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Jan van Brouwershaven e Jan van der Wel di Impulse Plants, azienda olandese specializzata nell'import/export di piante in vaso a livello europeo, incontrati durante la fiera del florovivaismo di Milano, confermano che in Italia vendono soprattutto piante fiorite (80/90%) e orchidee (20/25%). Qualche suggerimento ai produttori italiani.
Tra gli operatori presenti a Myplant & Garden c'erano anche due olandesi di un'affermata azienda di import/export in ambito europeo di piante in vaso, con base a Wijk en Aalburg e accreditata presso l'asta di FloraHolland di Aalsmeer. Si tratta di Jan van Brouwershaven e Jan van der Wel, rispettivamente direttore e sales manager di Impulse Plants, ai quali Floraviva ha posto qualche domanda.
Al direttore, che si occupa in prima persona dell'import/export di piante in vaso fra Olanda e Regno Unito ed Irlanda, abbiamo chiesto prima di tutto quali tipi di piante commercializza Impulse Plants. Ecco la traduzione in italiano della risposta a questa e alle successive domande.
"Sia piante da interno che da esterno, rigorosamente in vaso. E ne compriamo molte in Italia, specialmente in Sicilia. Ma anche in Toscana, a Grottamare, nel Lago Maggiore, un po' ovunque".
Ha qualche novità o trend nel comparto da segnalare ai florovivaisti italiani e ai nostri lettori, o almeno qualche suggerimento da dare per operare all'estero?
"Una cosa fondamentale in Olanda è ascoltare i clienti. Alcuni produttori italiani non ascoltano i clienti. È molto importante avere i prodotti con belle etichette, con i vasi puliti e in ordine e così via. Ad esempio, abbiamo incontrato in fiera un produttore con delle belle piante e gli ho chiesto se mi poteva dire i prezzi di alcuni prodotti, ma lui mi ha risposto che dovevo compilare un modulo in una e-mail e inviargliela. Gli ho detto di no, che volevo sapere il prezzo subito, e lui mi ha replicato che andava a chiamare il direttore. Cinque minuti dopo è arrivato un commerciale che mi ha detto che mi avrebbe mandato lui il listino dei prezzi. Io gli ho detto che non volevo il listino, ma solo il prezzo di quelle piante lì. Sono passati 20 minuti e non abbiamo concluso niente. Io non posso fare affari con gente così. In questo business bisogna esser veloci ed efficienti".
Ma per fortuna questi sono solo alcuni esempi negativi e Jan van Brouwershaven era soddisfatto di come stavano andando le cose in fiera.
A Jan van der Wel, che in Italia vende principalmente piante in vaso da interno, ma anche da esterno, e soprattutto nel nord Italia e ai garden center, abbiamo chiesto se vende anche in Toscana.
"Sì. A Lucca, Pistoia e Firenze: nei garden center e a grossisti".
Ha qualche novità da segnalare nel suo business?
"La gente cerca sempre qualcosa di nuovo, i miei clienti cercano sempre nuove varietà, nuovi prodotti. Questo è molto difficile perché ci vuole molto tempo per realizzare una nuova pianta o una nuova linea. Sono d'accordo con Jan che c'è bisogno di ascoltare di più i clienti: spesso sia in Olanda che in Italia i produttori sono un po' miopi da questo punto di vista: fanno quello che è più comodo per loro da produrre, ma bisogna ascoltare i mercati, guardare cosa fanno gli altri ecc.".
Quali piante hanno più successo in Italia in questo momento?
"Piante fiorite. L'80/90% sono piante fiorite. Fra queste soprattutto orchidee, che valgono circa il 20/25% del business oggigiorno".
Redazione Floraviva
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Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che si è svolta oggi pomeriggio al Palazzo dell’Agricoltura una riunione del Ministro Martina con gli assessori all’agricoltura delle Regioni italiane. Tra i temi discussi ci sono state alcune tematiche dello sviluppo rurale, in particolare dello stato di attuazione delle misure di gestione del rischio, infrastrutture irrigue e biodiversità animale, oltre che alcune azioni a livello europeo sul settore del latte e della zootecnia. In particolare il Ministro ha illustrato i punti del position paper che l’Italia presenterà alla Commissione europea in vista del prossimo Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura di marzo e che contiene anche un focus specifico sul latte.
