Il vivaista
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Il neo presidente dell’associazione Képos creata da Assoverde e Confagricoltura, Francesco Maccazzola, avrà due vice: Francesco Ferrini e Alberto Giuntoli.
Redazione
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Primi dati d’una sperimentazione in una scuola di Firenze promossa da Coldiretti Toscana, IBE-CNR, Ufficio Regionale Scolastico, Regione: in 5 mesi -20% di CO2.
In circa cinque mesi dall’avvio dei controlli sperimentali le concentrazioni di anidride carbonica (CO2), componente che causa il mal di testa e provoca un calo della concentrazione, sono calate del 20%, mentre quelle delle polveri sottili PM2,5 sono diminuite del 15%.
Questi i principali risultati di una sperimentazione condotta a Firenze da Coldiretti Toscana e dall’Istituto per la Bioeconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBE—CNR) in collaborazione con Donne Impresa Coldiretti, AFFI (Associazione Floricoltori e Fioristi Italiani) e AssoFloro nell’ambito di un protocollo siglato con l’Istituto Alberghiero Saffi e con il sostegno della Regione Toscana. Indagine che sta dimostrando quanto l’introduzione di alcune specifiche varietà di piante da interno, come la sanseveria, la chamadorea, la yucca, il ficus e la schefflera, nelle aule scolastiche dove si svolgono regolarmente le lezioni, può migliorare sensibilmente la qualità dell’aria respirata dagli studenti e rendere gli ambienti più piacevoli e rilassanti e favorire la concentrazione e dunque l’apprendimento.
La sperimentazione e i suoi risultati sono stati illustrati ieri all’Istituto Alberghiero Saffi di Firenze dal direttore di Coldiretti Toscana Angelo Corsetti, il direttore Giorgio Matteucci e Rita Baraldi e Alessandro Zaldei dell’IBE-CNR, il dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale Roberto Curtolo, Francesca Lascialfari, dirigente scolastico dell’Istituto Alberghiero Saffi, Nada Forbici, coordinatore della Consulta nazionale “Florovivaismo” di Coldiretti nonché presidente di AssoFloro, insieme a Stefania Saccardi, vice presidente e assessora all’agroalimentare della Toscana, e Alessandra Nardini, assessora regionale all’Istruzione.
«Questa sperimentazione – ha dichiarato il direttore di Coldiretti Toscana Angelo Corsetti - conferma ciò che sappiamo sulle piante, ma ci mette per la prima volta di fronte ai risultati oggettivi in un contesto ben preciso: una scuola. Le piante presenti in aula ci aiutano a ridurre i rischi per la nostra salute e favorire l’apprendimento che l’inquinamento condiziona. Vale per gli ambienti al chiuso così come per le nostre città strette nelle morse delle polveri sottili e del biossido di azoto ancora lontane dagli obiettivi della direttiva UE sulla qualità dell’aria previsti entro il 2030. La fortuna per la Toscana è il florovivaismo e quindi la possibilità di coltivare e mettere a disposizione piante da interno per combattere la sindrome dell’edificio malato e alberi per aiutarci a depurare l’aria e mitigare gli effetti della crisi climatica in una regione dove si contano appena 17,5 alberi ogni 100 abitanti ed appena 23,5 metri quadrati di verde urbano a testa. Una fortuna che Coldiretti insieme ad Affi e AssoFloro, vuole valorizzare e far conoscere per fornire alle istituzioni proposte concrete, attuabili subito, efficaci, a km zero, per vivere meglio ed in salute».
«Un progetto intelligente e anche bello esteticamente – ha detto l’assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – Se consideriamo che la maggior parte delle nostre scuole si trova in un contesto urbano dove dunque all’aria viziata si aggiunge lo smog proveniente dall’esterno, la soluzione proposta da questa sperimentazione di Coldiretti Toscana e CNR va nella giusta direzione. Verde in classe non solo significa salute, al primo posto, ma abitua i nostri giovai studenti e studentesse a comprendere valore delle piante che, oltre ad abbellire l’ambiente e il paesaggio, purificano l’aria, agiscono come barriere acustiche e visive, producono ossigeno, riducono l’anidride carbonica, catturano polveri, particolati e PM10 e ci aiutano anche a risparmiare energia grazie al potere rinfrescante in estate ed alla protezione dai freddi venti in inverno. Non solo, le piante hanno anche un valore economico. La perdita di un albero o di un arbusto può corrispondere ad una perdita anche in termini monetari per l’intera comunità».
