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Svelata la top ten dei Parchi più Belli d'Italia del 2017: finalisti della XV edizione del Premio promosso dal network ilparcopiubello.it che, con i suoi oltre 1000 parchi e giardini affiliati, offre tutte le indicazioni sui miglioi itinerari, luoghi da visitare ed eventi da vivere questa primavera e la prossima estate. 

Il Comitato Scientifico ha infatti indicato i dieci parchi e giardini italiani più belli, per un inedito e spettacolare viaggio turistico e culturale, in attesa della proclamazione del vincitore nella categoria parco pubblico e parco privato. Il Comitato scientifico - che per la selezione ha tenuto conto dell’interesse botanico e storico-artistico, dello stato di conservazione, degli aspetti connessi con la gestione e la manutenzione, dell’accessibilità e dei servizi, delle relazioni con il pubblico e della promozione turistica - è composto da sei grandi esperti del settore: Vincenzo Cazzato (presidente, Università del Salento, per anni coordinatore del Comitato ministeriale per lo studio e la conservazione dei giardini storici), Alberta Campitelli (già Dirigente dell’Ufficio Ville e Parchi Storici del Comune di Roma), Marcello Fagiolo (già Presidente del Comitato nazionale per lo studio e la conservazione dei giardini storici), Ines Romitti (architetto paesaggista AIAPP - IFLA), Luigi Zangheri (già Presidente del Comitato scientifico internazionale per i paesaggi culturali ICOMOS-IFLA, presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze), Margherita Azzi Visentini (Politecnico di Milano).
I dieci parchi e giardini sono: Oasi Zegna a Biella (Piemonte), Villa Pallavicini a Pegli (Liguria), Villa Arconati a Castellazzo di Bollate (Lombardia), Giardini della Reggia di Colorno (Emilia Romagna), Villa La Foce a Chianciano Terme (Toscana), Giardino Portoghesi a Calcata (Lazio), Villa Imperiale a Pesaro (Marche), Villa Cimbrone a Ravello (Campania), Compendio Garibaldino dell’isola di Caprera (Sardegna), Giardino Comunale di Caltagirone (Catania).
 
Redazione

cia, scanavino, floraviva

Dopo l’approvazione in aula alla Camera, la Confederazione confida in una rapida conclusione dell’iter al Senato del ddl “Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico” e una semplificazione sul capitolo “controlli”. Il presidente Scanavino spera che il settore diventi concretamente un’attività d’interesse nazionale con importante funzione sociale

Il presidente della Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino è soddisfatto dell’approvazione del disegno di legge sul biologico avvenuta in aula a Montecitorio: «Ringraziamo l’onorevole Luca Sani, presidente della Commissione Agricoltura della Camera, per il felice esito che ha avuto l’iter del ddl sulle Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico. Già la Strategia nazionale per lo sviluppo dell’agricoltura biologica aveva indicato un percorso di lavoro -aggiunge Scanavino- che ora, con la legge, farà diventare più forte e organico e quindi in grado di rimuovere i punti di debolezza del sistema e di potenziare quelli di forza.»
La Cia sottolinea come sia stato importante anche l’impegno profuso dall’onorevole Massimo Fiorio, primo firmatario del progetto di legge, per aver approntato un testo che apre ampie prospettive alle produzioni agricole e alimentari biologiche. Per lo stesso motivo il plauso va anche all’onorevole Alessandra Terrosi, autrice dell’approfondita relazione illustrativa svolta in aula, in qualità di relatrice, per la discussione generale.
«Auspichiamo -sottolinea il presidente della Cia- che il brillante risultato ottenuto alla Camera possa essere rapidamente confermato anche dal Senato. Certamente è necessario un costante e attento lavoro di squadra tra istituzioni e rappresentanza economica per concretizzare l’ambizione della legge di far diventare la produzione biologica attività d’interesse nazionale con importante funzione sociale. Ribadiamo, quindi,  la nostra piena disponibilità di collaborazione».
In considerazione del fatto che la legge approvata dalla Camera opportunamente non prevede normative in materia di controlli dei prodotti, la Cia sollecita il Governo ad approvare il decreto legislativo sui controlli in materia di produzione agricola e agroalimentare biologica, riunendola in un unico testo di legge in attuazione della delega contenuta nella legge 154 del 2016. Lo stesso Regolamento Ue 625/2017, recentemente approvato, mira a stabilire un quadro armonizzato a livello europeo per l’organizzazione di controlli ufficiali nell’intera filiera agroalimentare.
Pertanto, in coerenza con il quadro normativo comunitario, la Cia attende che il nuovo decreto risolva, in primo luogo, le criticità riguardanti le relazioni tra Governo ed Ente di controllo e, in secondo luogo, si attui un sistema di coordinamento efficace fra l’autorità competente delegante e l’organismo di controllo, in grado di svolgere efficacemente sia l’attività di vigilanza che di prevenzione delle frodi e d’introdurre una reale semplificazione per tutto il sistema dell’agricoltura biologica.    
 
