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Due eccellenze pistoiesi alleate per promuovere la cultura del verde in tutto il mondo hanno vinto il premio Nòva_Green a ″Flormart″. La fiera padovana ha conferito il premio per la miglior forma di vendita al brand “Pinocchio for a Green Future” della Giorgio Tesi Group: una linea commerciale diretta a clienti, garden center e aziende con il testimonial universale Pinocchio.

Flormart con il suo concorso “Nòva_Green” ha premiato, nella categoria “Forme di vendita”, il brand ″Pinocchio for a Green Future″ della Giorgio Tesi Group. Il presidente della giuria Guido Clamer ha consegnato il premio al direttore generale dell’azienda vivaistica pistoiese, Marco Cappellini.
In virtù dell’accordo tra la Giorgio Tesi Group e la Fondazione Collodi per l’utilizzo, anche a fini commerciali, in esclusiva mondiale, dell’immagine originale di Pinocchio, l’azienda vivaistica pistoiese nel 2013 ha lanciato ″Pinocchio for a green future″, una linea commerciale diretta a clienti, garden e aziende che possono così acquistare le piante con il simbolo del burattino di Collodi. cftLe piante della Giorgio Tesi Group possono così contare sul valore aggiunto di un testimonial universale come Pinocchio e sull’attrazione che questo personaggio esercita su bambini e famiglie.
Le aziende e i garden interessati possono acquistare le piante dalla Giorgio Tesi Group con l’etichetta di Pinocchio, potranno personalizzare l’etichetta con il loro logo sul retro, avere carrelli ed espositori dedicati alla linea Pinocchio for green e realizzare spazi nelle loro strutture con stendardi e cartelli con l’immagine del burattino di Collodi riservati ai bambini e alle famiglie.
Pinocchio abbraccia la filosofia ″The future is green″ della Giorgio Tesi Group di Pistoia, unica azienda a livello europeo ad avere la certificazione EMAS, per lanciare ai bambini e alle famiglie un messaggio affascinante e universale per l’abbattimento delle emissioni Co2 promuovendo scelte green.
«E’ un premio che ci onora e ci gratifica – dice Marco Cappellini, direttore generale della Giorgio Tesi Group – Le piante di Pinocchio hanno avuto successo in molti paesi europei proprio per il fascino che questo simbolo universale esercita su tutte le generazioni. L’iniziativa ha anche una finalità sociale. Una percentuale sui contratti di vendita delle piante a marchio “Pinocchio for a green future” va infatti al sostegno di Dynamo Camp, il camp di terapia riabilitativa rivolto gratuitamente a bambini e ragazzi dai 7 ai 17 anni affetti da patologie gravi e croniche, in terapia e nel periodo di post ospedalizzazione».
 
Redazione

Il 21 settembre assegnati i premi del concorso di architettura del paesaggio del 67° Flormart. Per la I sezione ha vinto il team guidato dal prof. Valerio Alberto Morabito con un progetto di riqualificazione dell’area industriale dismessa a Lozzo Atestino di Fischer Italia che prevede un parco all’insegna di “paesaggi dell’arte e della percezione”. Mentre la II sezione, sui giardini temporanei, è andata al progetto “La forma del tempo” guidato dall’architetto Antonio Sarto.

