Il vivaista
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Il 16 ottobre presentato un volume su Lidiano Zelari a cura di Arnaldo Nesti: una biografia che ne ripercorre l'itinerario familiare e imprenditoriale, strettamente intrecciati, gettando uno sguardo inedito nella storia del vivaismo pistoiese. Il presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani Magazzini: «Lidiano è stato uno dei 15 fondatori della nostra Associazione». Alla presentazione, insieme ai figli Andrea Stefano e Mariachiara Zelari, anche il presidente del Distretto vivaistico di Pistoia Francesco Ferrini e il vivaista Vannino Vannucci, che l’ha definito: «grande imprenditore e pioniere del nostro settore».
Quando morì, il 29 settembre 2019 all’età di 81 anni, fu definito «pilastro» o «figura storica» del Distretto vivaistico di Pistoia. E numerosi furono gli attestati di stima che ricevette dal mondo vivaistico pistoiese e non solo. Sabato scorso, a due anni circa dalla scomparsa, è stato presentato un libro in sua memoria che ne ripercorre la vicenda familiare e imprenditoriale gettando anche uno sguardo “dal di dentro” e inedito nella storia del vivaismo pistoiese sin dalle origini.
Stiamo parlando di Lidiano Zelari, uno dei tre fratelli (insieme a Renzo e Roberto) che hanno reso grande il Gruppo Zelari, portandolo da vivaio di qualche ettaro degli anni ‘60 agli attuali ottanta ettari di produzione e quattrocento fra dipendenti e collaboratori dell’intero Gruppo Zelari (che va oltre Zelari Piante, comprendendo anche Euroambiente - Green Solutions, Itaf e B-Sec). Un vivaista che ha recitato un ruolo molto importante anche nello sviluppo del Distretto delle piante di Pistoia. Come testimoniato in un messaggio di congratulazioni su Facebook per la pubblicazione dal presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani (soggetto referente del distretto vivaistico pistoiese) Luca Magazzini: «Lidiano è stato un pezzo di storia del nostro distretto e uno dei 15 fondatori della nostra Associazione», l’Associazione Vivaisti Italiani (allora Pistoiesi). Un uomo che, sebbene molto riservato e di poche parole, è sempre stato un aggregatore, aperto agli altri, sapendo unire cultura d’impresa e valori etici. Tratti costruttivi della personalità dimostrati nel corso degli anni anche in qualità di consigliere di Confagricoltura Pistoia.
La presentazione del libro a lui dedicato dai figli Andrea, Stefano e Mariachiara Zelari (in ordine d’età), pubblicato in questi giorni con il titolo Lidiano Zelari – I valori della terra e della famiglia in un protagonista del vivaismo pistoiese e curato da Arnaldo Nesti per la casa editrice Diogene Multimedia, si è svolta sabato 16 ottobre a Pistoia alla presenza dei familiari, di esponenti delle istituzioni e di colleghi del mondo vivaistico. Come illustrato dal moderatore dell’incontro Luigi Bardelli e dall’autore stesso, si tratta di un testo biografico, arricchito da immagini fotografiche e contributi scritti di parenti o conoscenti che lo hanno frequentato a lungo anche per motivi di lavoro, in cui emerge con chiarezza il fatto che per lui vita aziendale e familiare sono sempre state in stretta continuità, all’insegna di valori ben precisi: l’impegno lavorativo ma anche il rispetto umano e la fede cattolica. E tutto ciò senza bisogno di ricorrere a molte parole, solo con l’attenzione costante e intelligente alla famiglia, alla sua azienda e al comparto vivaistico, ma anche all’intero contesto sociale della sua città, con grande dedizione pure ai buoni rapporti con le istituzioni.
