Filiera olivo-olio

xylella

Un decreto firmato dal ministro per le Politiche Agricole e Forestali, Maurizio Martina, stabilisce quali sono le aree a rischio per il dannoso batterio Xylella Fastidiosa, che negli ultimi mesi ha creato disagi alle coltivazioni di ulivi, specialmente nel Sud Italia.
Tra le zone al sicuro dall’infezione c’è proprio la Toscana che risulta totalmente indenne. Coldiretti esulta per la notizia e commenta così la notizia: “Un atto che fa chiarezza e che porrà fine ad alcuni immotivati e strumentali ostacoli all’export delle nostre piante”.
Il decreto sarà pubblicato nei prossimi giorni sulla Gazzetta Ufficiale.

Redazione Floraviva

xylella

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che la Conferenza Stato Regioni ha approvato lo schema di decreto ministeriale per l’istituzione dell'Area indenne da Xylella per tutto il territorio nazionale, compreso la Regione Puglia ad eccezione della zona delimitata e della zona di sorveglianza definite ai sensi della decisione di esecuzione 2015/789/UE della Commissione.

Il provvedimento si basa sulle evidenze emerse da oltre 17.186 controlli e 13.766 analisi di laboratorio effettuate nel 2015 nelle Regioni italiane, ad esclusione dei controlli e delle analisi effettuati nella Regione Puglia.

La definizione delle aree indenni da Xylella fastidiosa consente di fare chiarezza e di facilitare l'esportazione di materiale vivaistico anche verso quei Paesi terzi che hanno adottato misure di limitazione alle importazioni nei mesi scorsi.

“Il provvedimento – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – che è stato approvato oggi dalle Regioni ci consente di certificare tutta l’Italia come Area Xylella free, ad eccezione delle zone già interessate. È il frutto di un anno intenso di monitoraggi che ha visto tutti i territori impegnati e che vogliamo ulteriormente rafforzare. Dobbiamo proseguire con il massimo di collaborazione istituzionale per la gestione di una delle più complesse emergenze fitosanitarie d’Europa. È necessario per la tutela in primis del nostro patrimonio olivicolo e anche per un comparto come quello florovivaistico che è stato fortemente penalizzato. Il Piano nazionale va avanti e ora attendiamo il dettaglio delle azioni che la Regione Puglia ha annunciato e che devono essere concretamente impostate e realizzate in tempi rapidi”.

Redazione Floraviva

extra lucca

Dal 13 al 14 febbraio al Palazzo Ducale la quarta edizione della mostra mercato extraLucca, con 50 produttori d’olio d’oliva extravergine di qualità. Ma anche extraFood e cinque stelle del mangiar bene: Leonardo Di Carlo, Cristina Bowerman, Terry Giacomello, Giorgio Barchiesi, Sara Farnetti. Il 12 febbraio al Teatro del Giglio serata di gala con l’assegnazione delle Corone ‘Mastrod’Olio 2016’, più tre menzioni speciali (due in Toscana e una in Lombardia), e la presentazione della guida ‘Terred’Olio 2016’.

