Regionali che si conclama nella -Coppa Italia di arte floreale-. Quest'anno tocca alla Citta' di Genova ad ospitare la Coppa Liguria e Toscana”. Dice ancora Luca Rossetti, "sono certo sarà uno spettacolo in grande stile, fatto di colori e fantasia, dove la naturale bellezza del mondo vegetale si fonderà mirabilmente con le forme create ad arte. Uno spettacolo destinato non solo agli addetti di settore ma soprattutto al grande pubblico per il fascino e lo stupore che le creazioni floreali di questo livello tecnico e artistico susciteranno. Il 2014 poi si arricchisce del confronto con i colleghi della vicina Toscana che competeranno per la vittoria regionale ed assoluta e per i posti disponibili nel Team della squadra italiana che prenderà parte al campionato Europea . "L’iniziativa rappresenta un importantissimo veicolo di promozione” afferma Rossetti “che valorizza la creatività dei professionisti del settore e contemporaneamente porta con se un incredibile valore aggiunto per il territorio con innegabili effetti positivi sotto il profilo turistico”
 
Conclude Luca Rossetti ”abbiamo coinvolto anche i commercianti  di Via XX Settembre a Genova con i quali è stato organizzato un concorso di vetrine fiorite già partito il 15 Marzo, ed una sfilata d'abiti sposa che indosseranno i bouquet appena realizzati in un conturbante ritmo di Tango Argentino. Il vincitore delle consorso vetrine sarà premiato insieme ai concorrenti di Coppa Liguria".
 
Regolamento
 
La competizione prevede che i concorrenti arrivino da tutte le Provincie liguri e da quelle toscane. L'ingresso alle 4 fasi della gara è libero/gratuito per il pubblico.
 
Come si svolge la gara:
 
I quattro argomenti/fasi sui quali i fioristi si misureranno
 
1. Tavolo: “L’elisir D’Amore”Luzzati a Teatro
2. Composizione di piante
3. Mazzo da sposa
4. Tema a sorpresa
 
La giuria tecnica sarà costituita da professionisti del settore nonché maestri della scuola Federfiori, designata dalla Federazione Nazionale.
 
Il primo classificato per ogni regione prenderà parte alle finali di coppa Italia; il primo classificato di Coppa Italia farà parte di diritto del Team che gareggerà nell’ambitissima Coppa Europa che si svolgerà a Genova nel 2015.
 
Redazione Floraviva

L’associazione Italia – Kuwait e l’Uncem Toscana hanno invitato oggi a Pescia la rappresentanza del Kuwait presso la Fao per una rapida visita alla realtà florovivaistica locale. Dopo un sopralluogo all’hesperidarium di Oscar Tintori, incontro al Mercato dei Fiori della Toscana con Roberta Marchi, Oreste Giurlani, Pierandrea Vanni, i vertici di Mefit e vari esponenti del settore.

