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libera mafia

"In questa piazza siete una grande speranza per il nostro futuro. Quello della Toscana e dell'Italia. Andate avanti così". E' il saluto che il presidente Enrico Rossi ha rivolto stamani ai ragazzi raccolti in piazza Santissima Annunziata per la manifestazione "Ponti di memoria, luoghi di impegno", a conclusione della marcia per la legalità di Libera contro le mafie.

"Oggi si ricordano le vittime innocenti della mafia - ha detto Rossi - Qui a Firenze la strage dei Georgofili fece cinque vittime, tra cui una neonata di 50 giorni e una bambina di nove anni, che ha lasciato una bellissima poesia. Erano i tempi in cui la mafia voleva che lo Stato rivedesse l'articolo 41 bis. Firenze non si piegò, reagì, intervenne subito. E anche i magistrati, con le forze di polizia, hanno individuato i colpevoli. Non è vero che tutto resta impunito. In questo Paese il nostro Stato può farcela e reagire".
"Si dice che la Toscana non è terra di mafia, ed è vero - ha proseguito il presidente - Ma questo non deve trarci in inganno. Sbaglieremmo a pensare che noi siamo del tutto esenti dalla mafia. La Toscana è terra di attrazione di investimenti. Come Regione siamo impegnati da tempo - ricorda Rossi - per una tenuta confiscata alla mafia sulle colline senesi, a Suvignano. Lo Stato ha sequestrato 700 ettari. Forse ce la faremo, ma sono troppi anni che chiediamo di utilizzare questa tenuta a scopi sociali. Abbiamo preparato con i Comuni e con le associazioni un progetto, possiamo fare di quella tenuta qualcosa di importante per la Toscana. Chiedo al governo e al Parlamento che intervengano per via legislativa: se c'è una comunità che presenta un progetto sociale, non si deve aspettare che arrivi una proposta più vantaggiosa economicamente, ma si deve assegnare subito, per dare lavoro prima di tutto ai giovani". Rossi ha ric ordato la vicenda di Lucca, dove un bene confiscato è stato poi riconsegnato di fatto alla mafia, perché la migliore offerta era, appunto, riconducibile a un clan mafioso.
"Mi risulta che ci sia un miliardo di beni confiscati alla mafia, di cui il popolo sovrano deve riappropriarsi", ha detto ancora Enrico Rossi, ricordando che l'attrazione della mafia avviene anche attraverso la presenza di stranieri. "La mafia cinese si basa anche sull'appoggio di italiani. Evasione fiscale, denaro trasferito legalmente all'estero. E tutto questo sullo sfruttamento di migliaia di lavoratori cinesi, che hanno gli stessi diritti dei nostri lavoratori. Dopo il rogo di tre anni fa in una fabbrica di Prato, in cui trovarono la morte sette persone, noi stiamo andando fabbrica per fabbrica per controllare che tutto si svolga nella legalità. Stiamo facendo un grande lavoro, e si vedono i risultati. Troppe volte noi chiudiamo gli occhi, anche dentro le istituzioni. Invece dobbiamo avera antenne sensibili, essere vigili, e non aver paura a salire le scale della Procura per denunciare. Ne va del nostro futuro. In Toscana abbiamo deci so di trasmettere le nostre banche dati agli inquirenti. E' una battaglia lunga, che merita di essere fatta fino in fondo. Siate orgogliosi - ha concluso rivolto ai ragazzi - metteteci la vostra faccia. Vogliamo un mondo pulito, senza la mafia".

Redazione Floraviva


Sabato 2 – dalle ore 14 alle 18 – e domenica 3 aprile 2016 – dalle ore 10 alle 18 – il FAI – Fondo Ambiente Italiano organizza negli spazi di Villa Necchi Campiglio a Milano la quinta edizione di “AgruMi – Un mondo di Agrumi”: un viaggio tra i profumi e i sapori di uno dei frutti simbolo della tradizione agricola mediterranea per scoprirne le varietà, la storia, le caratteristiche nutrizionali, le proprietà terapeutiche, gli usi in cucina e molto altro.

