Notizie

 

vannucci

L’elezione del nuovo consiglio per il biennio 2017-2018 dell’Associazione Vivaisti Italiani conferma la sua squadra dirigenziale: Vannino Vannucci è ancora il presidente, coadiuvato dai vicepresidenti Daniele Dolfi e Romeo Trinci. Tre nuovi consiglieri eletti.

A completare il nuovo consiglio i consiglieri Giovanni Giusti, Giorgio Innocenti, Giancarlo Romiti e tre nuovi eletti: Marco Bessi, Francesco Vignoli e Andrea Zelari
L’Associazione Vivaisti Italiani è così di nuovo al lavoro per delineare i dettagli del programma 2017-2018. Nata nel 2014, l'Associazione tutela gli interessi del settore, favorendone i rapporti con i suoi soci, le istituzioni, le associazioni di categoria e con tutto il territorio in generale.
 
Redazione

floradecora

Dal 27 al 31 gennaio 2017, la fiera leader internazionale “Christmasworld” metterà in scena nella prestigiosa sede di Messe Frankfurt, luogo delle fiere europee più importantitutte le decorazioni stagionali e gli addobbi per feste più attuali. Quest'anno si aggiungerà nel padiglione 11.1 “Floradecora”: un'offerta straordinariamente ‘fresca’ composta da fiori recisi e piante ornamentali.

«Questo connubio innovativo e originale genererà nuove opportunità per il commercio», ha affermato Eva Olbrich, direttrice di Christmasworld, Messe Frankfurt Exhibition GmbH, esprimendo grande soddisfazione sulla nuova manifestazione “Floradecora” che si svolgerà in parallelo a “Christmasworld”
I fiori recisi e le piante ornamentali rappresentano il completamento perfetto dell’ampia offerta di prodotti decorativi stagionali di “Christmasworld” e sono la risposta di Messe Frankfurt Exhibition GmbH alle nuove richieste dei clienti nei settori: negozi di fioristica, boutique del regalo, negozi di mobili, ristorazione, settore alberghiero, negozi di generi alimentari, discount, garden center e centri specializzati del fai-da-te
«Fondamentale, inoltre, è che a Floradecora è possibile ordinare tutti i prodotti in esposizione, sia in grandi che in piccoli quantitativi», ha dichiarato l'olandese Ronald van den Breevaart di Green Team Consultancy, consulente di Floradecora. L'esperto ha aggiunto, inoltre, che Floradecora è una fiera in cui possono effettuare ordini sia esperti di piante, che aziende alle prime esperienze nel business dei fiori freschi. Tutto ciò che si può ammirare è anche ordinabile.
I coltivatori di fiori, i produttori, i rivenditori di fiori all’ingrosso, gli importatori/esportatori, le cooperative di distribuzione, i consorzi così come le aziende di confezionamento sono sempre più interessate ad avere accesso al commercio in grossi volumi e a nuovi canali di vendita come supermercati, centri per il fai-da-te, garden center, così come negozi di mobili e arredamento, dekor store e boutique del regalo. Proprio a questo nuovo mercato dei fioriconvenience la fiera Floradecora offre un terreno interessante per tutti i canali distributivi dalle prospettive più diverse: fiori e piante già confezionati, così come concept di vendita stagionali che possono essere integrati direttamente nell’assortimento e venduti con facilità – per esempio interi espositori o carrelli.
 
Redazione

geloagricoltura

Migliaia di ettari di verdure pronte per la raccolta bruciate dal gelo, serre danneggiate o distrutte sotto il peso della neve, animali morti, dispersi e senz’acqua perché sono gelate le condutture, ma anche aziende e stalle isolate che non riescono a consegnare il latte quotidiano e le verdure. Questo il primo bilancio elaborato dalla Coldiretti.

Il maltempo ha colpito pesantemente le campagne delle regioni del centro sud e si contano già milioni di euro di danni, ma anche un forte aumento dei costi per il riscaldamento delle serre. Il gelo ha colpito più duramente in regioni come la Puglia e la Basilicata dalle quali provengono una buona parte degli ortaggi consumati dagli italiani con le forniture che sono ora a rischio
«Non sono solo colpiti però gli ortaggi invernali in campo, come piselli e carciofi bruciati dal gelo, ma anchesottolinea la Coldiretti - gravi i danni si sono verificati sugli agrumeti così come per i vigneti di uva da tavola che hanno ceduto sotto il peso della neve. Preoccupano le condizioni degli animali allevati allo stato brado che si trovano senza alimentazione e non possono essere raggiunti. Drammatica è la situazione nelle zone terremotate dove con l’arrivo della neve e del freddo occorre assolutamente accelerare le procedure per garantire l’arrivo dei moduli abitativi e delle stalle a tutte le aziende e agli allevamenti danneggiati».
«La neve – conclude la Coldiretti - va, infatti, ad aggravare la situazione degli animali, che hanno bisogno di ricoveri con le stalle distrutte o inagibili». Ma secondo Coldiretti serve anche garantire in tempi brevi una sistemazione a quegli agricoltori e allevatori che hanno avuto le case crollate o lesionate.
 