La quarta edizione di extraLucca, mostra mercato di 50 prestigiosi produttori italiani d’olio d’oliva extravergine di qualità accompagnata da degustazioni, incontri, dimostrazioni di cuochi, pasticceri e nutrizionisti che si svolgerà il 13 e 14 febbraio al Palazzo Ducale di Lucca con ingresso libero, avrà un prologo il 12 febbraio al Teatro del Giglio.
Qui, solo su prenotazione, si potrà partecipare a una serata di gala che prevede alle 20 una degustazione di cibi abbinati agli oli in mostra e alle 21,30 la cerimonia, condotta da Federico Quaranta di ‘Decanter’ di Radio Rai 2, di assegnazione delle Corone Maestrod’Olio 2016 per le migliori produzioni dell’annata appena trascorsa, con la successiva presentazione del libro-guida Terred’Olio 2016 che racconta i migliori oli extravergine d’Italia franti da poche settimane. Durante la serata si potranno ascoltare musiche di Giacomo Puccini.
Le produzioni premiate con le Corone saranno 28, provenienti dalle seguenti 12 regioni: Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Marche, Molise, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino-Alto Adige, Umbria, Veneto. Tre le menzioni speciali: “Corona Maestrod’Olio 2016 – Il viaggio di Fausto” a Villa Santo Stefano per l’Olio Dop Lucca (Toscana), “Riconoscimento Veronelli” all’Azienda agricola Massimiliano Gaiatto per il Tondello Dop Laghi Lombardi Lario (Lombardia) e il “Riconoscimento Sauro Brunicardi” (storico ristoratore lucchese) al Ristorante Romano (Toscana).
Dalla mattina del 13 febbraio al 14 febbraio sera la manifestazione ideata e curata dal “Maestrod’Olio” Fausto Borella si sposterà a Palazzo Ducale, dove avrà luogo la vera e propria mostra mercato extraLucca: esposizione di aziende d’olio e di aziende gastronomiche, con dimostrazioni di maestri della cucina, la scuola dell’olio e i verticali di vino (orario 11-19 e ingresso libero, tranne i laboratori a pagamento e su prenotazione). Nel cortile del Palazzo Ducale sorgerà una istallazione di 30x10 metri che riproduce l’Italia delle cultivar con un percorso didattico innovativo.
Parallelamente, nella loggia del gusto (loggia Ammannati), si terrà extraLucca Food: esibizione di venti grandi artigiani del gusto italiani, che presenteranno al pubblico le loro realizzazioni enogastronomiche da assaggiare sul posto o acquistare per portarsele a casa (11-19, ingresso libero).
A caratterizzare questa edizione della manifestazione interverranno anche cinque celebrità del buon mangiare. Leonardo di Carlo, celebre pasticcere e volto noto della tv, giudice de “Il più grande Pasticcere” di Rai2. Cristina Bowerman, talentuosa e istrionica cuoca che ha portato alla ribalta ben due ristoranti della capitale, tra cui Glass Hostaria. Terry Giacomello, pupillo di Ferran Adrià, che presenterà una cialda all’olio extravergine. Giorgio Barchiesi, idolo del grande pubblico per la trasmissione “Giorgione Orto & Cucina”, che mostrerà la sua cucina naturale. E Sara Farnetti, dottoressa e nutrizionista delle star della televisione, ci svelerà i segreti del mangiar sano a base di olio extra vergine di qualità. Li affiancheranno e presenteranno giornalisti, sportivi e persone dello spettacolo, tutti accomunati dall’amore per quella grande risorsa della tavola mediterranea che è l’olio d’oliva extravergine.

Redazione Floraviva

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agraria castellare

floraviva

Nel 2015 sono aumentate di 5 volte in quantità le importazioni italiane di olio d’oliva da Grecia e Tunisia e del 200% dal Marocco, a parziale compensazione del quasi dimezzamento dell’import dalla Spagna. Ma il totale è diminuito dell’8% in quantità, nonostante il balzo del +37% in valore, dovuto a un netto aumento del prezzo medio. In arrivo un’inversione di tendenza con ritorno alla normalità nel 2016: l’oliveto Italia produrrà più di 380 mila tonnellate (+70% sulla precedente campagna produttiva) e la produzione tunisina sarà più che dimezzata.

 

Ha destato preoccupazioni e proteste, nei giorni scorsi, la notizia del «contingente di 35 mila tonnellate a dazio zero di olio proveniente dalla Tunisia», come lo definisce Ismea in una nota del 29 gennaio, che potrebbe entrare quest’anno nel mercato comunitario dopo il via libera definitivo di Bruxelles (vedi “Altro schiaffo all’olio d’oliva..”). Ma in che contesto dell’import si inserisce questo provvedimento? Come stanno andando le importazioni di olio di oliva in Italia?
 
A dare una risposta è la stessa nota di venerdì scorso di Ismea, in cui si afferma, facendo riferimento ad elaborazioni Ismea di dati Istat relativi ai primi 10 mesi del 2015, che «è cresciuto nel 2015 il ruolo di Grecia e Tunisia tra Paesi fornitori di olio di oliva dell’Italia, con un quantitativo importato di cinque volte superiore rispetto al 2014». «Alla base di questa dinamica - spiega l’Ismea - il dimezzamento degli acquisti dalla Spagna, scesi a 260 mila tonnellate (rispetto alle 466 nel periodo gennaio – ottobre 2014), a causa di una scarsa disponibilità della campagna 2014-2015».
 
«Nonostante l’incremento a tripla cifra degli arrivi dagli altri partner commerciali del Mediterraneo, oltre a Grecia e Tunisia anche i conferimenti dal Marocco sono impennati del 200%, l’import italiano nel periodo in esame – si legge ancora nella nota di Ismea - si è attestato a 484 mila tonnellate, l’8% in meno sui primi 10 mesi del 2014. Le importazioni in valore al contrario hanno registrato un balzo in avanti del 37% di riflesso all’aumento medio dei listini, che hanno risentito inevitabilmente del deficit di prodotto immesso nei circuiti commerciali internazionali».
 
