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Un ettaro di piante elimina 20 chili di polveri: Coldiretti chiede la defiscalizzazione degli interventi per orti e giardini. Il verde aiuta infatti a combattere le polveri sottili e gli inquinanti gassosi, ma in Italia ogni abitante dispone in città di solo 31,1 metri quadrati di verde urbano.
«A favorire lo smog nelle città è l’effetto combinato dei cambiamenti climatici e della ridotta disponibilità di spazi verdi che concorrono a combattere le polveri sottili e gli inquinanti gassosi, ma in Italia ogni abitante dispone in città di appena 31,1 metri quadrati di verde urbano». Quanto afferma la Coldiretti in riferimento al superamento dei limiti in molte città anche per l’effetto di un inverno particolarmente siccitoso al nord dove è caduto il 43% di pioggia in meno rispetto alla media, con punte che vanno dal Piemonte (-98%) alla Val d'Aosta (-98%) fino alla Lombardia (-89%) ed all’Emilia Romagna (-62%), sulla base dei dati territoriali Ucea relativi alla seconda decade di gennaio.
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Il bilancio dell’appena conclusa edizione di Ipm Essen, fiera leader mondiale del florovivaismo a cui hanno partecipato Flora Toscana, Franchi Bonsai e Oscar Tintori, e il commento del sindaco di Pescia Giurlani: «fra le strategie della cabina di regia del Mefit mi attendo mirate partecipazioni di sistema ad alcune delle principali fiere di settore in Italia e all’estero».
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Il 2016 si chiude, per il terzo anno consecutivo, con una riduzione dei costi di produzione a carico delle aziende agricole. La dinamica deflattiva dei costi non si traduce però in un recupero della redditività degli agricoltori a causa della flessione dei prezzi alla prima fase di scambio (-5,1%).
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Sei mesi, 50 paesi, 500 aziende e circa un centinaio di delegazioni internazionali coinvolte: questi i numeri attesi per l'Expo Internazionale del Florovivaismo di Bologna. ANVE, unico socio italiano di AIPH - International Association of Horticultural Producers, esprime soddisfazione per il frutto di un lavoro di squadra che giunge in un momento in cui il settore chiede attenzione.
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Sono i dati di Unioncamere Liguria a dirlo: nei primi nove mesi del 2016 la regione ha infatti registrato per l'export un +9,7% rispetto alla stesso periodo dell'anno precedente. Oltre al settore manifatturiero, che rappresenta più del 90% dell'export, è l'agricoltura ad andare bene, soprattutto in Germania (rappresenta più della metà dell'export), Paesi Bassi (80% dell'export) e Stati Uniti.
In Italia nei primi nove mesi del 2016 si è registrata una crescita tendenziale dell'export pari allo 0,5%, con un saldo positivo pari a 37.285 miliardi di euro. La Liguria, in particolare, rappresenta l'1,8% delle vendite nazionali all'estero.
La regione registrato una dinamica positiva (+8,5%), passando da 4.983 a 5.408 milioni di euro: di questi, 3.005 milioni sono destinati verso paesi extra Europei, ovvero il 55,6% del totale. In aumento dunque del 9,7% rispetto allo stesso periodo del 2015, mentre verso l'area comunitaria l'export è cresciuto del 7,1%. Il settore che ha maggiormente determinato questa crescita è il manifatturiero, i cui prodotti rappresentano oltre il 90% del totale dell'export regionale.
Per ciò che riguarda l'agricoltura, invece, le esportazioni Liguria-Mondo, per il periodo gennaio-settembre 2016, hanno registrato valori in euro di 192.503.606 euro verso l'UE, 32.380.998 euro Extra-UE per un totale di 224.884.604 euro. La variazione percentuale 2015/2016 è +0,7%. Per quel che riguarda il dettaglio della provincia di Imperia si sono registrati: 80.111.212 euro verso l'UE, 18.876.831 euro Extra-UE per un totale di 98.988.043 ed una variazione percentuale 2015/2016 di +2,1%.
A livello di destinazione, nell'area comunitaria, è la Francia a confermarsi al primo posto, soprattutto per la vendita di prodotti alimentari, nonostante un calo complessivo dell'export pari al 7%. Seguono la Germania (-2,4%), dove oltre la metà delle vendite è rappresentata dai prodotti agricoli, i Paesi Bassi (+11,3%), dove la percentuale dell'agricoltura ha raggiunto l'80%.
Per i paesi extra-UE gli Stati Uniti hanno fatto registrare un aumento del 25,5% per prodotti agricoli e alimentari.
Redazione