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economiacircolare, floraviva

Fa bene all’ambiente, allo sviluppo dell’occupazione, alla crescita dell’innovazione e alle tasche dei cittadini: Legambiente e Corepla presentano numeri e storie di successo di riciclo della plastica. Una buona raccolta differenziata e una puntuale sensibilizzazione sono inoltre elementi fondamentali per affrontare il marine litter, per individuarne cause e trovare soluzioni.

Le nuove frontiere dell’economia circolare, innovative case histories imprenditoriali nel campo del riciclo della plastica, istituti di ricerca e università, cittadini e istituzioni, ieri a confronto a Roma nel corso del convegno organizzato da Legambiente e COREPLA, “L’economia circolare conviene. L’industria del riciclo della plastica come vantaggio competitivo in Italia e in Europa”.
L’incontro, aperto dal presidente di COREPLA Antonello Ciotti e dal direttore generale di Legambiente Stefano Ciafani, ha visto la partecipazione di esperti del settore come Michel Loubry (responsabile Marine litter PlasticsEurope), Loris Pietrelli (ricercatore Enea), Giorgio Zampetti (responsabile scientifico Legambiente) e Fabio Fava (Università di Bologna – Strategic Board Bluemed), di rappresentanti di innovative aziende di riciclo, come Palmino Di Giacinto (amministratore unico CIER), Emanuele Rappa (amministratore delegato  Revet) e Michele Rasera (direttore generale Contarina). 
Alla tavola rotonda sulla leadership italiana nel nuovo scenario europeo definito dal pacchetto sull’economia circolare, moderata dal giornalista del Sole 24 ore Jacopo Giliberto, hanno partecipato il Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare Gian Luca Galletti, il presidente della Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera Ermete Realacci, il vicepresidente di Anci Federico Pizzarotti, il presidente Conai Roberto De Santis, il presidente Unionplast Giorgio Quagliuolo, il presidente della fondazione per lo sviluppo sostenibile Edo Ronchi e la presidente nazionale di Legambiente Rossella Muroni.
Un ciclo continuo di sviluppi positivi che ottimizzano l’uso di risorse finite e i flussi rinnovabili, a qualsiasi latitudine. È l’economia circolare, la cui evoluzione più recente vede nel riciclo della plastica la creazione di valore condiviso che comporta positive ricadute industriali, economiche e occupazionali. Driver di competitività per il settore e per l’industria italiana, per la ricerca e innovazione sui nuovi materiali, il riciclo della plastica è un importante contributo al risparmio energetico, alla creazione innovativa di nuova materia prima, alla tutela del territorio. 
Vantaggi per la collettività che si traducono, in 10 anni (ricerca Althesys 2014), in oltre 7 milioni di tonnellate di CO2 in meno nell’aria, in 3,3 milioni di tonnellate di imballaggi recuperati, una sensibile riduzione del ricorso alla discarica (nel 2015 lo 0,8%), 668 milioni di euro di fatturato derivante da vendita di materia prima recuperata, e infine un indotto industriale stimato in 3 miliardi di euro.
Secondo il Final Report “Marine litter study to support the establishment of an initial quantitative headline” di Arcadis, commissionato da European Commission – DG Environment. (2013), l’economia circolare e lo sviluppo della filiera di riciclo sono fondamentali anche per combattere il fenomeno del marine litter. Con l’adozione degli obiettivi Ue, l’aumento del riciclo dei rifiuti e del packaging, la riduzione e l’eliminazione delle discariche infatti, si avrebbe la massima riduzione del marine litter (-35%) e una sostanziosa riduzione dei costi, che potrebbe arrivare a 168 milioni di euro all’anno. Nello specifico, se si aumentasse nei Comuni la raccolta e dunque il riciclo dei rifiuti, ci sarebbe anche una riduzione di quelli marini del 7,4% e una riduzione dei costi di 35 milioni di euro. Secondo il monitoraggio di Goletta Verde, nei mari italiani buona parte dei rifiuti galleggianti (gli altri vanno a fondo) è costituito da plastiche abbandonate in mare. Tra le cause principali del problema, la cattiva gestione dei rifiuti urbani da parte dei Comuni, a cui si aggiungono l’abbandono consapevole da parte dei cittadini e le attività produttive, tra le quali la pesca risulta essere responsabile del 46% dei rifiuti monitorati.
 
Redazione
floraviva, donnafugata, accademia georgofili

Un importante riconoscimento alla donna del vino, volto e voce di Donnafugata: la cerimonia si terrà il 7 aprile a Firenze alla presenza del Commissario UE Phil Hogan. Nell’occasione José Rallo lo inviterà alla vendemmia di Pantelleria, tra i vigneti più a sud d’Europa.