La manifestazione, realizzata con la consulenza scientifica di Giuseppe Barbera - docente di Colture Arboree all’Università di Palermo, sarà dedicata all’esplorazione dell’universo degli agrumi – tra gli alberi che maggiormente caratterizzano il paesaggio italiano, dai giardini di Pantelleria alle limonaie del Garda - attraverso approfondimenti con esperti del settore, focus sulle nuove tecniche di lavorazione e sui rivoluzionari utilizzi in campo industriale, come la creazione di tessuti con bucce d’arancia, e una mostra e mercato con piante e frutti dalla Sicilia, mieli, oli agrumati, bibite, liquori e dolci agli agrumi e marmellate di arance del Giardino della Kolymbethra, bene gestito dal FAI nella Valle dei Templi di Agrigento.
 
Momento centrale dell’evento sarà la tavola rotonda dal titolo “ I FRUTTI D’ORO”, in programma sabato 2 aprile alle ore 16, che indagherà il mondo agrumicolo dal punto di vista agronomico, commerciale, paesaggistico e turistico, con l’obiettivo di delineare una vera e propria politica degli agrumi in Italia, ancora più importante in un momento di crisi produttiva come quello attuale con gravi ripercussioni economiche e di degrado ambientale. Durante l’incontro, che verrà moderato da Giuseppe Barbera, Alessandra Gentile - docente di Colture Arboree all’Università di Catania, Paolo Inglese - docente di Colture Arboree all’Università di Palermo, Paolo Rapisarda – direttore del Centro Ricerca per l’Agrumicoltura, Giovanni Perri - tra i fondatori della Società Meridies, Federica Argentati - presidente del Distretto Agrumi di Sicilia e Roberto Piazza - esperto di politiche commerciali del mercato agrumicolo, parleranno di come conciliare gli aspetti produttivi degli agrumi con quelli della qualità e della sicurezza, quali usi alternativi siano possibili e come questi temi siano strettamente legati alla difesa del paesaggio e alla sicurezza ambientale.
Domenica 3 aprile alle ore 11 l’appuntamento sarà con la presentazione di Gusto di Campagna, associazione che si occupa di valorizzare i prodotti e i paesaggi dell'agricoltura tradizionale siciliana, mentre alle ore 15 la storica dell’arte Margherita Azzi Visentini parlerà dell’utilizzo degli agrumi nei giardini storici italiani.
 
Inoltre, nel padiglione vetrato e nel giardino della villa i visitatori potranno ammirare la collezione di piante di agrumi del vivaista Davide Chiaravalli di Monza, unica per numero e varietà di esemplari, e avranno l’opportunità di conoscere, in uno spazio riservato, il Microcitrus australasica, il raro e pregiato limone caviale proveniente dall’Australia e composto da piccole “perle” colorate e succose. 
 
Per i più piccoli saranno organizzati divertenti laboratori creativi. 
Chi lo desidera potrà gustare un menù a tema presso la Caffetteria della villa.
 
Il calendario “Eventi nei beni del FAI 2016”, è reso possibile grazie al significativo sostegno di Ferrarelle, partner degli eventi istituzionali e acqua ufficiale del FAI, al prezioso contributo di PIRELLI, che conferma per il quarto anno consecutivo la sua storica vicinanza alla Fondazione, e Cedral Tassoni, azienda amica dal 2012 e importante marchio italiano che per il quinto anno ha deciso di abbinare la tradizione, la storia e la naturalità del suo prodotto al FAI.
L’evento è stato realizzato in collaborazione con:  il Distretto Agrumi di Sicilia, l’Associazione Gusto di campagna e le Università di Catania e di Palermo.
Villa Necchi Campiglio è museo riconosciuto da Regione Lombardia.
 
Orario di apertura al pubblico:
Sabato 2, dalle ore 14 alle 18, e domenica 3 aprile 2016, dalle ore 10 alle 18 (ultimo ingresso ore 17.30).
 