Aperta nel segno del concorso Garden Show, la 67^ edizione di Flormart alla fiera di PadovaUn’edizione in cui lo storico salone professionale del verde di Padova si afferma sempre di più come crocevia dell’innovazione nell’architettura del paesaggio e la progettazione di giardini.
Ieri, giornata inaugurale di Flormart, sono stati assegnati i premi ai vincitori delle due sezioni della seconda edizione del concorso internazionale di architettura del paesaggio Flormart Garden Show, presieduto dall’architetto Giorgio Strappazzon, autore dell’ampliamento dell’Orto botanico di Padova con il “giardino della biodiversità”. Concorso che ha come obiettivo «sviluppare il tema del paesaggio ed il rapporto tra architettura e natura, stimolando un nuovo dibattito, a partire da soluzioni concrete, su un tema più che mai centrale nel disegno delle città del futuro». 
La seconda edizione è stata organizzata in collaborazione con Uniscape, la rete di 52 università europee che attuano la Convenzione europea del paesaggio, ed ha registrato la partecipazione di importanti studi di architettura internazionali e giovani paesaggisti provenienti da varie parti d’Italia. Il montepremi in palio era di 20 mila euro.
La prima sezione era riservata a progetti di intervento a Lozzo Atestino (Padova), nel cuore dei Colli Euganei, per la riqualificazione della struttura industriale in fase di dismissione di Fischer Italia (main sponsor del concorso): tema caldo in Veneto e non solo, dove si riflette sul modo di riconvertire le aree industriali dismesse. A vincerla con il “Progetto per il parco monte Lozzo Atestino. Paesaggi dell'arte e della percezione” è stato il team del Prof. Valerio Alberto Morabito, composto anche dagli architetti Debora Gallina, Stefania Condurso, Maria Teresa Nucera e il Dott. Antonio Gabellini. «Il progettoè scritto nella motivazione della giuria - presenta un’attenta lettura della morfologia territoriale, sia naturale che antropica» ed è stato apprezzato per «la qualità del disegno e la capacità di identificare il valore paesaggistico dei luoghi individuando anche parte dei territori nei quali innescare il processo di trasformazione». Al secondo posto si è classificato il team degli architetti Nadir Mognato e Tommaso Osti. Al terzo posto, a pari merito, il team dell’Arch. Elena Antoniolli, il team dell’Arch. Nicola Ferrara e il team dell’Arch. Antonio Sarto.
La seconda sezione era dedicata invece a progetti di giardini temporanei, un’occasione per valorizzare il ruolo centrale del verde privato, accanto a quello del verde pubblico, come elemento di riqualificazione urbanistica ed estetica della città, e come strumento per rispondere ai gravi problemi di inquinamento dei contesti urbani. Ad avere la meglio fra i dieci finalisti è stato il progetto “La forma del tempo” del team guidato dall’architetto Antonio Sarto (composto dagli architetti Giorgia Saini, Prosdocimo Terrassan e Salvatore Gentile, dal Dott. Luigi Favero e dallo scultore Elio Armano; azienda partner: CLEA S.C.), che ha rappresentato «il paesaggio euganeo con materia, forma e concretezza». Al secondo posto, a pari merito, si sono classificati il progetto “Entanglement” del paesaggista Emanuele Penna e “Orto pallet” dell’Arch. Martina Ferrari. Terzo premio al progetto “Giardino sociale: concept ‘Orto di cittàPadova’” dell’architetto Roberto Pescarollo.
A giudicare le diverse proposte è stata una giuria presieduta dall’architetto Giorgio Strappazzon, affiancato da Paolo Botton, assessore al verde del Comune di Padova, Giuseppe Cappochin, presidente Consiglio nazionale architetti paesaggisti pianificatori e conservatori, Prof. Manuel Palerm Salazar, presidente di Uniscape, Prof. Michelangelo Savino, docente di Tecnica e pianificazione urbanistica presso l’Università di Padova, Arch. Novella Cappelletti, direttore della rivista Paysage Topscape e Prof. Lucia Bortolini, docente di Manutenzione delle aree verdi dell’Università di Padova.
Il concorso ha ottenuto i patrocini del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, della Regione Veneto, della Provincia di Padova, del Comune di Padova, della Camera di Commercio di Padova, dei Dipartimenti TESAF e ICEA dell’Università di Padova, del Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, dell’Università Iuav di Venezia e dell’Associazione Italiana Architettura del Paesaggio Triveneto - Emilia-Romagna.
 
Redazione

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Recenti osservazioni realizzate presso il Laboratorio Fitopatologico del Centro di Sperimentazione e Assistenza Agricola di Albenga hanno permesso di mettere in risalto la presenza su specie orticole e aromatiche di alcuni patogeni. 

