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La proposta di CIA Toscana per superare lo stallo in cui è ferma la Legge obiettivo della Regione Toscana per uscire sull'emergenza degli ungulati. Il presidente Luca Brunelli: «Troppe manovre per bloccare la Legge obiettivo della Regione Toscana. È ora di dire basta, la Regione vada avanti con coerenza e determinazione, nell’interesse dell’agricoltura e dell’ambiente»

CIA Toscana, nella riunione della propria Giunta dell’ 1 agosto, ha fatto il punto sullo stato di attuazione della “Legge obiettivo” per la riduzione della fauna selvatica in Toscana. «Dopo quasi sei mesi dalla sua approvazione, la situazione è molto preoccupante – dichiara il presidente Cia Toscana Luca Brunelli – Nonostante gli indubbi sforzi della Regione Toscana e dell’Assessore Marco Remaschi, soprattutto sull’avvio della caccia di selezione, l’attuazione della Legge obiettivo è una vera corsa ad ostacoli, che  in parte sono oggettivi, in parte derivano da alcune  incertezze decisionali,  ma troppo spesso portano il nome e cognome di chi non aspetta altro che il fallimento della Legge».
floravivaPer uscire dallo stallo la Cia Toscana propone alla Regione di “prendere il cinghiale per le zanne” intervenendo subito con nettezza e determinazione. La proposta della Cia Toscana si articola in cinque azioni immediate: superare lo stallo degli ATC, dando subito piena legittimità di governo degli ambiti agli amministratori. Accelerare nel frattempo la ridefinizione degli ATC, mantenendo l’impianto della Legge di riordino, coniugato con il riconoscimento, per alcune aree, del criterio di omogeneità territoriale; potenziare le attività di controllo previste dall’Art. 37 della Legge Regionale 3/94, superando le lungaggini procedurali che ne rendono difficile l’attuazione; concludere il percorso di definizione delle aree non vocate, che debbono comprendere, come prevede la Legge, tutti i territori agricoli potenzialmente a rischio di danni; proseguire l’azione di allargamento della caccia di selezione, indispensabile strumento da affiancare alla caccia programmata ed agli interventi di controllo; intervenire con decisione per garantire agli agricoltori il giusto risarcimento dei danni. «Come Cia Toscana è dal novembre 2014 che lo diciamo: non si tratta di calamità naturale, ma di emergenza istituzionale! – conclude Brunelli – La Regione Toscana deve trovare la forza e la determinazione necessarie per riprendere il controllo del territorio. Noi agricoltori saremo al fianco delle Istituzioni, se sapranno operare per la salvaguardia dell’ambiente e dell’agricoltura».
 
Redazione

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Sono tremila gli alberi che Hera ha piantumato: questo incredibile risultato è stato reso possibile grazie ai 150mila clienti che sono passati alla bolletta on-line nell’ambito della campagna “Elimina la bolletta. Regala un albero alla tua città”. 

floravivapubbSono ben 89 le aree verdi realizzate da Hera nei 59 comuni più virtuosi per numero di adesioni alla bolletta on-line. Dopo aver raggiunto con due anni di anticipo le 100mila adesioni, Hera centra anche l’obiettivo successivo, superando gli ulteriori 50mila passaggi alla bolletta elettronica. Questa importante campagna di sensibilizzazione di una buona pratica permetterà all'azienda di regalare altri 500 alberi, che saranno messi a dimora entro il prossimo inverno.
Partita nel novembre del 2012 e rilanciata a giugno del 2015, la campagna prevedeva la destinazione di un albero ogni 50 adesioni alla bolletta on-line nelle aree individuate dai comuni partner di Hera. Gli obiettivi raggiunti con le due edizioni della campagna permettono di evitare ogni anno la stampa e il recapito fisico di circa 800mila bollette. Nello specifico, oltre 3 milioni e 600mila fogli di carta non sono stati così utilizzati e si è evitata l’emissione di 67 tonnellate di CO2 associate a produzione, stampa e recapito della bolletta cartacea. Altro obiettivo degno di nota: gli alberi piantati assorbono complessivamente 300 tonnellate di CO2 ogni anno. Inoltre, mettendo a dimora gli alberi nelle città, si contribuisce a contenere l’effetto isola di calore, tipico dei centri urbani e ad assorbire inquinanti gassosi e polveri sottili. I clienti Hera con bolletta on-line hanno superato quota 16%, collocando così Hera al primo posto tra le utility italiane per riduzione di carta.
 
Redazione

gardencenter

Mercoledi 21 settembre, Flormart di Padova e il trade magazine Greenline, organizzeranno il convegno "Il Centro Giardinaggio Cross Canale" dedicato all'evoluzione del sistema distributivo italiano

