Lo riferisceIsmeacheevidenzia un buonostatodegliimpiantiolivicolinazionali e ottimeaspettativesullaresa e qualità del prodotto finale. Stimataunaproduzionedi 350 milatonnellate a frontedi 222 mila del 2014. In particolare, secondoIsmea, non cisono poi particolariproblemifitosanitari.
Archiviataunadellepeggioriannatedellastoria per l’olivicolturaitaliana, quella del 2015/16 sipreannunciaunacampagnadecisamentemigliore. Lo rileval’Ismeasulla base diunaprimissimaricognizionedacuisi evince un forte incrementoproduttivo per l’Oliveto Italia rispettoaibassilivelli del 2014.
Dalle 222 milatonnellatedellascorsacampagna (preconsuntivoIsmeasudatiAgea) sidovrebbearrivarequest’anno a unaproduzionesuperiore a 350 mila. Si avrebbecosì un recuperodi quasi il 60%, chemanterrebbecomunque la produzione sotto i livelli del 2013, quandosieranoottenute 460 milatonnellatediolidioliva.
In generale, non sisegnalanoproblemifitosanitari, dopo i pesantiattacchidimoscaoleariadellascorsaannata. Unacondizione, dunque, ottimale - rileval’Ismea - sia in relazioneallerese in olio siaallaqualità del prodotto finale.
Senzadubbio - prosegue la nota - il forte caldodiluglio e la prolungataassenzadiprecipitazionihannoostacolatoilnormalesviluppovegetativodeglioliveti, impedendone la pienacaricaproduttiva.
L’evoluzionepiùrecente, ancheda un puntodi vista climatico, non stacreandoproblemineiprincipalicentridiproduzionenazionale, nésiregistranotimoridapartedegliolivicoltori in merito a dannidaagentipatogeni, nonostante le pioggeautunnali.
Con il procedere delle operazioni di raccolta, dicuisi registra l’avvio proprio in questi giorni, si avrà un quadro più puntuale della situazione che permetterà di affinare le stime diproduzione e di valutare i risultati anche nelle dimensioni regionali.