“Ci aspettiamo risposte concrete dalla Commissione Ue – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – in particolare per la crisi del settore lattiero che è europea e non solo nazionale. Per questo abbiamo voluto condividere con le Regioni le proposte d’intervento che l’Italia chiede con urgenza a Bruxelles. Sono 4 gli assi fondamentali della nostra proposta all’Europa per il latte: rafforzamento delle norme Ue su etichettatura del latte e prodotti lattiero caseari, raddoppio della soglia degli aiuti de minimis per 3 anni, maggiore tutela degli allevatori con regole chiare sui contratti e meccanismi di indicizzazione dei prezzi, nuove misure di promozione del latte per contrastare il calo dei consumi. Azioni che sono state rimandate per troppo tempo e che possono contribuire nella gestione di una fase complicata. Il Governo continua a lavorare su tutte le leve possibili di intervento, tenendo sempre presente l’esigenza di una tutela effettiva del reddito di oltre 35 mila allevatori italiani, ora in oggettiva difficoltà. Come annunciato agli assessori, nelle prossime settimane verranno erogati gli aiuti relativi all’intervento straordinario da 25 milioni di euro ottenuti a Bruxelles e abbiamo attivato l’aumento della compensazione Iva al 10% come previsto dalla legge di Stabilità. Ora rilanciamo la sfida a livello europeo, soprattutto sul fronte della valorizzazione dell’origine, perché questo è un nodo fondamentale che va sciolto ora”.
POSITION PAPER - FOCUS SETTORE LATTE E CARNE
Etichettatura di origine latte e carne
Un fronte fondamentale sul quale intervenire è quello dell'etichettatura del latte e dei prodotti derivati, per dare al consumatore la possibilità di scegliere in maniera consapevole, trasparente e informata. È necessario un quadro europeo innovativo, che avanzi rispetto al passato e applichi al settore norme che hanno già dimostrato di essere efficaci su altri prodotti, come la carne, dove il sistema di tracciabilità è stato introdotto a seguito di problemi sanitari. La richiesta italiana è quella di un intervento a livello UE da realizzare il prima possibile per dare risposte ad una crisi come quella lattiera che riguarda tutto il mercato europeo.
Soglia de minimis aumentata per le aziende di produzione di latte per almeno il prossimo triennio
Prevedere l’aumento della soglia de minimis, raddoppiandola, almeno per i prossimi tre anni, in modo da poter aiutare in misura più efficace le aziende lattiere, zootecniche e degli altri settori in crisi.
Rafforzamento del potere contrattuale degli allevatori: trasparenza ed equità nella formazione del prezzo
Le misure previste nell’ambito del “pacchetto latte” dell’UE non si sono dimostrate sufficienti a recuperare il gap esistente tra l’allevatore ed il resto della filiera alimentare. E’ pertanto necessario uno sforzo maggiore per adottare un quadro regolamentare che possa consentire agli Stati membri di applicare regole più stringenti in materia di contratti e di adeguamento dei prezzi.
In particolare, è innanzitutto necessario assicurare la possibilità di effettuare controlli sulla effettiva sottoscrizione di contratti formali tra agricoltori e acquirenti di prodotti zootecnici, che siano antecedenti alla effettiva transazione e che siano sufficientemente chiari rispetto a tutti i principali parametri contrattuali, dal prezzo alle norme qualitative. Sempre in questo ambito contrattuale, inoltre, sarebbe necessario promuovere l’introduzione di appositi meccanismi di indicizzazione (parziale o totale) dei prezzi, in modo da assicurare l’adeguamento progressivo dei prezzi della materia prima a diversi indici di natura economica, tecnica e finanziaria, a seconda delle differenti realtà territoriali e delle diverse specializzazioni produttive. Ciò dovrebbe garantire una maggiore regolarità e chiarezza contrattuale, oltre che una più compiuta e corretta formalizzazione.
Misure di promozione e comunicazione rafforzate ed aggiuntive per i prodotti del latte
È fondamentale sostenere campagne di comunicazione mirate ad incentivare, in particolare, il consumo di latte fresco, visto il drastico calo che continua a registrare. Queste campagne potrebbero essere realizzate direttamente dalla UE, oppure dagli Stati membri, attraverso il cofinanziamento di specifici programmi condivisi a livello europeo.
Redazione Floraviva
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In un incontro organizzato dall’Associazione italiana di architettura del paesaggio e dall’International Federation of Landscape Architects il 25 febbraio a Myplant & Garden anticipati i contenuti del 53° Congresso mondiale IFLA del 20-22 aprile a Torino. Ambito di riferimento gli spazi peri-urbani, affrontati in 4 prospettive: paesaggi condivisi, paesaggi connessi, paesaggi stratificati, paesaggi d’ispirazione.