Il Kuwait ha capito che il petrolio non basta e nel nuovo piano di sviluppo punta anche sull’agricoltura. Ed è interessato fra l’altro al florovivaismo: dai fiori alle piante di ogni genere, agrumi e olivi compresi. Questa, in sintesi, la ragione della visita di una delegazione della rappresentanza del Kuwait presso la Fao di Roma svoltasi oggi a Pescia, successivamente alla tappa in mattinata al vivaio Vannucci di Pistoia, grazie all’impegno dell’associazione Italia – Kuwait presieduta da Pierandrea Vanni e dell’Uncem Toscana presieduta da Oreste Giurlani. La delegazione, dopo un sopralluogo all’hesperidarium di Oscar Tintori, dove ha potuto ammirare la vastissima gamma di agrumi del vivaio pesciatino sotto la guida di Sergio Tintori, è stata ospite di Mefit, l’azienda speciale Mercato dei Fiori della ToscanaCittà di Pescia. Qui, a fare gli onori di casa, c’erano l’amministratore unico di Mefit Franco Baldaccini, il direttore Fabrizio Salvadorini e l’azionista, il sindaco di Pescia Roberta Marchi. Con loro un gruppo di esponenti del mondo florovivaistico della Valdinievole e di rappresentanti della associazioni di categoria agricole locali, nonché commercianti che operano presso il mercato dei fiori di via Salvo D’Acquisto.
“Io ho colto bene il senso di questa iniziativa   - ha detto il sindaco di Pescia Roberta Marchianche perché Pescia non è nuova a iniziative del genere. Abbiamo già ricevuto tempo addietro una delegazione cinese (interessata in particolare all’olivicoltura) perché il nostro territorio è ricco di eccellenze nel settore agricolo. Oggi noi siamo qui perché il mercato dei fiori - che è il mercato dei fiori della Toscana, ma anche dell’Italia centrale, in quanto unico polo dedicato al commercio dei prodotti florovivaistici che abbia una superficie di 10 mila metri quadrati e centinaia di operatorida cinque anni ha avviato il rilancio di questa attività fatta di produttori floricoli, che non sono più tanti come una volta ma sempre più specializzati, e di commercianti che fanno affari con Paesi di tutto il mondo. Abbiamo deciso con l’azienda speciale Mefit di puntare sulla sinergia fra tutti questi differenti operatori della filiera florovivaistica e di fare sistema. Noi crediamo infatti che questo settore sia ancora vitale, come dimostrano le centinaia di operatori che si vedono qui ogni mattina. Quindi siamo felici di potervi mostrare i nostri cataloghi illustrativi di questa attività affinché voi possiate trovare spunti interessanti”.  
“Grazie per averci invitato – ha risposto il rappresentante del Kuwait presso la Fao Yousef Jhail – per noi è molto importante fare tesoro dell’esperienza e delle competenze che voi avete in questo settore. Siamo molto interessati alle innovazioni e alle tecnologie che voi utilizzate per trasferirle in Kuwait. Non solo. Noi importiamo molti prodotti e fra questi vi sono anche le piante e i fiori. Importiamo già piante da mettere ai lati delle strade, delle autostrade e così via. E ci sono molti altri tipi di piante che possiamo essere interessati a portare in Kuwait, anche per aumentare la varietà disponibile nel nostro territorio. Vorremmo tornare un’altra volta, ma questa volta di mattina presto per vedere come funziona il mercato quando è aperto”.
“Questa rappresentanza del Kuwait presso la Fao a Roma – ha spiegato Oreste Giurlani dopo l’incontro - ha instaurato l’anno scorso un rapporto con l’Uncem e la Regione Toscana per la diffusione delle eccellenze toscane in Kuwait e in altri Paesi limitrofi. Avevamo avuto un primo incontro ufficiale durante l’Expo Rurale 2013 a Firenze e in quell’occasione avevano manifestato interesse per l’acquacoltura e il florovivaismo. Per cui oggi, grazie all’associazione Italia – Kuwait, abbiamo organizzato una visita stamani presso il vivaio Vannucci a Pistoia e poi qui a Pescia da Oscar Tintori e, infine, un incontro qui al Mercato dei fiori ospiti di Mefit, alla presenza di vari operatori del settore. E’ stato importante per far conoscere loro dal vivo questa zona e far loro capire quali sono i nostri prodotti e quindi lo scopo, come presidente di Uncem Toscana, è quello di attivare nuovi sbocchi commerciali e abbiamo già firmato un protocollo in tal senso. Perciò ci auguriamo che questa visita possa avere un seguito con momenti di vendita in Kuwait, perché abbiamo bisogno di entrare in nuovi Paesi”.
“Credo che sia stato molto interessante e anche importante – ha affermato Pierandrea Vanni, presidente dell’associazione Italia – Kuwait – perché ha consentito alla delegazione della rappresentanza del Kuwait presso la Fao di conoscere la realtà di Pistoia e di Pescia che conoscevano soltanto di nome. E quindi di rendersi conto meglio del know how che c’è in queste zone, perché il loro interesse principale è vedere se è possibile trasferire queste competenze, almeno in parte, in Kuwait, dove è stato adottato negli ultimi anni un piano di sviluppo che prevede per la prima volta anche di incrementare le attività agricole”.
“Noi già da Firenze avevamo avuto un primo rapporto con questi operatori – ha detto Giuliano Incerpi, portavoce di Coripro, il consorzio dei vivaisti dell’olivo di Pescia – e avevamo notato che c’è un interesse particolare per la produzione delle piante di ulivo, per la ragione che poi intendono sviluppare una produzione di olio, come già stanno facendo in molti paesi del golfo persico. Il nostro impegno è dare un prodotto che sia qualitativamente superiore a quello di qualsiasi altro prodotto del Mediterraneo, perché Pescia da almeno 200 anni produce olivi che sono il massimo per qualità in ambito europeo”.
“Un’occasione per rafforzare i rapporti tra Italia e Kuwait in merito alle produzioni nostre: al florovivaismo, al vivaismo pistoiese e un po’ a tutte le tradizioni culturali e agronomiche delle nostre zone – ha commentato infine Stefano Fedi, vicepresidente di Cia Pistoia -. Un’opportunità quindi per allargare un po’ il sistema di vendita e la conoscenza dei nostri prodotti al di fuori dell’Europa ”.