Il protocollo d’intesa e le sue finalità
Oltre alle lezioni in aula e le visite nelle aziende agricole del progetto “Curiosi per Natura” che ha coinvolto nell’anno scolastico in corso oltre 20 mila studenti toscani, il protocollo d’intesa siglato da Coldiretti Toscana, IBE-CNR e Ufficio Regionale Scolastico prevedeva il monitoraggio della qualità dell’aria in alcune aule scolastiche per «dimostrare, con dati scientifici alla mano, che le piante da interno sono una soluzione green, disponibile ed economica alla cosiddetta sindrome dell’edificio malato che accomuna scuole, uffici, ospedali ed ambienti al chiuso in generale». Spazi nei quali «i nemici si chiamano formaldeide, benzene, xilene, toluene, tetracloroetilene: inquinanti che abitano insieme a noi, alcuni dei quali prodotti naturalmente dal nostro corpo, e che si trovano per esempio nella colla del pavimento, arredi e rivestimenti, vernici, fotocopiatrici, stampanti e computers».
Alla base della sperimentazione in classe c’è la stretta collaborazione tra Coldiretti Toscana e IBE-CNR che ha portato alla sottoscrizione di due convenzioni per la ricerca: una per il settore delle aziende florovivaistiche, attivata in collaborazione con AFFI e AssoFloro, e una per il settore della viticoltura, che coinvolge Vigneto Toscana, l’associazione dei viticoltori di Coldiretti.
Monitoraggio dell’inquinamento indoor e salvaguardia della salute dei giovani
I bambini sono i gruppi più colpiti dalle conseguenze dell’inquinamento indoor, si legge nel comunicato di Coldiretti Toscana, e le scuole gli ambienti dove ogni giorno 400 mila studenti nella Regione Toscana trascorrono la maggior parte del loro tempo spesso in situazioni di affollamento. Il monitoraggio ha coinvolto 4 classi dell’Istituto alberghiero fiorentino con medesime caratteristiche: in 2 sono presenti una quarantina di piante in vaso di diverse specie già riconosciute nell’ambiente scientifico come filtri naturali, in altre 2 non è invece presente alcuna pianta. Le specie utilizzate per l’allestimento sono state soprattutto piante di sansevieria, di piccole palme (Chamaedorea) e piante più grandi come schefflera, ficus e yucca. Particolare attenzione è stata posta nella disposizione delle piante all’interno delle aule-pilota sulla base non solo dell’idonea esposizione alla luce ma anche del risultato estetico finale, consci dell’importanza del verde nel creare ambienti più accoglienti e del contributo delle piante a favorire l’attenzione e la concentrazione degli alunni ma anche a ridurre stati ansiosi e di stress, contribuendo ad aumentare la qualità del servizio educativo.
I risultati
Il monitoraggio della qualità dell’aria all’interno della aule, effettuato con le nuove centraline Airqino-indoor, apparati innovativi sviluppati dal CNR IBE in collaborazione con TEA-group srl, e dotate di sensori per rilevare temperatura e umidità dell’aria, anidride carbonica (CO2), PM2,5 e composti organici volatili, hanno dimostrato che le piante hanno migliorato la qualità dell’aria riducendo di circa il 20% la concentrazione di CO2, con punte anche del 75%, e del 15% quella delle polveri sottili PM2,5. (Le polveri sottili respirabili sono estremamente dannose per la salute umana poiché, per le loro dimensioni, riescono a raggiungere anche gli alveoli polmonari). «Risultati definiti dai ricercatori – riferisce la nota di Coldiretti - ben al di sopra delle aspettative per un progetto che porta con se benefici in termini di salute, benessere psico-fisico ed apprendimento scolastico».
