A Myplant & Garden Roberto Magni, vicepresidente dell’Associazione di tutela del marchio VivaiFiori, ha annunciato i controlli per i certificati di processo aziendale destinati a organizzazioni e/o imprese del florovivaismo italiano. Per ora tra gli 8 soci nessuna singola azienda ed è stato accreditato un solo ente terzo: Certiquality. Si lavora al riconoscimento reciproco con certificazioni internazionali come GlobalGap.
L’Associazione nazionale Piante e Fiori d’Italia, l’Associazione nazionale vivaisti esportatori (Anve), il consorzio FloraSì, l’Associazione Milazzo Flora, il Consorzio “Fiori Tipici del Lago Maggiore”, il Distretto florovivaistico Alto Lombardo, la Cooperativa Floricoltori “Riviera dei Fiori” e l’associazione Florveneto.
Sono questi al momento gli otto soci, fra cui tre organizzazioni florovivaistiche di livello nazionale e nessuna singola azienda, dell’Associazione nazionale di tutela del marchio VivaiFiori su cui la settimana scorsa, durante la conferenza stampa di Anve a Myplant & Garden, è stato fatto il punto della situazione. A parlarne è intervenuto uno dei due vicepresidenti, Roberto Magni (l’altro è il presidente di Anve Marco Cappellini), che ha annunciato il completamento delle fasi di sperimentazione e di definizione legale del marchio, e l’inizio della fase operativa con l’avvio degli audit (controlli) da parte di Certiquality di Milano (e di altri enti terzi di certificazione che saranno eventualmente accreditati) e il conseguente rilascio dei primi certificati di processo aziendale a marchio VivaiFiori.
«VivaiFiori – ha detto Roberto Magni, che è anche presidente del Distretto florovivaistico alto lombardo – è un marchio privato registrato, volontario e di processo. Ovvero non intende certificare l’origine italiana di prodotti florovivaistici ma i processi di produzione delle aziende florovivaistiche. VivaiFiori certifica l’adozione volontaria di un sistema di verifica aziendale il cui fine è garantire il miglioramento dell’attività produttiva e l’ottimizzazione delle risorse verso la sostenibilità». Questo certificato di processo, ha aggiunto Magni, è rivolto solo alle aziende di produzione del florovivaismo italiano, ma comprende tutti i comparti produttivi: tutti i tipi di piante (floricoltura in vaso, fiori recisi e fronde, piante ornamentali da esterno) e tutti tipi di coltivazione (dalle colture protette a quelle all’aperto).
«Per poter accedere alla certificazione VivaiFiori - ha spiegato Magni a Floraviva –, essere socio dell’Associazione nazionale di tutela del marchio VivaiFiori è un requisito essenziale». Questa condizione può essere soddisfatta dalle aziende in due modi: diventando socie direttamente oppure in quanto membri di associazioni o cooperative che sono o diventano socie dell’Associazione di tutela VivaiFiori, che detiene ormai sia la gestione che la proprietà del marchio. Ovviamente la via maestra per ottenere il marchio da parte delle aziende più piccole è attraverso organizzazioni florovivaistiche che le rappresentino, perché l’adesione e gli audit hanno dei costi, che nel caso delle organizzazioni vengono spalmati su più imprese (basti pensare che ogni anno gli audit vengono eseguiti solo su un campione di imprese pari alla radice quadrata del numero di aziende di ogni organizzazione, per cui se si tratta di 50 aziende il controllo verrà effettuato su 7).
Roberto Magni ha fatto sapere che è stata intrapresa l’attività di benchmarking per il riconoscimento del marchio VivaiFiori nell’ambito di sistemi di certificazione di processo internazionale quali GlobalGap (sulla Good agricultural practice o Buone pratiche agricole). Il benchmarking, ha spiegato, «non è altro che un’attività di verifica sulla sovrapposizione del marchio VivaiFiori, che ovviamente segue un disciplinare, per cui deve rispettare dei limiti al di sotto dei quali non si può andare», con le procedure di certificazione e i disciplinari legati ad altri marchi internazionali. «Questa attività di verifica – ha detto Magni - è stata posta in essere con GlobalGap e sta per essere iniziata con MPS. Con Global Gap si è già visto che esiste la sovrapponibilità e quindi si cercherà, costruendo un accordo specifico, di rendere compatibili anche nelle parti più specifiche i due marchi, in modo che ci possa essere effettivamente la riconoscibilità reciproca». Un simile accordo darebbe molta più visibilità all’estero alle aziende florovivaistiche dotate di marchio VivaiFiori.