L’avvento di internet e l’ingresso nella nuova era digitale stanno rivoluzionando il modo di interagire fra domanda e offerta, in particolare nell’anello finale cioè tra i consumatori e i prodotti che intendono acquistare
flormart Oggi il consumatore si informa online, ha gli strumenti per conoscere le esperienze d’acquisto degli altri consumatori, frequenta i punti vendita per avere consulenza e toccare con mano i prodotti più tecnici, per poi concludere l’acquisto privilegiando il prezzo e il servizio che ritiene più opportuno. Uno scenario che spesso allarma, giustamente, i punti vendita, ma che se ben analizzato offre moltissime opportunità di crescita anche per i centri giardinaggio. Basta saperle cogliere nel modo corretto
Nell’incontro verranno affrontate le insidie e le opportunità che i centri giardinaggio stanno vivendo nei primi anni della nuova era digitale: non un convegno sugli scenari, ma un workshop “sul campo” che si propone di offrire risposte concrete e strumenti tangibili a favore dei retailer del verde. Tra i relatori: Paolo Valassi, strategic account development manager di e-Bay, Paolo Montagnini, fondatore di Studio Montagnini e Paolo Milani, direttore editoriale di Greenline. L'incontro si terrà il primo giorno di Flormart, mercoledi 21 settembre, dalle ore 14.00 presso la sala 7B del padiglione 7. L'ingresso è gratuito ma è obbligatoria la registrazione online: per prenotare il tuo posto a sedere registrati qui.
 
Redazione

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Se da un lato si registra un aumento dal 4 al 5% dell'aliquota Iva relativa a basilico, rosmarino e salvia freschi, destinati all'alimentazione; dall'altro si registra una diminuzione dal 10 al 5% dell'aliquota Iva delle stesse piante allo stato vegetativo. Sulle consegne di luglio si applicano dunque le due percentuali.

Si tratta dell'articolo 21 della legge 7 luglio 2016, n.122 (legge Europea 2015/2016), pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.158 del 8 luglio 2016 che entra in vigore il quindicesimo giorno successivo  (dallo scorso 23 luglio 2016). Le novità principali sono tre: aumento dal 4 al 5% dell'aliquota Iva su basilico, rosmarino e salvia freschi destinati all'alimentazione; riduzione dal 10 al 5% dell'aliquota Iva delle piante allo stato vegetativo di basilico, rosmarino e salvia; inserimento fra i prodotti ad aliquota Iva al 5% anche dell'origano, in rametti o sgranato destinato all'alimentazione, che finora scontava l'Iva ordinaria del 22%.
floravivapubb.jpgAttenzione dunque alle consegne effettuate e da effettuare nel mese di luglio: fino al 22 luglio si dovevano applicare le vecchie percentuali (4% d'Iva su basilico, rosmarino e salvia; 10% d'Iva sulle piante di basilico, rosmarino e salvia; 22% d'Iva sull'origano). In caso di fattura anticipata, anche per effetto di avvenuti pagamenti, si applica l'aliquota Iva vigente al momento dell'emissione della fattura. Si ricorda, infine, che per le cessioni di basilico, salvia e rosmarino, effettuate da imprenditori agricoli che adottano il regime speciale Iva di cui all'art. 34 del D.P.R. n.633/72, non cambia la percentuale di compensazione, che rimane fissa al 4%. Applicando dunque l'aliquota al 5% sulle cessioni, i produttori agricoli dovranno versare la differenza dell'1%. 
L'articolo 23 della legge Europea introduce infine una modifica normativa in materia di imposte dirette per i consorzi agrari che sono considerati per legge cooperative a mutualità prevalente. Per questi soggetti l'accantonamento a riserva indivisibile degli utili netti, non soggetti ad Ires, è pari al 50%, inferiore dunque a quello delle generalità delle cooperative (che invece è al 60%).
 
Redazione

mercatofiori

I 15 mila addetti alla lavorazione, al commercio e al trasporto all’ingrosso di fiori freschi recisi, verde e piante ornamentali possono stare tranquilli: i sindacati di categoria Fisascat Cisl, Flai Cgil e UIltucs hanno siglato con l’Ancef, Associazione Nazionale Commercio ed Esportazioni Fiori, il rinnovo del contratto nazionale di lavoro scaduto il 31 dicembre del 2015.

L’intesa triennale e con efficacia retroattiva (dal 1° gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2018) interviene sulla struttura contrattuale, contemplando il livello decentrato aziendale, e sul sistema di relazioni sindacali, con la costituzione di un osservatorio nazionale e delle commissioni paritetiche territoriali. 
floravivapubbPer il trattamento economico il nuovo contratto nazionale riconosce un aumento di 75 euro al terzo livello, da riparametrare per gli altri, oltre agli arretrati che saranno erogati in due volte: a luglio e novembre. L’intervento più importante riguarda comunque il welfare contrattuale. É stata fatta una dichiarazione di intenti sull’adesione al Fondo Est, il fondo di assistenza sanitaria integrativa di settore, oltre all’adesione ai percorsi di formazione professionale erogati da Fondoprofessioni.
Per l'organizzazione del lavoro l’intesa prevede il riposo domenicale e disciplina anche il ricorso al lavoro stagionale correlato ai cicli produttivi del fiore reciso e del verde ornamentale. Il segretario nazionale Fisascat, Vincenzo Dell’Orefice, ha sottolineato in particolare «il recupero di fluidità nell’ambito delle relazioni sindacali in un settore che, seppure di nicchia, rappresenta in alcune economie locali un volano di sviluppo e ripresa occupazionale». L’intesa è stata siglata a Imperia, dove l’occupazione del settore coinvolge circa 3500 addetti, il 20% della forza lavoro del settore. «Dopo anni di crisi il comparto è in ripresa soprattutto nella provincia ligure dove la floricoltura rappresenta un pezzo importante dell’economia territoriale» ha sottolineato il segretario generale della Fisascat Cisl Imperia Savona, Massimiliano Scialanca, che ha sottoscritto l’accordo.
 
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