Un albero, fiore, pianta per...
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Centinaia di piante per un totale di 1200 vasi di Rhododendron hybridum rosa, rossi e bianchi in omaggio a chi è in prima linea contro il Coronavirus.
Vannucci Piante ha voluto ringraziare così in occasione della Santa Pasqua 2020 il personale medico, infermieristico e ausiliario dell’Ospedale San Jacopo di Pistoia regalando ad ognuno di loro una pianta fiorita come segno di rinascita.
“Un piccolo gesto, una pianta in fiore – ha dichiarato il titolare Vannino Vannucci in occasione della cerimonia di consegna alla presenza del sindaco Alessandro Tommasi - per ricordarci di questo drammatico momento e di tutti i sacrifici fatti dal personale ospedaliero e di tutti coloro che hanno dovuto trascorrere un periodo di cura lontano dai propri cari. Spero che questo simbolo della Primavera sia di buon auspicio per tutti noi. Grazie di cuore a tutti”.
“Mi preme ringraziare Vannucci Piante – ha aggiunto il sindaco di Pistoia - per il gesto bellissimo e che dimostra vicinanza a chi in questo momento è in prima linea contro questo nemico invisibile. A tutto il personale dell’ospedale San Jacopo non può che andare la nostra riconoscenza e ammirazione per come sta gestendo questa fase di emergenza”.
A titolo di curiosità si segnala che alle piante del genere Rhododendron è riconosciuta la capacità di purificare l’aria degli ambienti domestici in particolare dalla formaldeide. E non è un caso se le azalee, che ne fanno parte, sono divenute il simbolo della lotta contro il cancro (vedi nostro articolo).
Redazione
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Un fiore per... la felicità e la guarigione è l’elleboro che fa parte della famiglia del ranuncolo (Ranunculaceae), come il pomello dorato.
Storia: il nome Helleborus deriva dal latino Elleborum che significa appunto felicità o guarigione. I nostri antenati, infatti, preparavano balsami medicinali dalle sue radici (tossiche).
L'Elleboro bianco è anche chiamato Rosa di Natale. La leggenda narra che alla nascita di Gesù, tutte le piante uscirono dal loro sonno invernale. Si dice che da allora, la rosa di Natale non sia andata a dormire ed suoi fiori, ora, inverno dopo inverno, annunciano il Natale. Anche per tutto il mese di febbraio, grazie anche alle nuove colorazioni che variano dal viola intenso sino alle sue sfumature ed al verde, le vendite sono ottime.
Interessante: l'elleboro è una delle poche piante che fioriscono naturalmente durante l'inverno (e all'inizio della primavera). È per questo motivo che all'elleboro una volta furono attribuiti poteri magici.
Cura: la pianta va mantenuta in luogo fresco e non alla luce diretta del fiore. Come fiore reciso se vuoi mantenerli per lungo tempo, è importante che i fiori siano maturi. Tagliare un'estremità del gambo del fiore e metterlo in acqua pulita con un nutriente per fiore reciso. Anche per il reciso, si consiglia di non posizionarli vicino al riscaldatore o alla luce diretta del sole, ma preferibilmente in un luogo fresco.
Redazione
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Il "padre delle rose inglesi" David C.H. Austin, giardiniere e imprenditore britannico, è morto martedì scorso all'età di 92 anni nella sua casa di Albrighton. Nato il 16 febbraio del 1926 ha dedicato la sua vita a questi fiori riuscendo a crearne di più di 200 varietà.
Nel 1961 ha realizzato la sua prima rosa, la Constance Spry, dedicata all'omonima fondatrice del decoro floreale moderno, realizzando l’archetipo di ciò che noi conosciamo come “rosa inglese”.
Nel 2007 fu insignito del titolo di commendatore dell’Ordine dell’Impero britannico (Obe) dalla Regina Elisabetta che, più volte, si è recata in visita al suo vivaio per ammirare le sue stupende e profumate rose.
Quasi sessant’anni fa Austin creò la David Austin Roses Ltd, una piccola impresa a gestione familiare facendola diventare, nel corso degli anni, un vero e proprio impero del giardinaggio. Tutto iniziò dalla semplice idea di ibridare le rose moderne con quelle antiche, e dopo anni di ricerca ottenne le celebri “rose inglesi”. Ad oggi, nei laboratori della David Austin Roses Ltd, vengono effettuati 150mila incroci ogni anno con una coltivazione complessiva di oltre 1,2 milioni di rose all’anno.
Il suo libro 'English Roses', vincitore del premio Garden Writer's Guild nel 1994, è considerato la bibbia degli appassionati di tutto il mondo.
