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Con la firma di ieri pomeriggio dell'Accordo di Programma tra Regione e Comune dell'Abetone vengono messi a disposizione 1 milione e 850 mila euro per il rilancio del comprensorio sciistico. La somma proveniente dalle casse regionali è parte dell'investimento pluriennale previsto nell'ambito del protocollo d'intesa siglato a fine novembre con Governo, Regione Emilia Romagna, Comune dell'Abetone, Unione dei Comuni dell'Appennino Pistoiese e Provincia di Pistoia.

"E' soltanto il primo passoannuncia l'assessore al turismo e alle attività produttive Stefano Ciuoffodi un impegno che abbiamo preso un mese fa ma che affonda le radici un disegno complessivo per il rilancio della montagna. Le nostre risorse, insieme a quelle che arriveranno dal Governo (20 milioni ndr), consentiranno di migliorare e adeguare le infrastrutture ma anche di valorizzare e promuovere il comprensorio e di arrivare alla realizzazione di quello più vasto attraverso il collegamento con il versante emiliano".
Secondo l'accordo di programma la somma messa a disposizione dalla Regione rappresenta il cofinanziamento per gli interventi tesi a riqualificare l'offerta turistico-sportiva attraverso l'acquisto di impianti di risalita e attrezzature. La Regione si impegna a trasferire la somma all'organismo intermedio, Sviluppo Toscana Spa, il quale provvederà ad erogarla al Comune dell'Abetone al momento della presentazione del progetto esecutivo che dovrà avvenire entro 60 giorni dalla firma. Lo stesso Comune si impegna a concludere l'intervento di riqualificazione degli impianti entro il 31 dicembre 2017.

Redazione







 
 

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La cooperativa agricola Barikama, che opera all’interno dell’azienda agricola Casale di Martignano di Eredi Ferrazza, è fatta da un piccolo gruppo di migranti e da un ragazzo con la sindrome di Asperger: sono proprio loro i vincitori del concorso “Coltiviamo agricoltura sociale”, indetto da Confagricoltura e Onlus Senior - L’Età della Saggezza, in collaborazione con Rete delle Fattorie Sociali e Intesa Sanpaolo.

Si chiamano Suleman, Aboubakar, Cheikh, Sidiki, Modibo, Ismael e Saydou e vengono da Mali, Senegal, Benin, Costa d'Avorio, Gambia, Guinea; poi c’è Mauro, romano con la Sindrome di Asperger. Sono loro i ragazzi coinvolti nel progetto premiato che si intitola “Verdure e yogurt in bici: un incontro di culture tra città e campagna”. Si producono così alimenti di qualità che vengono consegnati direttamente a domicilio in bicicletta (con attenzione anche ai vuoti a perdere che vengono ritirati).
Il progetto è stato scelto tra i 107 presentati e votati sul web da 35.000 persone, da una giuria di esperti, che lo ha considerato il più innovativo perché capace, attraverso l’autogestione delle attività e la collaborazione tra migranti africani e disabili italiani con diagnosi di autismo, di ridurre il disagio, l’isolamento e favorire l’inserimento sociale e lavorativo. La consegna del premio di 50.000 euro, è avvenuta ieri, mercoledì 21 dicembrenella sede di Confagricoltura alla presenza del ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina.
«Questa azienda che pratica agricoltura sociale sul lago di Martignano, senza perdere la propria identità imprenditoriale ed economica, si confronta da tempo con la dimensione etica d’impresa, concentrando la propria attenzione più sulle persone che sul prodotto. Come ha fatto con il progetto di micro reddito Barikama, che ha vinto il nostro concorso - ha osservato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi -. Produrre buon cibo è importante, ma qui si fa di più: attraverso la trasformazione e la vendita di yogurt ed ortaggi biologici, si fa anche inserimento sociale e lavorativo. La nostra Organizzazione, con questo premio, ha voluto sottolineare quanto creda in un nuovo modello di agricoltura, attento agli aspetti economici e produttivi, ma anche salutistici, agroambientali, energetici, sostenibili e sociali
 
Redazione

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«Un’annata in chiaroscuro, ma con nuove e straordinarie opportunità per un’agricoltura toscana che resta centrale». E’ questo il giudizio di sintesi di Coldiretti Toscana sul 2016 che volge alla fine: prezzi all'origine in calo, ma le nuove norme sull'origine obbligatoria in etichetta e l'alleggerimento della pressione fiscale fanno ben sperare.

