Notizie

L’azienda speciale Mefit fa sapere che il giro d’affari nei 20 giorni prima di Natale è stato di 1 milione e 280 mila euro, 2,65% in più del 2015. Ottime le vendite di fronde verdi, fra cui spicca l’Ilex verticillata. Bene anche le piante e fronde innevate, mentre le stelle di Natale hanno registrato un calo in valore. Maggiore novità fra i fiori recisi le rose incerate al cioccolato, ma hanno spopolato anche quelle d’oro e d’argento.

Il giro di affari raggiunto attraverso le vendite di tutti gli articoli florovivaistici trattati al mercato dei fiori di Pescia nei venti giorni precedenti al Natale è stato di 1.280.200 euro, con un aumento del 2,65% rispetto allo stesso periodo del 2015, quando la cifra era stata di 1.247.161 euro.
A farlo sapere è l’azienda speciale Mercato dei fiori della Toscanacittà di Pescia (Mefit) con un comunicato in cui viene sottolineato in particolare il buon andamento, nel periodo prenatalizio 2016, delle fronde verdi con bacche o innevate. «Le disponibilità di queste specie – dichiara il Mefit - sono rimaste su livelli costanti dalla fine di novembre in avanti, bilanciate da una buona richiesta degli acquirenti, contrariamente a quanto accaduto lo scorso anno, quando gli acquisti all’ingrosso si concentrarono negli ultimi giorni con riflessi negativi sui prezzi». «Quest’annoviene precisato - è stata riscontrata una elevata qualità del prodotto, in particolare con una straordinaria formazione di bacche nel caso dell’Agrifoglio (Ilex aquifolium) e dell’Ilex verticillata. I migliori risultati nel segmento fronde sono stati ottenuti: dall’Agrifoglio, in particolare da quello variegato rispetto a quello verde con prezzi mediamente stazionari rispetto all’anno passato, dall’Ilex verticillata, con prezzi in aumento anche del 10% e con esaurimento del prodotto nell’ultima settimana prima del Natale e dal Pungitopo (Ruscus aculeatus), con aumento delle quantità e prezzi stabili». 
«In leggera contrazione, invece, - continua la nota del Mefit - le vendite del Vischio (Viscum album), con prezzi sugli stessi livelli dello scorso anno. Ottimi risultati sono stati conseguiti da piante e fronde verdi innevate: Abete, sia in pianta che in rami, Faggio, Betulla, Bamboo, Bosso, Asparago ed altre. Le richieste del floccato, come viene chiamato l’effetto innevato, quest’anno sono notevolmente aumentate tanto da essere state inserite per la prima volta nel bollettino settimanale dei prezzi elaborati dalla azienda speciale MefiT».
«Nel periodo esaminatoricorda il Mefit - di norma la vendita delle diverse tipologie di fiori recisi subisce un certo disinteresse rispetto alle specie tipiche del periodo natalizio, anche se negli ultimi giorni si assiste ad una risalita delle vendite per un loro utilizzo come regalo o per abbellimento della casa e della tavola. Le Rose ad esempio riescono sempre a suscitare un discreto interesse, considerando anche le creazioni presentate ogni anno. Quest’anno la novità è stata la “rosa incerata”, realizzata con cera mescolata al cioccolato, sia classico che bianco il quale, oltre a donare al fiore un colore caldo e particolare, lo profuma donandogli il suo tipico odore, tanto da far venire voglia di addentarlo! Molto richieste anche le rose incerate di colore oro o argento».
Per quanto riguarda infine il settore piante in vaso, «le vendite hanno riguardato quasi esclusivamente la Poinsettia o Stella di Natale (Euphorbia pulcherrima), in linea con un’indagine Ismea sull’orientamento degli acquisti: due italiani su tre che acquistano piante per la ricorrenza del Natale acquistano Stelle». «Occorre comunque dire che le vendite di Stelle di Natale – conclude il comunicato del Mefit - non hanno proprio entusiasmato gli operatori, che hanno dichiarato una diminuzione dei prezzi, con quantità stazionarie rispetto all’anno 2015». «Discreta» invece la vendita di ciclamini.
 
