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- Scritto da Andrea Vitali
L’INPS fornisce le prime indicazioni operative. Quindi definitivamente introdotta la sospensione dei contributi previdenziali ed assistenziali per le imprese del settore florovivaistico con scadenza legale di adempimento e di versamento nell’arco temporale dal 30 aprile 2020 (data di entrata in vigore della legge n. 27/2020) al 15 luglio 2020 compreso. Nella sospensione sono ricompresi i versamenti relativi ai piani di rateazione concessi dall’Istituto, alle note di rettifica, nonché agli atti di recupero da accertamento amministrativo o di vigilanza le cui scadenze ricadano nel periodo dal 30 aprile 2020 al 15 luglio 2020.
Nel messaggio dell’ente vengono illustrate le modalità della compilazione del flusso Uniemens e le istruzioni per la sospensione dei contributi trimestrali inerenti al periodo retribuito del quarto trimestre in scadenza il 16 giugno 2020 che riguardano le Aziende del settore florovivaistico con impiegati: “per le imprese del settore florovivaistico interessate alla sospensione contributiva ai sensi dell’articolo 78, comma 2-quinquiesdecies, del decreto-legge n. 18/2020, e ss.mm.ii., introdotto dalla legge di conversione n. 27/2020, sarà attribuito a cura della Direzione generale il codice di autorizzazione “7S”, che assume il nuovo significato di “Azienda interessata alla sospensione dei contributi a causa dell’emergenza epidemiologica da COVID19. Art. 78, c. 2-quinquiesdecies del D.L. 18/2020”.
Per i periodi di paga di aprile 2020 e maggio 2020, ai fini della compilazione del flusso Uniemens, le aziende di cui si tratta inseriranno nell’elemento, il codice di nuova istituzione “N973”, che assume il nuovo significato di “Sospensione contributiva a causa dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Art. 78, c. 2-quinquiesdecies D.L. 18/2020”. Si rammenta che l’importo da indicare nel codice di sospensione deve fare riferimento solo ai contributi previdenziali ed assistenziali dovuti.” Mentre per le Aziende settore florovivaistico con operai gestione DMAG: Nel periodo di riferimento della sospensione ricadono i termini legali di scadenza del versamento della contribuzione corrente relativa ai periodi retributivi del quarto trimestre 2019 (scadenza ordinaria corrente 16 giugno 2020). I contribuenti che intendono avvalersi della sospensione in esame devono trasmettere la relativa istanza, disponibile nella sezione “DOMANDE TELEMATICHE/SOSPENSIONI” del Cassetto previdenziale. Alle posizioni contributive dei soggetti che si avvalgono della predetta sospensione sarà attribuito il codice autorizzazione “7S”, che assume il significato di “Azienda interessata alla sospensione dei contributi a causa dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. D.L. n. 18/2020, art. 78 comma 2-quinquiesdecies”.
I contributi trimestrali alla data odierna che verranno sospesi, dovranno essere versati entro il 31 luglio 2020. Per le aziende agricole e florovivaistiche che avessero sospeso i contributi trimestrali inerenti al 3 trimestre 2019 con scadenza 16.03.2020, si precisa che nella sezione domande Telematiche del Cassetto previdenziale è disponibile anche l’istanza per comunicare tale sospensione.
Redazione
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- Scritto da Andrea Vitali
Il Consorzio Produttori Florovivaisti Campani (CPFC) ringrazia il presidente della Campania De Luca «per aver tenuto in considerazione le nostre istanze» nello stanziamento di 10 milioni di euro per il florovivaismo. Il bando è aperto dal 20 maggio per 3 settimane. Il presidente del CPFC Malafronte ricorda che la rapida mappatura dei danni, con 400 schede giunte presto al Consorzio, è stata essenziale «per richiedere la calamità naturale» e che nel fondo emergenziale per le filiere agroalimentari da 450 mln previsto nel decreto Rilancio più del 50% sarà «per il nostro comparto».
«Da mercoledì 20 maggio e per le tre settimane successive sarà possibile inoltrare alla Regione Campania la domanda per accedere ai fondi per il settore del florovivaismo, previsti nell’ambito del Piano Socio Economico legato all’emergenza Covid-19».
A renderlo noto è il Consorzio Produttori Florovivaisti Campani (CPFC), che ricorda che il piano predisposto dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, include uno stanziamento di 10 milioni di euro per il florovivaismo e che le domande potranno essere presentate presso il proprio centro di assistenza agricola di riferimento.
«Vogliamo esprimere il nostro più vivo ringraziamento al presidente Vincenzo De Luca, alla sua giunta, al consigliere per l’agricoltura Regione Campania Nicola Caputo e alle associazioni di categoria per aver tenuto debitamente in considerazione le nostre istanze – ha dichiarato Vincenzo Malafronte, presidente del CPFC -. In questo momento di forte emergenza e criticità il settore florovivaistico ha dimostrato unità e solidarietà di intenti. Non è un caso che proprio grazie all’azione sinergica portata avanti dal Consorzio Produttori Florovivaisti Campani siamo riusciti ad arrivare all’apertura del bando in tempi relativamente celeri. L’azione di raccolta delle schede di valutazione dei danni, predisposta dalla nostra struttura tecnica, guidata dal nostro instancabile dottor Francesco Romano e dalla sua collaboratrice dottoressa Roberta Giordano, ha permesso agli uffici regionali di poter avere un quadro pressoché completo dello stato in cui versa il comparto nella nostra regione a seguito del blocco legato all’emergenza Coronavirus».