Come sottolineato nell’intervento di apertura della presentazione dal primogenito Andrea Zelari, che è presidente di Confagricoltura Pistoia, il padre Lidiano è stato la «classica figura dell’uomo saggio di poche parole e molti fatti» ed è stato molto amato dai suoi dipendenti. Tant’è che il giorno della morte, dovendo allestire la camera ardente nel vivaio (il luogo dove trascorreva la quasi totalità del tempo) di domenica, furono coinvolti i dipendenti dicendo loro di segnare le ore necessarie, ma nonostante un’intera giornata di lavoro, non vollero farsi pagare niente.
Tra gli intervenuti il prof. Francesco Ferrini, presidente del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia, che pur ammettendo di non averlo conosciuto bene, si è ricordato di quando lo incontrò al Flormart, il salone del florovivaismo, e pur essendo lui ancora un giovane fiorentino sconosciuto fu subito messo «a suo agio» da Lidiano, come se facesse già parte della «grande famiglia» del vivaismo. Ha portato il suo saluto anche il vivaista Vannino Vannucci, che ha conosciuto bene Lidiano, collega e amico di suo padre, e l’ha ricordato come «grande imprenditore e pioniere del nostro settore» e come «uomo onesto», «mai invidioso» di fronte a un successo altrui.
Infine il figlio Stefano Zelari, dopo aver associato al ricordo del padre quello dello zio Renzo, figura altrettanto importante per lo sviluppo del Gruppo Zelari, ha sottolineato che per quanto suo padre Lidiano fosse più attaccato al comparto vivaistico, non gli ha mai impedito le sue attività negli altri settori in cui si è in seguito allargato il Gruppo Zelari: «non è stato un padre padrone e mi ha lasciato libero di scegliere».
Redazione
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La cooperativa Agribios di Pistoia, che recupera e valorizza gli scarti verdi del distretto vivaistico ornamentale, è stata visitata il 12 ottobre dall’assessore regionale all’agroalimentare Saccardi. A nemmeno cinque anni dalla nascita, Agribios conta già più di 210 soci conferitori e tratta circa 25 mila metri cubi l’anno di materiale. La presidente della cooperativa Marchionni ha chiesto sostegno per completare la filiera e la dotazione di macchinari. L’assessora Saccardi ha risposto che ci sono possibilità da vagliare nell’ambito della nuova Pac, in cui «i processi di filiera sono fortemente incentivati».
Piante seccate o morte, potature, sfalci, residui vegetali e altri sottoprodotti agricoli che vengono raccolti, trattati e tornano a essere impiegati in agricoltura. Circa 25 mila metri cubi l’anno di materiale che viene poi trasformato in biomassa legnosa per uso energetico, pomice e terriccio, entrambi riutilizzati in agricoltura.
E’ il ciclo virtuoso che ha messo in atto la cooperativa agricola Agribios di Pistoia, aderente a Legacoop Toscana, che è stata visitata ieri dalla vicepresidente e assessora all’agroalimentare della Regione Toscana Stefania Saccardi.
Con le oltre 210 aziende socie - di cui circa il 90% vivaistiche – la cooperativa offre un servizio di recupero e valorizzazione degli scarti verdi, grazie al suo impianto di triturazione e vagliatura, fornendo una risposta efficace a un importante fabbisogno delle aziende agricole del territorio pistoiese, in particolare del Distretto vivaistico ornamentale.
Una volta raccolti gli sfalci, il ciclo di trattamento prevede il ritiro degli scarti vegetali assieme ai substrati di coltura dalle aziende socie, lo stoccaggio, la riduzione volumetrica e vagliatura delle diverse componenti attraverso specifici trattamenti, fino al loro reimpiego, una volta lavorate, in agricoltura. Il 100% degli scarti prodotti dai vivai pistoiesi può essere recuperato.
«Siamo di fronte a un modello virtuoso di economia circolare in cui lo scarto diventa risorsa – ha detto la vicepresidente Saccardi – sono venuta pertanto molto volentieri a conoscere il lavoro prezioso di questa azienda che con la sua esperienza rappresenta un sostegno forte alle politiche regionali legate alla sostenibilità. Inoltre produce una serie di benefici per il territorio, dalla riduzione di scarti verdi nelle discariche all’utilizzo dei sottoprodotti in agricoltura tramite la creazione di una filiera locale. Recupera notevoli quantità di sostanze organiche e terricciato che possono contrastare la mineralizzazione dei terreni così da ricorrere meno all’abbruciamento dei residui legnosi. Non ultimo, incrementa della produzione di energia rinnovabile grazie alla biomassa: tutte azioni che vanno nella direzione del contrasto ai cambiamenti climatici».
