Filiera olivo-olio

sostegno olio

Cia Pistoia sceglie Pescia, quale area italiana leader per la produzione di piante d'olivo, per attivare la campagna di sostegno che è stata aperta da un incontro con illustrazione di materiale informativo su come compilare le etichette e le nuove sanzioni, e continuerà con un vademecum per i produttori. In Italia si prevede -30% di produzione d’olio d’oliva sul 2015-16 contro un calo inferiore al 10% in Europa. Sandro Orlandini: «tante difficoltà, ma per l’olio extravergine, soprattutto certificato, c’è un mercato da intercettare». La vicepresidente della strada dell’olio della Valdinievole: «puntiamo sul biologico e non vendiamolo a meno di 15 euro!». Agrinsieme chiede due semplificazioni nelle registrazioni telematiche sul Sian.

Cia Pistoia scende in campo a sostegno degli olivicoltori del proprio territorio, messi in difficoltà da cali produttivi dovuti alla mosca olearia, prezzi bassi di prodotti concorrenti, spesso esteri e di qualità inferiore non percepita dai consumatori, e soprattutto da asfissianti regole burocratiche, fra obblighi di registrazioni telematiche ad ogni tappa lungo la filiera e vincoli sulle etichette. Tanto più che, a causa anche delle frequenti truffe che si verificano sull’olio di oliva, è assai cresciuto il livello delle sanzioni.
ioliveCon la riunione di ieri a Pescia del Gruppo di interesse economico (Gie) olivicolo provinciale della Confederazione italiana agricoltori è stata avviata un’iniziativa informativa e di supporto agli olivicoltori che sfocerà, a richiesta di alcuni dei produttori intervenuti, nella redazione da parte dell’agronoma Daniela Di Bonaventura, consulente in materia olivicola di Cia contattabile nella sede di Borgo a Buggiano i lunedì e mercoledì dopo le 10,30, di un vademecum per spiegare passo passo tutte le cose che devono fare i produttori di olive che non intendono limitarsi alla consegna delle olive ai frantoi, ma vogliono invece vendere olio.
, perché nel Gie di ieri il presidente di Cia Pistoia Sandro Orlandini e la vicepresidente della Strada dell’Olio borghi e castelli della Valdinievole Cinzia Cipriani hanno parlato di dati e prospettive, di mosca olearia, del nuovo piano olivicolo nazionale, che mira a contrastare l’abbandono degli oliveti puntando a un recupero del 25% del potenziale produttivo in 7/10 anni e ha una dotazione di 32 milioni di euro in tre anni, e si è fatto cenno alle politiche dei prezzi e le scelte strategiche da compiere, considerando anche che, nonostante la fama internazionale dell’olio d’oliva toscano, le nostre quantità sono basse: nel 2015, con una produzione di 19.202 tonnellate, secondo Ismea, la Toscana era la sesta regione italiana, superata nell’ordine da Puglia, Calabria, Sicilia, Lazio e Campania. Ma la testa degli olivicoltori è in questo momento soprattutto sulle procedure legate alle registrazioni telematiche obbligatorie del Sistema informativo agricolo nazionale (Sian), sia pure con molta attenzione anche ai consigli per contrastare la mosca olearia, soprattutto se si vuol fare produzione biologica.
Daniela di Bonaventura ha fornito e illustrato materiale informativo molto circostanziato su come si devono scrivere le etichette sulle bottiglie e i contenitori d’olio d’oliva, con istruzioni precise fra l’altro su come adempiere all’obbligo di indicare le caratteristiche nutrizionali dell’olio nel territorio pistoiese e sulle registrazioni telematiche dei lotti sul Sian, e una scheda sulle nuove sanzioni, che sono ben 11 in più in seguito al Decreto legislativo n. 103 del 2016 (“Decreto sanzioni olio d’oliva”) rispetto alla precedente normativa e che in generale sono molto più salate, con ad esempio la nuova sanzione da 2 mila a 12 mila euro per mancata indicazione d’origine geografica dell’olio d’oliva.
«Abbiamo tenuto l’incontro a Pescia – dichiara Sandro Orlandini – a sottolineare che questo territorio è ancora la piazza più importante d’Italia per il vivaismo olivicolo. In generale il settore olivicolo-oleicolo sta riscontrando molti problemi, a cominciare dalla mosca olearia per arrivare ai continui danneggiamenti di cervi e cinghiali che impediscono di mettere piante giovani, magari di nuove varietà nella ricerca dell’eccellenza qualitativa. Però non bisogna arrendersi, perché in realtà esiste un mercato, sia estero che italiano, almeno per l’olio certificato, tant’è che il Consorzio di Montalbano fa fatica a trovare l’olio con i requisiti necessari».
Il fatto che questo mercato possa essere di nicchia non spaventa Cinzia Cipriani, che, dopo aver ricordato il dato toscano nel 2015-16 rispetto al resto d’Italia (vedi sopra), ha sottolineato ieri alcuni dei dati produttivi internazionali del Consiglio oleicolo internazionale (Coi) illustrati nel Gie olivicolo nazionale di Cia ieri l’altro a Roma. Fra questi, il fatto che la produzione mondiale calerà del 7% nel 2016, passando da 3.152.000 tonnellate a 2.918.000 t, mentre quella europea di poco più del 9% passando da 2.315.500 a 2.098.500 t, con l’Italia che registrerà -30%, arrivando a sole 330.000 t, mentre la Spagna un -1% arrivando a 1.380.000 t. Cinzia Cipriani non è spaventata perché non crede nella competizione sui prezzi e le quantità come modello strategico per gli olivicoltori toscani. Alla luce di tanti fattori, fra cui la conformazione del territorio e gli alti livelli qualitativi reali e potenziali, consiglia piuttosto di puntare sull’olio extravergine certificato e in particolare su quello biologico. «Puntiamo sul biologico e non vendiamolo a meno di 15 euro!» è il suo appello agli olivicoltori della Valdinievole.
Agrinsieme, il coordinamento di Cia, Confagricoltura Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari, ha fatto due richieste di semplificazione al Ministero delle politiche agricole:
1) innalzare da 700 kg annuali a 2.500 kg il limite produttivo oltre il quale le registrazioni sul Sian da una “sola” volta al mese devono diventare una ogni 6 giorni;
2) l’esclusione della registrazione nella fase di commercializzazione dell’olio.
 