Per quanto riguarda le erbe aromatiche è il caso di Phytophthora spp. in grado di causare gravi fallanze su piante di rosmarino allevato in vaso (Fig. 1), ma osservata anche su steli recisi della stessa specie, nonché di batteriosi insediata su rosmarino e lavanda (Fig. 2) dannosa su apparato fogliare. 
Per quanto riguarda le orticole alcuni isolamenti hanno consentito di ascrivere a Pythium aphanidermatum i sintomi di avvizzimento precoce osservati su giovani piante di pomodoro per lo più innestate e allevate in fuori suolo (substrato organico nuovo o riutilizzato per più di un ciclo produttivo). Si tratta di un patogeno capace di sopravvivere nel substrato grazie soprattutto alla presenza di elevate temperature (maggiori di 30°C). 
 
Redazione

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I contenuti innovativi della 67^ edizione di Flormart, che abbracciano tutta la filiera florovivaistica e del verde estendendosi in settori confinanti strategici quali le strutture ricettive outdoor e gli acquisti ecologici degli enti pubblici, saranno il trampolino di lancio per un parco sul florovivaismo e la progettazione paesaggistica. Un polo espositivo permanente che metterà a sistema tutte le risorse del territorio padovano, a partire da partner strategici quali l’Università di Padova con il suo Orto Botanico universitario, il più antico del mondo, e il Comune di Saonara con il suo storico distretto, e diventerà il baricentro di un rinnovato quartiere fieristico di PadovaFiere, trasformato in hub dell'innovazione. L’obiettivo è farne un punto di riferimento internazionale per la promozione sia commerciale che scientifica del florovivaismo e delle tecniche più avanzate di composizione paesaggistica.

andrea olivi, luca griggioE’ quanto annunciato ieri dai vertici di GiPlanet, Andrea Olivi e Luca Griggio, durante la presentazione alla stampa presso l’Orto botanico di Padova del ricco programma del 67° Salone professionale del florovivaismo, giardinaggio e architettura del paesaggio, che proporrà nei suoi quattro padiglioni dal 21 al 23 settembre, oltre a un’esposizione commerciale di altissimo interesse, 40 eventi tecnici, professionali e creativi, per un totale di 180 relatori. Un incontro con la stampa che segna una svolta storica, per l’economia padovana ma anche per il settore florovivaistico italiano, perché è avvenuto all’indomani dell’accordo siglato con il gruppo francese Gl Events, azionista di maggioranza di PadovaFiere, che ha sancito il ritorno in mani venete della gestione della fiera di Padova e del suo personale, che è passato a Geo spa, una newco controllata dai proprietari di GiPlanet ma aperta a ulteriori ingressi e apporti di capitale. All’annuncio di ieri dei primi passi del percorso progettuale del parco sul florovivaismo e il paesaggio seguiranno dei precisi accordi con i partner del progetto che verranno firmati e illustrati in maniera più approfondita nei tre giorni di Flormart, dal 21 al 23 settembre.

"Abbiamo fatto una scelta imprenditoriale ponderata e portiamo avanti un progetto pilota che secondo noi cambierà il sistema fieristico nazionale e il modo stesso di fare Flormart – ha spiegato il presidente di Geo Andrea Olivi -. Vogliamo che Flormart, storicamente fiera leader del settore e collocata in un contesto d’eccellenza quasi industriale del florovivaismo, non si limiti a caratterizzare il calendario, ma anche il territorio. Abbiamo fatto investimenti importanti e continueremo a investire".