Redazione

Cia – Agricoltori Italiani sui dati diffusi dall’Istat, che certificano l’Italia in deflazione nel 2016, per la prima volta dal 1959: «Le famiglie continuano a ridurre gli acquisti di beni alimentari primari come carne, pesce, frutta e sui campi i produttori spesso non riescono nemmeno a rientrare dei costi di produzione».

La deflazione registrata nel 2016, che porta l’Italia indietro di oltre mezzo secolo, è la conseguenza diretta della caduta costante dei consumi domestici, con oltre 16 milioni di cittadini che solo nell’ultimo anno hanno ridotto gli acquisti di carne; più di 10 milioni quelli di pesce e 3,5 milioni quelli di ortofrutta. Lo afferma l’Ufficio Studi della Cia-Agricoltori Italiani, sulla base dei dati Ismea, in occasione del report sui prezzi al consumo diffuso oggi dall’Istat.
Ma l’andamento negativo si fa sentire anche all’origine, dove i prezzi spuntati dagli agricoltori sui campi non riescono, in molti settori, a coprire neanche i costi di produzione. Per fare qualche esempio -spiega la Cia- soltanto a ottobre (ultimi dati disponibili) i cereali hanno ceduto il 14% sul 2015, gli ortaggi il 18%, gli avicoli il 9%. Facendo una media tra i principali prodotti, si può stimare che per ogni euro speso dal consumatore finale, solo 15 centesimi sono andati nelle tasche dell’agricoltore. E questo nonostante, nel complesso del 2016, i prezzi degli alimentari al supermercato siano cresciuti dello 0,2% e quelli di vino e altre bevande alcoliche dell’1,5%.
«E’ chiaro, quindi, che c’è ancora tanta strada da fare per tornare ai livelli pre-crisi e che anche nell’anno appena passato i consumi delle famiglie sono rimasti deboli -osserva il presidente nazionale della Cia Dino Scanavino-. Ma il 2016 certifica anche la sofferenza delle imprese agricole che, con i prezzi di vendita dei loro prodotti, sempre più raramente riescono a coprire le spese. Bisogna colmare con urgenza il divario di prezzo nei vari passaggi della filiera -aggiunge Scanavino- e, per farlo, serve un progetto che, da un lato, riduca le distanze tra gli attori con l’agricoltura più centrale, e dall’altro preveda nuovi orizzonti e favorisca la nascita di nuove relazioni e forme di dialogo con le rappresentanze d’impresa, come abbiamo proposto nella nostra Assemblea nazionale con il lancio dei ‘Network dei Valori’ per dare vita ad accordi quadro che tengano assieme agricoltura, artigianato, commercio, logistica ed enti locali».
 
Redazione
 

Il sito specializzato “World’s Top Exports” riporta un’importante indagine sulle esportazioni di mazzi di fiori a livello internazionale. Emerge un settore in cui l’Europa detiene il valore più alto in dollari (per il 2015 possiede il 46,4% del totale delle esportazioni internazionali), seguono l’America Latina, i Caraibi, l’Africa, l’Asia e il Nord America. In generale si assiste a un deprezzamento del prodotto: dal 2014 al 2015 si parla di un -12,8% sul valore.

floravivaIl totale delle esportazioni di ogni paese per i mazzi di fiori per il 2015 è stato di 7,9 miliardi di dollari, cifra che è scesa del 6,5% negli ultimi cinque anni per tutti i venditori. Nel 2011 infatti il settore era stato valutato per 8,4 miliardi di dollari. Anno dopo anno, il valore a livello mondiale delle esportazioni di mazzi di fiori ha così subito un deprezzamento del -12,8% (dal 2014 al 2015).
Fra i vari continenti, i paesi europei si aggiudicano il valore più alto per le esportazioni nel 2015, con un giro di affari che si attesta attorno ai 3,6 miliardi di euro (il 46,4% del totale delle esportazioni internazionali). L’America Latina, escluso il Messico, e i Caraibi hanno gestito il 27,8% delle esportazioni, l’Africa il 17,9%, l’Asia il 6,3% e il Nord America l’1,4%.
I dieci paesi che hanno esportato il più alto valore in dollari per mazzi di fiori nel 2015 sono: Paesi Bassi (3,2 miliardi di dollari – 40,3% sul totale); Colombia (1,3 miliardi – 16,5%); Ecuador (819.900.000 dollari – 10,4%); Etiopia (662.400.000 dollari – 8,4%); Kenya (661.900.000 dollari – 8,4%); Malesia (98.100.000 dollari – 1,2%); Cina (87,2 milioni – 1,1%); Belgio (85 milioni – 1,1%); Italia (84,2 milioni – 1,1%); Germania (82,9 milioni – 1,1%). In generale sono quindici paesi a detenere il 93,4% delle esportazioni totali a livello internazionale, registrate nel 2015.
I paesi che hanno registrato una più rapida crescita nel settore dal 2011 sono la Lituania, fino al +552,1%, l’Etiopia, fino a +292,1%, il Kenya, fino a +45,7%, e la Cina con +21,9%. I paesi che hanno invece visto scendere le loro esportazioni sono Belgio (-67,1%), Israele (-26,3%), Paesi Bassi (-26,1%), Thailandia (-17,2%).
 
Redazione