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- Scritto da Andrea Vitali
Report di Ismea sul comportamento di acquisto della Poinsettia da parte degli italiani sopra i 18 anni nel dicembre 2015. Il 37% di chi ha comprato fiori e piante ha acquistato Stelle di Natale (nel 2012 era il 35%), pari al 7,1% della popolazione di riferimento (era il 5,8%). Bassi gli acquisti di fiori in generale e di Stelle di Natale in particolare fra i giovani tra 18 e 34 anni. L’88,5% sono Poinsettie monocolore rosse, salite al 18,2% composizioni miste, diminuite al 2,7% le monocolore non rosse. [Nella foto Stelle di Natale di Bonini Piante Toscana fotografate da Diade Adv]
In un quadro generale di consumo di fiori e piante in progresso ma non entusiasmante, sono migliorati e leggermente cambiati nel dicembre del 2015 gli acquisti della pianta fiorita tipica del periodo natalizio, la Stella di Natale o Poinsettia (nome scientifico Euphorbia Pulcherrima).
Lo ha fatto sapere nei giorni scorsi Ismea, che ha diffuso i risultati di un’indagine sul comportamento di acquisto degli italiani in occasione delle ultime feste di Natale e li ha confrontati con quelli degli anni precedenti.
La quota di coloro che hanno comprato una o più piante di Poinsettia sul totale degli acquirenti di fiori e piante nell’ultimo mese dell’anno è cresciuta dal 32% del 2012 al 37% del 2015. Tale quota incide sul totale della popolazione italiana sopra i 18 anni per il 7,1%, in crescita rispetto al 5,8% della precedente indagine (sempre anno 2012). Anche l’indice di penetrazione di coloro che hanno acquistato fiori o piante nel mese di dicembre 2015 è stato superiore al dato registrato nel 2012 e nel 2013, ma è rimasto sotto il livello del 20% attestandosi su un magro 18,9%. E va considerato che il 2013 è stato l’anno in cui si è registrata la spesa più bassa dal 2008 (-25%).
Tre acquirenti su quattro di Poinsettia, spiega il report di Ismea, sono donne e sul totale dei compratori la condizione professionale più diffusa è la casalinga, seguono i pensionati e i lavoratori autonomi. Con più frequenza tali consumatori hanno una licenza di scuola elementare e per una quota minore la laurea. Appartengono alla fascia di reddito media e medio-alta e sono ultra cinquantacinquenni, residenti più frequentemente nel nord est d’Italia, segue il Centro e il Nord Ovest.
Ma il dato che spicca di più, agli occhi di Floraviva, è la scarsissima penetrazione dei compratori di Stelle di Natale fra i 18 e i 34 anni su una altrettanto scarsa incidenza degli acquirenti di fiori e piante per tale fascia anagrafica, entrambe nettamente sotto la media. I giovani del campione dell’indagine erano infatti divisi in due fasce di età: 18-24 anni, pari all’8,6% della popolazione da 18 anni in su; 25-34 anni, pari al 14,3%. Ebbene, i giovani tra 18 a 24 anni che hanno acquistato almeno una pianta o un fiore si sono attestati solo al 2,3% della popolazione acquirente piante e fiori, e quelli che hanno comprato Stelle di Natale sono stati solo il 3,3% del totale di chi lo ha fatto. I giovani tra 25 e 34 anni che hanno acquistato piante e fiori sono stati il 9,7% e quelli che hanno comprato Poinsettie si sono fermati all’8,6%.
Più nel dettaglio dei comportamenti dei consumatori, il rapporto spiega che oltre l’80% degli acquirenti ha comprato per sé solo una Stella di Natale, mentre tra chi ha acquistato per regalo il 51% dichiara un solo vaso, il 29% «due stelle di Natale» e il 20% «tre Poinsettie o Stelle di Natale». Inoltre, del totale di consumatori acquirenti di fiori e piante, quasi un quarto ha detto di aver speso di più rispetto al medesimo acquisto realizzato nel mese di dicembre 2014.
Riguardo poi alla tipologia di Poinsettia, si è verificato un cambiamento rispetto alla precedente indagine realizzata nel 2012: è cresciuta notevolmente la quota di coloro che hanno scelto le composizioni miste (salite nel 2015 al 18,2%), mentre è scesa quella di coloro che acquistano le monocolori diverse dal rosso (arrivate al 2,7%). Trionfano quindi le tradizionali Stelle di Natale monocolore rosse con una percentuale dell’88,5%.
