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viticoltura, floraviva, toscana, coldiretti

Coldiretti commenta positivamente la recente delibera di Regione Toscana che definisce le regole per gli interventi finanziati con i fondi comunitari e destinati al settore vitivinicolo per la campagna 2017/2018. Con una dote complessiva di 27 milioni di euro saranno attivate le misure per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti (19 milioni di euro) e per la promozione del vino sui mercati internazionali (8milioni di euro).

«Abbiamo apprezzato come la Regione Toscana, ascoltando il nostro suggerimento – dice Tulio Marcelli, Presidente di Coldiretti Toscana – quest’anno ha incrementato i fondi per il rinnovo dei vigneti, portandoli da 17milioni a 19milioni di euro, stante il forte interesse dei viticoltori per questa misura. Secondo le nostre stime – conclude Marcelli – dovrebbero essere circa 1300 gli ettari di vigneto toscano che i viticoltori toscani potranno rinnovare grazie al sostegno comunitario».
«Considerando che le domande devono essere presentate entro il 30 giugno prossimo –dice Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – invitiamo le aziende agricole interessate a rivolgersi al più presto presso i nostri uffici presenti su tutto il territorio regionale per la predisposizione delle istanze da presentare ad Artea».
L'area dell'intervento è l'intero territorio della Regione Toscana; i beneficiari sono le persone fisiche o giuridiche che conducono vigneti o sono titolari di autorizzazioni al reimpianto; l'intervento riguarda tutte le varietà idonee alla coltivazione sul territorio della Regione Toscana, non vi sono limitazioni per quanto riguarda le forme di allevamento; i vigneti oggetto del sostegno devono avere un minimo di 3.300 ceppi per ettaro; la superficie minima oggetto dell'intervento è pari a 0,5 ettari, ridotti a 0,3 ettari per le unità tecnico economiche con superficie vitata pari o inferiore ad un ettaro e a 0,25 ettari per gli interventi realizzati nelle zone di produzione dei seguenti vini a denominazione di origine protetta: Candia dei Colli Apuani, Colli di Luni, Ansonica Costa dell’Argentario, limitatamente al comune di Monte Argentario, Elba, nonché nel territorio delle isole toscane.
Le azioni ammissibili a finanziamento sono tutte quelle previste dalla normativa comunitaria: il reimpianto finalizzato alla riconversione varietale e alla ristrutturazione, il sovrinnesto finalizzato alla riconversione varietale ed il miglioramento delle tecniche di gestione del vigneto; il periodo entro il quale le azioni di ristrutturazione e riconversione dei vigneti devono essere realizzate è pari a tre anni; la concessione del contributo avviene attraverso il pagamento anticipato dell’80% del sostegno, mentre il restante 20% viene liquidato dopo il collaudo dei lavori; il limite massimo di contributo pagato, che non può superare il 50% dei costi, è pari a 16.000 euro ad ettaro, ridotto a 14.000 euro ad ettaro nel caso in cui le domande di aiuto presentate superino del 50% le risorse destinate alla misura.
 
Redazione

floraviva, confagricoltura, ecloud

La piattaforma di Confagricoltura, Ecocloud, dedicata alle buone pratiche si rinnova e lancia la nuova campagna di adesione per dare maggiore risalto alle imprese del settore primario attente alla sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Oggi la piattaforma si arricchisce di contenuti e diventa uno strumento ancora più utile per misurare la sostenibilità di un territorio. Non a caso EcoCloud è stato indicato dalla FEE (Foundation for Environmental Education) come manifesto di riferimento per la parte agricola del programma “Spighe Verdi”, istituito nel 2016 e riservato ai comuni italiani più attivi in fatto di sostenibilità. I parametri che contraddistinguono EcoCloud, infatti, delineano un contorno attuale ed esauriente delle buone pratiche aziendali e sono un modello per la valutazione della sezione agricola da parte della FEE. Le aziende aderenti a EcoCloud diventano pertanto elementi di valutazione positiva per il proprio comune che si candida a “Spighe Verdi”.
Anche il “Welfare Index PMI” ha dimostrato di privilegiare le imprese aderenti a EcoCloud nella selezione dei candidati. Welfare Index PMI è l’iniziativa promossa da Generali Italia, con la partecipazione di Confagricoltura e altre organizzazioni professionali, con gli obiettivi di diffondere su tutto il territorio nazionale la cultura del welfare aziendale e di favorire la crescita delle piccole e medie imprese italiane.
Confagricoltura, inoltre, intende coinvolgerà le aziende aderenti a EcoCloud nella realizzazione di iniziative sulle buone pratiche e i modelli di agricoltura più virtuosi.
L’adesione alla piattaforma è gratuita. Per informazioni: http://www.confagricoltura.it/ecocloud.
 
