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Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che la Banca europea degli investimenti ha approvato una linea di credito dedicata agli investimenti nelle imprese agricole italiane per un totale di 400 milioni di euro, che attiveranno prestiti a condizioni competitive per 800 milioni di euro.
La Bei, infatti, interviene attraverso finanziamenti alle banche, ma vincolati al sostegno di progetti di piccole e medie imprese del settore agricolo, forestale, della pesca e della produzione alimentare. Gli investimenti finanziati andranno ad esempio dai leasing per l’acquisto di macchinari agricoli, agli interventi per ampliamento delle infrastrutture e dei magazzini, al rinnovo delle linee di produzione fino allo sviluppo di nuovi prodotti.
“Abbiamo una grande occasione – ha commentato il Ministro Martina – per rilanciare gli investimenti e creare occupazione in agricoltura in Italia. Per la prima volta la Bei interviene con una linea di credito specificamente per questo settore e con una dotazione importante che può attivare finanziamenti per 800 milioni di euro. E’ il risultato del lavoro costruito in questi mesi dal Ministero delle politiche agricole con la Banca europea degli investimenti, il Ministero dell’Economia e la Cassa Depositi e Prestiti. Nei prossimi 18 mesi sarà più facile l’accesso al credito per le nostre imprese, che potranno così sostenere meglio i piani di sviluppo e accrescere la competitività del sistema. Allo stesso tempo stiamo lavorando a un'ulteriore linea di credito specifica per i giovani che integra i mutui a tasso zero per gli under 40, perché il ricambio generazionale nel settore è sempre più urgente. La decisione di queste ore della Bei – ha concluso il Ministro – è la conferma che l’agricoltura italiana è un campo nel quale si può e si deve investire”.
Redazione Floraviva
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- Scritto da Andrea Vitali
Il solo evocarne il nome genera paura: Leishmaniosi. Ogni proprietario di cane la teme ma, su questa malattia, esistono e resistono, ancora, luoghi comuni ed errori da sfatare.
La leishmaniosi è una malattia trasmessa da un parassita, appartenente alla famiglia dei protozoi, il Leishmania infantum. Questo “invisibile” killer viene trasmesso con la puntura di un pappatacio, insetto simile alla zanzara.
I sintomi possono essere cutanei, colpire gli organi interni o manifestarsi contemporaneamente in entrambe le forme.
La leishmaniosi è una malattia antropo-zoonosi cioè una patologia che colpisce umani e animali, ma è bene chiarire che non viene trasmessa direttamente da cane a cane o da cane a persona.
L’Italia, in particolar modo le zone costiere, è fra i paesi del Mediterraneo con il maggiore tasso di incidenza della Leishmaniosi. Negli ultimi anni, tuttavia, sono stati segnalati numerosi casi di contagio in aree “tradizionalmente” ritenute indenni. Oggi, infatti, esistono focolai accertati in Veneto, in Emilia Romagna, in Piemonte, in Lombardia.
Quali sono i sintomi della Leishmaniosi?
- Dermatite secca esfoliativa tipo forfora
- Perdita di peso in modo più o meno rapido
- Alopecia ovvero perdita di pelo intorno agli occhi, sulle zampe, sul dorso
- Lesioni alle orecchie con la manifestazione di vere e proprie ulcere
- Epistassi cioè la perdita di sangue dal naso dovuta a ulcere della mucosa nasale
- Onicogrifosi ovvero crescita accelerata delle unghie
- Dolori articolari
- Lesioni oculari
A livello viscerale, invece, si riscontrano danni renali. Con il progredire della malattia, questi danni, possono causare una disfunzione renale con una sintomatologia molto grave. Un cane risultato positivo al test può, tuttavia, vivere molto tempo prima di manifestare i sintomi.
Come si cura la Leishmaniosi?
I protocolli terapeutici sulla Leishmaniosi sono oggetto di continui studi, verifiche di efficacia, aggiornamenti. La terapia, oggi, risulta ancora lunga, stressante e dolorosa sia per l’animale colpito che per il proprietario, ma la bella notizia è che, oggi, le possibilità di sopravvivenza sono aumentate. I cani che reagiscono bene alla cura, infatti, possono continuare a vivere senza manifestare più i sintomi della malattia.
Come prevenire il contagio?
E' fondamentale proteggere i nostri amici a quattro zampe con collari repellenti e con farmaci per “uso spot-on”, fiale da applicare sulla cute. Inoltre è bene ricordare che il pappatacio vive tra l’erba e colpisce, soprattutto, la notte. Per questo motivo, nelle zone costiere, è meglio non lasciare il proprio cane in giardino durante la notte. La prevenzione può essere condotta, quindi, attraverso due tipi di intervento: il primo prevede l’adozione di misure di prevenzione contro la puntura dei pappataci; il secondo, invece, teso a ridurre la quantità di insetti, implica l’utilizzo di insetticidi e/o operazioni, regolari, di bonifica ambientale atte ad eliminare le condizioni favorevoli allo sviluppo delle larve.
I nostri cani sono parte della nostra vita, della nostra famiglia, per questo abbiamo il dovere di proteggerli, curarli e amarli… Non dimentichiamolo mai!