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Il 28 aprile a Vignole (Quarrata PT) assemblea dei soci e incontro con gli operatori di Agribios, cooperativa attiva nel recupero e valorizzazione degli scarti vegetali prevalentemente del Distretto vivaistico-ornamentale pistoiese. Temi affrontati: certificazione ambientale Iso 14001, progetto di ampliamento aziendale, percorso verso il “bilancio sociale”, l’impegno etico di Agribios. Infine focus sulle prospettive di estensione dei servizi al mondo non agricolo degli hobbisti e manutentori del verde con l’assessore alle politiche ambientali di Pistoia Sgueglia, la consigliera regionale Fratoni e Patrizio Mecacci (Legacoop).
Prima l’assemblea a porte aperte per l’approvazione del bilancio consuntivo 2022 e la presentazione di alcuni temi del preventivo 2023. Poi un incontro con gli operatori del vivaismo e dell’agricoltura pistoiesi ed esponenti delle istituzioni e del mondo cooperativo per illustrare i nuovi progetti già avviati o programmati e i benefici della diffusione su larga scala dei suoi servizi di recupero e valorizzazione degli scarti verdi.
Venerdì 28 aprile alle ore 17,30 a Quarrata (Pistoia), presso l’auditorium di BCC Banca Alta Toscana a Vignole (Via IV Novembre n. 108), si svolgerà l’assemblea dei soci di Agribios, cooperativa agricola pistoiese leader nel recupero e nella valorizzazione di scarti vegetali aderente a Legacoop. Un’impresa cooperativa, con 230 aziende socie al 90% vivaistiche, che nella sede di Chiesina Montalese, grazie all’impianto di triturazione e vagliatura, svolge un’attività di gestione dalla A alla Z dei residui agricoli: biomasse derivate da piante seccate o comunque morte, piante non vendibili, potature di piante prodotte nel vivaio, parti di piante, sfalci o altri residui esclusivamente vegetali, nonché i substrati vegetativi contenuti nei vasi o nelle zolle.
Subito dopo l’assemblea si svolgerà un incontro a cui sono invitati tutti gli operatori del Distretto vivaistico-ornamentale di Pistoia, ma anche di altri comparti dell’agricoltura provinciale inclusa la floricoltura della Valdinievole, sulle prospettive di Agribios e sui suoi nuovi progetti, che vedono in primo piano investimenti in tecnologie, ricerca e certificazioni, a vantaggio della sostenibilità economica e ambientale del principale distretto vivaistico per la produzione di piante da esterno in Europa e di tutta l’agricoltura pistoiese.
Concluderà l’incontro un focus con esponenti delle istituzioni, quali l’assessore alle politiche ambientali di Pistoia Gabriele Sgueglia e la consigliera regionale Federica Fratoni, e del mondo cooperativo, quale Patrizio Mecacci di Legacoop Agroalimentare, sulle prospettive di un’estensione dei servizi di Agribios al mondo non agricolo degli hobbisti e dei manutentori del verde.
Programma
Approvazione del Bilancio consuntivo 2022 e temi del Bilancio preventivo 2023
- Introduzione di Stefania Marchionni, presidente di Agribios.
- Presentazione del Bilancio 2022 e della Nota Integrativa del revisore legale Dott. Sandro Venturi
Progetto di ampliamento aziendale
- l’agronomo Federico Di Cara, consulente di Agribios, e Paolo Fedi, direttore dell’impianto, presenteranno “Il nuovo ciclo produttivo previsto nel progetto di ampliamento aziendale”
Percorso per il “bilancio sociale” e formazione
- “Sondaggio preliminare e avvio del percorso verso il bilancio sociale” Beatrice Bettini di Moca Future Designers
- “La formazione come elemento strategico per Agribios” Cristina Atzeni di Pegaso Network
L’impegno etico di Agribios illustrato dal consigliere Marco Vidotto
- “Il nostro impegno con Dynamo Camp”
- “La Festa di Badia per il nostro territorio”
- “Basket Bottegone, perché lo sport unisce e fa bene”
- “Croce Verde, perché il verde è nel nostro Dna”
Certificazione ambientale 14001
- Claudia Regazzoni (ente certificatore DNV Business Assurance Italy srl) sulla certificazione ambientale ISO 14001 ottenuta da Agribios
Prospettive di estensione del modello di Agribios
“Il modello di recupero e valorizzazione degli scarti verdi di Agribios come soluzione anche per gli sfalci e le potature di hobbisti e manutentori del verde”.