Redazione

fleurostar, floraviva, flowertrials, fiori

Quale varietà riuscirà a prendere il posto della Begonia “Miss Malibu” di Dummen Orange che lo scorso anno si è aggiudicata il premio “FleuroStar”? L'organizzatore “Fleuroselect” ha annunciato intanto le cinque piante aspiranti al premio, che saranno in esposizione in diverse località durante la fiera “FlowerTrials”, dal 13 al 16 giugno.

Il “FleuroStar Award” viene assegnato ogni anno alla varietà di pianta che possiede il più grande effetto “Ohh! - Wow factor” sul punto vendita in fiera. La giuria, formata da oltre 30 professionisti rappresentanti di tutta la filiera, lo scorso anno ha particolarmente apprezzato i grandi fiori rosa scuro e il forte portamento della “Miss Malibu”, riconoscendo il potenziale di questa nuova arrivata per riposizionare la begonia come una pianta alla moda, sia in vaso, che in aiuola.
Il concorso “FleuroStar”, iniziativa della “Fleuroselect”, si svolge ogni anno durante la fiera “FlowerTrials” nei Paesi Bassi e in Germania e per questo 2017 conosceremo la pianta vincitrice il prossimo 15 giugno.  
Intanto, nell'attesa di scoprire la pianta che si aggiudicherà il premio, sono state annunciate dagli organizzatori le cinque varietà finaliste che aspirano al “FleuroStar”:
•    "Calibrachoa Conga Sunset Kiss" di Florensis;
•    "Helianthus interspecific Sunfinity" di Syngenta Flowers;
•    "Dahlia LaBella Maggiore Rose Bicolour" di Beekenkamp;
•    "Pepper Red-Mamba F1" di Prudac;
•    "Calibrachoa MiniFamous Double PinkTastic" di Selecta one.
 
Redazione

cicloturismo, floraviva, toscana. umbria, lazio

Sviluppare gli itinerari ciclabili attraverso la costruzione di una rete interregionale per il cicloturismo: è quanto si propone il protocollo d'intesa siglato il 12 maggio ad Orvieto tra le Regioni Toscana, Umbria e Lazio e sottoscritto dai competenti assessori Vincenzo Ceccarelli per la Toscana, Giuseppe Chianella per l'Umbria e Fabio Refrigeri  per il Lazio.

Nel protocollo si riconosce il valore strategico di una rete ciclabile interregionale quale mezzo per l'esplorazione e la visita dei rispettivi territori, da collocare nel mercato del cicloturismo. Si stabilisce inoltre, come obiettivo prioritario, l'individuazione e la messa in esercizio degli itinerari ciclabili nazionali, contenuti nelle proposte europea "Eurovelo 7" e nazionale "Bicitalia 5",  denominati  "Ciclopista del Sole",  che si sviluppa sull'asse Brennero - Bologna - Firenze - Roma attraversando le città di Arezzo, Chiusi e Orvieto, e  "Ciclovia Romea", sull'asse Venezia-Roma attarverso il tratto toscano-umbro-laziale lungo il corso del fiume Tevere. 
La mobilità ciclistica – è stato detto nel corso della firma - riveste infatti un ruolo di rilievo nella programmazione delle tre Regioni che attraverso i rispettivi piani di settore  e gli atti correlati intendono dare impulso allo sviluppo di questo sistema di mobilità per rispondere alla necessità di spostamento della popolazione e per consentire una fruizione del territorio a fini ricreativi e turistici, anche per realizzare una importante possibilità di sviluppo per le attività ricettive e dei servizi connessi.
Dei due percorsi individuati come prioritari sono stati già realizzati alcuni tratti, mentre altri sono in corso di attuazione. In particolare – è stato evidenziato nel documento  – sono  esistenti il Sentiero della Bonifica tra Arezzo e Chiusi, itinerario ciclabile sviluppato lungo le strade di bonifica collegato alla Ciclopista dell'Arno che segue il principale fiume toscano dalla sorgente alla foce; l'Itinerario ciclabile del Tevere, sviluppato tra i Comuni di San Giustino e Città di Castello, e Umbertide; l'itinerario ciclabile lungo il Tevere all'interno della Riserva naturale regionale Tevere-Farfa, nei Comuni di Nazzano e Torrita Tiberina, e la Pista ciclabile lungo il fiume Tevere all'interno della città di Roma,  da Saxa Rubra a ponte Marconi. Rimangono da attuare i tratti umbri della Ciclovia Romea, corrispondente al tracciato del percorso ciclabile del Tevere, da Umbertide a Perugia e Orvieto; i tratti toscani della Ciclopista del Sole, corrispondenti al tracciato della ciclopista dell'Arno da Arezzo a Firenze, la cui progettazione è in corso, e della Ciclovia Romea, corrispondente al tracciato della Ciclopista Tiberina, da programmare. A ciò si aggunge la realizzazione della Ciclopista del sole, Ciclovia Romea da Orvieto a Roma da programmare, ed il prolungamento della Pista ciclabile lungo il fiume Tevere,  da ponte Marconi a Fiumicino,  già progettato e da realizzare.
Per assicurare il migliore conseguimento degli obiettivi e delle finalità del protocollo d'intesa le Regioni attiveranno un tavolo tecnico di coordinamento con i rappresentanti degli  uffici competenti.
 