Infine, una curiosità circa la durata della pianta in casa: diminuiscono coloro che non riescono a mantenerla fiorita almeno un mese (dall’88% del 2012 all’80% del mese di dicembre del 2015).
Redazione Floraviva
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- Scritto da Andrea Vitali
Illustrando la seconda edizione dell'annuario, il presidente dell'Associazione nazionale vivaisti esportatori Cappellini ha ricordato che i soci effettivi sono 50 aziende florovivaistiche da 500 mila euro di fatturato in su e i soci sostenitori o partner 16 fra associazioni e altri soggetti collettivi quali i distretti. A ottobre Anve è entrato nell'Aiph (Associazione mondiale del vivaismo).
Oltre 160 pagine di notizie e servizi dal mondo del verde italiano. In apertura le dichiarazioni del Ministro Martina e delle maggiori organizzazioni internazionali di settore.
È già disponibile l’annuario 2016 dell’ANVE – Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori, realtà internazionale per la tutela di chi si occupa di vivaismo e commercio. Un volume completo e ricco di informazioni e foto, che racconta in maniera dettagliata le attività dell’organizzazione e le aziende che fanno parte della sua rete. Il nuovo annuario si presenta molto più completo rispetto all’edizione 2015, con una sezione “Servizi” visibilmente ampliata e con un sostanziale aumento sia dei soci ordinari sia dei soci sostenitori.
“Con 33 nuovi soci effettivi, per un totale di una cinquantina di aziende florovivaistiche da 500 mila euro in su di fatturato, e 14 nuovi soci sostenitori e partners, per un totale di 16 - ha dichiarato Marco Cappellini, presidente ANVE, durante la presentazione dell'annuario a Myplant & Garden –, la presenza dell’ANVE si è estesa a Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia, Sardegna e Lazio. Più di mille aziende (considerando quelle aderenti ai soggetti collettivi partner o sostenitori) fanno parte ormai della galassia ANVE e questo da un lato ci rende orgogliosi, ma dall’altro ci richiama sempre di più anche alle responsabilità che un’associazione nazionale di produttori così partecipata deve assolvere”.
Una responsabilità che passa attraverso il sostegno da parte delle massime Istituzioni, le cui dichiarazioni sono raccolte nelle primissime pagine dell’annuario 2016. Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina parla di come sia “fondamentale la collaborazione istituzionale che abbiamo avviato come le organizzazioni, tra le quali proprio l’ANVE, che contribuisce a tradurre in azioni concrete sul territorio quelle poste in essere dal Ministero a livello europeo. Facciamo riferimento all’approvazione in commissione europea dei nuovi codici doganali per le piante ornamentali attraverso il supporto ENA e alla creazione del marchio VivaiFiori […]”. Il ruolo di ANVE per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane si legge anche nelle parole di Riccardo Maria Monti, presidente dell’Italian Trade Agency, che parla della collaborazione con l’Associazione, già avviata da alcuni anni “per realizzare iniziative mirate particolarmente nei mercati emergenti e meno saturi. Ne è un esempio il portale PHYTOEB che ANVE sta predisponendo e in cui saranno consultabili tutte le informazioni fitosanitarie e doganali per esportare nei paesi terzi”.
La solidità di ANVE a livello internazionale è riconosciuta da Tim Edwards, presidente dell’ENA – European Nurserystock Association “orgogliosa di annoverare l’ANVE tra i suoi membri” e profondamente grata all’associazione italiana “per l’impegno e il tempo dedicato alla causa del vivaismo”. Non meno importanti le dichiarazioni di Bernard Oosterom, presidente AIPH – Associazione Internazionale dei Produttori Vivaisti “lieta di accogliere ANVE come Socio effettivo per l’Italia. ANVE e AIPH credono che il paesaggismo di alta qualità sia fondamentale per il futuro del nostro mondo e insieme si impegneranno per promuovere l’importanza delle piante”.
Tanti i traguardi raggiunti in poco più di un anno da o in collaborazione con ANVE, che ne testimoniano l’attività concreta. Dalla domiciliazione della sede operativa di ANVE nella capitale belga dell’ottobre 2015 all’introduzione da parte del MEEPA di nuovi codici doganali, grazie al decisivo contributo di ANVE e al sostegno dell’ENA, nel luglio 2015. E ancora le dichiarazioni dell’ENA sulla Xylella Fastidiosa, la costituzione dell’Associazione Nazionale del Marchio di tutela VivaiFiori e l’ingresso di ANVE, in rappresentanza dei produttori italiani, nell'Associazione mondiale AIPH, tutto sul finire del 2015.
