Un albero, fiore, pianta per...

Una pianta per - l'Eurovision Song Contest 2022
È salito agli onori della cronaca il giardino all’italiana con le «green room» dell’Eurovision Song Contest, la cui serata finale si svolge fra poche ore al Pala Alpitour di Torino. Una rete di siepi e piante in vaso isolate modellate in varie forme geometriche con i metodi dell’arte topiaria. 
Come reso noto nei giorni scorsi dal Tirreno di Pistoia, a fornire le piante per questo allestimento in cui sono collocati gli spazi delle delegazioni della manifestazione canora è stato un vivaio del Distretto vivaistico ornamentale pistoiese famoso per le produzioni topiarie: Vivai Breschi di Ramini, frazione del comune di Pistoia.
La specie di piante che è stata scelta per le siepi delle green room, come spiegato da Federico Breschi al Tirreno, è l’Ilex crenata, detta pure agrifoglio giapponese. Una pianta sempreverde da siepe che si sta imponendo nei giardini, secondo il sito web piantedasiepe.it, anche grazie alle piccole dimensioni delle foglie e alla crescita in forma compatta, che la rendono una valida alternativa del tradizionale bosso comune (Buxus sempervirens), tipico delle siepi all’italiana. Una pianta resistente e che si presta bene per le siepi basse, o fino a un massimo di 2 metri di altezza, ed è facile da potare, così da ottenere siepi uniformi. Siepi che vengono impreziosite dai fiorellini bianchi e le piccole bacche nere di questa specie botanica. 
L’Ilex crenata, proveniente da Cina orientale, Giappone, Corea e Taiwan, è molto apprezzata dagli appassionati di bonsai per il suo fitto fogliame. Ne esistono diverse cultivar ciascuna con le sue peculiarità. Fra queste, piante con foglie variegate (ad esempio 'Golden Gem' e 'Shiro-Fukurin'), color verde scuro (es. 'Green Lustre') o verde grigiastro (es. 'Bad Zwischenahn'); con frutti gialli (es. 'Ivory Hall'); con portamento eretto (es. 'Chesapeake'), diffuso (es. 'Green Island', 'Hetzii') o nano (es. 'Mariesii', 'Stokes'). Le cultivar 'Golden Gem' e 'Fastigiata' hanno ottenuto l'Award of Garden Merit della Royal Horticultural Society. 
 

L.S.

Stavolta lo spunto ci viene da un articolo del Corriere Fiorentino del 5 aprile scorso, dedicato a una pianta che è tornata in auge per due motivi principali: la diffusione dello «stile giungla» nelle nostre case e il fatto che, non necessitando di molte attenzioni, è adatta anche per «il pollice meno verde».
Stiamo parlando della Monstera deliciosa, una specie di pianta appartenente a un genere di rampicanti sempreverdi coltivate per le foglie molto belle. A contraddistinguere questa specie, che è nativa delle foreste tra il sud del Messico e il canale di Panama, sono i grandi lobi e i buchi delle foglie che ricordano quelli del formaggio Emmental o simili. Da qui i soprannomi “Swiss cheese plant” o “cheese plant”. E sempre a proposito di nomi, anche quello del genere è legato alla forma particolare delle foglie, mentre la specificazione “deliciosa” è riferita ai suoi frutti commestibili, anche se in appartamento è raro che fruttifichi. La Monstera deliciosa è coltivata come pianta ornamentale da esterno nei Paesi tropicali o subtropicali, ma in aree temperate quale la nostra è coltivata soprattutto come pianta da appartamento. Le sue qualità estetiche e la sua robustezza la rendono molto adatta agli interni ed è popolare negli uffici. Predilige molta luce, ma indiretta, e temperature fra i 20 e i 30 gradi.
Nel Regno Unito la cultivar Monstera deliciosa ‘Variegata’ ha vinto un “Award of Garden Merit” della Royal Horticultural Society.

L.S.

Un suggerimento di albero per questa rubrica ci è arrivato nei giorni scorsi dal Distretto florovivaistico della Liguria. Fra gli 8 video pubblicitari dedicati ad altrettante produzioni florovivaistiche tipiche del Ponente ligure (vedi) ne è stato pubblicato uno sulla pagina Facebook di Flornews sull’Eucalyptus o eucalipto, un genere di pianta arborea originaria dell’Oceania di cui esistono oltre 700 specie. Gli eucalipti sono stati coltivati ​​in piantagioni in molti Paesi perché crescono rapidamente e hanno legname pregiato, oppure perché possono essere usati per la polpa, per la produzione di miele o di oli essenziali. In alcuni paesi, tuttavia, sono stati rimossi perché altamente infiammabili. Anche se, d’altro canto, diverse specie di eucalipto sono in certa misura adattate al fuoco e riescono a rigenerarsi velocemente dopo gli incendi.
Ma non è su queste caratteristiche dell’eucalipto che ci vogliamo soffermare in questo caso. Il post di Flornews, dopo aver ricordato le «foglie tonde, ovali, lunghe o strette…» dell’Eucalyptus, ne ricorda infatti un altro aspetto: la funzione ornamentale. «È diventato un vero “must” nei bouquet e nelle composizioni» viene sottolineato, aggiungendo che «il verde ornamentale, capace di far risaltare le forme e i colori dei fiori, è tra i prodotti d'eccellenza del Ponente ligure». E possiamo integrare dicendo che nell’interior design è diffuso l’uso dei rami di eucalipto come elementi decorativi per realizzare centritavola, segnaposto e ghirlande.

