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Migliaia di alberi saranno piantati per realizzare uno dei più grandi parchi agricoli europei. Il territorio che si estende lungo la pianura tra Firenze, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Calenzano, conosciuto come “Piana fiorentina”, diventerà così un importante Parco.
Il protocollo d'intesa è stato firmato oggi fra Regione Toscana, Comune di Firenze, Città metropolitana, Comune e Provincia di Prato, Comuni di Poggio a Caiano, Campi Bisenzio, Calenzano, Signa, Carmignano, commissario di Sesto Fiorentino e Accademia italiana di scienze forestali. Alle ore 13.30 nella sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, in piazza Duomo 10 a Firenze, sede della Presidenza della Regione Toscana, è stato dato così il via alla piantumazione di migliaia di alberi nella Piana fiorentina per migliorare la qualità dell'aria e creare, con il supporto scientifico dell'Accademia italiana di scienze forestali, uno dei più grandi parchi agricoli europei.
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Per promuovere il latte fresco e il suo consumo, evitando gli sprechi, nasce la campagna istituzionale promossa dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali: #oradellatte. Testimonial di eccezione Carlo Cracco, Cristina Parodi, Demetrio Albertini e Giorgio Calabrese. Per testare le nostre conoscenze un test: “Quanto sai sul latte?”.
Pensata ad hoc per i consumatori, la campagna #oradellatte mette in gioco un messaggio chiaro: il latte è un alimento indispensabile per il nostro organismo, sia per quanto riguarda la fase dello sviluppo che nell’età adulta. Scegliere allora la qualità del latte fresco per i consumatori significa saper riconoscere e apprezzare la sua produzione. Si parte dalla lettura dell'etichetta, passaggio importante, ma non banale. Il latte è ricco di proteine dall'elevato valore biologico grazie alla presenza di tutti gli aminoacidi che devono essere assunti con la dieta. La presenza di lattosio migliora poi la capacità di assorbimento del calcio e dello zinco, che si trovano nel latte in quantità tali da renderne il consumo di estrema importanza per soddisfare il nostro fabbisogno giornaliero.La campagna di comunicazione integrata si inserisce fra le azioni strategiche,messe a punto dal Mipaaf, in collaborazione anche con organizzazioni agricole, cooperative, industria e Grande distribuzione organizzata. Tutti uniti a sostegno del comparto lattiero caseario in una fase delicata come quella determinata dalla fine del regime europeo delle quote latte. Per chi desidera saperne di più e verificare le sue conoscenze sul latte, il Mipaaf ha creato anche un efficace test.
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Gli allevatori danneggiati devono presentare le domande d’indennizzo entro il 9 luglio tramite Artea. L’assessore Remaschi ricorda che è necessario adottare contestualmente una misura di prevenzione: dalla recinzione ai cani da difesa. Le aree fin qui più colpite: province di Grosseto, Massa Carrara e Pistoia
La Regione Toscana ha stanziato 400.000 euro destinati agli indennizzi alle aziende zootecniche che hanno subito danni da predazione da parte dei lupi. I proprietari degli allevamenti di ovini, caprini, bovini, bufali, suini ed equini che hanno subito attacchi con danni diretti (uccisioni) o indiretti (perdita di produzione) hanno tempo fino al prossimo 9 luglio per presentare in via telematica ad Artea, l'Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura, o ai CAA, i Centri di assistenza in Agricoltura, le domande di indennizzo. "La loro presentazione – spiega l'assessore regionale all'agricoltura, Marco Remaschi - è subordinata all'adozione di almeno una misura di prevenzione, come le recinzioni volte ad impedire nuove aggressioni o l'impiego di cani da difesa. Possono richiedere gli indennizzi gli allevatori che hanno subito danni nel periodo compreso tra il 15 novembre 2014 e la fine del 2015. Non appena ricevute le domande la Regione garantisce, dal ricevimento della domanda, di completare l'istruttoria entro 30 giorni. I rimborsi, in base al regolamento comunitario, vengono erogati nel regime de minimis ovvero per un massimo di 15.000 euro in tre anni per azienda, privilegiando i giovani allevatori che hanno meno di 40 anni e quelli che svolgono la loro attività nelle zone montane e svantaggiate". Se i 400.000 euro a disposizione nel 2016 risulteranno insufficienti, le domande rimarranno in graduatoria e potranno essere liquidate a valere sulla prossima annualità. Con il precedente bando sono state presentate 281 domande per un importo totale di 525.000 euro. Le aree che hanno subito il maggior numero di attacchi sono la provincia di Grosseto (con 500 attacchi denunciati) e quelle di Massa Carrara e Pistoia. Il programma di prevenzione e riduzione delle predazioni parte dalla notevole presenza in Toscana di lupi e di ibridi, con una popolazione formata da circa 600 individui raggruppati in 109 branchi, così come risulta dagli studi condotti a livello scientifico ed universitario. Le tabelle dei valori rimborsabili a capo si trovano nel bando pubblicato il 25 maggio sul Bollettino unico della Regione Toscana. Per ciò che riguarda il danno diretto agli ovini si va dai 150 euro per un agnello, ai 350 per una pecora ai 1.200 per un montone. I giovani caprini sono valutati 150 euro, una capra 300, un maschio 500. Il valore del danno per uccisioni di bovini e bufali è stimato in 750 euro per i vitelli, fino ai 2.000 euro per le femmine e ai 3.000 per i maschi di chianina. Gli equini vanno dai 500 euro per i puledri, ai 1.000 per le femmine e i 2.000 per i maschi. I suini sono valutati 150 euro ma anche 400 o 650 per le femmine e i maschi adulti di cinta senese.