 

Redazione Floraviva

Giardini, vita in fattoria e buon cibo. In molti Paesi caratterizzati da una radicata cultura industriale si è sviluppato un forte movimento di valorizzazione della cultura della terra e dei suoi prodotti mentre in tante aree, anche a causa della crisi in atto da tempo, sta emergendo una tendenza a coltivare direttamente piante e frutti che, oltre a garantire genuinità assicurano risparmio e qualità. La nuova sensibilità, che ha portato ad introdurre lezioni e attività pratiche anche nelle scuole materne, va oltre: si sta consolidando la cultura del chilometro zero assieme alla tendenza a far scoprire soprattutto alle giovanissime generazioni, il rapporto con l’agricoltura e con i prodotti genuini, quelli che non passano attraverso la grande distribuzione.

 
Da queste nuove sensibilità nasce “Viva La terra” il primo Salone dedicato all’Agricoltura, orti, giardini ma anche di conoscenza e promozione della vita in fattoria che si terrà a CarraraFiere sabato 5 e domenica 6 aprile (www.vivalaterraexpo.it). Organizzato da CarraraFiere, in collaborazione con Coldiretti Toscana (info su www.toscana.coldiretti.it) e sostenuta dall’assessorato all’agricoltura della Regione Toscana  “Viva la terra!” sarà un evento “a tutto campo”, una mostra mercato dedicata alla cura dell’orto e del giardino con una particolare attenzione alla coltivazione amatoriale e all’allevamento degli animali da fattoria e da cortile. Coinvolti in questa prima ed affascinante esperienza espositiva gli Istituti agrari della Regione nell’organizzazione di laboratori manuali dove i visitatori di tutte le età potranno partecipare  direttamente a tante attività e sperimentare la complessità del mondo animale e vegetale.
 
Al centro della parte espositiva sicollocherà, l’agricoltura intesa nel senso più ampio e comprensiva anche di orti e giardini con piane da frutto, officinali, aromatiche ma anche sementi, fertilizzanti, attrezzature e arredi fiori e piante da giardino senza dimenticare le attrezzature e l’abbigliamento da lavoro. Il campo dell’offerta espositiva si allargherà anche al settore dell’allevamento di animali da fattoria e da cortile e ai prodotti tipici e naturali coinvolgendo anche le attività di tutela dell’ambiente, gli stili di vita spingendosi fino al mondo dell’edilizia sostenibile.
 
Grazie al coinvolgimento di tanti attori di questa moderna cultura del verde domestico sono in programma numerose attività che abbracciano i molti campi di interesse legati alle coltivazioni domestiche e non solo.
 
Protagonisti saranno sicuramente i prodotti a chilometri zero offerti nel farmer market che sarà allestito in fiera ma anche la cosiddetta agricoltura sociale integrata con centri benessere, agriludoteche, agriturismi, fattorie didattiche oltre a laboratori con aree attrezzate per operatori e corsi brevi per l’insegnamento delle tecniche di panificazione, produzione di pasta, formaggi salumi e miele partendo dai prodotti del territorio.
 
Nei laboratori di cucina esperti e insegnanti terranno lezioni sul riconoscimento e uso delle erbe spontanee ma anche sulla cultura del cibo e sulle caratteristiche della dieta mediterranea.
 