A fine anno l’associazione, che si è dotata di un ufficio marketing e comunicazione, ha presentato ai suoi soci i risultati dell’indagine effettuata per conoscere la soddisfazione sui servizi convenzionati.
L.S.
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L’anteprima di “Flormart in tour”, l’edizione itinerante del Salone Internazionale del Florovivaismo e Paesaggio a Padova, è stata rinviata e si svolgerà entro il primo semestre dell’anno e sempre nel territorio della Toscana, come previsto. Lo comunica PadovaFiere che organizza Flormart, lo storico Salone del settore florovivaistico e del giardinaggio in Italia, per fugare ogni dubbio.Come spiega infatti l’amministratore delegato di PadovaFiere Daniele Villa, «a causa della indisponibilità dell’immobile del Mercato dei Fiori della Toscana - Città di Pescia, dove era stato programmato il battesimo di “Flormart in tour”, abbiamo dovuto ridefinire la data dell’evento. Posso assicurare che è confermato il progetto, con i contenuti centrali dell’edizione maggiore di Flormart declinati in chiave locale, cioè in relazione al territorio che la ospiterà, e che essa si svolgerà quest’anno in Toscana, entro il primo semestre.
Redazione Floraviva
Floro-vivaismo: aumento previsto –causa meteo- del rischio attacco parassiti e malattie alle colture
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- Scritto da Andrea Vitali
Alcune avvertenze colturali e fitosanitarie sono indispensabili, visto l’andamento climatico e la quasi assenza della stagione invernale. Alcuni parassiti animali, quali afidi, tripidi e acari eriofidi, e alcune malattie, quali soprattutto la muffa grigia, in effetti non hanno mai smesso di preoccupare - in particolare nelle coltivazioni in serra -. E’ altresì chiaro che con l’arrivo della primavera, dove si sommano gli ormai tradizionali attacchi di malattie fungine quali mal bianco, marciumi da oomiceti, tracheomicosi, nonché attacchi di acari e di alcuni insetti (cicaline, lepidotteri, aleurodidi, psille), il rischio di compromettere fortemente le colture è molto alto .
Nelle coltivazioni di specie soggette a cocciniglie (ad es. ruscus, mimosa, ginestra, pittosporino) questo è il periodo più adatto per controllare le piante e asportare, ove possibile, i rami più colpiti; verificare se fosse in atto una consistente ed utile parassitizzazione da parte dei limitatori naturali; ed, in base a questi accertamenti, valutare l’opportunità di effettuare trattamenti mirati a colpire le forme giovanili dei parassiti.
Di seguito alcune problematiche di particolare rilievo e rispettivi interventi Fitosanitari consigliati:
Anemone - Tripidi - Virosi - Muffa grigia - Danni agli steli - Numerosi sono i casi di necrosi causate da infezioni di Tomato Spotted Wilt Virus (virus trasmesso dal tripide Frankliniella occidentalis). Talvolta si osservano anche danni ai fiori (rotture di colore e malformazioni), evidenti soprattutto sui fiori di colore più intenso. Si consiglia di monitorare gli impianti e di intervenire alla comparsa dei tripidi; si raccomanda inoltre di asportare i fiori sfioriti nei quali tali insetti possono rifugiarsi rendendo più difficile la lotta. - I marciumi da Botrytis cinerea si stanno aggravando in molti impianti, sia in serra che in pien’aria. Si consiglia di adottare accorgimenti atti a prevenire l’instaurarsi di condizioni favorevoli alla malattia e di intervenire tempestivamente con antibotritici alla comparsa delle prime infezioni. - In molti impianti si continuano ad osservare alterazioni agli steli di origine fisiologica, quali raccorciamenti, spaccature e fessurazioni: si consiglia di adottare concimazioni equilibrate. - Afidi - Possono colpire un po’ tutte le specie coltivate, soprattutto rosmarino, salvia, menta, lavanda e basilico, indebolendo le piante e/o causando deformazioni fogliari. Inoltre possono essere vettori di pericolosi virus, quali il CMV (Cucumber Mosaic Virus) e l’AMV (Alfalfa Mosaic Virus). Monitorare gli impianti e intervenire alla comparsa dei primi insetti. - Tripidi - Sono presenti su rosmarino e su basilico in serra. - Cicaline - Iniziano ad apparire nelle coltivazioni. In seguito alla loro attività trofica possono causare la comparsa di punteggiature biancastre, che col tempo necrotizzano, sulle foglie di molte specie, soprattutto rosmarino, salvia, timo, maggiorana e