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PalazzoColonnaRoma

Il network dei più bei giardini visitabili in Italia vanta 700 eventi l'anno e 8 milioni di visitatori, che arricchiscono in modo prezioso l'offerta turistica e culturale italiana. Ad esso si sono aggiunti per il 2016: Parco Nocivelli (Verolanuova, BS), Villa Badia (Sezzadio, AL), Villa Grock (Imperia), Palazzo Colonna (Roma), Fondazione La Verde La MalfaParco dell'Arte (S. Giovanni La Punta, CT), Casa Cuseni (Taormina, ME), Villa Tasca d'Almerita (Palermo) e Tenuta Regaleali (Sclafani Bagni, PA).

Il cosiddetto Turismo Verde, o Horticultural Tourism, continua ad alimentare un circuito economico virtuoso all'interno della rete dei 120 Grandi Giardini Italiani: tanto che nel 2015 si è registrato un aumento del 30% dei visitatori rispetto all'anno precedente. Questo è stato reso possibile anche grazie alla forza promozionale di Expo 2015 e all'entrata nel network di due giardini dello Stato Vaticano: Castel Gandolfo e Giardini Vaticani. Grandi Giardini Italiani si presenta allora come una nuova forma di turismo, capace di offrire ottima accoglienza grazie alla promozione di giardini storici e contemporanei attraverso l'appartenenza ad un unico network e al graduale ammodernamento della ricezione turistica. FlormartGardenShowNel 99% delle proprietà, infatti, oltre al giardino è possibile visitare Palazzi, Ville storiche e collezioni d’arte. Nel 40% dei giardini aderenti al network è possibile anche pernottare e nell’80% si organizzano meeting, congressi e matrimoni. Poco meno della metà dei Grandi Giardini Italiani (40% circa) ha un percorso didattico e propone laboratori per bambini e studenti per avvicinare davvero tutti alla bellezza del verde qui racchiuso. Secondo i dati pubblicati dall’ENIT, l'anno in corso è iniziato in modo positivo per il settore turistico italiano: la spesa dei viaggiatori stranieri nei primi due mesi è stata pari a 3.620 milioni di euro, con un incremento del 4,6% rispetto allo stesso periodo del 2015 (dati Banca d’Italia). L’inizio positivo del 2016 ha già fatto registrare un aumento della domanda di visite ai Grandi Giardini Italiani, marchio d’eccellenza che certifica l’alto livello di manutenzione e l’interesse storico-artistico dei giardini visitabili italiani. 

Redazione

GruppoPifPistoia

Investire, informare e formare: questo lo slogan portato avanti dal progetto integrato di filiera “3S Eco-nursery, Smart Specialisation Strategy”, coordinato da Coldiretti e presentato a Pistoia lo scorso venerdì 27 maggio. Con gli enti di ricerca collaboreranno novanta aziende vivaistiche, di cui oltre venti che investiranno in modo diretto, guidate dalla capofila Romiti Vivai. Il Pif, approvato da Regione Toscana nell'ambito del Psr 2014-2020, vedrà un investimento totale di 5,7 milioni di euro, di cui 2,6 pubblici. 

 
Michela Nieri e Simone Ciampoli, presidente e direttore di Coldiretti Pistoia, insieme a Marco Romiti di Romiti Vivai e i tecnici progettistihanno presentato venerdì scorso “3S Eco-nursery, Smart Specialisation Strategy” ad una folta schiera di imprenditori agricoli e rappresentanti istituzionali. Erano infatti presenti l'assessore regionale all'Ambiente, Federica Fratoni, i consiglieri regionali Marco Niccolai e Massimo Baldi, il vice sindaco di Pistoia Daniela Belliti, il sindaco di Montale, Ferdinando Betti, e Renato Ferretti della provincia di Pistoia. Hanno portato il loro contributo all'iniziativa anche il presidente della Camera di commercio di Pistoia, Stefano Morandi, e Umberto Alunni, direttore generale della Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia, che ha gentilmente concesso l'uso di Palazzo dei Vescovi. Grazie al progetto integrato di filiera, mettendosi insieme, vivaisti piccoli e meno piccoli riescono a raggiungere la massa critica per poter accedere a collaborazioni con enti di ricerca primari: Università di Firenze, Viterbo, Salerno,Cnr e Crea-Viv. “È questo che ci serve, è questo che fa bene al settore produttivo pistoiese", spiega infatti Coldiretti Pistoia. Nel Pistoiese sono ben 5000 gli ettari di colture che restituiscono ossigeno. “Siamo unici e vogliamo essere ancora migliori, proiettando la nostra produzione in una dimensione che cura sempre più la sostenibilità di tutte le fasi produttive delle piante”. In oltre un quarto di superficie a vivaio si produce già col marchio di uno dei sistemi di certificazione ambientale: con 3S aumenteranno superfici e aziende certificate. “È questo che ci interessa. Non ci interessa invece rincorrere chi meglio addosso alle produzioni che immettono ossigeno in atmosfera, e provvedono al sostentamento di tante famiglie, producendo piante. Siamo per l'uso efficace e rispettoso delle normative di prodotti fitosanitari”, spiega Coldiretti. Proprio a supporto del lavoro delle aziende, Coldiretti ha redatto un opuscolo sull'uso degli agrifarmaci. Tra le azioni previste in questo Pif, la realizzazione di un biotrituratore mobile, utilizzabile in tante aziende: macinerà gli scarti verdi che potrebbero essere utilizzati come terricciato, sostituendo la torba che viene importata.

