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I fondi destinati alle zone colpite dalle alluvioni del novembre 2012 sono stati sbloccati con un decreto del governo, ma ci vorrà del tempo prima dell’effettiva assegnazione. Come ha precisato il presidente della Regione Enrico Rossi, il 25% delle risorse destinate alla Toscana andrà ai privati (famiglie e imprese).
“La firma del decreto per la ripartizione dei fondi per l’alluvione è un passo avanti importante, anche se dobbiamo essere consapevoli del fatto che, a causa dei meccanismi della burocrazia, prima dell’effettiva assegnazione dei finanziamenti ci vorrà ancora del tempo” .
Così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha commentato la notizia della firma da parte del presidente del consiglio Mario Monti del decreto di ripartizione delle risorse destinate alle Regioni colpite dalle alluvioni del novembre 2012.
“Noi siamo pronti – ha spiegato Rossi – e ci metteremo subito al lavoro per predisporre i bandi per l’assegnazione delle risorse, in modo da fare arrivare il giusto ristoro e i contributi alle famiglie e alle imprese nel tempo più breve possibile”.
Il presidente ha precisato che la Regione ha deciso di destinare ai privati, ovvero a famiglie e imprese, il 25 per cento delle risorse complessive destinate alla Toscana, cioè circa 27,5 milioni di euro.
Quanto allo stipendio – che il presidente si era autosospeso in segno di solidarietà anche con alluvionati e cassintegrati in attesa dei pagamenti – Rossi ha ribadito che non lo riscuoterà finché non firmerà i mandati di pagamento.
Fonte Ufficio Stampa
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- Scritto da Andrea Vitali
Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha ricevuto sabato scorso nell’ambito del “Premio Italia a Tavola”, kermesse enogastronomica tenutasi a Firenze il 23 e 24 marzo, il riconoscimento di “Personaggio dell’anno dell’enogastronomia e della ristorazione”. Per Rossi “la cucina, l’enogastronomia, le produzioni tipiche hanno un valore decisivo, sono parte integrante dell’ospitalità toscana”.
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- Scritto da Andrea Vitali
Toscana Certificazione Agroalimentare srl, organismo che opera in regione certificando i due terzi dell’uva prodotta nel territorio, ha presentato ieri il suo nuovo sito web: un portale al servizio delle imprese. L’obiettivo è certificare anche altri prodotti, a cominciare dall’olio. L’assessore Salvadori: “abbiamo l’obbligo di fare prodotti di alta qualità” e se “le denominazioni sono fondamentali, le certificazioni lo sono altrettanto”.
Si chiama “Toscana Certificazione Agroalimentare srl.”, è nata ed opera in Toscana e “certifica” al momento circa il 64% delle uve prodotte nella Regione. Sono 19 le denominazioni di origine della Toscana (dal Chianti con tutte le sue sottozone, al Carmignano, al Cortona, al Vinsanto del Chianti) che si affidano ad essa per controllare e certificare il prodotto e 11 mila gli agricoltori che vi fanno riferimento. Oggi, nella sala Pegaso di palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, “Toscana Certificazione Agroalimentare srl” ha presentato, attraverso il suo presidente Ilio Pasqui, la sua mission e il suo nuovo sito web (www.tca-srl.org) concepito come un portale al servizio delle imprese in grado di offrire tutta la documentazione e dare risposte ai produttori. Presente l’assessore all’agricoltura della Regione, Gianni Salvadori.