menta. - Mal bianco - Gravi infezioni oidiche si stanno osservando in impianti di rosmarino, salvie colorate e timo, soprattutto Thymus citriodorus e T. vulgaris “Lady d.” - Muffa grigia - Malattia presente su maggiorana e su lavande, soprattutto Lavandula stoechas e L. angustifolia “Hidcote”. Aromatiche - Seccumi dei rami - In alcuni impianti di rosmarino sono ancora presenti seccumi dei rami causati da Phoma multirostrata. Calla - Ragnetto rosso - In alcuni impianti in serra di calle a fiore bianco si osservano ancora attacchi di ragnetto rosso. Fucsia, geranio, violette e altre perenni da vaso - Muffa grigia - B. cinerea sta continuando a colpire molte ornamentali in vaso, soprattutto se allevate in serra. Su alcune specie, quali ad es. fucsia e geranio macranta, la malattia si manifesta con marciumi degli organi aerei, nonché con la comparsa di cancri sugli steli. Si raccomanda di curare l’igiene delle piante e degli ambienti di coltivazione, di adottare corretti criteri agronomici ed intervenire con fungicidi adatti. Dimorfoteca - Virosi - Osservati giallumi e necrosi fogliari, talvolta in forma così grave da provocare la morte delle piante, causati da infezioni da Tomato Spotted Wilt Virus. Girasole - Muffa grigia - Su piantine in emergenza di varietà di girasole da vaso si osservano gravi marciumi causati da B. cinerea. Margherita - Virosi - Giallumi dei rami - Si osserva un anticipo nella fioritura delle piante, sia a fiore bianco che colorato, allevate in pien’aria, che in alcune aziende sono già pronte per la vendita. - In alcune coltivazioni sono presenti piante con maculature fogliari giallonecrotiche di origine virale (da TSWV trasmesso dal tripide F. occidentalis ). Monitorare gli impianti, al fine di eliminare gli individui infetti e prevenire le infestazioni di tripidi. - In alcuni impianti si osservano casi di giallumi limitati pochi rami, le cui foglie a volte tendono a disseccare: in presenza di tali sintomi si consiglia di rivolgersi ad un laboratorio di analisi poiché potrebbe trattarsi di una tracheomicosi. Papavero - Muffa grigia - Giallumi - Marciumi da B. cinerea sono presenti in molti impianti. La malattia colpisce sia gli steli che, soprattutto, i boccioli. Si consiglia di effettuare trattamenti preventivi con antibotritici tollerati, ad es. a base di iprodione, boscalid+pyraclostrobin, pyrimethanil. - Il papavero è una specie molto esigente dal punto di vista nutrizionale e facilmente soggetta a clorosi ferrica. Bisogna pertanto adottare piani di concimazione adatti alle varie fasi della coltura. Ranuncolo - Afidi - Tripidi - Muffa grigia - Mal bianco - Tracheofusariosi - Fisiopatie - Tripidi e afidi: monitorare gli impianti, intervenire tempestivamente alla comparsa degli insetti ed asportare dagli impianti i fiori sfioriti. - La muffa grigia è presente in molte coltivazioni e sta danneggiando le produzioni. Si consiglia di adottare accorgimenti atti a favorire l’arieggiamento degli impianti e di intervenire con antibotritici alla comparsa delle prime infezioni (ad es. a base di Bacillus subtilis, iprodione, boscalid+pyraclostrobin). Negli impianti in cui vi sono condizioni favorevoli allo sviluppo della malattia si consiglia di effettuare interventi con antibotritici anche in prossimità della raccolta, in modo da limitare il rischio di sviluppo di marciumi in fase di conservazione dei mazzi. - Il mal bianco sta colpendo in modo grave soprattutto le coltivazioni in serra, sia da reciso che da vaso. È importante intervenire con antioidici dalla comparsa dei primissimi sintomi. - Appaiono con frequenza crescente casi di tracheofusariosi, soprattutto nelle coltivazioni in serra. - Soprattutto su alcune varietà, si osservano alterazioni di origine non parassitaria, quali la fessurazione longitudinale degli steli e la piegatura dello stelo sotto il fiore: tali fenomeni sono favoriti da stress nutrizionali, quali ad es. il ricorso a concimazioni eccessivamente ricche di P e K, o la carenza di Ca. Ruscus - Lepidotteri - Cocciniglie - Erosioni da larve di lepidotteri tortricidi continuano a comparire in molte coltivazioni. - Infestazioni di cocciniglie stanno danneggiando le fronde in molti impianti. Muffa grigia su piantina di girasole Necrosi e giallumi di origine virale Mal bianco su Thymus citriodorus e su da vaso (TSWV) su dimorfo teca T. vulgaris “Lady d.”