Redazione Floraviva
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- Scritto da Andrea Vitali
Il presidente della Regione, dopo la visita di stamani al Mercato dei fiori della Toscana, ha dichiarato che la floricoltura «è un comparto importante». Il sindaco di Pescia Giurlani lo ha ringraziato per il milione di euro messo a bilancio dalla Regione per i lavori all’edificio del mercato, necessari per il suo rilancio, e gli ha chiesto una politica regionale per il florovivaismo. L’amministratore unico di Mefit Baldaccini: abbiamo mostrato al presidente Rossi quanto gli operatori ci tengano a questa struttura e i suoi punti di forza.
«La floricoltura è un comparto importante per la Toscana. Dalla giornata esco con convinzioni rinnovate sulla necessità di un progetto di filiera nel settore per rilanciare il mercato della Valdinievole».
E’ la dichiarazione del presidente Enrico Rossi dopo la visita di stamani mattina presto il Mercato dei fiori della Toscana – città di Pescia (Mefit), nell’ambito della sua campagna elettorale. Una prima implicita risposta ad alcune, se non ancora a tutte, le istanze che vengono dal settore florovivaistico della Valdinievole e in particolare dagli operatori che fanno riferimento al mercato pesciatino.
«La visita del presidente Rossi è stata importante – ha detto il sindaco di Pescia Oreste Giurlani, presente con lui al Mefit – perché ha potuto vedere dal vivo come si svolge l’attività del mercato e si è potuto rendere conto di quante imprese si muovono al suo interno ogni mattina. Io spero infatti che la floricoltura e il florovivaismo siano riconosciuti come una delle priorità, o almeno uno dei temi, delle politiche regionali».
«Ho ringraziato il presidente Rossi – ha continuato Giurlani – per il milione di euro messo a bilancio nel 2015 dalla Regione per i lavori di adeguamento sulla struttura del nostro mercato dei fiori: c’è bisogno di investirci per rilanciarlo». Ma Giurlani è sembrato soddisfatto soprattutto per la conferma da parte del presidente Rossi della volontà di «destinare risorse alla floricoltura nel contesto dei pif (piani integrati di filiera, ndr)».
Sulla stessa linea d’onda Franco Baldaccini, amministratore unico dell’azienda speciale Mefit che gestisce il mercato. «Oggi il presidente Rossi – ha detto Baldaccini – ha potuto toccare con mano quale sia il livello di partecipazione degli operatoriri del settore florovivaistico nel mercato dei fiori di Pescia e quanto sia produttori che commercianti di fiori e piante ci tengano a questa struttura e al fatto che vengano compiuti i lavori di adeguamento necessari». «Tra le altre cose – ha proseguito Baldaccini – abbiamo segnalato a Enrico Rossi la contiguità fra il mercato e la stazione ferroviaria e il fatto che i nostri magazzini con celle frigo in certi periodi “caldi” per il settore, come nei giorni precedenti a determinate festività, sono pieni, per cui non possiamo esaudire le richieste di tutti coloro che li vorrebbero utilizzare. Mi è sembrato ben impressionato da questi aspetti». Infine, ha riferito Baldaccini, «il presidente Rossi mi è parso ben disposto verso iniziative ed eventi capaci di legare moda e fiori, sul modello di quelli che abbiamo realizzato nel 2014, per rilanciare il mercato e non ha escluso che la Regione Toscana possa essere in futuro la protagonista di una manifestazione al mercato».
Redazione Floraviva
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- Scritto da Andrea Vitali
I vertici di Mefit replicano a domande e critiche di questi giorni chiarendo il loro operato: «Abbiamo sempre agito alla luce del sole e nel rispetto degli indirizzi delle maggioranze comunali».
L’amministratore unico e il direttore dell’azienda speciale Mercato dei fiori della Toscana – Città di Pescia hanno invitato a riprendere il servizio i cinque ex dipendenti Comicent il giorno stesso dell’ordinanza di reintegro e risarcimento: il 24 aprile. Uno dei lavoratori è già rientrato. Il bilancio 2014 è stato regolarmente adottato il 15 aprile e trasmesso il 20 al sindaco Giurlani.
Il direttore Salvadorini replica a Flai Cgil: se errore c’è stato, è stato compiuto in accordo con gli indirizzi della giunta di allora, legati all’irregolarità di una riassunzione senza concorso, come confermato dalla Corte dei Conti.
L’amministratore unico Baldaccini afferma che il Mefit non potrà esimersi dal ricorso contro la sentenza in relazione anche agli obblighi che ha nei confronti della Corte dei Conti che suggeriscono di opporsi al reintegro e al risarcimento fino all’ultimo grado di giudizio.
Certo ora, con l’ordinanza del Giudice del lavoro, che potrebbe comportare un esborso tra 300 mila e oltre 450 mila euro (non più 500 mila, però, visto che uno dei dipendenti è già rientrato), le prospettive sono diventate molto più nere. Ma non irrecuperabili, secondo il direttore Salvadorini, il quale ricorda che «possono ancora succedere tante cose e la stangata potrebbe ridursi notevolmente, qualora fossero confermate le accuse di truffa e peculato a due degli ex dipendenti Comicent». E, in ogni caso, una volta chiarita l’entità dell’esborso, «può essere attuato un piano di rientro pluriennale da inserire nel bilancio di previsione dell’azienda speciale Mefit».
Intanto gli altri quattro ex dipendenti Comicent formalmente hanno rinunciato al posto di lavoro chiedendo soldi, quando invece tutte le trattative intercorse dal settembre 2012 al novembre 2014 sono sempre naufragate perché almeno tre di loro hanno chiesto, senza transigere, la riassunzione.
Fonte: Mefit