Per quanti prevedono (o sognano) diimpegnarsi direttamente nelle coltivazioni anche di piccoli orti o di terrazzi, saranno disponibili esperti per insegnare le modalità di semina e coltivazione di ortaggi, fiori e piante da frutto e saranno inoltre allestite mostre tematiche, presentati  mestieri e giochi rurali ma anche tutto quantopuò essere utile a rafforzare una tendenza che ormai, per molti, non è più solo hobby ma vera occupazione.
 
Per saperne di più vai su www.vivalaterraexpo.it

Redazione Floraviva

Siamo di fronte a una drammatica escalation con i sequestri che hanno già raggiunto nel 2014 il valore di circa mezzo miliardo nell’agricoltura e nell’alimentare, diventate aree prioritarie di investimento dalla criminalità organizzata che ne comprende la strategicità in tempo di crisi perché del cibo, anche in tempi di difficoltà, nessuno potrà fare a meno, ma soprattutto perché consente di infiltrare in modo capillare la società civile e condizionare la via quotidiana delle imprese e delle persone. E’ quanto ha denunciato Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti, che per contrastare questo fenomeno ha sostenuto la nascita in Italia della Fondazione ’“Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare”, promossa dalla Coldiretti con la presidenza del Comitato Scientifico del procuratore Giancarlo Caselli.

Le organizzazioni criminali legate a mafia, camorra e ‘ndrangheta - sottolinea la Coldiretti - sono state tutte coinvolte nelle operazioni piu’ rilevanti dei primi due mesi del 2014. All’inizio dell’anno gli agenti della Dia di Caltanissetta hanno sequestrato beni per un valore di 45 milioni di euro di cui facevano parte 10 imprese, 25 fabbricati, terreni per un estensione complessiva di circa 150 ettari e numerosi conti correnti bancari, tutti riconducibili ad un imprenditore della provincia di Palermo, residente a Caltanissetta, ritenuto essere soggetto in contatto e interlocutore privilegiato di personaggi di spicco di Cosa nostra nei territori di Caltanissetta e Palermo. In particolare, si è fatta luce su un terreno con annessa azienda agraria utilizzato come riserva di caccia ad uso dei più noti esponenti della mafia siciliana, e beneficiato anche da ingenti contributi pubblici erogati dall'Agea. Una vera e propria holding nel  settore della ristorazione si era insediata a Roma dove i Carabinieri hanno sequestrato 23 i locali, tra ristoranti-pizzerie e bar dal più noto "Pizza Ciro" in via delle Mercede, tra piazza di Spagna e Montecitorio, ma anche "Ciro & Ciro", "Zio Ciro", "Pummarola e Drink", "Sugo" e la gelateria "Ciucculà" al Pantheon. Un impero creato, secondo quanto reso noto dagli inquirenti, nell'ambito del maxi blitz contro il clan Contini di Napoli, dai fratelli napoletani Salvatore, Antonio e Luigi Righi ai quali è stato contestato il concorso esterno in clan camorristico. Immobili, aziende e numerosi rapporti finanziari per un valore di circa 250 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Dia a Palermo, in una complessa operazione che ha portato alla luce le rilevanti attività economiche dell'organizzazione mafiosa facente capo al clan dei Galatolo, legate al mercato ortofrutticolo e al suo indotto. Secondo l'accusa, monopolizzavano i commerci anche col ricorso ai servizi forniti dalla cooperativa "Carovana Santa Rosalia", operante nella compravendita di merce, facchinaggio, parcheggio, trasporto e vendita di cassette di legno e materiale di imballaggio. In tal modo, si poteva prestabilire  il prezzo dei prodotti ortofrutticoli a cui gli operatori dovevano uniformarsi, controllare il trasporto su gomma da e per la Sicilia occidentale ed i principali mercati di approvvigionamento  delle derrate alimentari nel centro Italia, gestire le attività connesse al commercio all'interno del mercato di Palermo. A fine febbraio la Guardia di finanza di Crotone ha eseguito sei nuovi provvedimenti di custodia cautelare, disposti dal gip del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia nell'ambito dell'indagine "Insula" a seguito di nuove risultanze investigative che evidenziavano sostanzialmente la compromissione degli organi amministrativi e tecnici del Comune di Isola Capo Rizzuto, i quali sarebbero stati pienamente consapevoli dell'interesse della cosca Arena all'aggiudicazione della gara per la gestione di un terreno confiscato alla stessa famiglia di 'ndrangheta. L'integrazione investigativa, grazie agli elementi acquisiti attraverso numerosi testimoni e l'esame di nuova documentazione, ha consentito una ricostruzione della vicenda sull'aggiudicazione della gara pubblica per l'affidamento del servizio di raccolta dei finocchi coltivati su circa 39 ettari di terreno già oggetto di sequestro e confisca alla famiglia Arena di Isola Capo Rizzuto.
 