“Una Regione come la Toscana – ha detto Salvadori – che può vantare prodotti agroalimentari di straordinaria importanza, a cominciare dal vino e dall’olio, per proseguire con tutte le altre produzioni del nostro territorio, ha bisogno di immagine per essere riconosciuta nel mondo, ma anche di garanzie. Come Regione abbiamo recentemente varato il nuovo brand della Toscana, una farfalla dalle ali di vino che rappresenta il profilo della regione. Questo brand, il cui successo e apprezzamento è crescente, è l’immagine della produzione agroalimentare della Toscana nel mondo. Ma accanto a questo – ha sottolineato Salvadori – oggi è necessaria la certificazione, da parte di un soggetto terzo, che garantisca la qualità del prodotto. Toscana Certificazione Agroalimentare Srl. è nata in Toscana e opera in Toscana e svolge proprio questa funzione, valorizzando così le risorse del nostro territorio e contribuendo a diffonderne il buon nome e a difendere il “made in Tuscany” dai tarocchi.”
Salvadori ha inoltre sottolineato come, pur in un momento di crisi difficilissima, le imprese toscane del settore agroalimentare abbiano continuato ad investire. Riferendosi particolarmente al settore vitivinicolo l’assessore ha ribadito come, anche quest’anno, a fronte di circa 13 milioni di euro di contributo pubblico erogato dalla Regione, si siano messi in moto investimenti per una settantina di milioni. “Questo è un fatto molto significativo – ha sottolineato Salvadori – e se si va a guardare quali sono le imprese “gazzelle”, ossia quelle che hanno aumentato il fatturato negli ultimi tre anni, si vedrà che molte, in Toscana, sono proprio del settore agroalimentare. Di questo dobbiamo sempre ringraziare le imprese, perché le istituzioni, senza il mondo imprenditoriale, non possono fare nulla.” Tornando al tema della certificazione, Salvadori ha detto che in Toscana “abbiamo l’obbligo di fare prodotti di alta qualità” ma dobbiamo “tradurre le affermazioni di principio in atti concreti. In questo contesto le denominazioni sono fondamentali, le certificazioni lo sono altrettanto.”
I prossimi obiettivi di “Toscana Certificazione Agroalimentare srl.” sono quelli di certificare anche altri prodotti, oltre il vino, a cominciare dall’olio per estendersi ad altre tipicità dell’agroalimentare toscano.
Fonte Ufficio Stampa
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Presentata la casa ecologica di Festambiente alla fiera internazionale per l’edilizia e l’architettura di RomaDalla Maremma all'Expo internazionale di Roma: presentato il modello di abitazione sostenbile che riduce il costo delle bollette e il risparmio annuo di una famiglia.
Inaugurata durante l’ultima edizione di Festambiente, il primo prototipo mediterraneo di Casa Ecologica in Italia è stato presentato questa mattina alla Fiera internazionale per l’edilizia e l’architettura di Roma. Anche Legambiente ha infatti partecipato all’Expo-edilizia, all’interno del padiglione dedicato all’Abitare Mediterraneo, nel quale sono presenti alcune delle aziende che hanno partecipato al progetto rendendo possibile la realizzazione della struttura. La casa ecologica totalmente autosufficiente dal punto di vista energetico, inaugurata lo scorso anno, sarà nuovamente fruibile da parte dei visitatori anche nella prossima edizione di Festambiente, che si terrà dal 9 al 18 agosto a Rispescia.
“Le tante visite guidate fatte lo scorso anno durante Festambiente – afferma Angelo Gentili, responsabile nazionale di Festambiente – testimoniano la curiosità nei confronti di un prototipo originale che consente un risparmio economico ed energetico concreto adatto a un clima mediterraneo. Aver portato la testimonianza del prototipo anche alla fiera internazionale di Roma sta a significare che la sostenibilità ambientale e l'efficienza energetica abbinate alla vita di tutti i giorni sono un obiettivo concreto per il futuro che la gente vuole conoscere. Abbiamo già ricevuto prenotazioni per visite guidate e laboratori, sia a livello scolastico che universitario, da fare all'interno della casa ecologica. A Festambiente realizzeremo una grande area dedicata all'abitare sostenibile. La nostra volontà – conclude Gentili – è quella di far capire a tutti, tramite questo prototipo, come siano importanti sia i materiali sia le tecnologie innovative nell'ambito ecoenergetico e quanto siano ecocompatibili queste scelte con la sostenibilità economica e ambientale”.