"Le fiere non riescono più a produrre eccellenza solo come show temporanei – ha aggiunto Luca Griggio -. Flormart continuerà ad essere una fiera, ma non solo e non alla stessa maniera. Dovremo fare riferimento all’ecosistema green di Padova e alle radici storiche del florovivaismo per un nuovo percorso progettuale" i cui punti di partenza sono: la 67^ edizione di Flormart con i suoi contenuti; l’Orto botanico di Padova, che ha realizzato insieme allo studio GiòForma l'Albero della vita per l’Expo di Milano ed è all'avanguardia in materia di biodiversità vegetale; il museo Sgaravatti, nome storico del vivaismo italiano, intorno al quale si sviluppò il distretto di Saonara". Come spiegato da Griggio, il 21 settembre, giornata inaugurale di Flormart, sarà presentata un'anteprima del 'Vaso Italia': una grande aiuola allestita da Boje Florian, designer di GiòForma, all'ingresso di PadovaFiere per rappresentare creativamente la biodiversità vegetale delle regioni italiane. L'altro grande segno distintivo del nuovo polo sul florovivaismo padovano sarà la realizzazione di un corridoio di rose e alberi da frutto di 1 km, il "Tratto delle rose", all'ingresso del comune di Saonara.

Le varie sezioni del programma della 67^ edizione di Flormart sono state illustrate dal direttore commerciale Gianfilippo Panazzolo e da alcuni dei curatori: Fabio Fondatori, coordinatore comunicazione dell'Associazione nazionale vivaisti esportatori (Anve), presente a Flormart con un'area espositiva di 900 mq sull'eccellenza florovivaistica italiana dal nord al sud; Novella Cappelletti, curatrice del Forum Internazionale EcoTechGreen sul verde tecnologico, che avrà come Paese ospite ufficiale gli Emirati Arabi in vista di Dubai Expo 2020; Giorgio Strappazzon, responsabile del concorso di architettura del paesaggio Flormart Garden Show, a cui quest'anno partecipano una sessantina di studi, fra cui alcuni nomi importanti dell'architettura contemporanea; Gianni Meneghetti, responsabile del Flormart Gpp Lab sugli acquisti ecologici degli enti pubblici. Tra i presenti all'Orto botanico di Padova, anche Andrea Vitali, curatore del premio Nòva_Green, che quest'anno propone anche una menzione speciale riservata ai garden center, e delle dimostrazioni sulle tendenze floreali dell'autunno-inverno "Master Flower - AW Trends" a cui partecipano, con la direzione artistica di AnneClaire Budin, i maestri fioristi delle principali scuole italiane: Federfiori, Florcert e Scuola Internazionale Mastrofioristi.

Redazione

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Una diminuzione così vertiginosa della produzione di miele non si registrava da decenni. Anche se le cause sono ben note: condizioni climatiche avverse e indebolimento delle api, dovuto a un eccessivo uso di prodotti fitosanitari in agricoltura. 

Una situazione che, in ogni caso, preoccupa gli allevatori riunti nel Conapi (Consorzio anazionale apicoltori) tanto da far lanciare l'allarme: le conseguenze saranno un aumento dei prezzi, stimato intorno al 20%, e un maggiore rischio di sofisticazioni.
La conferenza stampa organizzata dallo stesso Conapi, alla presenza di Andrea Olivero, viceministro delle Politiche agricole con delega al settore, ha messo in evidenza la situazione: «Il raccolto 2016 andrà in archivio come uno dei peggiori degli ultimi 35 anni - ha spiegato il presidente del consorzio, Diego Pagani - La situazione è estesa all'intera Europa, comprese aree geografiche come i paesi dell'Est, solitamente grandi produttori di miele».
I dati evidenziano che la produzione di miele quest'anno è addirittura inferiore a quella del 2008, quando si registrarono numerosi danni legati all'uso dei neonicotinoidi nelle colture del mais e si giunse al varo del progetto di ricerca "Apenet".
Si dovrà dunque lavorare molto per controllare le produzioni, sia da parte delle istituzioni, che da parte delle forze dell'ordine.
Le importazioni di miele in Italia, nei primi cinque mesi di quest'anno, sono aumentate del 13% rispetto allo stesso periodo 2015: uno quota del 20% arriva dalla Cina, dove è consentito l'uso di polline Ogm, così come in Romania, altro esportatore. Anche per evitare che prodotti provenienti dall'estero siano spacciati come made in Italy è stato rifinanziato il progetto "Beenet", con una dotazione per il biennio 2016-17 di 689 mila euro. 
 
Redazione