Il vivaista

Confagricoltura (25 marzo): l’andamento delle vendite di piante e fiori all’estero in quantità (kg) è peggiore di quello in valore (€) per l’aumento dei prezzi.

«I dati sull’andamento in valore dell’export di piante ornamentali del polo florovivaistico pistoiese nel 4° trimestre del 2022 diffusi la settimana scorsa non giustificano alcun entusiasmo. È vero, come rilevato dai colleghi di Coldiretti, che c’è stata nell’ultimo trimestre una significativa frenata alla tendenza negativa dei trimestri precedenti, ma il segno è risultato ancora negativo sia nel 4° trimestre che ancor di più su base annuale. E soprattutto va ricordato che, per via dell’aumento dei prezzi, come dimostrato ad esempio dai numeri dell’Istat sul florovivaismo nazionale, i dati delle quantità di piante esportate non possono che essere nettamente peggiori dei dati dei valori di vendita (in euro). Perciò non siamo ancora fuori dal tunnel».
Ad affermarlo è il presidente di Confagricoltura Pistoia Andrea Zelari in un comunicato stampa del 25 marzo scorso teso a prevenire una erronea percezione dell’opinione pubblica sul reale stato del comparto florovivaistico, segnato dall’aumento dei costi di produzione a causa di un incremento medio dei prezzi d’acquisto degli agricoltori del 28% generato dalla guerra in Ucraina, con conseguenze sui prezzi di vendita (+11,3% medio) e sulle quantità di piante e fiori esportati (oltre che sui margini di guadagno, dato che l’aumento dei prezzi di vendita della piante è stato assai inferiore all’aumento dei costi). 
«Non ho in mano le proiezioni sul polo florovivaistico pistoiese dei dati Istat nazionali sulle piante e fiori esportati in chilogrammi – precisa Andrea Zelari -, ma la lettura dei dati nazionali lascia poco spazio al facile ottimismo. Infatti, anche se a livello nazionale l’export di piante e fiori è aumentato in euro l’anno scorso del +2,20%, passando da 1 miliardo e 215 milioni di euro del 2021 a 1 miliardo e 242 milioni di euro del 2022 (+26,7 milioni di euro), tuttavia il dato delle quantità vendute è stato molto peggiore, passando da 654.956.723 kg del 2021 a 598.407.392 kg del 2022 (-56.549.331 kg), che equivale a un calo percentuale pari a -8,63%».
Molto rilevanti per far capire lo stato di salute del settore, secondo il presidente di Confagricoltura Pistoia, anche i dati nazionali sui saldi commerciali (differenza fra export e import) sia in valore che in quantità. Infatti, riguardo alle quantità o masse, il saldo commerciale ha registrato -44.841.258 kg (cioè -11,92%) passando da un saldo nel 2021 di +376.318.976 kg a un saldo nel 2022 di +331.477.718 kg. E ancora peggiore è stato l’andamento del saldo commerciale in valore, dal momento che da un saldo positivo pari a +559.693.301 € nel 2021 si è passati a solo +368.653.134 € nel 2022, con una riduzione del saldo pari a -191.040.167 € (cioè in percentuale: -34,13%).
«Ripeto, si tratta di dati del florovivaismo nazionale – conclude Andrea Zelari -, ma rispetto a tale divaricazione fra i risultati in euro del valore delle vendite di piante all’estero e in chilogrammi delle quantità esportate, causata dal rialzo dei prezzi, il Distretto vivaistico ornamentale pistoiese non fa eccezione, per cui al -8,25% annuale in valore del 2022 (con 363,3 milioni di euro), segnalato correttamente la settimana scorsa da Coldiretti, corrisponde purtroppo un calo nettamente maggiore delle quantità di piante vendute».

Redazione

Scatta la raccolta dati per lo studio di fattibilità del progetto “Comunità Energetiche Rinnovabili” nel florovivaismo pistoiese: incontro online il 5 aprile.