Dopo la visita alla sede operativa di Via Buraccia e Pacinotta, dove avviene il ciclo di lavorazione degli scarti verdi, Saccardi si è spostata alla sede legale della cooperativa in Via Croce di Badia, dove si svolgono anche le operazioni di stoccaggio e logistica. Ad accompagnarla nella visita la presidente di Agribios Stefania Marchionni e il direttore del ciclo produttivo Paolo Fedi. Hanno preso parte alla visita, tra gli altri, anche Patrizio Mecacci del Dipartimento Agroalimentare di Legacoop Toscana, Daniele Lombardi direttore di Confagricoltura Pistoia e Stefano Lucchetti tecnico di Agrivivai.
«La presenza dell’assessora Saccardi ci gratifica e testimonia la rilevanza della nostra attività, che coinvolge ormai più di 210 soci conferitori, nel rendere circolare la filiera del distretto vivaistico pistoiese – ha affermato la presidente di Agribios Marchionni -. Alla Regione chiediamo sostegno per completare la filiera e la dotazione di macchinari che ci consentirebbero di raggiungere quel livello di massa critica necessario a fare il salto di qualità. Potremmo con gli opportuni investimenti portare al riutilizzo gran parte degli scarti del distretto pistoiese».
Riguardo alla possibilità di avere aiuto dalla Regione anche per gli investimenti in quei macchinari che consentirebbero ad Agribios di mettere a pieno regime la propria attività sfruttando appieno il suo potenziale, l’assessora Saccardi, a domanda del Vivaista, ha così risposto: «io penso di sì. Sulla nuova Pac i processi di filiera sono fortemente incentivati sia dal Ministero che dai fondi europei. Ma ci sono anche altri tipi di fondi, ad esempio sull’innovazione».
Più in generale, l’assessora ha dichiarato ai microfoni di Intoscana.it che, anche nel rispetto delle indicazioni emerse sui problemi ambientali e climatici dal recente G20 Agricoltura di Firenze, l’obiettivo della Regione è il seguente: «un riutilizzo, là dove è possibile, massimo, spinto di tutto quello che il territorio produce per reimpiegarlo se possibile nel territorio, anche seguendo il filo della filiera corta, senza comprare materiale all’estero, lontano. Possiamo mettere insieme un sistema di economia circolare che dagli scarti, dalle potature e da tutto il lavoro sulle foreste attraverso un processo virtuoso può produrre tutta una serie di materiali che possono essere utili e reimpiegati nel distretto vivaistico forse più importante d’Europa, che è qua».
L.S.
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Il 12 ottobre a Palazzo della Valle a Roma e in simultanea in streaming la presentazione del primo Libro Bianco del Verde, promosso da Assoverde e Confagricoltura, con i contributi del gotha della filiera green italiana al «neo-Rinascimento della cura del verde». Giansanti: «inverdimento urbano e agro forestazione, con la creazione di infrastrutture verdi, metteranno in comunicazione aree urbane, periurbane e rurali, per offrire molteplici benefici alla biodiversità, alle persone e al clima». Sgaravatti: vogliamo «promuovere un nuovo approccio per contribuire a far crescere la professionalità̀, il mercato, le sue norme e regole». Illustrazione delle proposte articolata in quattro sessioni: pianificazione, progettazione, gestione e promozione culturale del verde. Inoltre un focus sull’emergenza pini. Iscrizione obbligatoria. Evento valido come aggiornamento professionale di agronomi, periti agrari e agrotecnici.