Redazione

petunia, sunset, floraviva, ue

L'autorità finlandese per la sicurezza alimentare, Evira, ha deciso, in seguito ad alcune analisi, di rimuovere le petunie dai fiori arancioni dai semi e dalle piante in vendita perché prodotte da ingegneria genetica. In Unione Europea ogni lotto appartenente a queste sarà ritirato dal commercio.

Le varietà geneticamente modificate di petunia non sono autorizzate per la coltivazione nell'Unione Europea. Dunque i semi e le piante di questo lotto, che Evira ha scoperto essere geneticamente modificato, saranno distrutti e ogni pianta, consegnata per l'ulteriore crescita in Unione Europea, sarà ritirata dal commercio. 
Nella analisi condotte da Evira si è scoperto essere geneticamente modificato un lotto di semi di petunia “African Sunset”, così come le varietà di petunia che erano già state piantate: “Pegasus Orange Morn”, “Pegasus Orange”, “Pegasus Table Orange”, “Potunia Plus Papay”, “Go! Tunia Orange”, “Bonnie Orange”, “Sanguna Patio Salmon” and “Sanguna Salmon”. 
Le talee e i semi delle petunie geneticamente modificate sono stati importati in Finlandia dalla Germania e dai Paesi Bassi. Ulteriori indagini sono in corso negli Stati membri dell'UE per stabilire se queste piante sono state collocate più ampiamente sul mercato.
Una procedura di autorizzazione specifica è richiesta prima che le piante geneticamente modificate possano essere coltivate e commercializzate nell'Unione Europea. Solo una varietà di mais geneticamente modificato è autorizzato per la coltivazione nell'UE. Alcune varietà di garofani blu GM sono state autorizzate per l'uso come fiore reciso solo nell'Unione Europea, ma non possono essere coltivate nei suoi paesi. Mais geneticamente modificato, di soia e di colza con l'autorizzazione dell'UE possono essere importati nell'Unione per l'uso nei mangimi e negli alimenti.  
 
Redazione

vestire il paesaggio

La candidatura di Pistoia a “Capitale europea del verde”, suggerita dal presidente di Green City Italia Andreas Kipar, sarà discussa il 17 giugno nella tavola rotonda finale di “Vestire il paesaggio” con il sindaco Bertinelli, il presidente della Provincia Vanni, il gotha del vivaismo pistoiese e importanti esponenti della filiera del paesaggio nazionale.