Le Comunità di Energia Rinnovabile o Comunità Energetiche Rinnovabili (CER; in inglese Renewable Energy Community, abbreviato REC), anche chiamate semplicemente Comunità Energetiche, sono gruppi di soggetti (pubblici o privati) localizzati in una stessa area che si organizzano per produrre e condividere l'energia prodotta da fonti rinnovabili. Più precisamente i soggetti di una CER collaborano per produrre, consumare, condividere, vendere e stoccare l’energia attraverso uno o più impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. In questo modo generano risparmi e benefici per ambiente e rete di distribuzione. Le CER, oltre al risparmio legato al fatto di consumare energia autoprodotta, godono di incentivi economici legati all’energia condivisa.
Il Tavolo di coordinamento tecnico politico per il Piano Strategico di sviluppo del territorio provinciale di Pistoia e per il PNRR, dopo aver verificato l’interesse delle categorie economiche, ha deciso di promuovere studi di fattibilità tecnico-economica per la realizzazione di uno o più modelli di comunità energetiche sul territorio, e la Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia si è resa disponibile a sostenerne il costo. L'incarico è stato affidato alle società SINLOC ed Energy4Com, che si occuperanno della redazione degli studi di fattibilità e dello sviluppo dei progetti pilota di CER nel territorio pistoiese.
In questo contesto l’Associazione Vivaisti Italiani ha manifestato «la volontà delle aziende vivaistiche del Distretto di farsi promotrici di un percorso di costituzione di comunità energetiche aperto anche ai soggetti pubblici, vista l'opportunità offerta dai fondi del PNRR per la realizzazione di impianti fotovoltaici».
Così SINLOC ed Energy4Com hanno avviato una progettazione dedicata al settore del florovivaismo e nel novembre del 2022 hanno presentato un «Piano d'azione per la creazione e implementazione di Comunità Energetiche Rinnovabili nel territorio pistoiese» per il «Distretto floro-vivaistico».
Adesso, secondo questo piano di azione, è scattata la raccolta dei dati per l’avvio dello studio di fattibilità. Gli obiettivi della raccolta dati sono A) mappare e caratterizzare i siti di produzione di energia rinnovabile (in particolare fotovoltaica) ottimali, esistenti o potenziali del territorio; B) mappare il fabbisogno energetico del territorio.
Pertanto il 22 marzo scorso i presidenti dell’Associazione Vivaisti Italiani (AVI) Luca Magazzini e della Fondazione Caript Lorenzo Zogheri hanno inviato una lettera alle aziende vivaistiche socie di AVI della provincia di Pistoia nella quale ha invitato quelle «interessate a realizzare impianti per la produzione di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili o con impianti preesistenti a fornire ai referenti operativi di SINLOC SpA e Energy4Com: dati anagrafici aziendali, censimento delle superfici (coperte e scoperte) e degli impianti attivi o da attivare, diagnosi energetiche o audit energetici, consumi energetici ed eventuali dati di produzione di energia» (tramite bollette o dati da monitoraggio, come specificato nell’anteprima della raccolta dati di Energy4Com). «Il conferimento dei dati è facoltativo – hanno ricordato i due presidenti nella lettera - ma necessario e strumentale alla definizione dei benefici attesi e alla stima dell’impatto economico, sociale e ambientale del progetto sul territorio e sui cittadini».
Per facilitare la raccolta dati e sciogliere eventuali dubbi, SINLOC ed Energy4com organizzano il 5 aprile alle ore 17 un incontro tecnico online (a numero chiuso) in cui verranno spiegati meglio alle aziende interessate i dati necessari per partecipare allo studio di fattibilità. Per maggiori informazioni su questo incontro online e per iscriversi (fino all’esaurimento dei posti disponibili) si può contattare la segreteria dell’Associazione Vivaisti Italiani (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) oppure direttamente il referente di SINLOC Dott. Marmiroli (e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; telef. 049-8456911).
«Le comunità energetiche – affermano nella lettera del 22 marzo ai vivaisti Luca Magazzini e Lorenzo Zogheri - possono essere una straordinaria opportunità per facilitare la transizione ecologica nel paese e superare l’attuale modello centralizzato di produzione energetica verso l’energia diffusa, l’autoproduzione e la condivisione dell’energia attraverso processi di partecipazione. Grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, la partecipazione delle aziende vivaistiche allo studio di fattibilità e allo sviluppo del progetto sarà completamente gratuita». 