A Myplant & Garden i datidiEuromonitorsulmercatoeuropeo del giardinaggio, pari a vendite per 31 miliardidi euro. Previsto un ulteriore -1% daora al 2021. In Italia l’11% del totale e unaspesa pro capite per ilverdedi 45 euro, controuna media europeadi 63. Presentate le tendenzedeimodellidiconsumonei garden e in tutti i rivenditorispecializzati, chevalgonopiùdell’80% del totale. Il caso in controtendenzadellaSvezia (+4% nel 2016).
Consumatorimediamentepiùvecchi, ma chespendono per ilpropriobenessere, e cheabitanopiùfrequentemente in centriurbani e in abitazionipiccole. Rivenditorisemprepiùcaratterizzatidalletecnologie e dallacompenetrazionetral'online e l'offline, con conseguentilivellipiùaltidiservizio. Parole chiave, oltre a tecnologia e benessere, la sostenibilitàambientale, la condivisionedeiprodotti e delleesperienze, con ad esempio la diffusionedispazidiristorazione e momentidiformazionenei garden center.
Questo, in sintesi, lo scenario futuro del gardening tratteggiatonellaconclusionedell'interventodi Sara Rovai, analistadiEuromonitor International, intervenutail 24 febbraio al saloneinternazionale del verdedi Milano Myplant & Garden per presentaregliultimidatidellevenditedeiprodottidigiardinaggio e le tendenzeneimodellidiconsumo in questoambitochesistannoaffermando in Europa, con un focus sulcasodellaSvezia, in controtendenzariguardoall’andamentodellevendite.
Il valoretotaledellevenditedell'intera gamma deiprodotti del settore del verde, dallepiante e fiorisinoagliaccessori per ilgiardinaggio, in Europanel 2016 èstatodi circa 31 miliardi, pari a un calodell'1% rispettoall'annoprecedente, soprattutto a causadeisegnimenodiPaesiqualil'Italia, la Spagna e la Francia. Ma neiprossimi 5 anni, prevedeEuromonitor, ilcalosaràmoltopiù lento: -1% daora al 2021. In Sveziainvecenel 2016 sièregistrato un +4% sull'annoprecedente e siprevedechenelprossimoquinquennio le venditecontinueranno a crescere, anche se assaipiùgradualmente: +1% in cinqueanni.
All'interno del mercatoeuropeo, èstatospiegatoda Sara Rovai, l'Italia ha una quota dell’11% del totale, mentre la Germania, con il 23%, ha la fettapiùgrossadellevenditediprodottidi gardening in Europa. La Sveziasièattestatainvece al 3%. Riguardoallaspesa pro capite in prodottidigiardinaggio, la media europeaèdi 63 euro all'anno, chesalgono a 83 euro in Svezia e 87 in Germania, mentrel’Italiaèferma a 45 euro. La percentualemaggioredivenditerientranellacategoria “Horticulture”, comprensivaditutte le tipologiediprodottivegetali. Infine, dalpuntodi vista deicanalidivendita, circa l'80% avvieneattraverso i rivenditorispecializzati, a cominciaredai garden center, perché i consumatori non vogliono rinunciare alleinformazioni e all’assistenzasuiprodottiche non possonotrovarenellagrandedistribuzioneorganizzatageneralista.
Il 21 febbraioil polo vivaisticodiPiancastagnaioèstatoacquistatoall’astafallimentare, con base 3,5 milioni, daunacordatadiimprenditoritoscani e pugliesiunitinellasocietàAmiataFlor. Il direttoregeneralediTesi Group Cappellini: «gliazionistidiAmiataFlorhanno le competenzenecessarie, ma ilcompito non è facile, nonostante le potenzialitàdei 27 ettaridiserreriscaldate a geotermia».