La tendenza in atto è destinata a far salire il volume d'affari complessivo della criminalità organizzata che, secondo il rapporto Agromafie Coldiretti/Eurispes, aveva raggiunto  circa 14 miliardi di euro nel 2013, con un aumento record del 12 per cento rispetto a due anni fa, in netta controtendenza rispetto alla fase recessiva del Paese, perché la criminalità organizzata trova terreno fertile proprio nel tessuto economico indebolito dalla crisi. È peculiarità del moderno crimine organizzato estendere, con approccio imprenditoriale, il proprio controllo dell’economia invadendo i settori che si dimostrano strategici ed emergenti, come è quello agroalimentare. Per questo le mafie – sottolinea la Coldiretti - hanno già imposto il proprio controllo sulla produzione e la distribuzione di generi alimentari del tutto eterogenei tra loro. Controllano in molti territori la distribuzione e talvolta anche la produzione del latte, della carne, della mozzarella, del caffè, dello zucchero, dell’acqua minerale, della farina, del pane clandestino, del burro e, soprattutto, della frutta e della verdura. Potendo contare costantemente su una larghissima ed immediata disponibilità di capitale e sulla possibilità di condizionare parte degli organi preposti alle autorizzazioni ed ai controlli, si muovono con maggiore facilità rispetto all’imprenditoria legale. Con i classici strumenti dell’estorsione e dell’intimidazione impongono la vendita di determinati marche e prodotti agli esercizi commerciali, che a volte, approfittando della crisi economica, arrivano a rilevare direttamente. Alcune stime - precisa la Coldiretti - valutano almeno 5.000 locali di ristorazione in Italia in mano alla criminalità organizzata (bar, ristoranti, pizzerie), nella maggioranza dei casi intestati a prestanome. Questi esercizi non garantiscono solo profitti diretti, ma vengono utilizzati anche come copertura per riciclare denaro sporco. In alcuni casi agenti dei clan rappresentano specifici marchi alimentari, che impongono in tutta la loro zona di influenza. Per raggiungere l’obiettivo i clan ricorrono a tutte le tipologie di reato tradizionali: usura, racket estorsivo, furti di attrezzature e mezzi agricoli, abigeato, macellazioni clandestine, danneggiamento delle colture, contraffazione e agropirateria, abusivismo edilizio, saccheggio del patrimonio boschivo, caporalato, truffe ai danni dell'Unione europea. A tutte le pressioni e minacce, esercitate in particolare nei confronti degli agricoltori del Mezzogiorno, si aggiungono i nuovi sistemi di condizionamento mafioso per imporre dazi illegali ed assorbire grosse fette del settore. Secondo la Direzione Investigativa di Roma ben il 15 per cento del fatturato realizzato dalle attività agricole appartiene all’illecito. Mettendo le mani sul comparto alimentare le mafie hanno inoltre la possibilità di affermare il proprio controllo sul territorio. Non solo si appropriano di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza ed il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma – conclude Coldiretti - compromettono in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani ed il valore del marchio Made in Italy.
 
Ufficio Stampa Coldiretti

“Quello dimostrato dalle autorità statunitensi rappresenta un importante segnale di apertura dovuto anche al crescente numero di Paesi, Organizzazioni Internazionali e stakeholders, che hanno manifestato le loro preoccupazioni sulle assegnazioni dei nuovi domini generici di primo livello e in generale sull’attuale governance di internet. La dimensione globale che ha assunto la rete internet, richiede, infatti, una gestione differente da quella che ha contraddistinto i suoi primi 25 anni di attività e si deve basare su un coordinamento fra le Amministrazioni pubbliche a livello italiano, europeo e internazionale.”