Biglietti di ingresso:
Mostra e mercato: Adulti: 6,50 €; Ridotti (4-14 anni): 4,00 €; Iscritti FAI: 4,00 €
Manifestazione + Villa: Adulti: 13,00 €; Ridotti (4-14 anni): 6,50 €; Iscritti FAI: 4,00 €
 
Per informazioni: tel. 02.76340121; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; www.villanecchicampiglio.it
 
Redazione Floraviva

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Brunelli, Cia Toscana: «Occorre il massimo impegno da parte della Regione Toscana affinché vengano rigorosamente rispettati i tempi di emanazione dei bandi e dei successivi adempimenti procedurali».

Un deciso cambio di passo per dare un nuovo slancio all'agricoltura toscana, partendo dai nuovi bandi del Piano di sviluppo rurale (PSR). Lo sottolinea la direzione regionale della Cia Toscana, secondo cui occorre definire al più presto un quadro di riferimento generale in grado di dare certezza ed univocità ai percorsi dei bandi. È necessario il massimo raccordo tra norme dei bandi e disposizioni procedurali, prevenendo conflitti interpretativi e disallineamenti operativi: linee guida semplici per i singoli bandi, regole trasversali di orientamento dei bandi improntate alla chiarezza e finalizzate ad uniformare le norme dei singoli bandi. Ma anche norme procedurali strettamente coordinate con le linee guida, improntate alla massima semplificazione e snellezza operativa.
«Sulle risorse – sottolinea il presidente Cia Toscana Luca Brunelli -, poiché le esigenze del settore agricolo e delle aree rurali, sono di gran lunga superiori alla disponibilità di risorse del PSR, occorre concentrare al massima le risorse verso le priorità strategiche individuate, confermando l’impegno su alcune misure, come le indennità compensative, e proseguendo l’impegno prioritario su giovani, investimenti, filiere, biologico, innovazione. Occorre il massimo impegno da parte della Regione Toscana affinché vengano rigorosamente rispettati i tempi di emanazione dei bandi e dei successivi adempimenti procedurali».
Per il Piano Agricolo Regionale la drastica riduzione delle risorse disponibili per il finanziamento del PAR, rischia di sacrificare azioni che in questi anni hanno contribuito a sostenere settori in forte difficoltà, soprattutto in campo zootecnico. Occorre definire un quadro di priorità sulla base delle risorse disponibili: smaltimento carcasse, blue tongue, acquisto riproduttori, prevenzione e risarcimento dei danni da predazione, rappresentano interventi essenziali se non si vuole abbandonare a sé stessa la zootecnia toscana. Approfondito capitolo, durante la Direzione regionale Cia, quello dedicato ai pagamenti PSR e PAC: si registra una situazione preoccupante, con gravi ritardi, sia per le domande del PSR 2007-2013, che per il primo pilastro della PAC. Occorre disincagliare questa situazione – precisa la Cia -, che sta mettendo in grande crisi di liquidità molte imprese. Sul PSR 2007-2013: vi sono ritardi, non più accettabili, legati in parte alla chiusura delle istruttorie ed in parte a problemi di disponibilità finanziarie della Regione Toscana: occorre pagare subito e chiudere quanto prima il PSR 2007-2013. Non sono giustificabili ulteriori ritardi, che riguardano in molti casi investimenti realizzati da 2-3 anni. PAC Primo pilastro: la disastrosa gestione Ministero-AGEA, unita alla complessità di una PAC che doveva essere all’insegna della semplificazione, ha generato ritardi gravissimi nei pagamenti. La Cia Toscana chiede alla Regione un impegno deciso nei confronti delle Istituzioni nazionali, affinché si arrivi rapidamente alla definizione dei titoli PAC e si proceda senza ulteriori rinvii al saldo dei pagamenti della PAC 2015.

Redazione Floraviva

flower garden show 2016 - flormart

Aperte le iscrizioni alla 2a edizione del concorso internazionale di architettura del paesaggio Flormart Garden Show organizzato da Padova Fiere, con la rete di università europee Uniscape quale partner principale, nell’ambito di Flormart 2016: il salone del florovivaismo e del verde in programma dal 21 al 23 settembre. Montepremi di 20 mila euro e patrocinio dei ministeri delle Politiche agricole e dell’Ambiente. Termine ultimo per iscriversi il 30 aprile 2016.