L.S.

In uno spazio verde pubblico di Pistoia, il giardino di via Paganini, sono stati recentemente tagliati 9 alberi su un totale di 11 esistenti, per la precisione 7 aceri e 2 cedri, che erano stati classificati nella classe di rischio d, la più alta. Gli abitanti della zona, privati all’improvviso di gran parte delle loro alberature in una zona intensamente edificata, hanno chiesto la sostituzione con alberi ad alto fusto o comunque di grandi dimensioni per ripristinare velocemente la fisionomia di quest’area verde pubblica e in modo che le nuove piante siano presto in grado di fare ombra e mitigare il calore. Come riferito nei giorni scorsi dal Tirreno Pistoia, è stato fatto un appello ed è stata avviata una raccolta fondi appoggiata al conto corrente di Legambiente Pistoia con causale “Un albero per il giardino di via Paganini”.
Il primo a muoversi per dare una mano è stato Vannino Vannucci, titolare della Vannucci Piante, azienda leader del distretto vivaistico ornamentale di Pistoia. Vannucci ha offerto un albero di 10 metri. Per l’esattezza si tratta di un tiglio della specie Tilia tomentosa, comunemente chiamato tiglio argentato. Una scelta non casuale, visto che questa, come anche altre specie del genere Tilia, ben si adatta agli ambienti urbani perché in grado di vivere anche su terreni secchi e di resistere a siccità e inquinamento. Non per nulla è molto utilizzata in parchi e giardini pubblici, isolata o a gruppetti, e per i viali alberati (secondo un report di una decina di anni fa fra le 18 specie/cultivar di alberi più diffuse negli ambienti urbani italiani). Il tiglio argentato ha foglie che in autunno si tingono di giallo e fiori profumati bianchi a luglio. Un ottimo albero per… lo spazio verde di via Paganini.

L.S.

Se si è intenzionati a donare una pianta verde, e non i classici fiori o gli alberi, come va di moda ultimamente per buone ragioni ambientali, anche grazie a iniziative e piattaforme ad hoc che lo facilitano, un regalo da prendere in considerazione a questo San Valentino 2022 potrebbe essere una pianta di Croton o Codiaeum variegatum, per usare il nome botanico della specie.
Questo vale soprattutto se il vostro partner o oggetto del desiderio è un po’ capriccioso e la relazione alquanto litigarella. Come informano infatti Tuttogreen.it e Casaegiardino.it, nel linguaggio dei fiori e delle piante Croton significa capriccio, con riferimento al fogliame variopinto. Per cui donare una pianta di Codiaeum variegatum al coniuge o fidanzato/a equivarrebbe a una manifestazione d’amore abbinata alla sottolineatura del suo carattere capriccioso. Un regalo un po’ rischioso dunque, anche se in certi casi giustificato, quando non addirittura necessario :-).
Questa pianta arbustiva della famiglia delle Euphorbiaceae, originaria della Malaysia e delle Isole del Pacifico, è l'unica coltivata come pianta ornamentale tra le varie specie di arbusti con fogliame persistente del genere Codiaeum, specifica Wikipedia Italia. Sono centinaia le cultivar di Codiaeum variegatum selezionate e allevate per la commercializzazione, in primis per la bellezza delle foglie, ma anche in relazione alle proprietà depurative che vengono riconosciute ad esse: in particolare la capacità di assorbimento di sostanze tossiche come benzene e formaldeide, secondo Tuttogreen.it. Tra le varie cultivar, che differiscono per le forme e i colori delle foglie, sono molto popolari, precisa Wikipedia Inglese, Codiaeum variegatum ‘Spirale’, che ha foglie rosse e verdi attorcigliate a spirale, Codiaeum variegatum ‘Andreanum’, dalle foglie ovali e con venature e margini dorati, e Codiaeum variegatum ‘Majesticum’, che ha rami penduli con foglie lunghe fino a 25 cm con nervature centrali di color giallo tendente al rosso.
Va ricordato comunque che non è una pianta delle più facili da gestire, almeno nel nostro clima. Esige infatti ambienti caldo-umidi a temperatura costante ben soleggiati e deve essere seguita con annaffiature regolari. Mentre patisce il freddo e le correnti d'aria, oltre che, come già detto, un clima troppo secco. Necessita anche di concimazioni e di piccole potature. Nel complesso quindi è una pianta delicata.
Va ricordato infine che il Croton produce un lattice bianco tossico sia per l’uomo che per gli animali domestici per la presenza di alcaloidi. Per cui è meglio indossare sempre i guanti quando si maneggiano le foglie e quando si effettuano particolari operazioni come la potatura.

L.S.