Per la Sicilia del vino è un nuovo motivo di orgoglio: Josè Rallo di Donnafugata è stata ammessa a far parte della prestigiosa Accademia dei Georgofili. L’imprenditrice riceverà il Diploma di Accademico aggregato dalle mani del Presidente dell’Accademia Giampiero Maracchi, il prossimo 7 aprile a Firenze.
La cerimonia sarà poi seguita dall’inaugurazione del 264° anno accademico che si terrà nel suggestivo Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, con la prolusione di Phil Hogan, Commissario all’Agricoltura dell’Unione Europea. Un’occasione in cui José Rallo avrà il piacere di invitare personalmente il commissario Hogan alla vendemmia tra i vigneti più a sud d’Europa, a Pantelleria, straordinario esempio di viticoltura eroica basata sulla pratica agricola dell’alberello, inserito dall’Unesco tra i beni immateriali patrimonio dell’Umanità.
Fondata nel 1753, l’Accademia dei Georgofili è la più antica istituzione italiana che promuove il progresso delle scienze e delle loro applicazioni in agricoltura, la tutela dell’ambiente e lo sviluppo del mondo rurale. Ne fanno parte insigni studiosi e personalità che si sono distinte in questo ambito professionale. Candidata in rappresentanza della Sicilia, dalla sezione sud-ovest dell’Accademia, presieduta dal Prof. Francesco Giulio Crescimanno, José Rallo è stata ammessa tra i Georgofili per i suoi meriti di donna del vino, volto e la voce di Donnafugata.
L’imprenditrice siciliana si è distinta per aver voluto introdurre, nell’azienda di famiglia, politiche volte alla produzione di energia da fonti rinnovabili, al risparmio energetico e alla misurazione dell’impatto ambientale attraverso la certificazione della carbon footprint che oggi campeggia sulle etichette di tutti i suoi vini. L’azienda che guida insieme al fratello Antonio – dal 2014 anch’egli Accademico – è una realtà che dalle cantine storiche di Marsala esporta in oltre 60 paesi del mondo i vini prodotti nelle tenute di Contessa Entellina, di Pantelleria, e a breve anche quelli della Sicilia orientale, sull’Etna e nell’area di Vittoria, dove Donnafugata ha avviato nel 2016 il proprio impegno produttivo.
«E' un grande onore entrare a far parte dei Georgofili – ha commentato José Rallo –. Ritengo che oggi la viticoltura non possa prescindere da un approccio orientato alla sostenibilità quanto alla valorizzazione delle risorse materiali e immateriali che ci vengono dalla cultura dei nostri territori e dalla nostra capacità di ricerca ed innovazione. Far parte di un’Accademia come quella dei Georgofili costituisce quindi una grande opportunità per contribuire a trasmettere saperi ed esperienze che caratterizzano il mio impegno nel mondo del vino, affinché questi valori diventino un patrimonio ancora più condiviso.»
 
Redazione

floraviva, vespa, velutina, monitoraggio

Punteggiata dalle trappole selettive posizionate dagli apicoltori di Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Toscana, tramite il progetto Eurofrelon, è stata così attivata la zona di monitoraggio della Vespa Velutina al fine di comprendere gli  adattamenti che ne permettono la rapida diffusione.

Il progetto Euroflon, ideato dalla ricerca francese (CNRs e INRA), intende comprendere gli adattamenti che stanno permettendo la rapida diffusione del calabrone asiatico nel continente. 
Esso si basa sulla partecipazione dei cittadini-apicoltori, a cui spetta la cattura delle regine e la comunicazione dell’ambiente in cui sono state posizionate le trappole. Grazie all’analisi dei dati si potranno così ottenere informazioni sull’esistenza di eventuali meccanismi evolutivi in atto, sul loro impatto sulle dinamiche di dispersione del calabrone asiatico e sui possibili fattori ambientali che favoriscono o impediscono la diffusione dell’insetto. 
Per partecipare basta congelare le regine, annotando data e luogo della cattura (CAP o coordinate GPS) e spedirle al CREA di Bologna con la dicitura “Eurofrelon”.
 
Redazione 

giurlani, mefit, floraviva

Il 3 aprile sera al Mercato dei fiori della Toscana – città di Pescia (Mefit) sono invitati gli iscritti e tutti gli operatori della floricoltura del Distretto floricolo Lucca Pistoia e dell’intera filiera florovivaistica regionale, fioristi inclusi. Il sindaco Giurlani illustrerà il piano di promozione del Mefit, l’impatto economico positivo che ci si attende da esso e che cosa cambierà per iscritti e visitatori del mercato dei fiori nei prossimi mesi.