Intervengono:
- l’assessore alle politiche ambientali, ai rifiuti e al vivaismo del Comune di Pistoia Gabriele Sgueglia
- la consigliera regionale della Toscana Federica Fratoni
- Patrizio Mecacci (Legacoop Agroalimentare Toscana)
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La struttura sulle biocittà dell’European Forests Institute presentata il 20 aprile al convegno “La città nell’era delle foreste” per il 30° anno di EFI.
L.S.
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Al 72° Flormart, a Padova dal 20 al 22 settembre 2023, oltre al florovivaismo sempre più temi green: dalla forestazione ai giardini sostenibili e terapeutici.
«Verde, ambiente, sostenibilità e biodiversità». Questi i «topic trend di assoluto rilievo in Italia e nel mondo» che intende intercettare l’edizione 2023 di Flormart – The Green Italy, come si chiama adesso il salone internazionale del florovivaismo, del verde e del paesaggio di Padova sotto la gestione di Fiere di Parma.
«L’agenda 2030 ci ricorda che la sostenibilità è anche la salvaguardia del territorio, come paesaggio in cui le comunità abitano, – ha dichiarato ieri in un comunicato stampa il ceo di Fiere di Parma Antonio Cellie – per questo Flormart – The Green Italy, si rivolge anche alle pubbliche amministrazioni che governano le scelte infrastrutturali e di conseguenza le ricadute sull’ecosistema».
Così la progettazione e cura del verde, per parafrasare il claim della manifestazione, si fa sempre più spazio nel programma della 72^ edizione della fiera storica del florovivaismo in Italia, in calendario al quartiere fieristico di Padova dal 20 al 22 settembre 2023. E quindi accanto agli stand di produttori di piante e fiori, sempre più attenzione sarà rivolta al «settore green nel senso più ampio del termine. Dal landscape design all’ingegneria ambientale, dalle green city all’arredo urbano, dalla digitalizzazione alle nuove professioni del verde».
Ad esempio in fiera si troveranno «tutte le tendenze del momento per prendere spunti e lasciarsi ispirare» del mondo dei «landscape designer, architetti e paesaggisti, arredatori e giardinieri creativi». Con un occhio di riguardo per il trend verso «i giardini sostenibili che prediligono cactacee e succulente, oleandri, bouganville e ginestre, fiori ed erbe aromatiche che richiedono poca acqua», ma «anche i giardini terapeutici che coinvolgono i medici nella scelta del verde».
Altrettanta attenzione sarà rivolta agli sviluppi tecnologici degli ultimi anni che hanno coinvolto anche il settore agricolo: «pensiamo all’intelligenza artificiale a servizio del monitoraggio del suolo o per la lotta contro parassiti e malattie», ma anche «la bioingegneria rappresenta un altro ramo fondamentale per creare prodotti migliori e selezionati, così come i dispositivi IoT, Internet of Things, che consentono la raccolta e gestione di dati preziosi per le coltivazioni» e i «droni, utilizzati in agricoltura per piantare, seminare, innaffiare le colture».
Fra gli argomenti al centro della fiera anche la questione siccità, con focus sul «settore dedicato alle tecnologie, alle attrezzature e ai mezzi di produzione [per] soluzioni innovative che prevedono maggior riciclo d’acqua e dunque minor spreco possibile». Ma anche l’economia circolare, con i «sistemi all’avanguardia per recuperare i rifiuti, ridurre l’impatto di imballaggi e packaging, incrementare l’utilizzo di materiali innovativi completamente decomponibili».
Redazione
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L’associazione mondiale dei florovivaisti AIPH annuncia il via alle iscrizioni al World Green City Awards 2024. Invitate tutte le città che puntano sul verde.
L.S.