 
Commenta così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, la notizia secondo la quale il Dipartimento USA nazionale Telecomunicazioni - NTIAintende avviare una fase di transizione con la quale cedere il controllo dei domini generici di primo livello, fin qui gestito dall’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers - ICANN - ente privato di diritto californiano, a una “comunità globale di attori”.
 
“Accanto allo sforzo messo in campo finora per migliorare il funzionamento e la fruibilità globale della rete, oggi si impone l'affiancamento, altrettanto importante, degli esperti e delle Amministrazioni pubbliche, rispetto in primo luogo ai settori legati alla salute, alla tutela dei diritti dei consumatori-navigatori della rete, alla concorrenza, all’antitrust, alle posizioni dominanti sul mercato virtuale e alla proprietà intellettuale. A proposito di questo ultimo punto - ha proseguito Martina -, sono convinto che sia necessario garantire un’attenzione specifica alla difesa delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche, che sono il fiore all'occhiello dello straordinario patrimonio agroalimentare italiano, che ogni giorno viene danneggiato da crescenti fenomeni di contraffazione internazionale sui mercati reali e virtuali”.
 
“Alla luce delle recenti novità presentate dagli USA, auspico vivamente che il meccanismo di assegnazione dei nuovi domini generici di primo livello, avviato da ICANN nel corso del 2013, abbia una pausa di riflessione”.
 
“Bisognerà fare in modo, a partire dalla prossima sessione del Governamental Advisory Committee (GAC) a Singapore dal 23 al 27 marzo, che ci sia una approfondita analisi. E saranno sicuramente necessarie le informazioni che la delegazione statunitense fornirà, soprattutto in merito alla definizione di comunità globale di attori, in quanto non è ancora chiaro cosa si intenda per comunità globale di attori. Mi impegnerò, -  ha continuato il Ministro Martina – ad assicurare che a livello di Governo siano date istruzioni in tal senso alla delegazione italiana che parteciperà ai lavori.”
 
“Con l’obiettivo di tutelare il consumatore/navigatore e il mercato interno è mia intenzione - ha concluso il Ministro - portare i temi dell'assegnazione dei nuovi domini generici di primo livello e, più in generale, della governance di internet all'attenzione del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri competenti, in particolare il Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, il Ministro degli Affari Esteri, Federica Mogherini, il Sottosegretario del MISE, Antonello Giacomelli e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche europee, Sandro Gozi, visto che la stessa Commissione europea, l'11 febbraio scorso, ha pubblicato la comunicazione ‘Internet Policy and Governance Europe's role in shaping the future of Internet Governance’”.
 
Redazione Floraviva

Il presidente Stefano Morandi spiega i motivi e si attende che sia «il punto di partenza per l’attività futura del mercato al fine del suo definitivo rilancio». Il rappresentante degli agricoltori nella giunta camerale Sandro Orlandini dice: «ci eravamo presi l’impegno di dare sostegno a qualche iniziativa per la floricoltura che fosse concreta e di immediata attuazione» e annuncia il sostegno di Cia ai floricoltori nella ricerca dei finanziamenti europei. Baldaccini (nella foto), amministratore di Mefit, presenta i primi risultati del piano di marketing: siamo al primo posto fra i mercati di fiori italiani per numero di fan su Facebook e si tratta in maggioranza di operatori del comparto floricolo: dai fioristi ai garden.