Un patrimonio di idee, soluzioni e proposte per un neo-Rinascimento della cura e della gestione del verde. Una sfida al cambiamento per valorizzare il settore green e renderlo protagonista nei processi di trasformazione e sviluppo delle nostre città nei prossimi anni.
L.S.
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Dall’8 al 10 ottobre a Livorno nel Parco di Villa Mimbelli c’è “Harborea - Festa delle piante e dei Giardini d’Oltremare”: una mostra mercato di piante, erbe, fiori, ortaggi, spezie e sementi abbinata a un calendario di eventi culturali. Tema della 10^ edizione, il bosco. Tra i momenti salienti, gli appuntamenti con le arti floreali a cura di Maisi Razzauti e gli incontri sull’idea del bosco di Nicolettà Campanella, con relatori prestigiosi fra cui Alberto Giuntoli e Francesco Ferrini. Circa 70 gli espositori selezionati da Paola Spinelli.
Dopo un anno di stop dovuto alla pandemia torna l’evento green più partecipato di Livorno. Da domani 8 ottobre a domenica 10 ottobre si svolge nel parco ottocentesco di Villa Mimbelli la decima edizione di “Harborea – Festa delle piante e dei giardini d’Oltremare”, la mostra mercato florovivaistica organizzata dal Garden Club e dal Comune di Livorno. Nel corso dei tre giorni il pubblico potrà immergersi in percorsi esperienziali, sensoriali, botanici, paesaggistici per riflettere sul tema dell’ambiente, rigenerarsi, arricchirsi di conoscenza. Ma anche intrattenersi con musica e balletti.
Il filo conduttore tematico di quest’anno sarà il “bosco”. «Inteso come argomento e metafora di grande attualità – spiegano gli organizzatori - sarà ricreato nel parco come un luogo reale e simbolico da vivere, percorrere, esplorare ed uscirne insieme: come un’Agorà dove incontrare gli ospiti, condividere le ansie e le gioie e godere dei momenti conviviali». «Un’edizione 2021 festosa - come sostiene Marcella Montano Musetti, Presidente del Garden Club Livorno e ideatrice di Harborea con il suo team di volontari - perché c’è voglia di evasione e di relazione, ma sempre in linea con la vocazione della manifestazione, forte del traguardo decennale: educare al bello e al rispetto della natura».
Per questo saranno centrali le arti floreali a cura dell’insegnante e dimostratrice Maisi Razzauti che presenterà elaborazioni fantasiose a complemento degli argomenti approfonditi, sempre sul tema “alberi”.
Degno di nota anche il ruolo sociale della manifestazione tanto che per celebrare il decimo anno di esposizione, gli organizzatori hanno messo a dimora in un apposito spazio di Villa Mimbelli, 8 lecci che testimonieranno nel tempo l’impegno di Harborea per la salute del verde pubblico e per il benessere dei cittadini di Livorno.
Focus “Incontri nel bosco”
Il decennale porta un rinnovamento nella formula: all’editrice e scrittrice Nicoletta Campanella, ospite fisso negli ultimi anni, è stata affidata la direzione culturale dell’evento e grazie al suo intervento l’idea del bosco si animerà in maniera narrativa, attraverso una storia che permetterà di parlare degli alberi da vari punti di vista: artistico, culturale, botanico, scientifico, con relatori di alto profilo e di prestigio internazionale. Insieme all’autrice il pubblico entrerà in una fiaba surreale per parlare e riflettere sui temi dell'ambiente, del giardino e di un giardinaggio in sintonia con i bisogni più profondi dell’uomo. Si oscillerà tra memoria e futuro sostenibile, parlandone con Walter Branchi, Isabella Dalla Ragione, Francesco Ferrini, Alberto Giuntoli, Silvia Bellesi, Tiziana Volta.
