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petunia, sunset, floraviva, ue

L'autorità finlandese per la sicurezza alimentare, Evira, ha deciso, in seguito ad alcune analisi, di rimuovere le petunie dai fiori arancioni dai semi e dalle piante in vendita perché prodotte da ingegneria genetica. In Unione Europea ogni lotto appartenente a queste sarà ritirato dal commercio.

Le varietà geneticamente modificate di petunia non sono autorizzate per la coltivazione nell'Unione Europea. Dunque i semi e le piante di questo lotto, che Evira ha scoperto essere geneticamente modificato, saranno distrutti e ogni pianta, consegnata per l'ulteriore crescita in Unione Europea, sarà ritirata dal commercio. 
Nella analisi condotte da Evira si è scoperto essere geneticamente modificato un lotto di semi di petunia “African Sunset”, così come le varietà di petunia che erano già state piantate: “Pegasus Orange Morn”, “Pegasus Orange”, “Pegasus Table Orange”, “Potunia Plus Papay”, “Go! Tunia Orange”, “Bonnie Orange”, “Sanguna Patio Salmon” and “Sanguna Salmon”. 
Le talee e i semi delle petunie geneticamente modificate sono stati importati in Finlandia dalla Germania e dai Paesi Bassi. Ulteriori indagini sono in corso negli Stati membri dell'UE per stabilire se queste piante sono state collocate più ampiamente sul mercato.
Una procedura di autorizzazione specifica è richiesta prima che le piante geneticamente modificate possano essere coltivate e commercializzate nell'Unione Europea. Solo una varietà di mais geneticamente modificato è autorizzato per la coltivazione nell'UE. Alcune varietà di garofani blu GM sono state autorizzate per l'uso come fiore reciso solo nell'Unione Europea, ma non possono essere coltivate nei suoi paesi. Mais geneticamente modificato, di soia e di colza con l'autorizzazione dell'UE possono essere importati nell'Unione per l'uso nei mangimi e negli alimenti.  
 
Redazione

vestire il paesaggio

La candidatura di Pistoia a “Capitale europea del verde”, suggerita dal presidente di Green City Italia Andreas Kipar, sarà discussa il 17 giugno nella tavola rotonda finale di “Vestire il paesaggio” con il sindaco Bertinelli, il presidente della Provincia Vanni, il gotha del vivaismo pistoiese e importanti esponenti della filiera del paesaggio nazionale.