Una mappatura dei danni «che è stata fondamentale per richiedere la Calamità Naturale Regionale e Nazionale e per avviare la richiesta del Fondo Emergenziale per il Comparto Florovivaistico Nazionale, che per la prima volta si è dimostrato compatto» ha aggiunto Malafronte. Sono state oltre 400 le schede pervenute agli uffici del Consorzio. Una modalità di raccolta dati che è stata seguita anche da consorzi e organizzazioni delle altre regioni italiane: «quando siamo stati contattati dai colleghi di altre parti d’Italia non abbiamo avuto nessuna esitazione a mettere a disposizione la nostra struttura. Questo ci ha permesso anche di avviare una discussione unanime e compatta nei confronti del Governo Nazionale». «Non a caso nelle prossime settimane – ha concluso Vincenzo Malafronte - incontreremo in videoconferenza il Ministro Teresa Bellanova anche per discutere del Fondo Emergenziale a tutela delle Filiere in crisi previsto nel decreto rilancio approvato dal Consiglio dei Ministri con una dotazione di 450 milioni di euro dei quali più del 50% stanziata per il nostro comparto».
Redazione
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Assoverde ha scritto al presidente del consiglio Giuseppe Conte per chiedere che i livelli di detrazione del “bonus verde” (per interventi in giardini, spazi verdi privati ecc.) siano equiparati a quelli dell’“ecobonus” (per lavori di efficientamento energetico nelle case ecc.). Da Prato appello a Governo e Parlamento per applicare l’ecobonus a tutte le “nature based solutions” architettoniche del progetto “Urban Jungle”.
Le ipotesi circolate nei giorni scorsi di detrazioni anche fino al 110% per interventi di efficientamento energetico e tutela ambientale nell’ambito di opere di ristrutturazione immobiliare stanno facendo sperare gli operatori del verde. Il loro obiettivo è rendere il trattamento fiscale dei lavori inclusi nel “bonus verde”, quali interventi per giardini e spazi verdi privati, uguale a quello degli interventi soggetti a “ecobonus”, che hanno detrazioni più alte e che potrebbero essere aumentate nel “Decreto Rilancio” o “Decreto Maggio (già “Decreto Aprile”). Mossa logica, visto che gli interventi a verde e l’uso sapiente di piante nelle soluzioni architettoniche possono davvero consentire significativi efficientamenti energetici e riduzioni delle emissioni inquinanti climalteranti.
L.S.
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Liquidità esaurita, il Distretto vivaistico di Pistoia ha urgente bisogno di sostegno finanziario. In sostanza è quanto Francesco Mati, presidente del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia, annuncia con un appello alle istituzioni: «non c’è più tempo, le aziende hanno esaurito le risorse e presto dovranno licenziare». Negli ultimi 2 mesi, per l’emergenza Coronavirus, l’attività commerciale dei vivaisti si è bloccata: ferma al 10/20 per cento rispetto al 2019. Ma la burocrazia e le banche rallentano gli aiuti e siamo vicini a un effetto domino esiziale per questa eccellenza del made in Italy.
«Il tempo è scaduto. Se non ci sarà un rapido intervento di sostegno finanziario, le aziende incominceranno a licenziare e a chiudere i battenti. E potremo dire addio a una punta di diamante dell’agricoltura toscana e dell’intero comparto florovivaistico nazionale».A lanciare il grido d’allarme con appello alle istituzioni nazionali e locali è Francesco Mati, presidente del Distretto rurale vivaistico ornamentale di Pistoia, il principale polo di produttori di piante vive in Italia e ai vertici anche a livello europeo. Un distretto che conta, secondo i dati provinciali 2019 della Camera di commercio, 1450 aziende con 6 mila ettari di superfici coltivate per circa 6 mila addetti più indotto e che valeva l’anno scorso 733 milioni di euro di fatturato, di cui circa 500 milioni da export. Voce quest’ultima che «dal 2017 era in trend positivo – sottolinea Mati – con l’anno scorso una crescita delle esportazioni in valore di oltre il +7%».
Con lo tsunami dell’epidemia da Sars-cov-2 e del conseguente stato di emergenza in Italia e all’estero tutto è cambiato. «Negli ultimi 2 mesi – spiega Francesco Mati - l’attività commerciale delle aziende vivaistiche si è praticamente bloccata: in certi casi al 10%, in altri al 20% o al 30%, ma con alcune aziende scese addirittura a zero. E questo sostanziale blocco commerciale nel periodo cruciale dell’anno riguarda le piccole come le medie e le grandi aziende, è generalizzato». «Se a tale contesto di mancati incassi aggiungiamo che dai vivaisti del distretto arrivano continue lamentele per la burocrazia e le banche che rallentano gli aiuti, anche quelli che il Governo aveva promesso che sarebbero stati veloci, è facile capire in che situazione di crisi di liquidità ci troviamo».
Redazione
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Francesco Saverio Abate, capo Dipartimento Politiche competitive della qualità agroalimentare presso il Mipaaf: «il florovivaismo ha subito perdite enormi e necessita di misure straordinarie». La ministra dell’agricoltura Bellanova convocherà il tavolo della filiera florovivaistica a breve.
Un fondo d’indennizzo specifico per il florovivaismo italiano, che andrà a risarcire le aziende delle pesanti perdite economiche subite durante il lockdown. Con questo provvedimento, che sarà integrato nel prossimo Dpcm atteso a giorni, il Governo viene incontro alle richieste provenienti dal settore, che tra marzo e aprile è arrivato a registrare perdite di fatturato che vanno dal 30 al 50%.
Redazione