Giardiniera, scrittrice e testimonial di un nuovo genere editoriale da lei stessa creato con la Nicla Edizioni, casa editrice nata intorno alla community dell’Horticultural System italiano, Nicoletta Campanella è un punto di riferimento nella divulgazione dell’arte del giardinaggio. Per il contributo alla valorizzazione e alla divulgazione del patrimonio botanico italiano, Nicoletta Campanella può vantare il Patrocinio di APGI, Associazione Parchi e Giardini d’Italia, del Polo Museale dell’Università La Sapienza di Roma e della Società Toscana di Orticultura. Il fil rouge proposto da Nicla Edizioni nel week end culturale di Harborea: Nicoletta Campanella, Una giardiniera nel bosco: voci, incontri e visioni per riconsiderare il paesaggio, sabato 9 ottobre alle ore 10,40 e domenica 10 ottobre alle ore 10,30. Ci farà conoscere dal bosco di Harborea quale è la nuova visione e il nuovo linguaggio della donna giardiniera, proponendoci una nuova modalità di “fare giardinaggio”
Focus sugli espositori di Harborea: 70 da tutta Italia
Harborea è il flower show che annuncia l’arrivo della stagione fresca. Anche quest’anno Harborea ospiterà numerosi espositori, circa 70, selezionati grazie all’attento e professionale lavoro della botanica paesaggista Paola Spinelli, curatrice della manifestazione, i quali provenienti da ogni parte d’Italia, presenteranno le varie collezioni di piante e di essenze arboree, frutto del lavoro di appassionati vivaisti collezionisti, con un accento sulle specie tipiche della stagione autunnale, quella per definizione legata ai lavori della terra.
Saranno presenti quotati vivaisti storici di rose, come Rose Barni di Pistoia, Agricoltura Ezio Bonini e quest’anno per la prima volta “Occhi di rosa” di Chisci Lorenzo. Non mancherà l’apprezzato stand di Vivai Tara di Bolsena, presenza fissa della manifestazione con le sue ortensie e i melograni. Dalla stessa località laziale proviene anche l’espositore “Le aromatiche di Bolsena”, vivaio noto per il fornitissimo catalogo di erbe aromatiche.
C’è poi il vivaio di Dino Pellizzaro. Di origine italiana ma naturalizzato francese, quello di Pellizzaro è un importante vivaio di piante rare ed esotiche adatte al clima mediterraneo.
Indugiando tra gli stand, il pubblico potrà ammirare il vivaio “Piante Innovative”, dove il titolare Paolo Gullino svelerà le sue piante inusuali, il più delle volte alimentari o officinali. Particolarmente scenografico sarà l’allestimento, composto da un piccolo banco allestito con mille piante diverse di tutto il mondo. Da Massa Macinaia (LU) proviene invece il vivaio “Il posto delle margherite”, specializzato in erbacee perenni adatte a terreni aridi e ventosi. Lo stand di graminacee e piante da fiore da prateria asciutta che la titolare Valeria allestisce è una tappa obbligata per i visitatori con giardino al mare, soprattutto per la collezione di nuove varietà di erbe ornamentali da foglia e da fiore.
Immancabili le piante grasse: per gli amanti delle succulente da collezione, sosta obbligata dal vivaio Ermini e Mangani, un vivaio che rappresenta il collezionismo d’eccellenza nel suo settore. Ciclamini delle nuove varietà faranno invece bella mostra nello stand del piemontese vivaio Soria, le orchidee saranno le protagoniste del vivaio grossetano “Il sughereto” e da non perdere le proposte del vivaio livornese “Il giardino Signorini”. Gli appassionati di alberi da frutto potranno trovare le più antiche di varietà toscane e non solo dal vivaio di Lastra a Signa (FI) Belfiore Vivai, mentre per i bulbi c’è lo stand di Carla Ferri, titolare del vivaio Bulbettando. Infine oltre 200 varietà di Hibiscus, che rappresentano attualmente la più importante collezione di tutta Italia e tra le più importanti d'Europa, saranno proposte allo stand di Sgaravatti Group.
A Harborea numerosi anche gli espositori di “contorno” che offrono attrezzi da giardino, concimi e terricci, vasi e impianti di irrigazione. Un’occasione per risvegliare il proprio pollice verde, grazie alle competenti ed amichevoli istruzioni e spiegazioni che i vivaisti elargiscono generosamente durante il fervido clima di scambi e di confronto che sempre si crea attorno alla manifestazione.