«Il cofinanziamento della Camera di Commercio vuole essere d’impulso ad un’azione concreta, potenzialmente suscettibile di importanti ricadute sulle imprese del settore operanti in provincia che vanno ben oltre l’importo dell’investimento stesso, che non si potrà certo esaurire nel programma presentato, ma che dovrà rappresentare un punto di partenza e una guida per l’attività futura del mercato al fine del suo definitivo rilancio».
Lo afferma il presidente della Camera di Commercio di Pistoia, Stefano Morandi, spiegando le ragioni del contributo di 19 mila euro concesso, a titolo di cofinanziamento al 50%, nei giorni scorsi al Mercato dei Fiori della Toscana – Città di Pescia (Mefit) - l’azienda speciale del comune pesciatino che gestisce il servizio di mercato all’ingrosso nell’ex Comicent - per il piano di marketing e comunicazione del 2014, che rappresenterà una delle leve per il rilancio del mercato. «Un’attività, quella di marketing e comunicazione, - osserva l’amministratore unico di Mefit Franco Baldaccini – che ha ricevuto un contributo dell’8% pure dalla Banca di Pescia e che è stata affidata a Diade – Consulenti d’innovazione, agenzia pubblicitaria di Pescia che l’ha declinata soprattutto, ma non solo, sul web e su social media come Facebook, e che in poche settimane ha già ottenuto risultati più che lusinghieri. Basti pensare che a fine 2013 l’attività di comunicazione invernale aveva portato la pagina Facebook “Mercato dei Fiori della Toscana” a 400 fan, ma adesso sono già più che triplicati salendo a oltre 1450, in prima posizione su Facebook fra i mercati di fiori italiani». «E che – aggiunge Baldaccini - le campagne pubblicitarie per Natale, San Valentino e la festa della donna, grazie anche a sapienti promozioni di mirate tipologie di fiori o piante, hanno avuto come risultato l’esaurimento delle merci in offerta dai magazzini.
Sandro Orlandini, presidente di Cia Pistoia e membro della giunta della Camera di Commercio di Pistoia come rappresentante del settore agricolo, commenta così l’assegnazione del finanziamento: «ci eravamo presi l’impegno di dare sostegno a qualche iniziativa per la floricoltura che fosse concreta e di immediata attuazione. E il bisogno di promozione era particolarmente sentito dai floricoltori che operano al mercato dei fiori di Pescia, visto anche che da anni, in seguito alle note vicende del fallimento e del commissariamento, non si faceva più niente in tal senso. Quindi ci siamo subito ritrovati nell’obiettivo del progetto di promozione presentato da Mefit e abbiamo deciso di cofinanziarlo al 50%, che è il limite massimo per questo genere di contributi». Sulle ricadute che potrebbero esserci per la floricoltura pesciatina e del distretto floricolo Lucca-Pistoia, Orlandini dice che «il mercato è l’unica speranza per molti produttori, per cui è giusto sostenerlo e promuoverlo, e dalla promozione potrebbero venire fuori anche risultati significativi».
«Il comparto floricolo – ricorda Stefano Morandi contestualizzando la decisione  - riveste, fin dall’800, una rilevante importanza per l’economia della Valdinievole e per quella pesciatina in particolare dove, grazie a condizioni climatiche favorevoli e alla fertilità dei terreni, si è assistito al progressivo sviluppo e consolidamento di un sistema di imprese in grado di garantire un’ampia gamma di prodotti floricoli in tutte le stagioni dell’anno e con elevate punte di qualità. Lo sviluppo di tale tessuto imprenditoriale, oggi ricompreso nel più ampio distretto floricolo interprovinciale, che include anche la piana lucchese e la Versilia, è stato favorito per lungo tempo da una posizione geografica strategica che rendeva il mercato locale particolarmente competitivo rispetto ai mercati del nord. Purtroppo l’apertura di nuovi mercati, la concorrenza sempre più aspra sia a livello internazionale che interno, lo sviluppo di nuove forme di contrattazione hanno modificato questa situazione, rendendo indispensabile l’adozione di strategie di marketing mirate al fine di rilanciare il settore». «La consapevolezza dell’importanza dell’adozione di simili strategie – conclude il presidente della Camera di Commercio di Pistoia - ha determinato la scelta operata dalla Giunta della Camera di Commercio di cofinanziare il progetto di marketing e comunicazione presentato dall’azienda speciale Mercato dei Fiori della Toscana, in quanto in esso si sono rinvenute le potenzialità necessarie per avviare un riposizionamento del mercato all’ingrosso dei fiori di Pescia».
«Dopo aver avviato l’analisi di mercato nel mese di dicembre – spiega Franco Baldaccini -, abbiamo iniziato la comunicazione sull'attività sia corporate che più propriamente commerciale di Mefit allo scopo di far comprendere agli operatori, con trasparenza, che cosa è e che cosa fa Mefit. Abbiamo strutturato un piano di marketing che ha definito nel tempo (12 mesi) tutte le attività di comunicazione e di promozione. In questo modo potremo verificare il raggiungimento degli obiettivi e l'adattamento alle variabili di mercato: il quadro normativo, quello politico, economico e socioculturale». «A proposito dei risultati sul web e delle centinaia di migliaia di visualizzazioni dello spazio su Facebook – prosegue Baldaccini – è da sottolineare che il pubblico è selezionato. Non si tratta di utenti comuni, ma di player del nostro mercato: fioristi, garden center, grande distribuzione organizzata, wedding planner, ecc.».
E a proposito di iniziative utili ai floricoltori e più in generale agli agricoltori, Sandro Orlandini si è soffermato anche sul capitolo finanziamenti europei 2014-2020, e in particolare su quelli a gestione diretta dell’Unione europea, di cui si è parlato il 6 marzo in un incontro organizzato proprio dalla Camera di Commercio di Pistoia (vedi articolo di Floraviva). «In genere – ha detto il presidente di Cia Pistoia - il grosso dei finanziamenti per l’agricoltura passa per il Piano di sviluppo rurale, la cui attuazione sarà regionalizzata, ma sulle voci ricerca e innovazione oppure energie rinnovabili e ambiente esistono bandi a gestione diretta in cui si potrebbe trovare qualche opportunità interessante. Come Cia daremo il nostro supporto pure su questo fronte agli agricoltori, per aiutarli a intercettare anche questi finanziamenti». Da non dimenticare poi la partita dell’overbooking, che si sta per aprire a marzo: in pratica, ha spiegato Orlandini, «a Pistoia, dove c’era un surplus di richieste di finanziamento da parte delle imprese agricole, dovrebbe arrivare parte di quei finanziamenti che non sono stati spesi altrove nell’ambito della programmazione precedente».
 