Vestire il paesaggio 2017 si concluderà con una tavola rotonda dedicata alla proposta di candidare Pistoia quale “Capitale europea del verde”, sul modello di quanto fatto dalla città tedesca Essen, sede della più importante fiera del florovivaismo in Europa.
E’ stato annunciato nella conferenza stampa del 29 aprile scorso di presentazione dei contenuti della quarta edizione della kermesse internazionale del florovivaismo e del verde diretta da Renato Ferretti. Alla tavola rotonda, che si terrà sabato 17 giugno nel Palazzo Comunale di Pistoia e sarà introdotta e moderata da Ferretti, interverranno, oltre al sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli, al presidente della Provincia Rinaldo Vanni e al presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia Luca Iozzelli, il presidente del Distretto rurale vivaistico-ornamentale di Pistoia Francesco Mati, il presidente dell’Associazione vivaisti italiani Vannino Vannucci, il presidente di Anve (Associazione nazionale vivaisti esportatori) Marco Cappellini, il presidente di Aiapp (Associazione italiana di architettura del paesaggio) Luigino Pirola, il presidente dell’Associazione dei direttori e tecnici pubblici giardini Stefano Cerea e il presidente di Green City Italia Andreas Kipar, a cui è venuta l’idea, come ricordato dal sindaco Bertinelli.
Un’iniziativa specifica di questa edizione di Vestire il paesaggio, ha spiegato Samuele Bertinelli, «è quella dedicata alla proposta di candidare Pistoia a Capitale Europea del Verde, dopo essere stata Capitale della Cultura, sul modello già sperimentato dalla città di Essen, con la quale da tempo stiamo sviluppando una riflessione comune. Una prospettiva per la quale in questi mesi abbiamo lavorato raccogliendo la suggestione avanzata da Andreas Kipar durante la sua lectio magistralis a “Leggere la Città” già nell’aprile dello scorso anno. Per coltivare un obiettivo così ambizioso il nostro territorio ha molto da lavorare: per questo abbiamo già da tempo iniziato a farlo, anche per offrire alla città ulteriori e molto significative prospettive di sviluppo e di crescita, non solo culturale, ma anche economica e sociale».
«L'esperienza produttiva del vivaismo pistoiese – ha affermato Rinaldo Vanni - ha contribuito in maniera rilevante a diffondere la cultura del verde nel mondo e contestualmente ha permesso a Pistoia di portare elementi caratteristici della sua cultura in posti lontanissimi. Nell'anno di Pistoia capitale della cultura è giusto ricordare che Pistoia è da sempre conosciuta come capitale delle piante. Pistoia approfitta di quest'anno e di questo riconoscimento per rafforzare il suo ruolo di ambasciatrice di una nuova cultura del verde. Una cultura realmente sostenuta dai governi e effettivamente vissuta dai singoli in un concetto a tutto tondo che superi l'attuale visione settoriale  e che esalti la dimensione paesaggistica, estetica, economica, ma anche salutistica e di civiltà. Sul nostro territorio ci sono le esperienze e le competenze che consentono di proporci come Provincia guida, stimolatrice di  un cambiamento radicale della cultura verde».
 
L.S.

I contenuti della 4^ edizione, dall’11 al 17 giugno, del meeting internazionale di Pistoia su florovivaismo e paesaggio, che comprende, oltre al convegno centrale, alcuni “Itinerari culturali nel verde” con esperti nel territorio vivaistico e una conferenza su “La filosofia del paesaggio” di Fernando Caruncho. Il sindaco di Pistoia: “Vestire il paesaggio” è un’occasione di ricerca e dibattito d’alto profilo.

