Il vivaista
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Francesco Ferrini
Prof. di Arboricoltura e Coltivazioni Arboree, Università di Firenze
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Tra gli incontri tecnico-scientifici organizzati dall’Accademia dei Georgofili a Firenze nella settimana precedente al vertice dei ministri dell’agricoltura del G20 del 17/18 settembre, mercoledì 8 settembre, dalle 9,30 di mattina, se ne svolge uno di grande interesse anche vivaistico. Si intitola “La metà nascosta: l’interfaccia dinamica tra pianta e terreno” ed è coordinato da Amedeo Alpi e Giuliano Mosca.
«Il ruolo strategico delle radici delle piante – si legge nella presentazione dell’evento - ha sempre destato una notevole curiosità, in quanto coinvolte in numerosi processi che incidono sia sul miglioramento quanti-qualitativo della produzione vegetale, sia sulla sua sostenibilità ambientale. L’interesse per quest’ambito di indagine è tutt’ora attuale e la ricerca incentrata sullo studio delle radici appare oggi orientata in modo sempre più puntuale alla conoscenza delle interazioni tra parte aerea, pedosfera, e la “metà nascosta” della pianta».
«Le nuove conoscenze sugli apparati radicali, che da molte parti fanno irruzione nel campo delle Scienze agrarie, - continua la presentazione - non si sommano a quelle proprie delle singole discipline (agronomia, arboricoltura, ecologia vegetale agraria, etc.), ma le trasformano e le arricchiscono, consentendo una visione più aggiornata e moderna dei vari problemi delle tematiche agro-ambientali. E in ambito internazionale da alcuni decenni si è costituita l’International Society of Root Research (ISRR)».
Programma:
✓ Tecnologie di studio della radice e risposta adattativa di specie diverse (T. Vamerali, G. Mosca, A. Alpi)
✓ Gli organi ipogei e l'ambiente: i servizi ecosistemici (M. Amato)
✓ Le "radici" del vigneto italiano: passato, presente e futuro (R. Di Lorenzo)
✓ La società invisibile e le radici delle piante coltivate (M. Nuti)
✓ Il rapporto tra la metà nascosta e la salute dell'uomo: il caso delle nanoplastiche (M. Russo)
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Il 27 luglio il Comune di Pistoia si è dotato di un regolamento per la “Tutela e conservazione e gestione del verde comune”, inclusivo di verde pubblico e verde privato. Posto l’accento su “alberi monumentali” e su “alberi di particolare pregio” di proprietà privata, che saranno censiti per essere valorizzati. Previsti un disciplinare per la gestione delle aree a verde pregiate, obbligo di mantenere decorosi i terreni privati, la compensazione ambientale per i tagli degli alberi autorizzati. Tra i comportamenti vietati, si ricordano il versare sostanze inquinanti nel terreno e l’impermeabilizzazione del suolo.
Un testo che nasce dall’esigenza di «dare vita a un quadro normativo chiaro e ben definito, raccogliendo in un unico documento tutte le disposizioni relative sia alle aree a verde pubblico sia a quelle private. Da qui la scelta di parlare più genericamente di “verde comune”, ossia un insieme di aree ed elementi vegetali senza distinzione tra pubblico e privato, tra aree centrali o periferiche, che nel suo complesso arricchisce e coinvolge tutta la città».
Così viene definito nel comunicato stampa ufficiale del Comune di Pistoia il regolamento per la “Tutela e conservazione e gestione del verde comune” di cui si è dotato a seguito del via libera del Consiglio comunale del 27 luglio scorso. Un regolamento, suddiviso in 84 articoli, che si pone «l’obiettivo prioritario di garantire la buona conservazione del verde esistente e migliorare le condizioni di crescita degli alberi, tenendo alta la qualità ambientale e paesaggistica».
Dopo la stipula dell’Accordo Quadro sul Verde nel 2019, con il quale è stato affidato il servizio di manutenzione ordinaria e straordinaria del verde pubblico a un raggruppamento temporaneo di imprese per un periodo di quattro anni, spiega il Comune di Pistoia, il regolamento appena approvato sarà il documento di riferimento per la gestione e la pianificazione degli spazi verdi urbani. Il passo successivo sarà la stesura del Piano del verde, uno strumento strategico che si inserisce all’interno del Piano Operativo Comunale e guiderà le politiche di trasformazione urbanistica locale e le conseguenti scelte dell’amministrazione in materia di verde pubblico, definendo i principi e fissando i criteri di indirizzo per la realizzazione di aree verdi pubbliche.
Con la stesura del regolamento, il Comune ha voluto «migliorare l’attività di pianificazione, regolamentazione, progettazione, gestione e manutenzione degli spazi verdi urbani poiché intorno ad essi si intrecciano molte altre tematiche, dallo sport all’istruzione, dall’ambiente alla pianificazione urbanistica, dal divertimento alla sicurezza, dall’integrazione sociale ai beni culturali».