Redazione

martina

Il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, ha annunciato così, durante la Giornata nazionale dell'extravergine italiano tenutasi al Mandela Forum di Firenze, la battaglia alle contraffazioni e il rafforzamento delle informazioni in etichetta per il futuro dell'olio d'oliva made in Italy. 

Martina ha ricordato che, nel giro di due anni, in Italia sono stati effettuati 26mila controlli: il nostro paese non è allora solo leader nella produzione, ma anche nei controlli e nella tutela della qualità. Un altro aspetto centrale e connesso alla tutela è quello dell'etichettatura e delle corrette informazioni da fornire ai consumatori. É necessario per Martina che l'Italia si apra alla sperimentazione, come già fatto in passato, anticipando anche le scelte che la Commissione Ue prenderà in futuro.
L'Italia aveva già previsto l'origine in etichetta per l'olio, oggi si apre la possibilità di riportare un'altra informazione importante, ricorda Martina: la data di raccolta delle olive. Proseguire su questa strada significa raggiungere risultati importanti, come già accaduto nel settore lattiero caseario dove, grazie all'intesa con la Francia, dal 2017 si sperimenterà l'origine in etichetta.
Martina infine ribadisce che l'Italia è decisa a fare da apripista non solo sul fronte della tutela della qualità, ma anche su quello delle misure anticrisi, ad esempio nella tutela del reddito degli agricoltori dinanzi a specifiche crisi di mercato.
 
Redazione

bayer

Bayer ha infine acquisito Monsanto, dopo una serie di lunghe trattative. Il presidente nazionale Cia, Dino Scanavino: «Stiamo valutando l’impatto dell’accordo sulla nostra agricoltura». Il rischio è che si crei un monopolio di mercato delle sementi, della chimica e dei mezzi tecnici che servono ai produttori.

Dopo le trattative intercorse fra Bayer e Monsanto, il colosso tedesco del settore chimico e farmaceutico è riuscito ad acquisire il gruppo americano dell'agrochimica Monsanto. «Prendiamo atto della fusione, tra due colossi del settore, che sposterà sicuramente gli equilibri di mercato», così il presidente nazionale della Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino, sull’acquisizione.
«Stiamo procedendo con un’attenta e più compiuta analisi del reale impatto che tale operazione avrà sull’agricoltura italiana -continua il presidente della Cia-. Certamente monitoriamo con occhio vigile su quello che più ci interessa: ovvero che non sussistano, in questo accordo, elementi per la creazione di un vero e proprio monopolio di mercato delle sementi, della chimica e dei mezzi tecnici dei quali i produttori necessitano. Chiediamo, nello stesso tempo, strumenti di concentrazione del mondo agricolo e delle politiche europee che rispondano a questi fenomeni agroindustriali». 
«Guai a eventuali posizioni dominanti che noi considereremo gravi e lesive della concorrenza -avverte Scanavino-. Noi della Cia, da sempre, siamo favorevoli alla ricerca e al progresso che porta vantaggi agli imprenditori agricoli italiani. Tutelando contemporaneamente l’enorme patrimonio di biodiversità delle nostre produzioni. Facendo questo, siamo garanti anche verso i consumatori sulla qualità degli alimenti che arrivano sulle loro tavole».
 