Redazione

ParcodellaPiana

Migliaia di alberi saranno piantati per realizzare uno dei più grandi parchi agricoli europei. Il territorio che si estende lungo la pianura tra Firenze, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Calenzano, conosciuto come “Piana fiorentina”, diventerà così un importante Parco.

Il protocollo d'intesa è stato firmato oggi fra Regione Toscana, Comune di Firenze, Città metropolitana, Comune e Provincia di Prato, Comuni di Poggio a Caiano, Campi Bisenzio, Calenzano, Signa, Carmignano, commissario di Sesto Fiorentino e Accademia italiana di scienze forestali. Alle ore 13.30 nella sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, in piazza Duomo 10 a Firenze, sede della Presidenza della Regione Toscana, è stato dato così il via alla piantumazione di migliaia di alberi nella Piana fiorentina per migliorare la qualità dell'aria e creare, con il supporto scientifico dell'Accademia italiana di scienze forestali, uno dei più grandi parchi agricoli europei.

Redazione

Per promuovere il latte fresco e il suo consumo, evitando gli sprechi, nasce la campagna istituzionale promossa dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali: #oradellatte. Testimonial di eccezione Carlo Cracco, Cristina Parodi, Demetrio Albertini e Giorgio Calabrese. Per testare le nostre conoscenze un test: “Quanto sai sul latte?”.

Pensata ad hoc per i consumatori, la campagna #oradellatte mette in gioco un messaggio chiaro: il latte è un alimento indispensabile per il nostro organismo, sia per quanto riguarda la fase dello sviluppo che nell’età adulta. Scegliere allora la qualità del latte fresco per i consumatori significa saper riconoscere e apprezzare la sua produzione. Si parte dalla lettura dell'etichetta, passaggio importante, ma non banale. Il latte è ricco di proteine dall'elevato valore biologico grazie alla presenza di tutti gli aminoacidi che devono essere assunti con la dieta. La presenza di lattosio migliora poi la capacità di assorbimento del calcio e dello zinco, che si trovano nel latte in quantità tali da renderne il consumo di estrema importanza per soddisfare il nostro fabbisogno giornaliero.La campagna di comunicazione integrata si inserisce fra le azioni strategiche,messe a punto dal Mipaaf, in collaborazione anche con organizzazioni agricole, cooperative, industria e Grande distribuzione organizzata. Tutti uniti a sostegno del comparto lattiero caseario in una fase delicata come quella determinata dalla fine del regime europeo delle quote latte. Per chi desidera saperne di più e verificare le sue conoscenze sul latte, il Mipaaf ha creato anche un efficace test

Redazione

Gli allevatori danneggiati devono presentare le domande d’indennizzo entro il 9 luglio tramite Artea. L’assessore Remaschi ricorda che è necessario adottare contestualmente una misura di prevenzione: dalla recinzione ai cani da difesa. Le aree fin qui più colpite: province di Grosseto, Massa Carrara e Pistoia

La Regione Toscana ha stanziato 400.000 euro destinati agli indennizzi alle aziende zootecniche che hanno subito danni da predazione da parte dei lupi. I proprietari degli allevamenti di ovini, caprini, bovini, bufali, suini ed equini che hanno subito attacchi con danni diretti (uccisioni) o indiretti (perdita di produzione) hanno tempo fino al prossimo 9 luglio per presentare in via telematica ad Artea, l'Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura, o ai CAA, i Centri di assistenza in Agricoltura, le domande di indennizzo. "La loro presentazionespiega l'assessore regionale all'agricoltura, Marco Remaschi - è subordinata all'adozione di almeno una misura di prevenzione, come le recinzioni volte ad impedire nuove aggressioni o l'impiego di cani da difesa. Possono richiedere gli indennizzi gli allevatori che hanno subito danni nel periodo compreso tra il 15 novembre 2014 e la fine del 2015. Non appena ricevute le domande la Regione garantisce, dal ricevimento della domanda, di completare l'istruttoria entro 30 giorni. I rimborsi, in base al regolamento comunitario, vengono erogati nel regime de minimis ovvero per un massimo di 15.000 euro in tre anni per azienda, privilegiando i giovani allevatori che hanno meno di 40 anni e quelli che svolgono la loro attività nelle zone montane e svantaggiate". Se i 400.000 euro a disposizione nel 2016 risulteranno insufficienti, le domande rimarranno in graduatoria e potranno essere liquidate a valere sulla prossima annualità. Con il precedente bando sono state presentate 281 domande per un importo totale di 525.000 euro. Le aree che hanno subito il maggior numero di attacchi sono la provincia di Grosseto (con 500 attacchi denunciati) e quelle di Massa Carrara e Pistoia. Il programma di prevenzione e riduzione delle predazioni parte dalla notevole presenza in Toscana di lupi e di ibridi, con una popolazione formata da circa 600 individui raggruppati in 109 branchi, così come risulta dagli studi condotti a livello scientifico ed universitario. Le tabelle dei valori rimborsabili a capo si trovano nel bando pubblicato il 25 maggio sul Bollettino unico della Regione Toscana. Per ciò che riguarda il danno diretto agli ovini si va dai 150 euro per un agnello, ai 350 per una pecora ai 1.200 per un montone. I giovani caprini sono valutati 150 euro, una capra 300, un maschio 500. Il valore del danno per uccisioni di bovini e bufali è stimato in 750 euro per i vitelli, fino ai 2.000 euro per le femmine e ai 3.000 per i maschi di chianina. Gli equini vanno dai 500 euro per i puledri, ai 1.000 per le femmine e i 2.000 per i maschi. I suini sono valutati 150 euro ma anche 400 o 650 per le femmine e i maschi adulti di cinta senese.

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