Per informazioni: - Laboratorio di Patologia da Funghi e Batteri dell’Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo (IM): Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Servizio Tecnico della Cooperativa L’Ortofrutticola di Albenga (SV): Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., - Servizio Tecnico della Cooperativa Floricoltori Riviera dei Fiori di Arma di Taggia (IM): Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Fonte: Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo, in collaborazione con i settori tecnici della Cooperativa “L’Ortofrutticola” di Albenga e della Cooperativa “Riviera dei Fiori” di Arma di Taggia. Nota informativa per il periodo: 19/02/2016 - 03/03/2016
Redazione Floraviva
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- Scritto da Andrea Vitali
Il 16 febbraio a Pistoia l’Accademia dei Georgofili e l’Associazione Vivaisti Italiani hanno siglato un’intesa per cooperare sulla valorizzazione delle acquisizioni tecnico-scientifiche con riflessi sul vivaismo, sulla diffusione dell’innovazione, sullo studio della difesa fitosanitaria dei vivai, su progetti internazionali e bandi europei. Previste anche iniziative congiunte nell’anno di Pistoia capitale italiana della cultura.
Martedì 16 febbraio a Pistoia il Presidente dell’Accademia dei Georgofili, Giampiero Maracchi, e il Presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani, Vannino Vannucci, hanno firmato un protocollo d’intesa che stabilisce una cooperazione attiva tra le parti.
Tra gli intenti sottoscritti: promuovere e attivare iniziative congiunte, destinate a contribuire al progresso dell’agricoltura, alla tutela dell’ambiente allo sviluppo del mondo rurale; valorizzare le nuove acquisizioni tecnico-scientifiche che hanno riflessi sul comparto del vivaismo; favorire la diffusione dell’innovazione nel comparto vivaistico e delle colture protette ed ornamentali; promuovere iniziative di studio, informazione e formazione sulla tematica della difesa fitosanitaria delle coltivazioni vivaistiche; promuovere scambi formativi ed incontri specifici tra operatori, tecnici e esperti del comparto con altre realtà europee ed extra-europee; collaborare alla predisposizione di progetti nell'ambito della nuova programmazione europea 2014-2020 relativa allo sviluppo rurale; collaborare alla realizzazione di iniziative innovative nel campo della comunicazione ed informazione; organizzare insieme seminari e promuovere gruppi di studio; promuovere congiuntamente iniziative culturali connesse agli ambiti di rispettiva competenza nel corso del 2017 in considerazione della designazione della Città di Pistoia come capitale italiana della cultura per tale anno.
“Sono molto soddisfatto dell'importante accordo che è stato oggi sottoscritto con una rilevante realtà, di carattere nazionale ed internazionale e nata da oltre 260 anni, che l'accademia dei Georgofili rappresenta.” - ha affermato il Presidente dell'Associazione Vivaisti Italiani, Vannino Vannucci - ”L'intesa formalizza una collaborazione ed una sinergia da sempre fondamentali tra il mondo scientifico e quello imprenditoriale, che con questo atto non potranno che rafforzarsi per il futuro di tutto il settore.”
Il Prof. Maracchi ha sottolineato l’importanza del comparto vivaistico nel quadro dell’agricoltura italiana e lo sforzo per applicare le recenti innovazioni tecnologiche, come dimostra anche il campus della Vannucci Piante. Ha inoltre confermato l’impegno dell’Accademia dei georgofili per contribuire allo sviluppo delle competenze e delle performances di questo settore.
Nel corso della conferenza stampa il Presidente Maracchi ha evidenziato che l’agricoltura è l’unico settore a presentarsi “carbon-free”; ha poi lanciato un’immediata proposta all’Associazione Vivaisti: costituire un gruppo di lavoro tra operatori e cultori della ricerca sulle fitopatie, ponendosi con attenzione, volta per volta, ai problemi molteplici e alle loro possibili soluzioni.
Il Presidente Vannucci ha quindi confermato l’importanza che riveste questo prestigioso accordo in termini di scambio di conoscenze e di valori; ha poi ribadito che questo accordo conferma la bontà del settore che l’Associazione Vivaisti rappresenta.