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La manifestazione, organizzata da Cia e dalla sua associazione Anabio, si struttura attorno a un workshop sul presente e il futuro dell'agricoltura bio in Italia e attorno ad una mostra-mercato dei prodotti biologici piemontesi. “Torino Bio” si inserisce così nella rassegna “Green Weeks” promossa dalla Città di Torino e dalla Fondazione Torino Smart City per avvicinare i cittadini ai temi della sostenibilità. Al workshop parteciperanno anche il vicepresidente della commissione Agricoltura alla Camera, Massimo Fiorio, il sindaco, Piero Fassino, l’assessore all’Ambiente, Enzo Lavolta, il presidente della Cia, Dino Scanavino, e il presidente di Anabio, Federico Marchini.
I prodotti della terra piemontese e le parole di esperti del settore daranno vita a “Torino Bio” nelle giornate di sabato 28 e domenica 29 maggio. La manifestazione si inserisce nel cartellone torinese di “Green Weeks”, in programma dal 20 maggio al 5 giugno, per celebrare la Giornata Mondiale dell'Ambiente e avvicinare sempre di più i cittadini alle tematiche della sostenibilità e del biologico. Il 28 maggio, alle ore 10,00, alla Galleria San Federico, in via Roma, si terrà il workshop dedicato ad ogni declinazione dell'agricoltura biologica: dalla sostenibilità economica e sociale, alla sua funzione di rispetto e tutela delle biodiversità, fino alla valorizzazione delle produzioni locali con lo sviluppo del bio-turismo. Interverranno, tra gli altri, il vicepresidente della commissione Agricoltura alla Camera, Massimo Fiorio, il sindaco di Torino, Piero Fassino, l’assessore comunale all’Ambiente, Enzo Lavolta, il presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino, il presidente nazionale di Anabio, Federico Marchini, il presidente della Fondazione per la Biodiversità di Slow Food, Piero Sardo, il presidente di Città del Bio, Antonio Ferrentino, il vicepresidente di Federbio e presidente Associazione Biodinamica, Carlo Triarico. Sempre sabato, ma alle ore 18,00, Gigio Alberti, protagonista del film premio Oscar “Mediterraneo”, interpreterà i racconti di Raffaello Baldini nella Terrazza della Galleria San Federico. L’introduzione sarà a cura del Comitato Giovani della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco sul tema: “La biodiversità umana come testimonianza e monito per le generazioni future”. In entrambe le giornate, lungo i portici di via Roma, verrà allestita la mostra-mercato con l’esposizione e la vendita di prodotti biologici provenienti dal Piemonte.
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Sono due le delibere approvate nel corso dell'ultima giunta regionale: approvazione del piano di controllo e abbattimento delle specie storno, gazza e cornacchia grigia; e autorizzazione alla caccia in deroga dello storno durante la prossima stagione venatoria. Dopo il parere favorevole di Ispra, passa così il piano di controllo della diffusione delle suddette specie di volatili, a tutela delle attività agricole e zootecniche. Previsto l'abbattimento di circa duemila storni all'anno, da qui al 2018, 16.500 gazze e 10.000 cornacchie grigie.
Per tutte e tre le specie di volatili i sistemi di dissuasione, adottati per la prevenzione dei danni, quali mezzi ottici, cannoncini a gas, dissuasori acustici, non hanno permesso di risolvere il problema. Ecco allora che si sono rese necessarie le previsioni del piano di controllo, approvato poi in Giunta. Gli imprenditori agricoli avevano fatto richiesta in questo senso al fine di tutelare le colture agricole, in particolare quelle ortofrutticole, di vigneti, oliveti e di alcuni tipi di seminativi. Per il piano di controllo sullo storno, Sturnus vulgaris, l'Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ha dato la sua approvazione: saranno così abbattuti in tutta la Toscana un numero di capi estremamente basso rispetto alla presenza della specie, valutata in centinaia di migliaia di capi stanziali. Nel Padule di Fucecchio, nell'area di Peretola Firenze nord e al lago di Chiusi, i tre dormitori invernali toscani di maggiori dimensioni, sono mediamente presenti un totale di 1,4 milioni di capi. Nel piano si trovano anche una serie di statistiche e dati a supporto delle decisioni adottate per far ben comprendere i fini puramente dissuasivi rispetto ai danni prodotti. Il numero di esemplari da abbattere derivano infatti dalla media degli abbattimenti degli ultimi tre anni, che fino a dicembre erano autorizzati dalle singole provincie e adesso sono di competenza regionale. Le azioni di controllo degli storni dovranno essere condotte nei campi con frutti pendenti ed effettuate sotto il controllo della polizia provinciale. L'attività sarà consentita dall'alba al tramonto e fino al 15 settembre. Dal 16 settembre al 30 novembre gli abbattimenti saranno autorizzati soltanto il martedì e il venerdì. Dal 18 settembre, data di inizio della stagione venatoria, si potrà effettuare il prelievo degli storni durante l'attività di caccia ordinaria grazie alla deroga autorizzata da Ispra. Il piano che riguarda le specie Cornacchia grigia, Corvus corone cornix, e Gazza, Pica pica, indica lo status di conservazione ed il trend delle due specie, entrambe in aumento sul territorio regionale secondo i dati del Centro Ornitologico Toscano. Questo piano prevede 16.500 gazze e 10.000 cornacchie grigie abbattibili su tutto il territorio toscano.
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