Per il programma completo con appuntamenti e protagonisti: harborea.com
Harborea si svolge con orario 14,30 – 18,30 il venerdì e con orario continuato dalle 9,30 alle 18,30 il sabato e la domenica.
Il costo del biglietto è di 5 euro.
Maggiori info su harborea.com
Redazione
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Convegno di esperti per fare il punto da varie prospettive su un tema caldo della gestione del verde urbano negli ultimi anni: come garantire la sicurezza dei cittadini a fronte di alberature sempre più a rischio di cadute per via delle fitopatie importate dall’estero e degli eventi traumatici causati dal cambiamento climatico.
Giovedì 7 ottobre dalle ore 15,30 alle 18,30 l’Accademia dei Georgofili, in collaborazione con il Conaf – Consiglio dell’ordine degli agronomi e dei dottori forestali e con Fidaf – Federazione italiana dei dottori in scienze agrarie e scienze forestali, organizza un webinar intitolato “Cambiamenti climatici, globalizzazione e diffusione di fitopatie in ambito urbano, salute del verde e stabilità delle alberature per la sicurezza dei cittadini”. La partecipazione è possibile solo iscrivendosi entro le ore 17 di mercoledì 6 ottobre compilando questo form (i partecipanti riceveranno le credenziali di accesso alla piattaforma web). Sarà comunque consentita la partecipazione in presenza nella sede dell’Accademia dei Georgofili di Firenze ai primi 20 iscritti che ne abbiano fatto specifica richiesta.
Programma
15,30 - Saluti istituzionali.
Coordina: Francesco Ferrini, membro dell’Accademia dei Georgofili.
Relazioni:
- Simone Orlandini, Università degli Studi di Firenze, “Eventi meteo e stabilità degli alberi: quali relazioni”.
- Davide Neri, Università Politecnica delle Marche, “Impatto dei cambiamenti climatici sul ciclo vitale e sulle fasi fenologiche dell’albero”.
- Antonio Pietro Garonna, Università degli Studi di Napoli Federico II, “Insetti alieni del verde urbano: un’emergenza da fronteggiare”.
- Paolo Gonthier, Università degli Studi di Torino, “Fitopatogeni esotici e alberate: implicazioni economiche, sociali e prospettive di contenimento”.
- Roberto Diolaiuti, Comune di Bologna – Settore Ambiente e Verde, “La gestione della ‘foresta urbana’: manutenzione e implementazione”
18 - Conclusione dei lavori
L’evento è inserito nel catalogo nazionale della formazione continua dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, con 0.375 CFP.
Redazione
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Il senatore La Pietra spera che la Commissione Agricoltura voti le modifiche e licenzi il testo corretto del disegno di legge Liuni sul florovivaismo entro ottobre, così che l’aula del Senato lo voti entro l’anno. Tra gli emendamenti da lui segnalati, la possibilità di creare sotto tavoli su specifici comparti del florovivaismo, più risorse per ricerca e promozione, più centralità all’imprenditoria agricola nell’art. 13 sui garden center, l’eliminazione di ambiguità su chi possa fare manutenzione del verde e, su sua iniziativa, un piano nazionale per rimodernare il parco serre rendendole più performanti ed efficienti dal punto di vista energetico.
«Credo che in Commissione Agricoltura del Senato abbiamo fatto un ottimo lavoro, nel senso che in sei mesi abbiamo audìto più di 40 soggetti, cioè tre volte tanti quelli che erano stati audìti alla Camera in quindici mesi. Abbiamo cosi potuto tirato un po’ le fila, analizzando tutte le richieste che ci sono state fatte».
Inizia così la risposta del senatore Patrizio La Pietra, relatore del disegno di legge (ddl) Liuni “Disposizioni per la disciplina, la promozione e la valorizzazione delle attività del settore florovivaistico” (vedi), sentito sabato 2 ottobre dal Vivaista a margine del Memorial Vannucci al Nursery Campus di Pistoia per sapere a che punto è l’iter presso la Commissione Agricoltura del Senato di questo ddl così importante per il florovivaismo.