Allaterzaastafallimentare, dopochenelluglioscorso era andatodesertoilsecondotentativo con base d’asta a 11,6 milioni, la societàagricolaFloramiata, dichiaratafallitanel 2015, ha trovatofinalmentel’acquirente. Si trattadiunasocietàformatadaimprenditoritoscani e pugliesi del settoreflorovivaistico e dialtricomparti, denominataAmiataFlor, chel’haacquistataall’asta del Tribunaledi Siena del 21 febbraio per 3,5 milionidi euro. La vendita, come riportatodaToscana 24, aveva per oggettol’interocomplessoaziendale e ilmarchioFloramiata, con 500 mila euro destinatiall’acquistodellepianterimaste. GliazionistiprincipalidiAmiataFlor, unicaofferenteall’asta, sonol’aziendaflorovivaisticadiPistoia Giorgio Tesi Group, la Barile Flower Service diTerlizzi (Bari) e la HomlegdiPoggibonsidi Alberto Dainelli. Quest'ultimoèilpresidentediAmiataFlor, che ha per amministratoredelegato Marco Cappellini, direttoregeneraledi Giorgio Tesi Group. Nellavenditasonoinclusi i rapportidilavorodeidipendentiattualmente in forza, con l’obbligo a garantirel’occupazionedialmeno 75 diessi. La notiziaèstataaccolta con favoredallaCgildi Siena. Come ha dichiarato Marco Cappellini, «il pool ècostituitodasoggettichehannol’expertisenecessaria. Infatti con noisonocoinvolti la Barile Flowers di Nino Barile, unagrandesocietàpugliesedicommercializzazionenelsettore del florovivaismo, e poi un investitore come Alberto Dainelli, moltoconosciutonelsenese, che ha investimentinelcampodell’edilizia. A lorosiaggiungono due azionistiminoritari, ma altrettantoimportanti, deisettoridell’efficienzaenergetica e dellaproduzionedipianteornamentalidainterno». «Floramiataèun’aziendamoltoconosciutanelsettore del florovivaismo e in particolaredellepiantedainterno – ha aggiuntoCappellini – solo che ha avutovicendemoltoparticolari. Noiabbiamostudiato le strutture e gliinterventida fare e cisonodellepotenzialitàdalpuntodi vista dellesuperficidisponibili: 125 ettaridicui 27 diserreriscaldatedallageotermia». «Si èfatto un piano industriale per farlatornare ad essereun’aziendadipunta – ha conclusoCappellini -, ma bisognapartirecoipiedidipiomboperché la situazioneècomunquemoltocomplessa e difficile, anche se altrettantostimolante, e dobbiamocomunquerisolvere la partita deidipendentimedianteaccordisindacali».
Riflettoripuntatisuiprodottiinnovativi e diqualitàlungotutto la filieraflorovivaistica e del verde al terminedella prima giornatadiMyplant & Garden 2017, ilsaloneinternazionale del verde in corso a Fiera Milano dal 22 al 24 febbraio.
Ieri sera sonostatiassegnatidaunagiuriapresiedutadaRenatoFerretti i premidella“VetrinadelleEccellenze”. La giuria era compostaanchedaSilvanoFrigo, Alberto Locatelli, Paolo Milani, Ester Nunziata, ValterPironi, Francesco Tozzi e GaetanoZoccali.
Nellacategoria A, “Nuovevarietàdipianteornamentali”, ha vinto la Sanseveriacylindrica‘Budda Hand’delladittaPaganoPiante per «le fogliespesse e resistenti, per la forma compatta e per la curvaturadellefoglieche la rendonoancorapiùinteressantedalpuntodi vista ornamentale», come sileggenelcomunicatodellagiuria.
Al primopostonellacategoria B, “Nuovevarietàdifiorirecisi”, sièclassificatoilfioreLysianthusEustoma ‘Arena’delladittaGambinFloricoltura, «per ilcolorerossointenso e la dimensionedeifiori».
A vincere la categoria C, “Nuoviassortimenti e preparazionicommercialidipianteornamentali e difiorirecisicheabbiano un particolaresignificatoecologico, ambientale e/o equosolidale”, sono state le orchideesenzapesticididellaStolck Flora, una «varietàdiorchidee certificate diagricolturaecocompatibile».
Nellacategoria D, “Innovativimezzidiproduzione”, ha prevalsoOdrip-reservedellaAjs: «irrigatore a goccia mono piante con riservad’acqua, utilizzabileanche a livelloamatoriale, chefunzionaanche con bassepressioni».