Redazione

Coldiretti (15 marzo): la reattività delle nostre imprese fa ben sperare per il futuro. Ma attenzione all’aumento dell’import. I dati 2022 dopo un 2021 record.

«Problemi importanti permangono, ma il vivaismo ornamentale pistoiese mantiene sostenuto il livello del suo export. L’ultimo trimestre del 2022 ha infatti quasi pareggiato il 4° trimestre del 2021, anno record per polo florovivaistico le cui aziende rappresentano oltre il 90% dell’export regionale, che a sua volta è oltre il 40% di quello nazionale».
Inizia così un comunicato stampa del 15 marzo scorso di Coldiretti Pistoia. «Siamo contenti della reattività dimostrata dalle nostre imprese – afferma in esso Fabrizio Tesi, presidente di Coldiretti Pistoia, commentando i dati Istat sull’export appena diffusi -. Dopo un 2021 da record c’è stato un rallentamento importante nel 2022 anche a causa del conflitto in Ucraina».
I dati Istat elaborati da Coldiretti Pistoia raccontano che l’export degli ultimi tre mesi del 2022 di piante ornamentali delle aziende pistoiesi è stato di 74,8 milioni di euro, appena l’1% in meno rispetto allo stesso periodo del 2021, una performance che ha limato il calo totale del 2022 all’8,25%, con 363,3 milioni di euro; la diminuzione era del 10% nei primi nove mesi.
«Nell’ultimo trimestre – spiega Tesi - abbiamo frenato il calo, impresa non semplice viste le difficoltà derivanti dall’aumento generalizzato dei costi, e dai rapidi mutamenti nei mercati. Sempre più richiesti i prodotti ‘certificati sostenibili’, mantenendo un rapporto qualità prezzo ottimale, pena la perdita di fette di mercato a vantaggio di altri paesi produttori, sempre più agguerriti. Gli ultimi dati - conclude Tesi-, dimostrano che il polo produttivo pistoiese ha saputo rispondere innovando, nei prodotti e nei processi».
Nel dettaglio, spiega Coldiretti Pistoia nel comunicato, l’ultimo trimestre 2022 ha realizzato il 75% del proprio export nei Paesi Ue27, con 56 milioni di euro (in linea con l’anno precedente). Il resto del Mondo, con 18,8 milioni di euro ha visto una contrazione del 3,16%. In questa contrazione parte importante ha avuto il Regno Unito che dopo un’impennata inaspettata nel post Brexit ha ritracciato, passando nel quarto trimestre 2022 a 6 milioni di euro, rispetto agli 8 del 2021.
«Il florovivaismo – afferma Coldiretti Pistoia– è un comparto strategico per l’intera economia e vitale. In linea con quanto avviene a livello nazionale, c’è il balzo delle importazioni di piante vive, che seppur siano ancora una frazione piccola rispetto all’export (10/15%), sono comunque cresciute nel 2022. Una preoccupazione in più che si aggiunge a due problemi ‘globali’». Da un lato ci sono i cambiamenti climatici con lunghi periodi di siccità, caldo anomalo intervallato da gelate improvvise, che stanno mettendo a dura prova le piante, dall’altro ci sono le conseguenze economiche e commerciali della guerra in Ucraina. L’esplosione dei costi di produzione a causa della guerra in Ucraina che pesa su ogni cosa, dai fertilizzanti agli imballaggi, dalla plastica dei vasetti alla carta delle confezioni fino al gasolio per il riscaldamento delle serre. E poi, sottolinea Coldiretti, sono esplose anche le spese di trasporto in un paese come l’Italia dove l’85% delle merci viaggia su gomma.
«Per questo - spiega Francesco Ciarrocchi, direttore di Coldiretti Pistoia - a livello nazionale e locale ci stiamo attivando perché la politica del verde pubblico abbia una svolta, dando salubrità alle nostre città e opportunità di sostegno per le aziende del vivaismo, che potrebbero meglio affrontare l’aumento esponenziale dei costi dell’energia. Occorre agire come sistema per creare un Paese diverso e migliore rispetto al passato, usando i fondi per gli accordi di filiere con l’utilizzo di piante italiane per creare valore e bellezza sui territori, nelle grandi città come nei piccoli comuni».
«Rafforzare il mercato interno da un lato e dall’altro - conclude Ciarrocchi - non sottovalutare la linea di tendenza dell’incremento dell’import in quanto potrebbe essere la manifestazione di una incipiente perdita di competitività nei confronti di produttori emergenti. Questo ci porta a dire, prima che sia troppo tardi, che il florovivaismo ha l’urgente necessità di avere condizioni di accesso ai fondi della programmazione europea pari a quelle dei settori tradizionali».