«Avevo ragione – aggiunge La Pietra - quando a febbraio sostenevo che il passaggio in Senato poteva essere un’opportunità per migliorare questa legge, che era comunque già una buona legge, perché riconosceva il settore del florovivaismo come un settore fondamentale dell’agricoltura». Nel senso che, spiega il senatore, «dicevo, appunto, che andava migliorata, tanto che alla fine sono stati presentati un centinaio di emendamenti, tutti frutto delle audizioni che sono state fatte in questi mesi e tutti migliorativi di specifici aspetti».
Quali? Ad esempio, evidenzia La Pietra, «all’articolo 1 sulla costituzione della filiera viene messa maggiormente al centro la figura dell’imprenditore agricolo rispetto ad altri soggetti che erano stati inseriti». Oppure un altro miglioramento riguarda l’organizzazione del tavolo tecnico di settore, «grazie a emendamenti che vanno nella direzione di creare dei sotto tavoli o tavoli più specifici». Sarà la creazione di un sotto tavolo per il vivaismo e uno per la floricoltura che aveva chiesto l’Associazione Vivaisti Italiani? «Diciamo che questo è l’indirizzo – risponde La Pietra - quello che ci sarà dipenderà poi dagli emendamenti che passeranno dopo il voto».
E quando saranno votati gli emendamenti in Commissione Agricoltura al Senato? «Gli emendamenti sono tutti presentati – spiega il senatore pistoiese - stiamo aspettando i pareri della Commissione Bilancio e della Commissione Finanze. Una volta che arrivano questi due pareri, noi siamo in grado di poterli votare in Commissione. Io quindi spero che entro il mese di ottobre arrivino questi pareri per poter chiudere il ddl in Commissione e poi portarlo in aula. In modo che prima della fine dell’anno sia diventato a tutti gli effetti legge. Poi chiaramente, siccome è stato modificato, dovrà tornare alla Camera. Ma lì sarà solo un passaggio formale».
Altri emendamenti che dovrebbero portare a miglioramenti del testo? «Sono state chieste più risorse – ricorda La Pietra - per quanto riguarda la ricerca e la promozione del vivaismo. Abbiamo rimodellato un po’ l’art. 13, quello sui garden center, per dare più centralità anche lì all’imprenditoria agricola in modo da avere meno interpretazioni possibili che potrebbero creare alcuni problemi. E siamo intervenuti sugli articoli 14, 15, 16 su cui si era creato un po’ un dibattito per il fatto che in un articolo si voleva riconoscere la professionalità della figura del “manutentore del verde” e poi nell’altro si dava la possibilità ai Comuni di affidare la manutenzione dei giardini ai cittadini, quindi c’erano un po’ delle incongruenze».
«Inoltre – prosegue il senatore - sono stati presentati emendamenti sull’articolo che riguarda i distretti per rendere il loro riconoscimento più stringente e, cosa a cui tengo moltissimo, ho presentato un emendamento per un piano nazionale di riconversione delle strutture produttive e per l’efficientamento energetico. Un vero e proprio piano per rimodernare tutto il parco nazionale delle serre sia sotto il profilo strutturale, adoperando materiali più performanti e adatti alle nuove colture, sia sotto il profilo energetico, sfruttando al massimo le energie alternative. Penso che questo emendamento, se approvato, potrà essere un notevole volano di sviluppo per il settore».
«Insomma – ribadisce La Pietra concludendo - abbiamo fatto un lavoro che io credo oggettivamente porti a un miglioramento di questa legge».
Ma quando vedrà la luce il testo emendato? «Il testo definitivo sarà pronto appena votati gli emendamenti in Commissione, spero entro fine di ottobre. Poi mancherà il passaggio formale in aula, però il testo sarà quello che esce dalla Commissione».
L.S.