Dopo il successo della prima edizione, torna il concorso internazionale di architettura del paesaggio “Flormart Garden Show”, nel contesto della 67esima edizione di Flormart, il salone internazionale del florovivaismo e del giardinaggio in programma dal 21 al 23 settembre 2016 alla Fiera di Padova.
L’iniziativa, lanciata in occasione della Green Week - forum di discussione sui temi della green economy che si è svolto dall’1 al 6 marzo –, vede quest’anno rafforzata la propria dimensione internazionale grazie al coinvolgimento, in qualità di partner principale, accanto a PadovaFiere, di Uniscape, la rete di 52 università per l’attuazione della Convenzione europea del paesaggio, che offrirà il proprio contributo anche alla promozione del concorso. Cresce così quest’anno la qualità del Flormart Garden Show, ma cresce parallelamente anche l’investimento sulla manifestazione, con un montepremi totale che sale a 20 mila euro.
Obiettivo del concorso è sviluppare il tema del paesaggio ed il rapporto tra architettura e natura, valorizzando i progettisti, gli studenti, gli operatori e i soggetti pubblici o privati che operano in questo settore e al tempo stesso stimolando - attraverso le idee che usciranno da questa proposta - un nuovo dibattito, a partire da soluzioni concrete su un tema centrale nel disegno delle città del futuro.
Due le sezioni previste. La prima sezione premierà i tre migliori progetti di intervento a Lozzo Atestino, nel cuore dei Colli Euganei, per la riqualificazione della struttura industriale in fase di dismissione di Fischer Italia, che ha deciso di sostenere il progetto come main sponsor. La seconda sezione è dedicata a progetti di giardini temporanei che verranno poi realizzati all’interno del quartiere fieristico in occasione di Flormart. «Se la prima sezione permetterà di aprire una riflessione sul grande tema della riconversione delle aree industriali dismesse - spiega l’architetto Giorgio Strappazzon, presidente della giuria -, particolarmente urgente in una Regione come il Veneto in cui ad ogni campanile corrisponde spesso una piccola zona industriale, la seconda sezione è occasione per valorizzare e rilanciare il ruolo centrale del verde privato, accanto a quello del verde pubblico, come elemento di riqualificazione urbanistica ed estetica della città, e come strumento per contribuire a rispondere ai gravi problemi di inquinamento con cui i contesti urbani si trovano oggi a fare i conti».
Due proposte di riflessione che saranno centrali nell’edizione 2016 di Flormart, che vuole riaffermarsi, oltre che come importante e qualificata vetrina espositiva, come spazio di pensiero sulle opportunità di rilancio e sviluppo per il settore del florovivaismo che possono derivare da una diversa concezione del verde urbano. A giudicare le diverse proposte sarà un’autorevole commissione, presieduta appunto dall’architetto Giorgio Strappazzon dello studio VS Associati, progettista del Nuovo orto botanico di Padova e vincitore del concorso di idee internazionale di progettazione urbana “Padova Soft City”.  Ad affiancarlo in commissione saranno Paolo Botton, assessore al verde del Comune di Padova, Giuseppe Cappochin, presidente dell’Ordine degli architetti di Padova, Manuel Palerm Salazar, presidente di Uniscape, Michelangelo Savino, docente di Tecnica e pianificazione urbanistica presso l’Università di Padova, Daniele Villa, amministratore delegato di PadovaFiere spa, Novella Cappelletti, direttore della rivista Paysage e Lucia Bortolini, docente di Manutenzione delle aree verdi presso l’Università di Padova.
Il concorso ha ottenuto i prestigiosi patrocini del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, della Regione Veneto, della Provincia di Padova, del Comune di Padova, della Camera di commercio di Padova, del dipartimento Tesaf e Icea dell’Università degli studi di Padova, del Consiglio nazionale architetti pianificatori paesaggisti e conservatori e della Greeen Week.
Iscrizione al concorso entro il 30 aprile.
Il bando è online - sul sito www.flormart.it.
 