Redazione

vivaismo forestale nazionale

Il 30 marzo all’Accademia dei Georgofili dialogo fra vivaismi all’incontro “Ricreare la rete nazionale della vivaistica forestale”. Iscrizioni entro il 29 marzo

 
L’attività vivaistica forestale è un comparto molto importante «su cui investire con celerità per poter disporre di materiale di propagazione certificato da impiegare nel diffusamente auspicato miglioramento qualitativo dei nostri boschi». 
Questo, spiega l’Accademia dei Georgofili nella presentazione della giornata di studio “Ricreare la rete nazionale della vivaistica forestale” che ospita giovedì 30 marzo alle ore 14,30 nella propria sede di Firenze (Logge Uffizi Corti) e online, è uno dei punti centrali del documento elaborato con il suo gruppo di lavoro sulla “Strategia forestale nazionale”. In tale prospettiva è auspicabile un maggiore «dialogo fra “vivaismo forestale” e “vivaismo ornamentale”», che sono «caratterizzati da aspetti sovrapponibili ed aspetti fortemente differenziati», tenendo conto del fatto che «il vivaismo forestale, che nel passato è stato di riferimento esclusivo pubblico, si è progressivamente dissolto e reso quasi inesistente, mentre le aziende vivaistiche private hanno, ad oggi, scarsa esperienza nel campo del settore strettamente forestale».
La giornata di studio del 23 marzo, organizzata in collaborazione con Accademia Italiana di Scienze Forestali, Fondazione Alberitalia, ANARF e le associazioni vivaistiche italiane, sarà anche l’occasione per dare un forte impulso a questo auspicato dialogo fra differenti vivaismi, allo scopo appunto di rilanciare l’attività vivaistica forestale nazionale di cui c’è tanto bisogno in epoca di forestazioni. L’obiettivo dell’incontro, spiega la presentazione dei Georgofili, è «indicare le possibili soluzioni a specifiche e prioritarie tematiche del settore tra le quali: il riordino delle aree di provenienza del materiale di propagazione e la definizione degli aspetti gestionali delle stesse; l’implementazione di una normativa per il controllo e la certificazione delle qualità intrinseche ed estrinseche del materiale di propagazione e dello stato fitosanitario di questo; la realizzazione di una rete di vivai forestali (pubblici e privati) progettati e realizzati sulla base di strategie moderne di coltivazione, nonché di una gestione che favorisca le necessarie procedure amministrative; la formazione tecnica degli addetti (imprenditori vivaisti e loro manodopera) e di nuove professionalità attraverso il coinvolgimento delle strutture di istruzione pubbliche e delle organizzazioni professionali; il rafforzamento del ruolo della Commissione tecnica ministeriale, avente l’obiettivo di coordinare le diverse iniziative e competenze, assicurando il coordinamento con le Regioni e Province Autonome».
 