Redazione

tappoantirabbocco

Al via campagna di sensibilizzazione Unaprol “Chi rabbocca t’imbroglia” che punta a far rispettare il divieto di servire oli extra vergine di oliva senza tappo antirabbocco negli esercizi pubblici. Si tratta di un diritto per i consumatori e di un dovere per gli esercenti pubblici, obbligati a rispettare questa norma.

Una legge dello Stato vieta categoricamente di servire oli extra vergini di oliva senza tappo antirabbocco e, a tal proposito, prevede severe sanzioni con la confisca del prodotto. «La bottiglia sporca di olio è la prova evidente – sostiene Unaprol - che la stessa è stata rabboccata e non si sa con quale olio che, spesso dai controlli effettuati, è risultato di categoria inferiore e neanche conservato nel migliore dei modi.  Siamo il Paese primo al mondo per l’alta qualità delle sue produzioni, per la tracciabilità del prodotto, per numero di cultivar a disposizione e per altrettanti profili organolettici che sono la vera ricchezza del nostro made in Italy olivicolo.» 
Per difendere il vero prodotto italiano, in questo caso, basta davvero poco, ovvero far rispettare le leggi che sono già in vigore e che non producono ulteriori costi per la collettività. Pretendere il tappo antirabbocco negli esercizi pubblici è un diritto per i consumatori e un dovere per gli esercenti pubblici che sono obbligati a rispettare questa norma sempre.
 
Redazione

xylella

Trovate contaminazioni in colture in cui finora non era stato riscontrato il contagio di Xylella fastidiosa. Dal primo agosto è dunque necessario il passaporto per Calitocome villosa, Cytisus scoparius, Eremophila maculata, Genista corsica, Helichrysum italicum, Lavandula x allardii (= Lavandula x heterophylla), Phillyrea latifolia.

boniniAumentano i passaporti richiesti alle piante per entrare nella libera circolazione dal primo agosto 2016. In piante del sud Italia, del sud-est della Francia e in Corsica sono state infatti rinvenute recentemente contaminazioni da Xylella fastidiosa, riscontro mai avvenuto finora.
Si aggiungono così all'elenco delle “vittime” di Xylella: Calitocome villosa, Cytisus scoparius, Eremophila maculata, Genista corsica, Helichrysum italicum, Lavandula x allardii (= Lavandula x heterophylla), Phillyrea latifolia
 
Redazione

olioscaffale

I soci del Consorzio italiano di garanzia dell'olio extravergine di oliva di qualità (Ceq) e quelli spagnoli di QvExtra! International hanno concluso un accordo per certificare la qualità dell'extravergine secondo un disciplinare unico, con tanto di controlli nella catena distributiva.

600x400-boninioliviSi è passati dalla competizione fra due mondi produttivi alla loro cooperazione grazie all'intesa fra i due consorzi. Le produzioni di extravergine dei consorziati saranno così certificate con un nuovo unico bollino. Il consorzio italiano Ceq, nato nel 2011, associa grandi marche quali Monini (con 1,5 litri di olio fruttato certificato), Nicola Pantaleo di Fasano (con 500mila litri certificati), l'azienda agricola Conte Spagnoletti Zeuli di Andria e altre ancora, di cui certifica la produzione con unico bollino che garantisce alti livelli di qualità, fra cui elevato contenuto di polifenoli e bassa acidità
QvExtra! International associa circa cinquanta consorziati vantando alcune grandi aziende dell'industria olearia spagnola con un disciplinare di prodotto molto simile a quello italiano. 
I controlli saranno effettuati non solo in fase di confezionamento dell'olio, ma anche nella distribuzione per verificare che siano rispettate certe condizioni imprescindibili per mantenere alta la qualità del prodotto. I due consorzi pensano infatti a controlli diretti sui banchi di vendita per accertarsi che sia rispettata la condizione di luce in esposizione o che, ad esempio,  un prodotto non rimanga sugli scaffali per più di un anno. 
 
Redazione