Filiera olivo-olio
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Dopo "degusta olio", l'app intuitiva che insegna ad assaggiare l'olio, nasce a Pescia -IOlive-.
L'applicazione (app) che funziona su tutti i dispositivi digitali è stata realizzata dalla Spo (Società Pesciatina di Orticoltura) di Pescia che produce una trentina di varietà di piante d'olivo. Si legge infatti direttamente nell'app store di ITunes che l'applicazione serve a ricordare la degustazione di un olio anche dopo mesi dall'evento, archiviare le schede generate degli oli extra-vergini, fornire professionisti e appassionati di uno strumento semplice e divulgare le caratteristiche per le quali si riconoscono difetti degli oli commerciali.
Un modo, quello digitale, che con le app "degusta olio", -IOlive- tenta di migliorare la cultura organolettica dell'utente nei confronti dell'olio, per far si che questo possa fare scelte più consapevoli e salutisticamente giuste. Su queste pagine a febbraio (leggi articolo) indicammo proprio di ripartire dall'olio per promuovere le piante toscane, non possiamo quindi che plaudire a queste iniziative, anche se dobbiamo ricordare che il pre-requisito perchè il tutto funzioni è un mix tra: semplicità, immediatezza, trasparenza e condivisione delle informazioni. L'app di Pietro Barachini titolare della SPO di Pescia è stata insignita in questi giorni del premio "Oscar Green" di Coldiretti.
Redazione Floraviva
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Sono 7 mila i vivaisti italiani che subiscono gli effetti di informazioni poco corrette in merito alla Xylella, notizie che hanno generato finora blocchi commerciali ingiustificati e gravi conseguenze economiche al comparto. Come risulta dalla relazione inviata dal Mipaaf alla Commissione Ue, le 33.600 ispezioni effettuate su tutto il territorio nazionale confermano che il batterio della Xylella fastidiosa non è presente in Italia, ad eccezione della provincia di Lecce e di alcune zone della provincia di Brindisi. Le sospensioni dei contratti commerciali tra operatori vivaisti italiani e operatori di Paesi terzi ma anche europei, quindi, non hanno motivo di esistere. E’ quanto afferma Agrinsieme in una nota.
“Siamo i primi a voler tutelare la produzione agricola dalla diffusione della Xylella sul territorio nazionale, europeo ed internazionale -spiega Dino Scanavino in rappresentanza del coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative del settore agroalimentare-. La trasmissione della malattia al di fuori dei territori colpiti della regione Puglia sarebbe dannosa e controproducente prima di tutto per noi. Per questo chiediamo controlli e analisi puntuali sulle nostre produzioni, per dimostrare che tutto ciò che vendiamo è completamente esente da Xylella”. Intanto “è importante che la relazione del Ministero delle politiche agricole inviata alla Commissione europea sia diffusa e resa nota anche agli altri Stati -aggiunge Scanavino- in modo da rendere chiaro agli operatori esteri l’integrità delle nostre produzioni ed evitare il prolungarsi dei blocchi al materiale vegetale italiano”.
Nel frattempo continua l’impegno da parte dei produttori nell’attuare tutte le azioni necessarie per contrastare l’emergenza. 62 mila ettari di terreno sono stati lavorati con l’obiettivo principale di ridurre la popolazione dell’insetto vettore del batterio. “Tuttavia, non dobbiamo abbassare la guardia -continua Scanavino- in ambito nazionale, auspichiamo fortemente che venga data completa attuazione alle previsioni della decisione comunitaria, e che con autorevolezza vengano applicate le disposizioni contenute nel decreto nazionale e nel Piano Silletti”.
Infine le risorse stanziate nel Dl Agricoltura e pari a 11 milioni di euro -sottolinea Agrinsieme- devono essere rese disponibili nell’immediato per facilitare gli interventi necessari e sostenere le perdite di reddito di olivicoltori e vivaisti.
Redazione Floraviva
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Dall’alba sono in corso a Oria (Brindisi) le operazioni per l’abbattimento di 45 ulivi nell’ambito dell’applicazione delle misure contro la Xylella fastidiosa. Per garantire l'ordine pubblico e sbarrare gli accessi sul posto sono intervenuti carabinieri, poliziotti e forestali. Questo è il secondo intervento nella solita zona.
Ieri è stata diffusa la valutazione degli effetti della xylella in Italia, da parte del ministero per le Politiche agricole: non ci sono problemi, eccettuate le province di Brindisi e Lecce.
Redazione Floraviva
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L’incertezza sui nuovi raccolti sta alimentando il nervosismo sui mercati internazionali dei frumenti, generando ulteriori tensioni sui prezzi. Lo rileva l’Ismea nell’Overview sui mercati agroalimentari di questa settimana, segnalando che, anche in Italia, la conferma di rese inferiori all’anno scorso in diverse aree del Centro-Sud, a fronte di una buona qualità dei raccolti, ha impresso un’ulteriore spinta al rialzo ai listini del grano duro, ormai posizionati, per le migliori qualità, ben oltre i 300 euro/tonnellata.