Si prospettano cambiamenti significativi e promettenti per gli operatori iscritti e i visitatori del mercato dei fiori di Pescia. Non ci saranno stravolgimenti calati dall’alto del modo di fare commercio all’ingrosso di piante e fiori, ma nuove opportunità sì, soprattutto per chi le vorrà cogliere in maniera costruttiva e non subire passivamente. Questo vale sia per i produttori e i commercianti, sia per i fioristi, che avranno un ruolo e un peso sempre maggiori nell’attività del mercato.
E’ quanto emerge già dal piano di promozione del Mercato dei fiori della Toscana – città di Pescia (Mefit) che è stato predisposto dai vertici del Mefit e dal sindaco Oreste Giurlani in questi giorni (in attesa che la cabina di regia del Mefit inizi il suo percorso verso un complessivo piano strategico di sviluppo multifunzionale del mercato). Il piano di promozione delle attività di commercio all’ingrosso di piante e fiori, che ha per obiettivo primario aumentare il numero degli iscritti al Mefit e il giro d’affari, sarà presentato dal sindaco agli operatori della filiera del florovivaismo lunedì 3 aprile alle 21 in un incontro pubblico nella sede di via Salvo d’Acquisto n. 10/12. 
Giurlani invita gli iscritti e i visitatori del Mefit, ma anche tutto il resto degli operatori professionali della filiera florovivaistica della Toscana, e in particolare del Distretto floricolo interprovinciale Lucca Pistoia, a partecipare all’incontro per capire che cosa cambierà nella vita del mercato dei fiori di Pescia e quale ritorno economico positivo ci si attende per chi lo frequenterà dall’attuazione del piano, che avrà durata triennale, ma i cui primi effetti si dovrebbero registrare già dopo il primo anno. 
Senza anticipare i contenuti del piano di promozione, si può dire che è articolato nelle seguenti voci: 1) comunicazione, 2) attività commerciali del Mefit per lo sviluppo del Mefit stesso (distinte ma con ricadute positive su quelle svolte autonomamente degli operatori), 3) un’area permanente di formazione con negozio di fiori – showroom e 4) un programma di eventi organizzati al Mefit, più alcune partecipazioni e missioni ad appuntamenti strategici del settore florovivaistico. Nelle prossime settimane, con la definizione e l’attuazione del progetto di promozione previsto dal piano, inizierà la scommessa del rilancio del Mefit e con esso di tutta la floricoltura del distretto.
 
Redazione

verdemura, floraviva

Sulle Mura Urbane di Lucca da domani, 31 marzo, fino al 2 aprile, dalla Piattaforma San Frediano al Baluardo San Martino, VerdeMura vi aspetta con 212 espositori e 400 generi diversi di piante su 1300 metri di fronte espositivo. Fra gli espositori anche Ezio Bonini con le sue magnifiche antiche varietà di rose.

fiori fiori, floravivaNata come versione “leggera” (come la primavera al suo debutto) della “sorella grande” Murabilia che si svolge in settembre in un altro settore delle cinquecentesche mura di Lucca, VerdeMura è cresciuta negli anni e nel 2016 ha quasi eguagliato per numero di visitatori la manifestazione di fine estate. Rimane un po’ più basso il numero di espositori, ma solo perché tra Piattaforma San Frediano e Baluardo San Martino, con relativi sotterranei, non ci starebbe un solo banco in più. 
Due lustri in costante crescita di gradimento da parte dei giardinieri amatoriali di tutta Italia che si danno appuntamento a Lucca per l’occasione. Lo scorso anno si sono registrati circa 19.000 visitatori e quest'anno gli espositori saranno ben 212 espositori (per mancanza di spazio non ne sono stati ammessi ben 90). 
Le associazioni sono 14, mentre sono sei le scuole che partecipano per promuoversi e collaborare. Cinque gli espositori esteri, provenienti da Francia, Germania e Slovenia.
bonini, ezio, floraviva400 almeno i generi di piante rappresentati negli stand dei vivai e nelle esposizioni tematiche. Fra le piante segnaliamo l'importante e selezionato assortimento di rose di Ezio Bonini: tutti gli amanti troveranno alla postazione 91-92 le varietà toscane e inglesi antiche, tutte profumatissime, come David Austin, Meilland, Antico Roseto.
Tre saranno le piante vedette al centro dell’attenzione: i salici (genere che conta 300 specie), i glicini (circa 50 varietà di diversi colori, almeno 15 varietà quelle in mostra), i bucaneve (20 specie, molte decine di preziose varietà, la prima creata in Inghilterra nel 1703). A queste si aggiungono le camelie della Lucchesia: 60 varietà circa tradizionali esposte come fiori recisi con il loro nome varietale e 2 nuove varietà al loro debutto proprio a VerdeMura.
 
bonini, gerani, floravivaInfo manifestazione
Orari: venerdì 31 marzo: ore 12-19; sabato 1 aprile e domenica 2 aprile: ore 9.30-19; 
Ingresso: Intero € 6,00; ridotto € 3,00. Possibilità anche di abbonamenti.
Trasporto piante: servizio gratuito di noleggio carriole e, in piazza Santa Maria, area di deposito-consegna piante a cui accedere con l’automobile.
 
Redazione