Vestire il paesaggio 2017 si concluderà con una tavola rotonda dedicata alla proposta di candidare Pistoia quale “Capitale europea del verde”, sul modello di quanto fatto dalla città tedesca Essen, sede della più importante fiera del florovivaismo in Europa.
E’ stato annunciato nella conferenza stampa del 29 aprile scorso di presentazione dei contenuti della quarta edizione della kermesse internazionale del florovivaismo e del verde diretta da Renato Ferretti. Alla tavola rotonda, che si terrà sabato 17 giugno nel Palazzo Comunale di Pistoia e sarà introdotta e moderata da Ferretti, interverranno, oltre al sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli, al presidente della Provincia Rinaldo Vanni e al presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia Luca Iozzelli, il presidente del Distretto rurale vivaistico-ornamentale di Pistoia Francesco Mati, il presidente dell’Associazione vivaisti italiani Vannino Vannucci, il presidente di Anve (Associazione nazionale vivaisti esportatori) Marco Cappellini, il presidente di Aiapp (Associazione italiana di architettura del paesaggio) Luigino Pirola, il presidente dell’Associazione dei direttori e tecnici pubblici giardini Stefano Cerea e il presidente di Green City Italia Andreas Kipar, a cui è venuta l’idea, come ricordato dal sindaco Bertinelli.
Un’iniziativa specifica di questa edizione di Vestire il paesaggio, ha spiegato Samuele Bertinelli, «è quella dedicata alla proposta di candidare Pistoia a Capitale Europea del Verde, dopo essere stata Capitale della Cultura, sul modello già sperimentato dalla città di Essen, con la quale da tempo stiamo sviluppando una riflessione comune. Una prospettiva per la quale in questi mesi abbiamo lavorato raccogliendo la suggestione avanzata da Andreas Kipar durante la sua lectio magistralis a “Leggere la Città” già nell’aprile dello scorso anno. Per coltivare un obiettivo così ambizioso il nostro territorio ha molto da lavorare: per questo abbiamo già da tempo iniziato a farlo, anche per offrire alla città ulteriori e molto significative prospettive di sviluppo e di crescita, non solo culturale, ma anche economica e sociale».
«L'esperienza produttiva del vivaismo pistoiese – ha affermato Rinaldo Vanni - ha contribuito in maniera rilevante a diffondere la cultura del verde nel mondo e contestualmente ha permesso a Pistoia di portare elementi caratteristici della sua cultura in posti lontanissimi. Nell'anno di Pistoia capitale della cultura è giusto ricordare che Pistoia è da sempre conosciuta come capitale delle piante. Pistoia approfitta di quest'anno e di questo riconoscimento per rafforzare il suo ruolo di ambasciatrice di una nuova cultura del verde. Una cultura realmente sostenuta dai governi e effettivamente vissuta dai singoli in un concetto a tutto tondo che superi l'attuale visione settoriale  e che esalti la dimensione paesaggistica, estetica, economica, ma anche salutistica e di civiltà. Sul nostro territorio ci sono le esperienze e le competenze che consentono di proporci come Provincia guida, stimolatrice di  un cambiamento radicale della cultura verde».
 
L.S.

I contenuti della 4^ edizione, dall’11 al 17 giugno, del meeting internazionale di Pistoia su florovivaismo e paesaggio, che comprende, oltre al convegno centrale, alcuni “Itinerari culturali nel verde” con esperti nel territorio vivaistico e una conferenza su “La filosofia del paesaggio” di Fernando Caruncho. Il sindaco di Pistoia: “Vestire il paesaggio” è un’occasione di ricerca e dibattito d’alto profilo.