Per il frumento tenero le prime quotazioni sulle piazze di Milano e Bologna sono inferiori a quelle di esordio della scorsa campagna, anche se le previsioni sono orientate a una rapida risalita dei prezzi soprattutto per i timori di danni da siccità ai raccolti francesi, ma anche canadesi e australiani.
Per i cereali foraggeri i listini mostrano un andamento migliore e in netta controtendenza rispetto alle scorse settimane. Mais e orzo, in particolare, potranno beneficiare di ulteriori recuperi sulla scia dei rincari attesi nel comparto dei frumenti.
Risultano ormai quasi esaurite le disponibilità di risoni, in un mercato con prezzi comunque stazionari. Sulle semine 2015 l’indagine dell’Ente nazionale risi rivela, nel dato preliminare, una crescita annua del 3% degli investimenti in Italia, corrispondente a un aumento di circa 7.000 ettari.
Per gli oli di oliva Ismea prevede, in ambito nazionale, una ulteriore flessione per gli extravergini, mentre lampanti e raffinati potrebbero registrare questa settimana un andamento ancora sostenuto, grazie a una discreta vivacità degli scambi. Buone le condizioni generali degli oliveti in assenza di particolari problemi sul piano fitosanitario. Riguardo ai vini, lo stato dei vigneti in Italia, a circa un mese dall’inizio delle operazioni vendemmiali, risulta soddisfacente. Tali riscontri sembrano confermare le attese di una buona produzione, in crescita rispetto ai bassi livelli della scorsa campagna, in un mercato che resta però caratterizzato da una forte stagnazione degli scambi e da un prevedibile proseguimento di tale situazione.
Sui mercati ortofrutticoli la maggiore affluenza di merce imputabile al brusco rialzo delle temperature, nel comparto delle pesche e nettarine, ha avuto qualche ripercussione sui prezzi, seppure a fronte di un agevole collocamento, grazie a una buona richiesta al consumo. Non si prevedono variazioni significative neanche nei prossimi giorni, mentre in una proiezione di 2-3 settimane le quotazioni potrebbero anche leggermente aumentare in conseguenza di una minore pressione del prodotto spagnolo.
In forte anticipo i raccolti di pere estive nel Catanese e nel comprensorio di Modena, con prezzi più elevati rispetto ai valori iniziali della scorsa annata ad eccezione delle provenienze campane, penalizzate da un’offerta piuttosto elevata a causa del grande caldo. Per l’uva da tavola gli alti prezzi delle uve Vittoria nel Catanese hanno scoraggiato gli acquisti. Si prevede a breve un ritocco al ribasso della quotazioni, anche in considerazione dell’imminente debutto delle produzioni pugliesi e metapontine.
Per gli ortaggi le contrattazioni dovrebbero proseguire in un contesto di sostanziale equilibrio e sulla base di valori stazionari, con qualche possibile ulteriore e fisiologica flessione dei prezzi solo per peperoni e pomodori.
Sui mercati zootecnici non si intravedono miglioramenti nel comparto bovino con pochi scambi tra allevatori e macellatori e consumi ancora con il freno tirato. Le quotazioni dei vitelli da ristallo francesi, ai massimi da cinque anni, dovrebbero registrare, già questa settimana, una correzione al ribasso, in previsione di una maggiore disponibilità di capi pronti per l’ingrasso.
Aumenti solo marginali per i capi suini, sia da macello che d’allevamento per le taglie più elevate, con un probabile proseguimento di tale tendenza anche in previsione di una lenta ma graduale ripresa dei tagli freschi, prosciutti e lombi in particolare.
Sul mercato dei lattiero-caseari è calma piatta in Italia, in particolare per i formaggi tipici, in un contesto di forte incertezza in merito agli sviluppi del settore. A livello internazionale, i prezzi delle commodity casearie, soprattutto del latte in polvere, mantengono un trend negativo per le forti pressioni alla vendita da parte dei paesi esportatori. Le prime indicazioni del dopo-quote rivelano, a livello comunitario, un aumento delle consegne di latte ad aprile 2015 in alcuni dei principali paesi produttori: +11% in Irlanda rispetto ad aprile 2014, +1,5% in Regno Unito e +4,2% in Polonia; in flessione al contrario le produzioni di latte sia in Germania che in Francia.
Redazione Floraviva
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Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è stato approvato dal Senato della Repubblica in via definitiva la legge di conversione del decreto legge per il rilancio dei settori agricoli in crisi, per il sostegno delle imprese agricole colpite da eventi di carattere eccezionale e per la razionalizzazione delle strutture ministeriali.