“Abitare Mediterraneo - spiega Fabio Tognetti, responsabile Centro nazionale per la promozione delle fonti rinnovabili di Legambiente - è un progetto dell'Università di Firenze, che mette in rete la ricerca scientifica e il contributo di numerose aziende specializzate nell'edilizia sostenibile e di qualità. L'edificio, costruito su due piani per un totale di 70 metri quadri, è stato realizzata con tecnologie innovative e a risparmio energetico (pannelli fotovoltaici, solari termici, pareti coibentate, pavimento radiante, utilizzo di isolanti naturali). La struttura, realizzata parte in legno e parte in muratura tradizionale, simulando la ristrutturazione di un podere toscano in muratura, realizzata attraverso tecniche che massimizzano la sostenibilità, privilegiando al contempo il confort abitativo”.
Fonte Ufficio Stampa
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Turismo Verde-Cia dedica l’edizione di quest’anno al legame tra agricoltura, ambiente e territorio, con visite guidate e passeggiate a tema per sensibilizzare i cittadini sul valore di un patrimonio naturale costantemente minacciato da cementificazione selvaggia e dissesto idrogeologico. Senza dimenticare la ristorazione, tra menù “storici” e degustazioni di prodotti tipici locali.
L’agriturismo italiano “fa festa” domenica 24 marzo. Come ogni anno, in coincidenza con l’arrivo della primavera, si terrà la “Giornata nazionale dell’agriturismo”, l’iniziativa con cui le strutture ricettive associate a Turismo Verde-Cia organizzano su tutto il territorio aperture “speciali” per promuovere l’ospitalità in campagna. Il titolo scelto quest’anno, per l’edizione numero sette, è “Anche il territorio è d’accordo… adotta un paesaggio”: uno slogan che vuole mettere l’accento sul binomio agricoltura e ambiente, o meglio sul ruolo cruciale degli agricoltori come guardiani del suolo e custodi del paesaggio rurale, contro il degrado e l’urbanizzazione selvaggia.
Molte sono le proposte in serbo negli agriturismi per la “7ª Giornata nazionale” -spiega Turismo Verde Cia- tutte orientate ad avvicinare e sensibilizzare i cittadini al valore del patrimonio paesaggistico dell’Italia rurale, una risorsa economica e di biodiversità che l’agricoltura presidia e difende in ogni modo dall’avanzata costante del cemento e dal dissesto idrogeologico. Ce n’è per tutti i gusti: visite guidate “a tema” tra gli ulivi secolari del Salento, nei terrazzamenti arrampicati sulla scoscesa costa ligure o in mezzo alla ruvida grandiosità della murgia materana. E poi passeggiate di “scoperta”, a piedi o a cavallo, della fauna e della flora locale; escursioni in mountain-bike; visite didattiche e culturali alle “case di terra” e alle “fattorie degli animali”; speciali “percorsi botanici” e veri e propri “corsi olfattivi”. Senza dimenticare il fondamentale aspetto enogastronomico, connesso al territorio d’origine: degustazioni “ad hoc” di prodotti tipici locali, menù “storici” con le vecchie ricette contadine e brevi corsi pratici sulla trasformazione dei prodotti: dal latte al formaggio, dalla frutta alla marmellata, dalle verdure ai paté e alle conserve.
Come nelle edizioni precedenti -sottolinea Turismo Verde Cia- sono già centinaia gli agriturismi che aderiscono all’iniziativa proponendo quel “qualcosa” in più rispetto alla “semplice” ospitalità e ristorazione. Una scelta, quella della multifunzionalità, che permette alle famiglie una fruizione della campagna non più “omologata” e distratta e alle aziende agricole di diversificare in una fase di crisi la propria attività produttiva.
Fonte Ufficio Stampa