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In programma a Veronafiere, il Vinitaly compie cinquant’anni: Cia parteciperà anche per questa edizione con molti eventi in programma, dalle degustazioni alla presentazione del progetto “Piemonte barbera, la tradizione si rinnova” con il presidente nazionale Dino Scanavino per restituire una precisa identità alle varie tipologie delle Dop Barbera. E ancora, si parlerà di vini “solidali” provenienti dall’agricoltura sociale, quale strumento di riabilitazione e inclusione sociale, e della collaborazione con Libera per la legalità in questo settore.
Il più importante Salone internazionale dedicato al mondo del vino e dei distillati si terrà a Veronafiere dal 10 al 13 aprile e Cia avrà il suo spazio, dove si svolgeranno numerose iniziative e presentazioni. “Il nostro mondo del vino, dentro e fuori la bottiglia” recita lo slogan di Cia-Agricoltori Italiani per questa edizione. Ed infatti si parlerà delle politiche utili per il settore, trattando il tema dell’identità culturale e della tutela internazionale delle indicazioni geografiche. Lunedì 11 aprile, alle ore 15.00, sarà presentato il progetto della Cia di Asti “Piemonte Barbera, la tradizione si rinnova” con il presidente nazionale, Dino Scanavino, e il presidente del Consorzio di Tutela, Filippo Mobrici: si tratta di un piano per fornire una forte e precisa identità alle varie tipologie delle Dop Barbera, sotto il motto “sai cosa bevi”. Cia ribadisce infatti che la Doc Piemonte è stata troppo spesso utilizzata quale valvola di sfogo delle altre denominazioni, con risvolti negativi nella percezione del consumatore e ricadute economiche insoddisfacenti rispetto alla qualità diffusa del prodotto. Sempre l’11 aprile, alle ore 10.00, si terrà un convegno dal titolo “Vino: produttori e protagonisti in Europa e nel mondo” con Scanavino, Mario Guidi (presidente Confagricoltura), Sandro Boscaini (Federvini), Domenico Zonin (Uiv), Riccardo Cotarella (Assoenologi), Riccardo Ricci Curbastro (Federdoc) e la coordinatrice settore vitivinicolo di Alleanza delle cooperative agroalimentari, Ruenza Santandrea, modererà il giornalista Andrea Scanzi. Martedì 12, alle ore 14.30, si terrà un altro importante evento: “I vini ‘solidali’ dell’agricoltura sociale” con il viceministro delle Politiche agricole, Andrea Olivero, e il Forum dell’Agricoltura Sociale, nel cui coordinamento si trova anche Cinzia Pagni, vicepresidente vicaria di Cia. In quest’occasione si parlerà dell’agricoltura quale bene comune per la collettività in quanto potente strumento di inclusione sociale e di riabilitazione. Alle ore 11 di martedì si terrà anche un incontro con Libera per parlare dell’esperienza di collaborazione con Cia per la legalità in agricoltura. Non mancheranno appuntamenti musicali: l’11 aprile, alle ore 16.30, con “Violino di-vino. Note di musica, note di terra” della violinista Francesca Lorenzini, accompagnata dalla degustazione dei vini di Tenute del Cerro.
Redazione Floraviva
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Orlandini: «bene il patto con Anci, a cui però chiediamo di risolvere lo stallo delle attività forestali»
Per il presidente di Cia Pistoia l’accordo di oggi fra Cia Toscana e il livello regionale dell’Associazione nazionale comuni italiani «è positivo e può essere sfruttato per fare iniziative utili sul territorio sui temi che interessano agli agricoltori pistoiesi». Ma anche per sollecitare Anci nella materia forestale di sua competenza, perché «la parte autorizzativa è adesso completamente ferma e non si può più fare un taglio nei boschi».
I livelli regionali della Confederazione italiana agricoltori (Cia) e dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci) hanno firmato oggi a Firenze, a margine di un convegno organizzato dai due soggetti sul tema “Come cambia la Regione Toscana: le nuove istituzioni, le imprese, le aree rurali”, un protocollo d’intesa che prevede un patto di consultazione permanente e un programma di iniziative su temi quali: integrazione delle politiche urbanistico-paesaggistiche con il settore agricolo; diffusione delle politiche forestali nella nuova governance territoriale; semplificazione burocratica e fiscalità locale per l’imprenditoria agricola; infrastrutture, servizi, mobilità e welfare nelle aree rurali; valorizzazione delle tradizioni e tipicità; sostegno alle aree rurali e montane marginali. Il programma, ancora da calendarizzare, riguarderà anche il territorio pistoiese.
Il presidente di Cia Pistoia Sandro Orlandini, che era presente al convegno, ha così commentato la firma dell’accordo: «il protocollo d’intesa è positivo e può essere sfruttato per fare iniziative utili sul territorio sui temi che interessano agli agricoltori pistoiesi. Ma colgo l’occasione per sollecitare Anci su uno dei temi che le è stato delegato. Mi riferisco al fatto che la Regione Toscana ha delegato tutto il tema della forestazione, che prima era in capo alle province, alle unioni dei comuni e quindi all’Anci che le rappresenta. Questo perché, come mi stanno denunciando le imprese forestali e l’Associazione boscaioli pistoiesi, in questo ambito siamo completamente fermi: non c’è più modo di autorizzare un taglio boschivo e tutta la parte autorizzativa è in una sorta di standby. Tutte le nostre aziende forestali, dalla prima all’ultima delle nostre associate, ci hanno detto che il problema è drammatico e va risolto al più presto».