Dopo la firma dell'accordo, che ha avuto luogo presso il Pistoia Nursery Campus della Vannucci Piante, il Presidente dei Georgofili, Giampiero Maracchi, è stato accompagnato a visitare il Campus, spazio di studi sul verde e sul vivaismo nato per diffondere nelle nuove generazioni la cultura del verde, che è stato inaugurato lo scorso 1 ottobre 2015.
Redazione Floraviva
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- Scritto da Andrea Vitali
Dopo la débâcle sulle unioni civili, Il Partito Democratico è ancora al centro della bufera in Senato, questa volta messo sotto attacco dalle associazioni animaliste ENPA e Lipu, che lamentano il respingimento di alcuni emendamenti alla legge 394/1991 sulla tutela dei parchi ambientali.
La commissione Ambiente e Territorio del Senato si è infatti nuovamente riunita ieri per discutere il nuovo testo di legge che dovrà integrare quello sulla tutela dei parchi e delle aree protette faunistiche e marine. ENPA e Lipu accusano il relatore Massimo Caleo (Pd) di aver affossato gli emendamenti all’articolo 10 del nuovo testo, che avrebbe impedito l’apertura dei parchi all’attività venatoria. "Un attacco feroce alla biodiversità – commentano gli animalisti – che mai in tanti anni avevamo visto, neppure nei peggiori momenti di caccia selvaggia. Il governo intervenga e fermi questo potenziale disastro, che azzera la sostanza della protezione ambientale d'Italia e consegna le migliori aree naturali italiane alle doppiette".
La replica del Senatore non si è fatta attendere e già in serata ha provato a gettare acqua sul fuoco tramite il portale dei Senatori del Pd. “Se si fossero prese la briga di leggere ben il testo base all’esame della Commissione – ha dichiarato Caleo – le associazioni in questione si sarebbero accorte che, rispetto alla legge attualmente in vigore, all’articolo 6 comma 3 è introdotto in maniera inequivocabile il divieto di attività venatoria nei parchi nazionali e all’articolo 16 comma 1 per i parchi regionali.”
Secondo Caleo, l’articolo 10 mira ad una maggiore regolamentazione persino della cattura e degli abbattimenti selettivi, “ma introduce il previo parere vincolante di ISPRA e stabilisce che ad effettuare i prelievi siano solo coloro che abbiano svolto un corso di formazione organizzato dal parco e validato dalla stessa ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ndr).”
Redazione Floraviva
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- Scritto da Andrea Vitali
Il "Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia" è stato presentato oggi a Roma nel corso di una riunione del Comitato Paritetico per la Biodiversità, organo tecnico consultivo del quale fanno parte i Ministeri (ambiente, agricoltura, sviluppo economico ecc.) e le Regioni e province autonome. La riunione è servita per una prima presentazione e illustrazione del documento, il primo ad essere presentato dopo 14 anni.
L'ultimo piano nazionale in materia risale infatti al 2002 e, come è stato fatto rilevare nel corso dell'incontro, era calato su una realtà molto diversa da quella attuale. Fra le varie azioni previste dal piano c'è anche la possibilità di una deroga, da concedersi a seguito del parere di ISPRA, istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, dopo valutazione caso per caso, al divieto di prelievo del lupo. La deroga, secondo quanto è stato spiegato dal professor Luigi Boitani, dell'Unione Zoologica Italiana, che ha curato il piano, è prevista dalla direttiva europea Habitat, al verificarsi di una serie di condizioni rigidamente codificate, alle quali il piano ne ha aggiunte di ulteriori.
Al termine della riunione si è convenuto che ogni regione e provincia autonoma invierà, in un arco di tempo ristretto, le proprie osservazioni e proposte, in modo da integrare il testo che verrà nuovamente discusso in una prossima riunione, sempre a livello tecnico. Una volta completato l'iter la proposta, dopo l'approvazione del Comitato, andrà alla Conferenza Stato Regioni.
La Regione Toscana presenterà le proprie osservazioni, che terranno conto anche dei dati e rilevamenti scientifici, ottenuti grazie alla collaborazione con il Cirsemaf (Centro interuniversitario di ricerca sulla selvaggina) sulla presenza del lupo e degli ibridi nel territorio regionale e porrà la questione degli ibridi, ovvero meticci di cane e lupo, che sono in aumento e rappresentano, oltre che una seria minaccia e un alto costo per la collettività, un grave pregiudizio per la conservazione e la salvaguardia del lupo in purezza.
Redazione Floraviva