Ufficio Stampa

Giurlani Mefit Pescia

La richiesta del neo candidato sindaco di Pescia del Pd, Oreste Giurlani, quantificata intorno a 6 milioni di euro regionali, è stata divulgata stamani dopo la visita al mercato dei fiori pesciatino, dove ha incontrato i vertici di Mefit e produttori e commercianti. «Si tratta di un’occasione unica per il rilancio del mercato e della produzione floricola di qualità del distretto».

«Ho rivisitato il mercato dei fiori stamani e ho visto un clima relativamente più sereno fra gli operatori. C’è un po’ più di vitalità e di voglia di riscatto. I tempi sono duri, ma le ultime iniziative promozionali sono andate bene in termini di quantità di merci vendute. Desidero ribadire l’importanza del mercato dei fiori di Pescia, che va rilanciato».
E’ quanto affermato da Oreste Giurlani - fresco della vittoria alle primarie di domenica scorsa, che l’hanno eletto candidato del Pd alle elezioni amministrative di Pescia del prossimo maggio - dopo la visita di stamani alla struttura mercatale pesciatina. Sopralluogo durante il quale Giurlani ha parlato con i vertici di Mefit, l’amministratore unico Franco Baldaccini e il direttore Fabrizio Salvadorini, e con i produttori e commercianti al lavoro.
Per rilanciare il mercato di Pescia e tutta la floricoltura del distretto interprovinciale Lucca – Pistoia, che si riunirà proprio in via Salvo d’Acquisto il 13 marzo al cospetto dell’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori, Oreste Giurlani afferma che «va chiesto alla Regione Toscana di mettere sul piatto ad ottobre 5/6 milioni di euro riservati a progetti di filiera sulla floricoltura, che significherebbero innescare investimenti per circa 12 milioni: un’opportunità unica per il rilancio della produzione floricola di qualità del distretto e del mercato di Pescia».
«Bisogna creare subito – conclude Giurlani - una task force, composta da rappresentanti istituzionali ed esponenti delle associazioni di categoria del comparto florovivaistico, che si dedichi alla elaborazione di progetti di filiera sulla floricoltura che coinvolgano il mercato e il distretto».