«Come affermato questa mattina dal nostro direttore regionale Giordano Pascucci – ha detto Sandro Orlandini - la Confederazione italiana agricoltori non ha condiviso la scelta della delega al livello dei comuni della materia forestale e avrebbe preferito che venisse anch’essa assorbita dalla Regione, come il resto delle attività del settore agricolo. Ad ogni modo, bisogna assolutamente sbloccare le attività forestali, perché le imprese del comparto sono in grave difficoltà e non riescono a lavorare». Per il resto Orlandini è soddisfatto del protocollo d’intesa, che è «senz’altro positivo perché rinsalda dei rapporti che si stanno consolidando negli ultimi tempi e consentirà di fare iniziative molto utili anche nel nostro territorio, come quella di stamani con il livello regionale».
«E’ chiaro infatti – ha concluso il presidente di Cia Pistoia - che è soprattutto sui territori che bisogna dare gambe all’accordo, perché è a quel livello che si dà concretezza ai progetti. C’è già anche una bozza di calendario di iniziative che riguarda le macro aree della nostra regione e anche noi pistoiesi, che ci collochiamo nell’area metropolitana, e naturalmente manterremo alta l’iniziativa sulle nostre vocazioni: vivaismo e floricoltura e tutta la tematica del verde».
Redazione Floraviva
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Durante il convegno Cia e Anp sul riordino del sistema socio sanitario della Toscana è emersa la preoccupazione per le fasce deboli e zone rurali: gli 860 mila over 65 raddoppieranno nei prossimi 40 anni
Toscana sempre più anziana e tagli indiscriminati alla sanità in agguato. L’auspicio è che il processo di riorganizzazione del sistema sanitario regionale, in corso, non penalizzi le fasce più deboli della popolazione, gli anziani e chi vive nelle aree rurali. A sottolinearlo sono Cia e ANP-Associazione nazionale Pensionati della Toscana, in occasione del convegno che si è tenuto oggi a Firenze, dedicato al nuovo sistema socio sanitario, che ha visto l’intervento dell’assessore regionale Stefania Saccardi.
In Toscana gli over 65 sono già 860 mila e nei prossimi 40 anni si assisterà a un raddoppio anche degli anziani con disabilità che passeranno presumibilmente dai 37 mila attuali a 74 mila nel 2050. Evoluzione che porterà ad un tasso maggiore di assistiti anziani - sostiene Anp Toscana -, e a cronicità delle patologie, non autosufficienze, modificazioni strutturali dell’ordinamento sociale. Le famiglie composte da una sola persona, infatti, sono in costante aumento. Il problema della tutela di queste fasce di popolazione, si aggrava ulteriormente per le aree rurali ed in particolare per le zone montane, dove la popolazione residente è mediamente più anziana: il 25,3% dei cittadini che hanno più di 65 anni in Toscana vivono nei comuni montani.
«Il tema delle risorse necessarie al sostegno del sistema- ha sottolineato Luca Brunelli, presidente Cia Toscana - è argomento sensibile soprattutto in periodi di crisi economica; quindi è necessario riuscire a coniugare razionalizzazione, lotta agli sprechi e alle inefficienze, con una politica di nuovi investimenti finalizzati ad una riorganizzazione del sistema capace di dare risposte all’insieme delle problematiche ai cittadini toscani soprattutto verso gli anziani. La partecipazione è un elemento essenziale per impostare i programmi e organizzare le azioni in equilibrio con i bisogni reali dei cittadini, e al tempo stesso è un modo per monitorare la qualità e l’efficienza dei servizi». Fondamentale che si sviluppino politiche e azioni per promuovere l’utilità sociale degli anziani costruendo progetti per il coinvolgimento degli anziani nelle attività sociali che è anche il modo per favorire ciò che anche la scienza medica definisce “l’invecchiamento attivo” degli anziani.
«Meno burocrazia e più servizi – ha affermato il presidente Anp Cia Toscana Alessandro Del Carlo -, soprattutto per gli anziani. Siamo consapevoli che la legge nasce da esigenze obiettive di contenimento dei costi di funzionamento, rispetto ad un quadro finanziario nazionale mutato e indebolito dalla crisi economica, rispetto anche alla crescita dei costi dovuti ai nuovi processi di diagnosi e di cura e alle nuove esigenze assistenziali legate alla cronicità, conseguenza del fenomeno dell’invecchiamento della popolazione. Proprio perché siamo di fronte a problemi oggettivi, non abbiamo partecipato alle dispute politiche, che si sono manifestate nella fase di preparazione della legge. E una sfida importante per il sistema socio sanitario della Toscana – ha concluso Del Carlo -, per migliorare in efficienza, (a cominciare dalla riduzione delle liste d’attesa), garantire più qualità nei servizi, elevare i livelli di eccellenza, per confermare il carattere pubblico e universalista della sanità, che è una delle maggiori conquiste sociali e civili del nostro paese».
Redazione Floraviva
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