«Il paesaggio ed il verde rappresentano un tratto essenziale dell’identità cittadina: dalle montagne dell’Appennino, ai colli del Montalbano, fino alla pianura produttiva che ospita il più importante distretto vivaistico di Europa. La valorizzazione di questi elementi caratterizzanti del nostro territorio, insieme ad un impegno quotidiano per l’ambiente e per la qualità della produzione e dell’occupazione nel vivaismo, rappresentano una componente costitutiva e strategica del progetto di Pistoia Capitale Italiana della Cultura. “Vestire il Paesaggio” vuole essere un luogo di ricerca e dibattito di alto profilo, dedicato proprio a questi temi».
Così si è espresso il sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli il 29 aprile scorso alla presentazione alla stampa della quarta edizione di “Vestire il paesaggio”, il meeting internazionale promosso dal 2007 dalla Provincia di Pistoia, a cura del dirigente dell’area governance Renato Ferretti, in collaborazione con il Comune di Pistoia e la Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. Una edizione speciale per l’ampiezza del programma e la pluralità dell’offerta della kermesse, che prevede, dalla “biciclettata verde” iniziale dell’11 giugno alla tavola rotonda finale di sabato 17 sul progetto di “Pistoia capitale europea del verde” (vedi nostro articolo), sia momenti di studio e riflessione che occasioni di intrattenimento. 
Il cuore della manifestazione sarà il convegno “Dalla cultura del verde alla cultura del paesaggio”, presieduto da Renato Ferretti, che si terrà il 13 e il 14 giugno nella Sala Maggiore del Palazzo Comunale. Ad aprirlo sarà, la mattina del 13, la lectio magistralis “Cultura del vivaismo e del paesaggio” di Francesco Ferrini, professore di Arboricoltura e preside della Scuola di Agraria dell'Università di Firenze. 
Seguiranno dal pomeriggio alla giornata successiva le seguenti sessioni tematiche:  
“La cultura della piante ornamentali”, che sarà presieduta e introdotta da Elena Accati Garibaldi, con interventi di Josep Maria Pagès, segretario generale dell’Ena (European Nurserystock Association, l’associazione europea del vivasimo) sul tema “La produzione di piante ornamentali in Europa”, di Francesco Nicese (Università di Firenze) su “L’evoluzione delle tecniche di coltivazione delle piante” e di Paola Sangalli (Aeip) su “Quali piante per la riqualificazione dell’ambiente”. Bert Griffioen parlerà sul tema “Le perenni per i parchi urbani”.
“La cultura del paesaggio”, che sarà presieduta e introdotta da Annalisa Maniglio Calcagno (Università di Genova e Aiapp, Associazione italiana di architettura del paesaggio). Fra le relazioni previste, “L’evoluzione della cultura progettuale del paesaggio” di Laura Gatti e “Progetti per paesaggi prossimi” di Anna Lambertini e Tessa Matteini.
“La ricerca di nuovi paesaggi tra pianificazione e progetto”, presieduta e introdotta da Silvia Viviani, presidente dell’Istituto nazionale di urbanistica, con relazioni quali “La città verde vitale” dell’ingegnere naturalistico Huub Keijzers, “Il rinnovo della alberate, presente e futuro dei patrimoni arborei urbani” di Ciro Degl’Innocenti e Roberto Diolaiti (Associazione direttori e tecnici pubblici di giardini), “Il progetto di paesaggio come attivatore di processi virtuosi” di Antonella Melone, presidente dell’Aiapp Sez. Toscana Umbria Marche, e “Biodiversità e restauro delle praterie semi-naturali” di Michele Scotton (Università di Padova).
Sono previsti inoltre “Itinerari culturali nel verde” con esperti di florovivaismo e paesaggio in alcuni importanti vivai del territorio provinciale pistoiese e in altri luoghi significativi per il settore, in cui saranno evidenziate la complessità della produzione e le differenti possibilità d’impiego di diverse varietà. Fra i temi affrontati dal vivo: “Le piante da frutto e il giardino” con presentazione di un libro fotografico di Luca Bracali, “Arbusti fioriti e piante perenni” con visita a collezioni di ortensie, buddleje, hibiscus, spiree e hydrangee, “Alberi e arbusti per il paesaggio” con lezione del paesaggista Marco Pozzoli, “Le giovani piante” con lezione di Valter Pironi, “Agrumi, olivi e piante di tipo mediterraneo” con lezione del giornalista e agronomo Aldo Colombo, “La regina del giardino: la rosa” con Ines Romitti e “Piante e giardini” con lezione di Irena Mantello, vicepresidente di Aiapp Piemonte. Parte di questi itinerari saranno arricchiti da momenti di intrattenimento colto, quali uno spettacolo di danza fra le “forme delle piante” e il rito del Kanbutsu-è.
In programma anche esposizioni alla Biblioteca San Giorgio di Pistoia. Da segnalare, nell’ambito dell’incontro-dialogo “Dal fiabesco drappo all’incanto del paesaggio” del 12 giugno all’Auditorium Terzani, la prolusione “La filosofia del paesaggio” di Fernando Caruncho, paesaggista internazionale e filosofo noto per i suoi paesaggi minimalisti ed un particolare uso della luce. 
 
L.S.

piantagioni, policicliche, floraviva

Disponibile on-line la pubblicazione "Cenni di progettazione e linee guida per il collaudo delle piantagioni policicliche" di Enrico Buresti Lattes, Paolo Mori e Francesco Pelleri, realizzata nell'ambito di un progetto finanziato dalla Rete Rurale Nazionale (RRN) 2014-2020.