Redazione

salumi

Un altro mercato extra-UE si aggiunge a quelli in cui è possibile esportare i prodotti italiani. Dopo una lunga e complessa negoziazione, iniziata nel 2015 e condotta dal nostro Ministero della Salute, è stata finalmente ufficializzata l’apertura del mercato filippino alle carni suine, ai prodotti a base di carne suina (stagionati e cotti) e agli involucri naturali esportati dall’Italia.

La notizia è di quelle che incidono positivamente sul bilancio di un anno complesso, che ha affrontato l’eredità lasciata da Expo2015, trasformando gli obiettivi di export in opportunità concrete, dimostrando sul campo le competenze delle Istituzioni e di tutte le realtà di settore coinvolte.
L’iter che ha portato al raggiungimento di questo obiettivo, che ha coinvolto da vicino anche ASSICA - Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi, ha incluso anche una missione delle Autorità sanitarie delle Filippine nel nostro Paese, che hanno così potuto verificare direttamente i sistemi produttivi e gli standard qualitativi assicurati dal comparto italiano, prima di ufficializzare formalmente la possibilità di esportare salumi e carni suine verso il Paese asiatico.
Il Ministero della Salute ha ufficializzato l’apertura del mercato filippino inoltrando una nota alle associazioni di produttori interessate, nella quale illustra le condizioni per l’avvio in concreto dei prodotti
Le Filippine sono una nazione con circa 100 milioni di abitanti, caratterizzata da un mercato e un’economia pienamente immersi nel boom asiatico. I tassi di crescita del PIL (+6%) negli ultimi anni sono stati secondi solo alla Cina nella regione, mentre i costi sono ormai inferiori a quelli cinesi. Caratterizzato da una popolazione giovane, è uno dei Paesi con la propensione al consumo fra le più alte nell'area. Dati i floridi fondamentali, il livello dei consumi (circa il 70% del PIL) rimane in costante aumento.
La classe media, quella con situazione economicamente più stabile, è in ascesa e gli ingenti investimenti in atto nel campo delle infrastrutture, delle attività industriali, del turismo e della filiera agroindustriale, lasciano fare agli analisti ipotesi positive per il futuro. Lo scenario economico, grazie a questa situazione, è in un costante trend positivo e la buona propensione al consumo rende l'Italian food estremamente popolare e ricercato.
La parte filippina è particolarmente ricettiva ed interessata alla nostra cultura nei suoi vari aspetti, come la musica classica, il cinema, il teatro, l’arte, e soprattutto la cucina. Una condizione, questa, che non può che far ben sperare gli operatori italiani del settore food.
 
Redazione

famiglianatale

Quasi mezzo miliardo di avanzi sono rimasti sulle tavole imbandite per cenoni e pranzi di Natale e in molte famiglie sono riutilizzati in cucinaanche per una crescente sensibilità verso la riduzione degli sprechi per motivi economici, etici e ambientali. E’ quanto stima Coldiretti nel sottolineare che nel 2016 il 33% degli italiani ha diminuito gli sprechi alimentari

L'indagine Coldiretti/Ixe’ evidenzia anche che il 31% degli italiani ha mantenuto gli sprechi costanti, il 25% li ha addirittura annullatimentre solo il 7% ha dichiarato di averli aumentati. Tra chi ha tagliato gli sprechi, il 60 per cento lo ha fatto utilizzando gli avanzi nel pasto successivo con i piatti del giorno dopo che sono tornati nelle abitudini alimentari delle famiglie.  
«Recuperare il cibo è una scelta che - continua la Coldiretti - fa bene all'economia e all'ambiente anche con una minore produzione di rifiuti. Per il tradizionale appuntamento del Natale con la tavola, che l’88% degli italiani ha trascorso a casa, sono stati spesi - conclude la Coldiretti - 2,3 miliardi di euro, il 6% in più rispetto allo scorso anno». 
A prevalere è stato il Made in Italy, con i cibi esotici e fuori stagione praticamente scomparsi dalle tavole dove invece si sono affermati - sottolinea la Coldiretti - il bollito, i polli arrosto, i cappelletti in brodo, le pizze rustiche e i dolci fatti in casa, con il record di una media di 3,3 ore trascorse in cucina per la preparazione dei piatti, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’
Appena il 10% degli italiani si è recato al ristorante, mentre il 2% ha preferito gli agriturismi. Lo spumante si conferma come il prodotto immancabile per quasi nove italiani su dieci (89%) a pari merito con la frutta locale di stagione mentre il panettone con il 75% batte di misura nelle preferenze il pandoro, fermo al 72%. 
 
