PietroBarachinidellaSpodiPesciapresenta al ministro Martina la ricetta per fronteggiareilproblemadellefrodinell'oliorilanciandoilcomparto a partiredaqualità e biodiversitàautoctone. Se ne èparlatodurantel'incontroColdiretti al Mandela Forum diFirenze lo scorsogiovedì 29 settembre, in occasionedellaGiornataNazionaledell'extravergineitaliano.
Risolvereilproblemachecoinvolgeilcompartodell'olivicoltura non èsemplice, ma restadivitaleimportanza. Durante la GiornataNazionaledell'extravergineitaliano, PietroBarachini ha avutomododidialogaredirettamentecolMinistro Martina al qualesièrivolto in cercadiunarispostaconcretasullavalorizzazionedellabiodiversitàdellecultivaritaliane.
Daproduttoredipiantediolivobiologiche e certificate dellaSocietàPesciatinad'Orticoltura, che produce 300.000 pianteall'annosu un totaleproduttivodi circa un milione, Barachiniesprimecosì le criticitàquotidiane: «Conoscobeneilcomparto, ognigiorno ho a che fare con aziendeagricolechehannogrossedifficoltà, soprattuttodovuteall'importazioneselvaggiadioliprovenientidaaltripaesi, qualitativamentepeggioridiquelliitaliani e senzacertificazioni.» Lo svantaggio in cuisitrova la produzioneitaliana per costi, legislazione e burocraziachefrenano, deveessererisolto e secondoBarachini lo sideve fare puntandosullaqualitàdell'extravergineitaliano.
«Anche con l'aiutodiColdiretti, cheringrazio, ho avuto la possibilitàdicreareunapiccola start up sullatracciabilitàdifilierachepermetteaipiccoliolivicoltori con coraggioditracciareilproprioprodotto.» Ecco la soluzione: unaproduzionediqualità, tracciabile e chefavorisca la biodiversità. «Lei, Ministro, sapràbeneche in Italia esisteunabiodiversità, unica al mondo, di 533 cultivar, ma dicui ne vengonoprodotte e piantate solo cinquanta. Alloraio mi chiedoquandol'Italiaveramenteinvestirà in questosettore, recuperando e valorizzandoquestecultivar e facendoleconoscere. Ricordoanchechequestehannoilcontenutodipolifenolipiù alto nelmondo» conclude Barachinirivolgendosi al Ministro Martina.
I dati parlano chiaro: l'Italia riesce a soddisfare, con la sua produzione, solo il 30% del suo fabbisogno interno.«In questo 30% l'olio extravergine diqualità rappresenta il 10%: si capisce benechesi parla di quantità veramente ridotte. La mia idea è quella di ripartire dalla produzionediqualità unendo gli olivicoltoriche già lavorano in questa direzione con quellipiùpiccoli. In questomodosi possono fronteggiare seriamente gli imbottigliatori italianidi olio estero.»