Coi: rivisti finalmente al rialzo i limiti di alcuni acidi grassi
- Andrea Vitali
Un vero e proprio successo quello che la filiera italiana dell'olio d'oliva, con la regia del MIPAAF, ha ottenuto facendo riscrivere al Consiglio oleicolo internazionale i limiti dei parametri di purezza dell'olio d'oliva.
Era infatti a rischio circa il 30% della produzione olivicola italiana con i vecchi parametri: potevano finire fuorilegge alcuni oli di comprovata qualità, prodotti da due tra le più diffuse cultivar italiane: la Carolea in Calabria e la Coratina in Puglia. Con la decisione del Coi di cambiare si passerà dal precedente limite dello 0,3%, previsto per l'acido eptadecanoico ed eptadecenoico sulla composizione acidica totale, a, rispettivamente, lo 0,40% e lo 0,60%. Per l'acido ecosenoico, che era allo 0,4%, si passa allo 0,50%.