Floricoltura toscana: i criteri dei ristori ai produttori di fiori recisi
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La delibera 731 del 15 giugno della Regione Toscana a sostegno della floricoltura ha stabilito i criteri e le modalità di concessione delle sovvenzioni a ristoro dei produttori di fiori e fronde recisi danneggiati dall’emergenza Coronavirus. Come schematizzato nelle disposizioni dell’allegato A, si dovrebbe andare da ristori minimi di 3.000 € per cali di vendite nel marzo-aprile 2020 tra il -30% e il -40% rispetto al marzo-aprile 2019 alle aziende con fatturati tra 10 e 50 mila euro a ristori massimi di 20.000 € per cali superiori al 60% alle aziende con fatturati di oltre 200 mila euro.
«Per le aziende agricole del settore floricolo della Toscana viene prevista la corresponsione di una sovvenzione diretta quale ristoro per la forte riduzione delle vendite delle imprese legato all’emergenza COVID-19, che si è tradotta non solo in una forte riduzione dei ricavi ma anche in costi di smaltimento dei fiori non vendibili».
Così vengono definite nell’allegato A della delibera n. 731 del 15 giugno scorso della Giunta regionale della Toscana le finalità del sostegno per 2,43 milioni di euro che la Regione Toscana ha stanziato a favore della floricoltura regionale.
Come già riferito nei giorni scorsi da Floraviva, «il contributo viene erogato proporzionalmente alla percentuale di diminuzione del volume di affari subita riferita alla sola vendita dei prodotti floricoli fiori e fronde recisi, calcolata in base al confronto tra la sommatoria degli importi di fatture o altri documenti fiscali comprovanti le vendite del periodo marzo-aprile 2019 e quella del periodo marzo-aprile 2020» (vedi nostro articolo).
Ma per farsi un’idea più precisa sulla tipologia ed entità di questa «sovvenzione diretta alle imprese agricole che operano nella produzione floricola in serra e in pieno campo (codice ATECO 01.19.10 coltivazione di fiori in piena aria; 01.19.20 coltivazione di fiori in coltura protetta)», conviene riprendere il testo dell’allegato A.
Innanzi tutto in esso è stabilito che i soggetti beneficiari sono «gli imprenditori agricoli professionali (singoli od associati) e i coltivatori diretti (singoli od associati), iscritti all’INPS, in possesso dei seguenti requisiti: coltivano sul territorio regionale, non erano in difficoltà al 31 dicembre 2019, non hanno cessato l’attività al momento della presentazione della domanda, sono imprese che ricadono nella categoria «delle microimprese, le piccole e le medie imprese come definite dalla raccomandazione 2003/361/CE della Commissione del 6 maggio 2003».
Riguardo invece al calcolo dell’entità spettante, sulla base del confronto fra periodi marzo-aprile 2019 e 2020, viene riportato il seguente schema chiarificatore:
«Il contributo erogato – viene specificato sotto allo schema - non può comunque in nessun caso essere superiore al 50% del fatturato marzo-aprile 2019 e comunque non superiore alla perdita di fatturato subito». Inoltre, «a seguito della presentazione delle domande complessive, qualora le risorse risultino insufficienti, l’ammontare della sovvenzione potrà essere diminuito, secondo un principio di solidarietà, al fine di riconoscere una contribuzione a tutte le aziende floricole la cui domanda risulti ammissibile come segue:
- la sovvenzione sarà ridotta proporzionalmente all’entità delle risorse disponibili (es. se le risorse disponibili coprono il 90% delle richieste, la sovvenzione sarà erogata a tutti i beneficiari al 90%)».
Passando alle modalità di presentazione della domanda di aiuto, si specifica che le domande devono essere presentate «mediante procedura informatizzata impiegando la modulistica che sarà resa disponibile sulla piattaforma gestionale gestita da Artea» (www. artea.toscana.it).
Tra le autocertificazioni previste, vi sono anche quella su «i valori assoluti e la percentuale di diminuzione del fatturato subita, calcolata in base al confronto tra la sommatoria degli importi delle fatture attive di vendita o altri documenti fiscali comprovanti la vendita dei prodotti floricoli fiori e fronde recisi periodo Marzo-Aprile 2019 (volume di affari 2019) e la sommatoria delle analoghe fatture attive di vendita del periodo Marzo-Aprile 2020 (volume affari 2020); e l’autocertificazione del fatturato aziendale anno 2019 per i prodotti floricoli fiori e fronde recisi.
Riguardo infine alle modalità di erogazione del finanziamento, viene spiegato che Artea produrrà l’elenco dei beneficiari con relativo importo richiesto e provvederà ad erogare il contributo ai singoli beneficiari.
L.S.