Il provvedimento interviene in particolare a favore delle filiere del latte e dell’olio, e contiene misure per l’accesso al fondo di solidarietà nazionale per le imprese agricole che hanno subito danni a causa delle piogge alluvionali nel corso dell’anno 2014 e fino all’entrata in vigore della legge di conversione e delle infezioni di organismi nocivi ai vegetali, come la Xylella fastidiosa, nel corso degli anni 2013, 2014 e 2015.
“Mettiamo un altro tassello importante – ha commentato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina - per il rilancio dell’agricoltura italiana. Siamo intervenuti su settori chiave come quelli del latte e dell’olio, con azioni che mirano alla tutela del reddito dei produttori. Ringrazio i parlamentari, in particolare quelli delle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato, per il grande lavoro fatto in queste settimane, ad esempio sul sostegno per le imprese agricole colpite da calamità naturali e da infezioni di tipo fitosanitario come la Xylella. Il 2015 è iniziato con segnali positivi: 42 mila nuovi occupati in un anno, una crescita delle esportazioni agroalimentari che hanno toccato quota 11,9 miliardi di euro. Governo e Parlamento sono in campo al fianco delle imprese per sostenere lo sviluppo e l’occupazione”.
“Questo decreto – ha dichiarato il Vice Ministro Andrea Olivero - contiene risposte puntuali a settori in crisi e insieme passaggi coraggiosi per la riorganizzazione delle filiere e degli enti controllati dal Ministero. Questo intervento segnala l'impegno forte del Governo, la sua capacità di ascoltare le opposizioni e di fare una sintesi, ringrazio tutte le forze parlamentari per il fattivo contributo a questo importante risultato.”
LATTE: INTERVENTI URGENTI PER GESTIONE DELLA FINE DELLE QUOTE
1) Attuazione della rateizzazione in 3 anni senza interessi per le multe dell’ultima campagna
La norma prevede l’attuazione della disposizione comunitaria per il pagamento delle multe per l’ultima campagna lattiera in 3 anni e senza interessi. Il pagamento è ammesso anche con una fideiussione assicurativa, non solo bancaria. Gli allevatori interessati potranno presentare domanda all’AGEA entro il 31 agosto 2015.
2) Compensazione quote ultima campagna
Per non gravare ulteriormente sugli allevatori, con la norma si amplia la possibilità di compensazione tra produttori, nell'ambito della quota nazionale, per l’ultima campagna consentendo a chi ha superato le quote (con tre fasce percentuali ulteriori di superamento della produzione: 12-30%, 30-50%, oltre il 50%) di compensare fino al 6%, cosa che prima non era prevista e che vedeva scattare la sanzione sull’intera percentuale di splafonamento oltre il 6%.
3) Contratti di vendita scritti e con durata minima di un anno
Con il provvedimento viene ribadita la necessità del contratto scritto come previsto dall’art. 62 del decreto-legge n. 1 del 2012, e si introducono delle novità rilevanti:
- la durata minima dei contratti è fissata a 12 mesi;
- il contratto deve espressamente contenere il prezzo da pagare alla consegna che può essere fisso o legato a fattori determinati, come indicatori di mercato, volume consegnato e qualità o composizione del latte crudo;
4) Creazione dell’Interprofessione del latte per organizzare la filiera
Per rafforzare la filiera si definisce:
- la creazione di un unico organo interprofessionale, che potrà prendere decisioni valide “erga omnes”, a determinate condizioni, come accade in altri Paesi europei come la Francia;
- che per favorire l’aggregazione l’organizzazione interprofessionale deve arrivare al 25% per cento di rappresentatività degli operatori;
- che nella predisposizione di contratti-tipo per la cessione del latte si debba rispettare quanto previsto dall’articolo 62 del decreto legge n.1 del 2012 e dalle sue disposizioni attuative;
- Per riconoscere le organizzazioni interprofessionali è prevista un’intesa tra Mipaaf e Conferenza Stato Regione;
- che l’Interprofessione ha un campo d’azione che comprende le regole di produzione, la commercializzazione, la promozione, i contratti tipo, la tutela ambientale e la ricerca.
5) Rafforzamento del contrasto alle pratiche sleali di mercato con Antitrust
Viene rafforzato il livello di tutela degli allevatori e dei produttori di latte, attraverso una riforma dell’art. 62 che prevede:
- monitoraggio dei costi medi di produzione del latte crudo da parte di Ismea, secondo le metodologie stabilite dal Ministero delle politiche agricole. I dati verranno elaborati mensilmente e costituiranno un benchmark ai fini delle segnalazioni all’Antitrust;
- Sono previste sanzioni fino al 10% del valore dei contratti in caso di violazione dei contratti-tipo estesi erga omnes;
- l’Ispettorato repressione frodi del Mipaaf (ICQRF) potrà segnalare all’Antitrust le possibili violazioni.