Redazione

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Un dossier elaborato da BirdLife Europa e EEB (European Environmental Bureau) e presentato lo scorso 11 maggio a Bruxelles al Commissario UE Phil Hogan ha evidenziato come la PAC sia inefficiente, insostenibile e scarsamente accettata dagli agricoltori e dalla società. 

Obiettivi incoerenti, strumenti inefficaci, insostenibilità per l’ambiente, impopolarità sia tra gli agricoltori che nel pubblico più ampio. E’ impietosa l’analisi effettuata da un nuovo studio sulla Politica agricola comune in Europa, presentato lo scorso 11 maggio a Bruxelles alla presenza del Commissario Ue all’Agricoltura Phil Hogan nel corso di una conferenza organizzata da BirdLife Europa e da EEB (European Environmental Bureau). All’inizio della conferenza le due organizzazioni hanno consegnato al commissario le 260mila firme di cittadini e l’adesione di 600 organizzazioni e imprese alla campagna Living Land, attuata in 28 paesi europei (tra cui l’Italia con la campagna #cambiamoagricoltura) per chiedere una Pac che protegga il clima e l’ambiente, che sia equa per agricoltori e consumatori, e che garantisca una produzione di cibo sana e sostenibile.
Nonostante i rilevanti problemi della Pac che emergono dallo studio, che vanno dalla mancanza di un set coerente di obiettivi all’uso di strumenti inefficaci e parzialmente confliggenti fino a una scarsa valutazione dell’impatto che la Pac ha sulla società, sull’economia e soprattutto sull’ambiente, la Politica agricola comune è però riformabile da subito già a partire dalle conoscenze e dagli strumenti disponibili. E’ ora necessario però che la politica li utilizzi.
«E’ giunto il momento per il Commissario Hogan di prendere atto che dai cittadini monta la richiesta di una PAC che restituisca all’agricoltura un ruolo chiave nel governo sostenibile del territorio europeo: le coltivazioni in Europa coprono una superficie di 160 milioni di ettari, il 37% del territorio dell’Unione. Oggi i fondi della Pac vanno a beneficio dei proprietari che praticano forme di agricoltura aggressiva ed inquinante, come le monoculture e gli allevamenti intensivi. Queste risorse pubbliche devono invece servire a sviluppare le enormi potenzialità dell’agricoltura, conciliando la produzione con obiettivi di lotta al cambiamento climatico, di difesa della biodiversità, di presidio del suolo e delle aree rurali in difficoltà, di difesa della salute di cittadini e consumatori rispetto all’impiego di pesticidi e all’abuso di fertilizzanti».
Nel complesso sono stati oltre 320mila cittadini, di 28 paesi europei, che hanno partecipato alla consultazione pubblica indetta dalla Commissione europea. Di questi, come detto, ben 260.000 sono quanti hanno avuto accesso alla consultazione attraverso il portale aperto dai network delle organizzazioni ambientaliste con la campagna Living Land (33.000 attraverso il portale italiano di #cambiamoagricoltura): un segnale di attenzione che la Commissione non potrà sottovalutare quando presenterà ufficialmente i risultati nella conferenza attesa per il prossimo 7 luglio a Bruxelles.
«E’ il momento di affrontare di petto il problema, prendendo sul serio gli obiettivi di sostenibilità per formulare una politica agricola che sia adeguata al ventunesimo secolo. E’ ormai chiaro che voci sempre più numerose e diversificate chiedono un sistema agroalimentare veramente sostenibile, che prenda in considerazione tutti gli aspetti della filiera alimentare: dall’impatto della produzione del cibo sul clima e sull’ambiente al consumo e alla salute pubblica».
La decisione finale per lil futuro della Pac è attesa per il prossimo autunno.
 
Redazione