Le piantagioni policicliche sono speciali tipologie di piantagioni da legno formate da alberi di più specie con cicli produttivi differenti, al fine di garantire una quantità di legno costante nell’arco di tutto il ciclo produttivo. La pubblicazione inerente la loro progettazione è stata realizzata nell'ambito di un progetto finanziato dalla Rete Rurale Nazionale (RRN) 2014-2020.
L'obiettivo della RRN è infatti favorire lo sviluppo rurale attraverso azioni volte a incentivare la partecipazione dei portatori di interesse; informare il pubblico e i potenziali beneficiari sulla politica di sviluppo rurale e su eventuali possibilità di finanziamento; promuovere l'innovazione nel settore agricolo e selvicolturale nelle zone rurali.
All'interno della scheda Foreste 22.2.1 - "Miglioramento sostenibile delle produzioni forestali nazionali" sono state realizzate azioni di confronto e di trasferimento dell'innovazione ai principali stakeholders. Questo opuscolo fornisce linee guida, prevalentemente di natura tecnica applicativa, con particolare attenzione alla progettazione ed al collaudo delle Piantagioni da legno policicliche (22.2.1.B).
 
Redazione

periti agrari, floraviva, compensi, lavoro, ministro

Il Collegio Nazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati informa che la Rete Professioni Tecniche ha inviato una lettera al Ministro del lavoro e delle politiche sociali con una richiesta di incontro: il tema del confronto, fissato per il prossimo 3 maggio, saranno i dibattuti compensi professionali.

È stata inviata una nota congiunta tra Rete Professioni Tecniche e CUP al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti, con oggetto “Determinazione dei compensi dei professionisti, richiesta incontro per prossime iniziative legislative”.
I motivi di una richiesta di incontro sono relativi all’esigenza di sottoporre all’attenzione del Ministro il punto di vista degli ordini e collegi professionali sul dibattuto tema dei compensi professionali. Un tema affrontato dalla Rete in più occasioni, nell’ambito delle audizioni svolte in Parlamento e nei contributi documentali inviati agli organi decisori della Repubblica, rappresenta per i professionisti un punto focale, sia per quanto attiene all’aspetto economico, che per una effettiva ed efficace tutela della committenza, che, ancora, per il rispetto della dignità professionale dei liberi professionisti.
La Rete ha seguito l’iter legislativo che sta portando all’approvazione del Jobs Act del lavoro autonomo, e sin dall’inizio, in più di una circostanza, ha fatto rilevare l’urgenza di introdurre una disposizione che conducesse alla definizione di corrispettivi economici idonei a costituire un efficace strumento di orientamento per la committenza, nel rispetto dei principi di libera concorrenza e parità di trattamento.
Nella nota è stato segnalato come il principio secondo cui la prestazione di opera professionale, al pari della prestazione di lavoro subordinato, trova il suo corrispettivo nell’attribuzione di un giusto compenso economico è un canone generale che accompagna da sempre la legislazione giuslavoristica. L’abolizione delle tariffe non ha fatto venir meno la necessità di continuare ad applicare detto principio nell’ambito dei rapporti di lavoro autonomo svolto in forma professionale, soprattutto tenuto conto dei numerosi oneri – dalla sottoscrizione del preventivo di spesa all’atto dell’assunzione dell’incarico alla stipulazione di un’assicurazione per responsabilità civile professionale, dalla formazione continua alla certificazione delle competenze – gravanti sui professionisti iscritti agli Albi, seppur finalizzati ad assicurare uno standard qualitativo appropriato delle prestazioni professionali.
Il testo del “Jobs Act del lavoro autonomo” prevede tra le altre cose l’istituzione di un tavolo tecnico di confronto permanente sul lavoro autonomo, ed è nello spirito di questa iniziativa che la Rete, insieme al CUP, intende avviare sin da subito un rapporto di proficua collaborazione e di confronto con il Ministero del lavoro. Argomenti che saranno trattati nell’incontro, già fissato dal Ministro per il prossimo 3 maggio.
 
Redazione