«Il paesaggio ed il verde rappresentano un tratto essenziale dell’identità cittadina: dalle montagne dell’Appennino, ai colli del Montalbano, fino alla pianura produttiva che ospita il più importante distretto vivaistico di Europa. La valorizzazione di questi elementi caratterizzanti del nostro territorio, insieme ad un impegno quotidiano per l’ambiente e per la qualità della produzione e dell’occupazione nel vivaismo, rappresentano una componente costitutiva e strategica del progetto di Pistoia Capitale Italiana della Cultura. “Vestire il Paesaggio” vuole essere un luogo di ricerca e dibattito di alto profilo, dedicato proprio a questi temi».
Così si è espresso il sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli il 29 aprile scorso alla presentazione alla stampa della quarta edizione di “Vestire il paesaggio”, il meeting internazionale promosso dal 2007 dalla Provincia di Pistoia, a cura del dirigente dell’area governance Renato Ferretti, in collaborazione con il Comune di Pistoia e la Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. Una edizione speciale per l’ampiezza del programma e la pluralità dell’offerta della kermesse, che prevede, dalla “biciclettata verde” iniziale dell’11 giugno alla tavola rotonda finale di sabato 17 sul progetto di “Pistoia capitale europea del verde” (vedi nostro articolo), sia momenti di studio e riflessione che occasioni di intrattenimento. 
Il cuore della manifestazione sarà il convegno “Dalla cultura del verde alla cultura del paesaggio”, presieduto da Renato Ferretti, che si terrà il 13 e il 14 giugno nella Sala Maggiore del Palazzo Comunale. Ad aprirlo sarà, la mattina del 13, la lectio magistralis “Cultura del vivaismo e del paesaggio” di Francesco Ferrini, professore di Arboricoltura e preside della Scuola di Agraria dell'Università di Firenze. 
Seguiranno dal pomeriggio alla giornata successiva le seguenti sessioni tematiche:  
“La cultura della piante ornamentali”, che sarà presieduta e introdotta da Elena Accati Garibaldi, con interventi di Josep Maria Pagès, segretario generale dell’Ena (European Nurserystock Association, l’associazione europea del vivasimo) sul tema “La produzione di piante ornamentali in Europa”, di Francesco Nicese (Università di Firenze) su “L’evoluzione delle tecniche di coltivazione delle piante” e di Paola Sangalli (Aeip) su “Quali piante per la riqualificazione dell’ambiente”. Bert Griffioen parlerà sul tema “Le perenni per i parchi urbani”.
“La cultura del paesaggio”, che sarà presieduta e introdotta da Annalisa Maniglio Calcagno (Università di Genova e Aiapp, Associazione italiana di architettura del paesaggio). Fra le relazioni previste, “L’evoluzione della cultura progettuale del paesaggio” di Laura Gatti e “Progetti per paesaggi prossimi” di Anna Lambertini e Tessa Matteini.
“La ricerca di nuovi paesaggi tra pianificazione e progetto”, presieduta e introdotta da Silvia Viviani, presidente dell’Istituto nazionale di urbanistica, con relazioni quali “La città verde vitale” dell’ingegnere naturalistico Huub Keijzers, “Il rinnovo della alberate, presente e futuro dei patrimoni arborei urbani” di Ciro Degl’Innocenti e Roberto Diolaiti (Associazione direttori e tecnici pubblici di giardini), “Il progetto di paesaggio come attivatore di processi virtuosi” di Antonella Melone, presidente dell’Aiapp Sez. Toscana Umbria Marche, e “Biodiversità e restauro delle praterie semi-naturali” di Michele Scotton (Università di Padova).
Sono previsti inoltre “Itinerari culturali nel verde” con esperti di florovivaismo e paesaggio in alcuni importanti vivai del territorio provinciale pistoiese e in altri luoghi significativi per il settore, in cui saranno evidenziate la complessità della produzione e le differenti possibilità d’impiego di diverse varietà. Fra i temi affrontati dal vivo: “Le piante da frutto e il giardino” con presentazione di un libro fotografico di Luca Bracali, “Arbusti fioriti e piante perenni” con visita a collezioni di ortensie, buddleje, hibiscus, spiree e hydrangee, “Alberi e arbusti per il paesaggio” con lezione del paesaggista Marco Pozzoli, “Le giovani piante” con lezione di Valter Pironi, “Agrumi, olivi e piante di tipo mediterraneo” con lezione del giornalista e agronomo Aldo Colombo, “La regina del giardino: la rosa” con Ines Romitti e “Piante e giardini” con lezione di Irena Mantello, vicepresidente di Aiapp Piemonte. Parte di questi itinerari saranno arricchiti da momenti di intrattenimento colto, quali uno spettacolo di danza fra le “forme delle piante” e il rito del Kanbutsu-è.
In programma anche esposizioni alla Biblioteca San Giorgio di Pistoia. Da segnalare, nell’ambito dell’incontro-dialogo “Dal fiabesco drappo all’incanto del paesaggio” del 12 giugno all’Auditorium Terzani, la prolusione “La filosofia del paesaggio” di Fernando Caruncho, paesaggista internazionale e filosofo noto per i suoi paesaggi minimalisti ed un particolare uso della luce. 
 
L.S.