Programma
- Ore 14.30 - Apertura dei lavori:
Massimo Vincenzini, presidente Accademia dei Georgofili
Orazio Ciancio, presidente Accademia Italiana di Scienze Forestali
Coordina i lavori: Raffaello Giannini, Accademia dei Georgofili
- Ore 14.45 – Relazioni:
Marco Marchetti - Accademia dei Georgofili “Piante giuste per luoghi giusti fra passato, presente e futuro”;
Cristina Vettori - CNR - IBBR e Donatella Paffetti, Raffaello Giannini – Accademia dei Georgofili “Il materiale vivaistico forestale: variabilità genetica, conservazione, adattamento”;
Francesco Ferrini - Accademia dei Georgofili e Fabio Salbitano – SISEF “Il sistema vivaistico forestale in Italia. Prospettive, opportunità e sinergie”;
Alberto Maltoni - UNIFI, Giuseppe Pignatti – CREA FL, Andrea Piotti - CNR IBBR “Controllo delle qualità estrinseche ed intrinseche del materiale vivaistico”;
Pio Federico Roversi - Accademia dei Georgofili / CREA “Certificazione fitosanitaria del materiale vivaistico: frontiera del rilancio forestale”
Vincenzo Gonnelli, Moreno Moraldi - Accademia Italiana di Scienze Forestali “Il ruolo della formazione Tecnico-Professionale per il rilancio della Vivaistica Forestale”.
- Ore 16.45 - Interventi programmati:
Giustino Mezzalira - Associazione Nazionale Attività Regionali Forestali
Sergio Gallo - Fondazione Alberitalia
Venerando Faro - Vivaista Accademico dei Georgofili
Secondo Scanavino - Vivaista Accademico dei Georgofili
Vannino Vannucci - Vivaista Accademico dei Georgofili
- Ore 17.15 - Interventi Associazioni Vivaistiche:
Bruno Marino - Associazione Vivaisti Forestali
Aldo Alberto - Associazione Florovivaisti Italiani
Nada Forbici - Associazione AssoFloro
Luigi Pagliani - Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori
Leonardo Innocenti - Associazione Vivaisti Italiani
- Ore 18.00 – Conclusioni:
Alessandra Stefani - Direzione Generale delle Foreste, MASAF
 
La partecipazione potrà avvenire solo dietro compilazione entro le ore 14 di mercoledì 29 marzo 2023 del seguente form. Le iscrizioni per la partecipazione in presenza saranno accolte compatibilmente con la capienza della sala. Per la partecipazione on-line i partecipanti riceveranno le credenziali di accesso alla piattaforma web.
 

Redazione

alberi adatti a purificare l'aria nelle città

In uno studio del CREA sull’assorbimento d’inquinanti degli alberi di Milano e Bologna usato AIRTREE, simulatore delle quantità di CO2 e PM10 e PM2.5 rimosse.

 
«Abbiamo analizzato la capacità di assorbimento degli inquinanti atmosferici da parte delle diverse alberature presenti nei due tessuti urbani [Milano e Bologna, ndr] e abbiamo scoperto che quelle con il più alto tasso di assorbimento erano il bagolaro (Celtis australis), il platano comune (Platanus x acerifolia), l'olmo siberiano (Ulmus pumila) e la quercia rossa (Quercus rubra)».
Così il ricercatore Alessandro Alivernini del CREA Foreste e Legno a proposito di uno dei risultati pubblicati sulla rivista Atmosphere dello studio di cui è coautore nell’ambito del progetto LIFE coordinato dal CREA, in collaborazione con il CNR, l’ENEA, la società di consulenza Arianet, la Città metropolitana di Bologna, il Comune di Milano e l’Università politecnica di Madrid. Un lavoro che ha come obiettivi «diminuire il livello di inquinamento, mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e migliorare i servizi ecosistemici, selezionando in fase di progettazione del verde pubblico, tra le specie arboree più adatte allo specifico contesto pedoclimatico urbano, quelle più capaci di trattenere il carbonio e le polveri sottili».
Come riferito ieri nel comunicato stampa del CREA, lo studio si è avvalso fra l’altro di «un simulatore in grado di quantificare l'anidride carbonica e gli inquinanti atmosferici rimossi dagli alberi». Si tratta, viene specificato nel comunicato, del «modello AIRTREE (Aggregated Interpretation of the Energy Balance and Water Dynamics for Ecosystem Services Assessment) un modello multistrato unidimensionale che accoppia suolo, piante e processi atmosferici per prevedere gli scambi di anidride carbonica (CO2), vapore acqueo (H2O), ozono troposferico (O3), particolato (PM10 e PM2.5) e biossido di azoto (NO2) tra le foglie e l'atmosfera e li integra attraverso cinque strati per ottenere flussi a livello della chioma».
Tale modello, rende noto il CREA, «sarà reso disponibile a tutti mediante uno strumento open-source nell'ambito delle attività del nuovo National Biodiversity Future Center» e potrà «essere utilizzato per pianificare la riforestazione urbana, adattandola alle caratteristiche specifiche di ogni contesto ambientale e climatico».
Ulteriori informazioni con link alla fonte qua.
 

