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- Scritto da Andrea Vitali
La data in cui scatta l'allarme arriva ogni anno sempre più tardi: secondo la Global Footprint Network, oggi, 8 agosto, è il giorno in cui l’uomo ha preso dalla natura più di quello che questa è in grado di rigenerare per il 2016.
Ad oggi avremmo bisogno dell'equivalente di 1,6 terre per soddisfare il nostro fabbisogno globale annuale. I campioni di questa dismisura sono gli australiani e gli americani: se tutti infatti vivessimo secondo il loro stile di vita, servirebbero almeno cinque pianeti. La crescita demografica è comunque ben lontana da giustificare questo “appetito”. La deforestazione, l'erosione del suolo, la desertificazione e la perdita di biodiversità testimoniano lo sfruttamento del nostro capitale naturale. Ma il principale indicatore del nostro eccesso si trova nell'atmosfera, in cui l'anidride carbonica si accumula a causa della nostra propensione a bruciare sempre più energia. Le nostre emissioni di CO2 ora rappresentano oltre il 60% della nostra impronta ambientale complessiva. - Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Secondo Turismo Verde-Cia, anche quest’anno la maggioranza degli italiani sceglie di trascorrere le ferie nel Paese, optando per soluzioni low-cost e località vicine, complice anche il timore di attacchi terroristici. In questo quadro, il soggiorno in campagna “vince” con oltre 1,6 milioni di ospiti attesi fino alla fine di agosto.
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- Scritto da Andrea Vitali
Un vero e proprio successo quello che la filiera italiana dell'olio d'oliva, con la regia del MIPAAF, ha ottenuto facendo riscrivere al Consiglio oleicolo internazionale i limiti dei parametri di purezza dell'olio d'oliva.
Era infatti a rischio circa il 30% della produzione olivicola italiana con i vecchi parametri: potevano finire fuorilegge alcuni oli di comprovata qualità, prodotti da due tra le più diffuse cultivar italiane: la Carolea in Calabria e la Coratina in Puglia. Con la decisione del Coi di cambiare si passerà dal precedente limite dello 0,3%, previsto per l'acido eptadecanoico ed eptadecenoico sulla composizione acidica totale, a, rispettivamente, lo 0,40% e lo 0,60%. Per l'acido ecosenoico, che era allo 0,4%, si passa allo 0,50%.- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Tra gli obiettivi principali della norma ci sono l'incremento del recupero e della donazione delle eccedenze alimentari, con priorità all'assistenza di indigenti. Si favorisce anche il recupero di prodotti farmaceutici a fini di solidarietà sociale. L'obiettivo del recupero di un milione di tonnellate di cibo all'anno è ora più vicino.
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- Scritto da Andrea Vitali
Ad aggravare l'insoddisfazione degli agricoltori per un prezzo di riferimento del pomodoro che, secondo loro, stenterà a coprire i costi di produzione, si aggiungono l'andamento meteorologico e lo sviluppo di alcune malattie. Interi appezzamenti distrutti dalle piogge e danni diretti e indiretti conseguenti allo sviluppo di patologie fungine.
Il prezzo di riferimento scelto per il pomodoro da industria al Centro-Sud va dagli 87 ai 97 euro a tonnellata: cifra insufficiente secondo gli agricoltori per coprire i costi di produzione. Come se non bastasse, si aggiungono condizioni climatiche sfavorevoli e lo sviluppo di alcune malattie che hanno già colpito diverse aree. Da qui nascono le preoccupazioni delle Unioni nazionali dei produttori, Italia Ortofrutta e Unaproa, le quali hanno comunicato che piogge torrenziali, grandinate ed eccessi di calore hanno provocato la distruzione di interi appezzamenti e numerosi danni. Agli innumerevoli vantaggi di una produzione fresca corrispondono del resto le difficoltà di coltivazione e gli imprevisti climatici. Anche Confagricoltura ha rimarcato la difficile situazione in cui versa il pomodoro. Al sud è il parassita Orobanche ad essere ormai un flagello nei campi del Foggiano. 