«Un andamento - sottolinea l’Ismea - destinato progressivamente ad attenuarsi nel 2015 e probabilmente ad invertirsi nel corso del 2016, considerata l’abbondante produzione di quest’anno dei primi due player mondiali, Italia e Spagna, che dovrebbe a breve rispristinare una situazione di normalità negli scambi. In base alle ultime ricognizioni dell’Istituto effettuate a gennaio attraverso la sua rete di rilevazione e i dati delle dichiarazioni dei frantoi, si evince infatti, un forte incremento produttivo per l’Oliveto Italia che dalle 222 mila tonnellate della scorsa campagna potrebbe arrivare quest’anno a una produzione superiore a 380 mila (+70%)». «Per chiudere, da considerare anche - aggiunge l’Ismea - che la produzione olivicola tunisina, in base alle ultime stime Coi, potrebbe risultare più che dimezzata nel 2016 rispetto alle 340 mila tonnellate registrate nella campagna precedente».
 
Redazione Floraviva

olio di oliva made in italy

Il coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari italiane commenta duramente il via libera di Bruxelles all’ingresso di 70 mila tonnellate sul mercato europeo: la pace nel mediterraneo non si costruisce sulle spalle delle nostri olivicoltori, che hanno fatto della qualità una bandiera che nessuno riconosce sui mercati.

Il via libera dell’Unione Europea all’importazione agevolata di 70 mila tonnellate di olio d’oliva provenienti dalla Tunisia per i prossimi due anni, desta preoccupazione per il futuro di un settore già in forte difficoltà. Così il coordinamento Agrinsieme commenta l’approvazione della Relazione della commissione INTA del Parlamento Europeo che autorizza un accesso temporaneo supplementare di olio d'oliva tunisino nel mercato Ue.
“Pur condividendo l’obiettivo di solidarietà dell’Europa nei confronti di Paesi terzi in difficoltà socio-economiche tramite azioni commerciali di privilegio, non va dimenticato che non si possono sempre penalizzare l’agricoltura - evidenzia Agrinsieme - e, in particolare, le produzioni mediterranee. Tra l’altro, la continua apertura delle frontiere della Ue e le concessioni non stanno riguardando solamente l’olio di oliva.”
Agrinsieme si rammarica del fatto che non è stato approvato nemmeno l’emendamento della commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento europeo dell’11 gennaio scorso, che tentava di attenuare l’impatto negativo delle concessioni dalla Tunisia per il comparto oleicolo.
È opportuno, che decisioni così strategiche siano adottate solo in seguito a valutazioni oggettive dell’impatto economico che generano sugli operatori europei.
L’ultima speranza per introdurre modifiche è riposta nel voto dell’Aula di Strasburgo, che dovrà adottare il testo definitivo entro la fine dell’inverno.
“Se si continuano a considerare come “merce di scambio” i prodotti dell’agricoltura europea e mediterranea - conclude Agrinsieme - si rischiano di vanificare anche la nuove opportunità derivanti dai processi di liberalizzazione commerciale che l’Europa sta portando avanti nell’ultimo periodo”.

Redazione Floraviva

dino scanavino

Il coordinatore nazionale Dino Scanavino: prendiamo atto dell’incontro tra il ministro delle Politiche agricole Martina e il procuratore di Lecce Motta, ma adesso bisogna passare dalle parole ai fatti e trovare subito una nuova strada per fermare il batterio degli ulivi e scongiurare sanzioni da parte dell’Europa. Resta da risolvere anche la questione dell’export di materiale florovivaistico.

Bisogna superare l’impasse sull’emergenza Xylella, tanto più che rimane solo poco più di un mese per rispondere alla lettera di messa in mora inviata dall’Ue all’Italia. Preso atto del blocco del piano Silletti disposto dalla magistratura di Lecce, che prevedeva l’eradicazione degli ulivi considerati infetti, ora è necessario trovare subito una nuova via per arginare il batterio ed evitare, contestualmente, sanzioni da parte dell’Europa. Lo afferma il coordinatore nazionale di Agrinsieme, Dino Scanavino.
Ieri c’è stato a Roma l’incontro tra il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina e il pool della Procura leccese guidato dal pm Cataldo Motta, da cui è emersa la volontà di collaborare prevedendo interventi “di concerto” sulla Xylella -ricorda Scanavino-. Adesso però bisogna passare al più presto dalle parole ai fatti, sia sotto il profilo della ricerca scientifica che delle azioni da intraprendere nei territori colpiti delle province di Lecce e di Brindisi, a tutela degli agricoltori danneggiati ma anche a difesa del paesaggio salentino.
Inoltre -osserva il responsabile del coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari- resta da risolvere in tempi stretti anche la questione dell’export di materiale vegetativo florovivaistico. E’ infatti opportuno, con particolare riferimento alle barbatelle, procedere con gli approfondimenti scientifici per tornare ad autorizzare la loro commercializzazione a prescindere dall’utilizzo di trattamenti di termoterapia prima della vendita.

Redazione Floraviva