Redazione Floraviva
 
 
 

piantiamola campagna cia festa della donna

Attualizzare la Festa della Donna compiendo un’azione verde: lo chiede l’associazione femminile della Cia che, dal Trentino alla Sicilia, sceglie una pianta simbolica e si mobilita per sensibilizzare i cittadini sul valore dell’agricoltura e dell’ambiente, contro i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità, ma anche sull’importanza del lavoro (in primis quello agricolo) contro la violenza di genere. In Italia il settore primario è sempre più “rosa”: sono 1,3 milioni le donne impegnate a vario titolo in agricoltura, nessun altro Paese in Ue fa lo stesso.

Lavanda in Toscana, piante officinali in Puglia e frutti antichi in Sicilia. Ma anche rampicanti, erbe aromatiche, alberi da frutto, pomodori e prodotti dell’orto. Per celebrare l’8 marzo, Donne in Campo-Cia lancia la campagna “Piantiamola!”, con cui invita i cittadini a recarsi nei banchetti allestiti per l’occasione dall’associazione, ma anche nei tanti vivai sparsi in tutt’Italia, per comprare o regalare un seme, una piantina, un alberello.
“Acquistare una pianta e impegnarsi nella sua cura è il modo migliore per celebrare la Festa della Donna -spiega la presidente Mara Longhin-. Non è soltanto un gesto ‘green’, puramente simbolico, ma un atto concreto per ‘dare la vita’ e far crescere un vegetale, promuovendo il rispetto della natura e dei suoi ecosistemi. Il suolo, i semi, le piante, rappresentano il primo anello della catena alimentare e sono il simbolo della sostenibilità ambientale: difenderli e curarli è il compito di tutti, a partire dalle agricoltrici che ogni giorno contribuiscono a garantire la sicurezza alimentare proteggendo la biodiversità”.

festa della donna fiori fiori

Secondo la Longhin “risvegliare e riabilitare il ‘femminile’ che alberga dentro ognuno praticando l’accudimento della vita vegetale è il miglior modo per combattere la violenza che si esprime a tutti i livelli, prima di tutto verso le donne. Comprendere che accudire la vita non è debolezza e distruggerla non è forza è il primo passo per un progresso collettivo, necessario e auspicato”.
Ma l’associazione “rosa” della Cia vuole cogliere l’occasione dell’8 marzo anche per ricordare che il lavoro è una risorsa per le donne, una potente arma antiviolenza, e che proprio l’agricoltura (insieme al commercio) è il settore produttivo con il più alto grado di “femminilizzazione”. In Italia, infatti, le aziende agricole con a capo una donna sono più di 497 mila, cioè oltre il 30% del totale, mentre le lavoratrici rappresentano quasi il 40% della forza lavoro complessiva del comparto. E c’è di più: questa presenza è molto più massiccia rispetto agli altri paesi dell’Europa occidentale. Secondo l’Eurostat, infatti, nel nostro Paese sono complessivamente 1,3 milioni le donne impegnate a vario titolo in agricoltura, contro le 340 mila circa di Stati come la Francia o la Germania. Persino in Spagna, altro paese Ue tradizionalmente agricolo, le donne che lavorano nel settore primario sono circa 660 mila, la metà rispetto a quelle italiane. 
“Le donne, insomma, sono un caso di resilienza e di resistenza nei territori rurali, ma soprattutto sono quelle che hanno raccolto per prime e meglio la sfida di dare un futuro all’agricoltura -sottolinea la presidente di Donne in Campo- costruendo al contempo risposte concrete alla sempre più accentuata carenza di welfare che le lascia spesso sole nelle cure familiari. Risposte che noi chiamiamo multifunzionalità, quindi agri-asili e agri-nidi, fattorie didattiche, aziende agri-sociali che includono persone disabili, anziani e migranti”.
Insomma, “sono queste le aziende femminili dell’agricoltura italiana e questo è il messaggio che vogliono condividere con i cittadini-. Donne che vogliono far sentire la loro voce, e non certo in modo rituale, anche in occasione dell’8 marzo”.

Redazione Floraviva