Redazione

abetone

Con la firma di ieri pomeriggio dell'Accordo di Programma tra Regione e Comune dell'Abetone vengono messi a disposizione 1 milione e 850 mila euro per il rilancio del comprensorio sciistico. La somma proveniente dalle casse regionali è parte dell'investimento pluriennale previsto nell'ambito del protocollo d'intesa siglato a fine novembre con Governo, Regione Emilia Romagna, Comune dell'Abetone, Unione dei Comuni dell'Appennino Pistoiese e Provincia di Pistoia.

"E' soltanto il primo passoannuncia l'assessore al turismo e alle attività produttive Stefano Ciuoffodi un impegno che abbiamo preso un mese fa ma che affonda le radici un disegno complessivo per il rilancio della montagna. Le nostre risorse, insieme a quelle che arriveranno dal Governo (20 milioni ndr), consentiranno di migliorare e adeguare le infrastrutture ma anche di valorizzare e promuovere il comprensorio e di arrivare alla realizzazione di quello più vasto attraverso il collegamento con il versante emiliano".
Secondo l'accordo di programma la somma messa a disposizione dalla Regione rappresenta il cofinanziamento per gli interventi tesi a riqualificare l'offerta turistico-sportiva attraverso l'acquisto di impianti di risalita e attrezzature. La Regione si impegna a trasferire la somma all'organismo intermedio, Sviluppo Toscana Spa, il quale provvederà ad erogarla al Comune dell'Abetone al momento della presentazione del progetto esecutivo che dovrà avvenire entro 60 giorni dalla firma. Lo stesso Comune si impegna a concludere l'intervento di riqualificazione degli impianti entro il 31 dicembre 2017.

Redazione







 
 

coopbarikama.jpg

La cooperativa agricola Barikama, che opera all’interno dell’azienda agricola Casale di Martignano di Eredi Ferrazza, è fatta da un piccolo gruppo di migranti e da un ragazzo con la sindrome di Asperger: sono proprio loro i vincitori del concorso “Coltiviamo agricoltura sociale”, indetto da Confagricoltura e Onlus Senior - L’Età della Saggezza, in collaborazione con Rete delle Fattorie Sociali e Intesa Sanpaolo.

Si chiamano Suleman, Aboubakar, Cheikh, Sidiki, Modibo, Ismael e Saydou e vengono da Mali, Senegal, Benin, Costa d'Avorio, Gambia, Guinea; poi c’è Mauro, romano con la Sindrome di Asperger. Sono loro i ragazzi coinvolti nel progetto premiato che si intitola “Verdure e yogurt in bici: un incontro di culture tra città e campagna”. Si producono così alimenti di qualità che vengono consegnati direttamente a domicilio in bicicletta (con attenzione anche ai vuoti a perdere che vengono ritirati).
Il progetto è stato scelto tra i 107 presentati e votati sul web da 35.000 persone, da una giuria di esperti, che lo ha considerato il più innovativo perché capace, attraverso l’autogestione delle attività e la collaborazione tra migranti africani e disabili italiani con diagnosi di autismo, di ridurre il disagio, l’isolamento e favorire l’inserimento sociale e lavorativo. La consegna del premio di 50.000 euro, è avvenuta ieri, mercoledì 21 dicembrenella sede di Confagricoltura alla presenza del ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina.
«Questa azienda che pratica agricoltura sociale sul lago di Martignano, senza perdere la propria identità imprenditoriale ed economica, si confronta da tempo con la dimensione etica d’impresa, concentrando la propria attenzione più sulle persone che sul prodotto. Come ha fatto con il progetto di micro reddito Barikama, che ha vinto il nostro concorso - ha osservato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi -. Produrre buon cibo è importante, ma qui si fa di più: attraverso la trasformazione e la vendita di yogurt ed ortaggi biologici, si fa anche inserimento sociale e lavorativo. La nostra Organizzazione, con questo premio, ha voluto sottolineare quanto creda in un nuovo modello di agricoltura, attento agli aspetti economici e produttivi, ma anche salutistici, agroambientali, energetici, sostenibili e sociali
 
Redazione