Tra gli elementi caratterizzanti del provvedimento, «la volontà di definire norme di comportamento chiare nell’uso delle aree verdi pubbliche al fine di ridurre i rischi dovuti alla frequentazione, ma anche di razionalizzare gli oneri di gestione e i costi a carico della collettività. E ancora ridurre i contenziosi che scaturiscono dalla presenza degli alberi e prevedere sanzioni per i trasgressori».
Dopo la definizione delle varie tipologie di verde (come parchi urbani, verde storico, verde attrezzato di quartiere, verde pertinenziale e altro) e il richiamo alle specifiche figure professionali del settore (agronomo, architetto paesaggista, perito agrario) e agli strumenti di cui il Comune ha deciso di dotarsi (Sistema informativo del verde, Censimento del verde, Piano di monitoraggio e gestione del verde e Piano del verde), il nuovo regolamento pone l’accento sugli “alberi monumentali” e individua un’ulteriore categoria, quella degli “alberi di particolare pregio”. Questi, di proprietà privata, saranno censiti e soggetti a particolare tutela, così da essere valorizzati.
All’articolo 17, l’amministrazione comunale si riserva di definire, con specifico disciplinare, e in accordo con la Sovrintendenza, le modalità di gestione e tutela delle aree a verde con particolari caratteristiche storiche, culturali e paesaggistiche (come potrebbe essere il Villone Puccini), così da assicurarne nel tempo il mantenimento delle caratteristiche peculiari. Si prevede, inoltre, una regolamentazione specifica per ulteriori aree, per rafforzare ad esempio l’obbligo da parte dei proprietari a mantenere decorosi i propri terreni. Per quanto riguarda gli orti urbani, è stata individuata una modalità “semplificata” di assegnazione e gestione degli orti rispetto al modello della Regione.
Prevista, con gli articoli 21-23, la compensazione ambientale per il taglio degli alberi. Per il rilascio di autorizzazione al taglio di alberi privati e partendo dal presupposto che le piante hanno tutte una valenza ambientale positiva, con riflessi sulla collettività, l’abbattimento di ogni esemplare dovrà essere compensato con sostituzioni oppure economicamente, anche dove non sussistono vincoli di natura monumentale o paesaggistica.
Usi e comportamenti vietati (come versare sostanze inquinanti nel terreno, effettuare scavi non autorizzati, impermeabilizzare il suolo, eliminare o danneggiare alberi, segnaletica, giochi o elementi di arredo) sono elencati dall’articolo 36, mentre con l’articolo 77 è stato estesa la competenza della Polizia Municipale - Vigilanza Edilizia anche alle opere afferenti il verde e non solo alle opere edili.
«Si tratta di uno strumento fondamentale, quindi, tanto per i cittadini quanto per gli operatori di questo settore, intorno al quale si sta registrando un crescente interesse da parte della cittadinanza – ha dichiarato l’assessore al verde pubblico Alessio Bartolomei -. In questi ultimi anni sul verde abbiamo lavorato in modo intenso, serio e proficuo, assumendo un agronomo, rafforzando il reparto giardini del cantiere comunale e attivando un accordo quadro per le manutenzioni. Oggi il tutto sarà organicamente disciplinato mediante questo innovativo regolamento».
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Tra i molti interessanti seminari della grande fiera florovivaistica statunitense Farwest 2021, in programma dal 18 al 20 agosto a Portland, tre sono dedicati alla progettazione di giardini eco-sostenibili e rigenerativi, adatti al cambiamento climatico.
Raccomandazioni concrete per aiutare garden designer, architetti del paesaggio e tutti i professionisti del verde a rivedere strategicamente il loro modo di lavorare, dai piani di irrigazione alle piante selezionate, in funzione dei cambiamenti del clima e del suo progressivo discostarsi da quella che era la norma.
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Il Prof. Alberto Giuntoli, presidente della Società Toscana di Orticultura nonché accademico dei Georgofili, è stato nominato dal ministro Roberto Cingolani come membro del “Comitato per lo sviluppo del verde pubblico” del Ministero della transizione ecologica per la durata di cinque anni.
La notizia è stata data ieri nel notiziario dell’Accademia dei Georgofili, che ha ricordato le importanti funzioni del Comitato del verde pubblico:
- promuovere l'attività degli enti locali per individuare i percorsi progettuali e le opere necessarie all’incremento del verde pubblico e privato;
- proporre un piano nazionale che fissi criteri e linee guida per la realizzazione di aree verdi permanenti intorno alle maggiori conurbazioni e di filari alberati lungo le strade, anche attraverso il rinverdimento delle pareti e dei lastrici solari, la creazione di giardini e orti;
- verificare le azioni intraprese dagli enti locali per garantire la sicurezza delle alberate stradali e dei singoli alberi piantati in giardini e aree pubbliche e promuovere tali attività a maggior tutela dei cittadini;
- promuovere interventi a favore dei giardini storici.
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