Le rose inglesi, rimasero quasi sconosciute fino al 1983, quando furono introdotte 'Graham Thomas' e 'Mary Rose', il cui successo è tuttora planetario e intramontabile. Il catalogo di Austin conta su 900 varietà di rose di ogni tipo, ma il punto di forza del vivaio sono le rose inglesi, molte delle quali vincitrici di premi di grande prestigio. Nel 1982 furono presentate per la prima volta al Chelsea Flower Show e, da allora, la Medaglia d'Oro viene assegnata a una rosa di Austin quasi ogni anno. Non c'è da stupirsi che la Royal Horticultural Society abbia chiesto proprio ad Austin di creare quattro rose per la collezione di piante dedicata nel 2004 al bicentenario della celebre istituzione britannica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Redazione
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Cento piazze per cercare un ciclamino e dare un sostegno alla ricerca sulla sclerosi sistemica o sclerodermia. Cento punti ciclamino dove farsi spiegare dai volontari del Gils (Gruppo italiano per la lotta contro la sclerodermia) i sintomi di questa patologia che in Italia ha una incidenza da 4 a 20 nuovi casi all’anno ogni milione di abitanti, per la maggior parte donne (rapporto femmine-maschi: 3/5 a 1).
Da oggi a domenica, sotto lo slogan “coloriamo il cielo di rosa” si svolgono le “Giornate del ciclamino 2018 contro la sclerodermia” (27-28-29-30 settembre). Un’occasione propizia per prenotare una visita gratuita negli ospedali che aderiscono all’iniziativa e, se necessario, avviare una terapia in grado di rallentare o “spegnere” la progressione della malattia. Sì, perché, afferma in un video promozionale la testimonial Mara Maionchi, «la diagnosi precoce è fondamentale».
Come illustrato dal direttore della Divisione Reumatologia dell’azienda ospedaliero-universitaria di Careggi (Firenze), Marco Matucci Cerinic, in un servizio sul Corriere della sera di domenica scorsa, questa malattia autoimmune colpisce i piccoli vasi sanguigni arteriosi e gli organi interni, causando un graduale ispessimento (fibrosi) della pelle e dei tessuti, che diventano sempre meno elastici e più duri fino ad alterare via via la funzione degli organi. Le cause sono ignote, ma si pensa che l’origine sia multifattoriale, con probabilmente una predisposizione genetica per lo sviluppo di malattie autoimmuni. Riguardo alle cure, per ora non ce ne sono di risolutive, ma si punta a contenere i sintomi ed evitare o ritardare le complicanze.
Il fiore simbolo della lotta contro questa patologia è il ciclamino (genere Cyclamen), il quale, anche se nel Medioevo ha avuto significati prevalentemente negativi, già nell’antica Roma era considerato alla stregua di un amuleto contro i malefici ed è quindi nel linguaggio dei fiori un regalo adatto per chi è stato sfortunato e ha bisogno di protezione dalla malasorte. Non sono molte le specie di Cyclamen (dalle 20 alle 30) e in Italia sono solo 3 quelle spontanee: Cyclamen hederifolium, Cyclamen repandum, Cyclamen purpurascens. La specie più utilizzata in floricoltura è il Cyclamen persicum (ciclamino di Persia), che ha origine in Asia minore e viene impiegato per abbellire giardini e appartamenti. Questa specie allo stato spontaneo ha un’altezza di circa 15 cm, ma nelle varietà ibride, oltre ad avere fiori più grandi, può superare i 35 cm.
L.S.
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Fra le rose debuttanti al “Festival delle rose” dell’ultimo RHS Hampton Court Palace Flower Show, tenutosi dal 2 all’8 luglio scorsi (vedi la notizia), ce n’era una dedicata a commemorare il 100° anniversario della fine della I Guerra Mondiale. E’ stata ibridata da Rosen Tantau in Germania e introdotta all’esposizione floreale di Londra dall’azienda inglese Fryer’s Roses.
Si tratta della «Eirene memorial rose», una rosa arbustiva floribunda che raggiunge 1,2-1,5 metri d’altezza ed è caratterizzata da boccioli d’un cremoso color albicocca che si aprono in fiori bianchi e delicatamente profumati. Un tratto saliente di Eirene, come hanno spiegato gli organizzatori del Festival delle rose, è che ha dimostrato nei test di essere una pianta da aiuole e siepi molto resistente alle malattie fungine e che richiede poca manutenzione.
Altri due aspetti della rosa Eirene messi in evidenza dall’ibridatore tedesco che le ha create sono: i petali forti che resistono bene alla pioggia e il portamento leggermente prostrato che le dona un che di romantico. I fiori aperti sono di almeno 6-8 cm e le piante vanno piantate a circa 50 cm di distanza.
L.S.