OLIO: VIA AL PIANO NAZIONALE PER AUMENTO DELLA PRODUZIONE DEL 25%
1) Stanziati 32 milioni di euro per il triennio 2015-2017
Per contrastare la crisi del settore olivicolo e oleario il Governo dà il via libera al Piano olivicolo nazionale con un fondo da 32 milioni di euro nel triennio 2015-2017. Tra le finalità del Fondo vengono inserite la certificazione e la lotta alla contraffazione. Questo intervento fa parte di una più ampia azione operativa che prevede un coordinamento con le Regioni per far leva sui fondi europei dei Psr e rafforzare ulteriormente l’operazione a favore dei produttori.
2) Obiettivo 650 mila tonnellate di olio d’oliva prodotto in Italia
In particolare gli interventi puntano al recupero del potenziale produttivo e competitivo con aumento del 25% delle quantità prodotte a livello nazionale nei prossimi 5 anni, arrivando a quota 650 mila tonnellate. Gli interventi si concentreranno sulla struttura della singola azienda per elevare la capacità quantitativa di produzione, come indicato prioritariamente dal piano per l’olio presentato dal Mipaaf alla filiera nei mesi scorsi.
XYLELLA: DEROGA PER ATTIVAZIONE FONDO SOLIDARIETÀ NAZIONALE PER LA PRIMA VOLTA SU EMERGENZA FITOSANITARIA
Per andare incontro alle necessità degli agricoltori e dei vivaisti danneggiati dalla diffusione del batterio Xylella fastidiosa in Puglia, viene stabilita la deroga per l’attivazione del Fondo di solidarietà nazionale, che segue la dichiarazione di calamità. Viene aumentata la dotazione complessiva del Fondo per le imprese colpite da eventi alluvionali, nonché infezioni di organismi nocivi ai vegetali, con priorità per i danni legati alla diffusione della Xylella fastidiosa, del cinipide del castagno e della flavescenza dorata negli anni 2013, 2014 e 2015: oltre agli 11 milioni previsti per la Xylella, vengono stanziati ulteriori 10 milioni di euro per il 2016 per gli altri interventi. Si arriva così a 21 milioni di euro di dotazione. È la prima volta che questa norma si applica a emergenze fitosanitarie provocate da infezioni degli organismi nocivi, prevista solo per eventi atmosferici. La procedura prevede che la Regione interessata possa fare richiesta di stato di calamità entro 60 giorni a partire dall’adozione delle misure di contenimento o di eradicazione da parte delle competenti autorità nazionali ed europee.
PIOGGE ALLUVIONALI 2014 E 2015: PROROGA DEI TERMINI PER AIUTI
Nei territori colpiti dalle avversità atmosferiche di eccezionale intensità negli anni 2014 e 2015, le imprese agricole danneggiate dalle piogge alluvionali che non hanno sottoscritto polizze assicurative agevolate a copertura dei rischi possono accedere agli interventi per favorire la ripresa dell’attività economica e produttiva. Tutte le Regioni interessate, come ad esempio Toscana, Puglia e Liguria, in deroga ai termini stabiliti dal decreto legislativo 102/2004, possono deliberare la proposta di declaratoria di eccezionalità degli eventi atmosferici, entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del decreto.
L’accesso al Fondo viene esteso anche alle avversità atmosferiche caratterizzate da vento forte e ai danni alle scorte di materie prime causati da eventi eccezionali nell’ultimo triennio.
SOPPRESSIONE EX AGENSUD
Per razionalizzare e garantire la realizzazione delle strutture irrigue, in particolare nelle regioni del sud Italia colpite da eventi alluvionali, la gestione commissariale ex AgenSud è soppressa e le relative funzioni sono trasferite ai competenti dipartimenti e direzioni del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
OLTRE 2 MILIONI DI EURO PER IL FONDO SOLIDARIETA’ PER LA PESCA
- Viene finanziato il Fondo di Solidarietà nazionale Pesca con 2,25 milioni di euro per sostenere le imprese del settore colpite da avversità atmosferiche eccezionali dal 2012 all’entrata in vigore della legge di conversione.
- RIFORMA SIAN – L’Agea provvede alla gestione e allo sviluppo del SIAN direttamente o con affidamento a terzi mediante l'espletamento di una procedura ad evidenza pubblica, salvaguardando i livelli occupazionali esistenti di SIN.
COMMISSIONI UNICHE NAZIONALI PER LE FILIERE AGROALIMENTARI
- È prevista, infine, l’istituzione delle Commissioni uniche nazionali (CUN) per le filiere maggiormente rappresentative del sistema agricolo e alimentare, al fine di garantire la trasparenza nelle relazioni contrattuali tra gli operatori di mercato e nella formazione dei prezzi.
Redazione Floraviva