Redazione

Nasce Greenprof fiera b-2-b del florovivaismo e per l'ambiente

Sarà al quartiere fieristico di Bologna il 6-8 settembre 2023 Greenprof, il nuovo salone professionale del florovivaismo e dei servizi per la tutela ambientale.

 
«Il verde, come elemento ornamentale, sta assumendo sempre più la funzione di bene strumentale, trasformandosi in un componente strutturale del territorio, fondamentale per la salvaguardia del paesaggio, per la tutela dell’ambiente e per la biodiversità».
Per valorizzare meglio questo aspetto del verde, come informa il comunicato di Multimedia Tre delle scorse settimane, nasce il nuovo “Salone professionale del florovivaismo e dei servizi per la tutela ambientale” che si svolgerà nel quartiere fieristico di Bologna dal 6 all’8 settembre 2023. Si chiama Greenprof e la sua macchina organizzativa e commerciale è già partita da qualche mese. 
La città e la fiera di Bologna sono sensibili a tali tematiche e questa nuova manifestazione vuole essere un evento business-to-business dedicato all’intera filiera del florovivaismo e a tutti i segmenti ad esso interconnessi. Al centro dell’attenzione di Greenprof saranno la transizione ecologica e i piani di investimento del settore del verde, «considerando la funzione del verde ornamentale nella tutela dell’ambiente, così come di tutti i prodotti e i servizi per la salvaguardia dello stesso».
«Greenprof – specifica il comunicato di presentazione della fiera - integra tutti i suoi segmenti chiave in una vetrina completa, dove le eccellenze del Made in Italy, saranno valorizzate in 4 macrosettori»: 
- florovivaismo
- tecnologie e innovazione
- progettazione del paesaggio sostenibile
- prodotto tecnico – articoli professionali – accessori per fioristi
Il nuovo salone è riservato agli operatori professionali. «Nello specifico a visitare la manifestazione – dettagliano gli organizzatori - saranno invitati architetti, progettisti paesaggisti, ingegneri ambientali, dottori forestali, funzionari della Pubblica Amministrazione, agronomi, periti agrari, geometri, tecnici del verde, giardinieri, manutentori del verde, GDO, GDS, distributori, grossisti, operatori economici import-export, agenti e rappresentanti, rivenditori, negozianti, garden center, consorzi agrari, gestori di strutture ricettive, general contractors, ecc.».
Naturalmente Greenprof si proporrà anche come «momento di aggiornamento per gli operatori del settore riservando ampi spazi all’informazione, al dibattito e alla formazione professionale con la realizzazione di eventi convegnistici e formativi organizzati in collaborazione con i maggiori stakeholder del settore, includendo oltre alle tematiche economiche, anche quelle istituzionali che riguardano la politica a tutela dei territori, l’ecosostenibilità, la legislazione e il lavoro».
Ulteriori informazioni qua
 

Redazione