Un anno difficile per le campagne toscane segnate da prezzi all’origine in calo per alcune produzioni come grano tenero e duro, latte ovino e bovino, anche se quest’ultimo in netta ripresa  ed altre, come carne bovina, vino ed olio, con prezzi che hanno tenuto, ma con quantità prodotte in calo. Segnali di nuove opportunità vengono invece dalle norme introdotte sulla origine obbligatoria in etichetta per latte e derivati e più di recente per la pasta. Altro elemento positivo un significativo alleggerimento della pressione fiscale che ha liberato risorse per investimenti per rendere competitivo il settore
Riuniti a Firenze i vertici di Coldiretti Toscana, per l’occasione del Consiglio direttivo, hanno così fatto il punto della situazione delle attività svolte, delle progettualità in essere e dei risultati ottenuti dall’Organizzazione durante l’anno che sta per concludersi.
Il presidente di Coldiretti Toscana, Tullio Marcelli, ha elencato il percorso svolto durante l'anno dall'associazione di categoria, sottolineando l'importanza della semplificazione burocratica ottenuta per ridare competitività al settore e sgravare le aziende da pesanti oneri fiscali.
Diverse ancora le questioni aperte, su cui Coldiretti sta ancora lavorando, ricorda il direttore Antonio De Concilio, come «l’insostenibile situazione dei danni arrecati dalla fauna selvatica e dai predatori».
L'agricoltura resta un settore di punta dell'economia toscana grazie anche alla sua marcata diversificazione produttiva, con un punto di forza nell’eccellenza qualitativa dei prodotti. Secondo gli ultimi dati il 5% della SAU è interessata da produzioni biologiche, mentre le produzioni con denominazione di origine interessano circa il 10% del totale. Nel complesso il valore della produzione agricola regionale nel 2016 dovrebbe attestarsi intorno ai 2.600 milioni di euro, rispetto agli oltre 2.700 del 2015 . La composizione della PLV Agricola vede al vertice il florovivaismo 29% con 754 milioni di euro, seguito dagli allevamenti 22% con 572 milioni di euro, poi i seminativi 20% con 520 milioni di euro, il vino 15% con 390 milioni di euro, l’olio 4% con 104 milioni di euro e le altre attività 10% con 260 milioni di euro. Le proiezioni in termini occupazionali dovrebbero far segnare un +5% circa dopo l’exploit del 2015 con un + 10,8%.
Il 2017 vedrà Coldiretti impegnata nell’espansione del progetto di Campagna Amica, una rete di vendita diretta che nella sola Toscana ha toccato il tetto dei 364.000 acquisti da parte dei cittadini, presso i 75 mercati presenti sul territorio regionale.  
 
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Pensate che un concept del genere non sia possibile? Vi sbagliate, Amazon ha appena svelato l'apertura di un supermercato senza impiegati che venderà fiori in questo modo. Il passo successivo sonochioschi adibiti alla vendita 24 ore su 7 giorni, collegati ai conducenti Uber per le consegne.

Per anni si sono sperimentati chioschi di fiori privi di personale in aeroporti e ospedali: questi non sono mai riusciti a raggiungere il successo per numerosi motivi. Ma adesso il momento sembra arrivato, vedremo delle piccole serre in ogni angolo delle maggiori città.
Non ci sarà personale, questo è sicuro, come già accade negli Amazon Locker (distributori self-service di materiale acquistato online), e i prodotti saranno cambiati per restare freschi e a temperatura controllata. È molto probabile che tali mini-serre saranno possedute o gestite da un coltivatore o da una fattoria
Il passo successivo potrebbe poi essere quello di collegare queste serre ai conducenti Uber per le consegne. Avremo così negozi aperti 24 ore su 24, sette giorni su sette, con tanto di consegne. Se pensate che sia un futuro troppo lontano per pensarci oggi, vi sbagliate: a Singapore esiste già un negozio di fiori con consegne 24h su 7 giorni. E anche a San Francisco troviamo alcune startup di negozi di fiori che stanno utilizzando reti di consegne nate dal crownsourcing, piuttosto che società proprietarie di camion per spedizioni.
 
Redazione

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L'Italia si conferma tra i primi paesi beneficiari nella distribuzione dei finanziamenti europei per la promozione dei prodotti agroalimentari, dentro e fuori i confini dell'Unione. Dieci i programmi finanziati dalla Commissione Ue per il Made in Italy.

La Commissione Ue ha infatti dato il via libera a sessanta programmi di promozione per un finanziamento complessivo di 94 milioni di euro, di cui circa 23 a beneficio di prodotti made in Italy per un totale di dieci programmi finanziati
Tra i beneficiari ci sono così, per il mercato internoil Consorzio Olio Dop Chianti Classico, con un finanziamento di 700mila euro per un programma triennale da un milione sui mercati italiano, tedesco e britannico e l'Istituto valorizzazione salumi italiani, che ha ottenuto un contributo Ue di oltre 2,2 milioni per un investimento complessivo di 3,2 milioni in Italia e in Germania
Fuori dai confini Ue invece il Cno (Consorzio nazionale olivicoltori) con 3,2 milioni di fondi Ue per la promozione dell'olio sui mercati asiatici, i Consorzi di tutela dell'aceto balsamico, dell'Asti e del Lambrusco di Modena con tre diversi programmi sul mercato nordamericano e un finanziamento complessivo di circa 6,5 milioni di euro, a fronte di un investimento di oltre 8. E ancora tra i beneficiari troviamo l'Associazione nazionale industriali distillatori di alcoli ed acquaviti con oltre 700mila euro sempre per il mercato Usa, i Consorzi di tutela di Grana Padano e Asiago e la società cooperativa Granlatte, holding di Granarolo, con iniziative che vanno dal Nord America alla Nuova Zelanda per 8 milioni di fondi comunitari e oltre 10 di investimenti complessivi.
 
Redazione