La prima posizionenellacategoria E, “Innovative macchine, attrezzature e impianti per la produzioneflorovivaistica”, èstatadiOmnigreendella It Selling Solutions, «caratterizzatodallaintegrazionedipiùsistemidicontrollodaremoto per la gestionedipiùimpiantid’irrigazione e dotatodi un sistemadiallerta in casodimalfunzionamento, rottureecc.».
Infineilprimopostonellacategoria F, “Nuovimaterialiedili e/o arredi per la realizzazione del giardino e del paesaggio”, se l’èaggiudicatoilgeofiltroIpm Italia, un «sistemadipavimentazionepermeabile e filtrante, ecocompatibilechemantiene le caratteristicheambientalisenzanecessitàdivaschediaccumulo».
Come datradizione, la ricorrenzadi San Valentino al MercatodeiFioridellaToscanasièconfermataunadellepiùimportantioccasioni per l’acquistodifiorirecisi. Neiquindicigiornichehannopreceduto la festivitàdi San Valentino il giro diaffaricomplessivoèrisultatoesseredi circa 1.800.000 Euro, con un incrementopercentuale del 3,2 rispettoall’annoprecedente.
Questoincremento, dituttorispetto, secondomoltiaddettitrovaunaspiegazioneanche per ilfattoche la ricorrenza, a differenza del 2016 quandocaddedidomenica, ècoincisaquest’anno con un giornolavorativo, e questo, unitoallebuonecondizioniclimatiche, ha favorito la domandadifioridapartedegliinnamorati. La domandaall’ingrossoèstataimportante, soprattuttonegliultimicinquegiorni e sono state evaseconsegnesinoalla sera del martedì.
Il gusto deiclientisièorientato verso i fiorirecisidicolorerosso e in tutte le sue sfumaturedegradanti, particolarmenterichieste le rose rosse.
Nel periodo indicato sono transitati nel MeFiT circa 2 milioni e trecentomila steli di rose, suddivisi nei vari colori e lunghezze, circa il 50% (1.065.700 steli) di queste risulta proveniente da produzioni di aziende italiane, situate in Valdinievole, in Versilia ed in altre regioni del Centro-Sud Italia. La parte rimanente, è costituita da rose d’importazione (proveniente da Olanda, Ecuador, Kenia, Etiopia e Zimbabwe).
Le quantità commercializzate sul Mercato dei Fiori della Toscana sono aumentate rispetto all’anno passato, con un incremento di circa il 9%. I prezzi, relativamente alle quotazioni delle rose di coltivazione italiana, sono rimasti su livelli stabili, o in qualche caso, per quanto riguarda gli steli più corti, con il prezzo medio ponderato in diminuzione di pochi centesimi di euro.
Quest’anno in particolare è da segnalare una novità a livello varietale, tra le rose di colore rosso provenienti dai Paesi Bassi, la “Red Eagle”, che si aggiunge alle più desiderate quali la “Red Naomi” e la “Myrna”. Tra le varietà tradizionali resistono la “Freedom”, l’”Explorer” e la “Sexy Red”, tra quelle provenienti dall’Ecuador.
Accanto alle rose fresche recise è decisamente aumentato l’interesse verso le rose stabilizzate, di lunga durata, che hanno la particolarità di non avere la necessità di essere tenute in acqua ed il vantaggio di essere già confezionate singolarmente o in multipli. In questo caso la richiesta ha riguardato quasi esclusivamente le rose stabilizzate di colore rosso.
Naturalmente fra gli omaggi floreali alla persona amata non mancano le Orchidee Cymbidium, vendute sia a tralcio che a fiore, confezionate e non, ed altri tipi di fiore come fresie, tulipani, pesco fiorito, ranuncoli e anemoni, utilizzati per la composizione di mazzi fioriti misti.
Tra le fronde e le foglie, per il mercato di San Valentino, sono state vendute bene le fronde lunghe come Ruscus ed Asparagus o corte come Aralia ed Aspidistria.
La festa degli innamorati, come logico, ha spinto le vendite pure nel settore degli articoli per fioristi, buone vendite si sono riscontrate per i complementi impiegati nel confezionamento. Il reparto delle piante ornamentali da interno e da terrazzo risente invece in maniera minima del traino positivo di San Valentino, tuttavia le vendite di Azalee, rododendri e rose in vaso a cespuglio sono state su livelli soddisfacenti.