Al secondo segno del calendario astrologico, il Toro (21 aprile – 20 maggio), che è anche il primo segno di terra dello zodiaco, abbiamo scelto di abbinare il gelsomino o Jasminum, che la spunta, fra gli altri, su aquilegia, drosera e papavero. Non solo perché una buona parte delle fonti punta proprio su questo genere di pianta come simbolo del segno, ma anche perché, come sostiene “l’Oroscopo del verde” del sito scelteaperte.it, «mostra le caratteristiche del Toro: prime fra tutte la lentezza e la calma», e, conferma dichesegnosei.it, «la sua fioritura presenta tempi lenti ma sicuri».
Le persone appartenenti al segno del Toro, governato da Venere, si riconoscono infatti «per la tenacia, la pazienza e l'attaccamento agli aspetti materiali dell'esistenza – è scritto su Wikipedia -. Altre qualità riscontrabili sono la perseveranza e la propensione a riflettere prima di agire, senza però disdegnare la dinamicità». Il Toro è un segno «molto metodico, che porta a termine tutti gli scopi che si prefigge», spiega la pagina sui segni zodiacali di "D la Repubblica.it", ed «è alla ricerca di una visione serena della vita»; inoltre «ha una grande sensualità, molto naturale, che lo porta a vivere i rapporti amorosi nonché erotici con una rara spontaneità».
Nel linguaggio dei fiori il gelsomino ha un significato positivo, molto usato per parlare di amore e sentimenti e assume un senso diverso a seconda del colore: «un gelsomino bianco - segnala il sito elicriso.it - sta a significare amabilità; uno giallo felicità; uno rosso significa invece che si desidera la persona alla quale si dona». Del resto, «la specie più conosciuta in occidente è lo Jasminum officinale che è caratterizzata da un fiore a cinque petali. Questo aspetto è molto importante perché sia nella tradizione occidentale che in quella orientale il numero cinque rappresenta la Grande Madre, che ha assunto vari nomi: Afrodite per i greci, Ishtar per i babilonesi, ecc.».
Fanno parte del genere Jasminum circa 200 specie arbustive e rampicanti utilizzate a scopo ornamentale, in piena terra nei giardini o per rivestire muri e pergolati. Le specie più note e commercializzate sono il “gelsomino comune” (lo Jasminum officinale), il “gelsomino di Spagna” o “gelsomino di Sicilia” (Jasminum grandiflorum) e il “gelsomino trifogliato” (Jasminum azoricum). Specie più rustiche, a fiore giallo e fioritura a fine inverno sui rami nudi, sono il "gelsomino di san Giuseppe" e il Jasminum primulinum. I fiori sono di solito piccoli e di colore bianco, però esistono anche specie i cui fiori hanno sfumature di rosa sulla parte inferiore dei petali.
Un tempo si attribuivano ai gelsomini virtù officinali. Ad esempio all'olio di gelsomino, che i Persiani offrivano agli invitati nei banchetti, potenzialità terapeutiche legate alla sessualità. Anche se lo Jasminum d'origine persiana era conosciuto anche dagli antichi Greci e Romani, il primo a coltivarlo davvero in Italia pare fosse stato Cosimo I de Medici, che ne aveva proibito la diffusione fuori dai giardini granducali. Secondo l'aromaterapia, il profumo di gelsomino sarebbe euforizzante. Il gelsomino era tradizionalmente usato anche per curare i disturbi uterini e per facilitare il parto. Secondo Wikipedia, le sue virtù officinali sono tuttavia state smentite dalla farmacopea moderna.
Utile la classificazione del sito giardinaggioweb.net: i gelsomini possono essere ripartiti in base alla loro resistenza al freddo in tre gruppi: delicati (Jasminum polyanthum, Jasminum sambac), semirustici (Jasminum azoricum), e rustici (Jasminum officinale, Jasminum grandiflorum, Jasminum nudiflorum). Per ottenere il massimo risultato con il minor sforzo sarà sufficiente scegliere la specie più adatta al clima della vostra regione.
Ci ha lasciato ieri Giorgio Ghione, all’età di 46 anni, a causa di una grave malattia.
Era contitolare della Nirp International, azienda leader nell’ibridazione delle rose per fiore da recidere e da vaso insieme alla sorella e ai fratelli. Alessandro, presidente della Nirp, è il più noto a livello internazionale, Gian Guido si occupa maggiormente dell’amministrazione, Deborah della comunicazione, immagine e concorsi, ma Giorgio era forse il più conosciuto in Italia poiché viaggiava da un’azienda all’altra, da una serra all’altra.
Dotato di grande capacità comunicativa, sempre con il sorriso fra le labbra, Giorgio sapeva guadagnare la fiducia e la stima anche di quelli che “giocavano” un pochino con le royalties. Giorgio, con i fratelli e la sorella, alla scomparsa prematura del padre Luciano avvenuta nel 1997, si era preso carico delle aziende di Bevera di Ventimiglia e di Cuers, riuscendo a consolidare e a far crescere le rose “Nirp” nel mondo, anche in questi ultimi difficili anni.
Quelle “rose” che Giorgio amava tanto continueranno a fiorire per lui e per ognuno di noi.
Alla madre Giuditta, alla moglie Larisa, alla sorella, ai fratelli Ghione e ai collaboratori della Nirp International le più sentite condoglianze da parte degli amici floricoltori di tutto il mondo.
Cade in coincidenza con l’equinozio di primavera il segno zodiacale dell’Ariete (21 marzo – 20 aprile), che è convenzionalmente il primo fra i dodici segni del calendario astrologico occidentale. Per esso il fiore scelto a furor di popolo mediatico è il narciso, o Narcissus, per usare il suo nome scientifico: un genere di piante bulbose appartenente alla famiglia delle Amaryllidaceae che è originario dell’Europa e viene coltivato soprattutto per i suoi bellissimi fiori di colore bianco o giallo.
Le persone dell’Ariete, secondo Wikipedia, sono contraddistinte da sincerità, impulsività e passione, ma anche da testardaggine e ottimismo. Sono creativi, intraprendenti al limite del temerario e non temono le sfide. Ma, come osservato nella voce dedicata a questo segno dell’oroscopo dei fiori di www.leitv.it, sono più sensibili di quanto sembri e dietro l’apparenza spavalda nascondono il lato fragile e un cuore tenero. Senza dimenticare, ovviamente, il loro tratto più noto: la proverbiale vanità, per cui si usa appunto l’espressione “narcisismo”.
Come riassume il sito web Pollicegreen, nel linguaggio dei fiori il narciso sta per autostima, vanità e anche incapacità di amare e questi significati risalgono alla storia di Narciso, il bellissimo giovane di cui narra, fra gli altri, il poeta latino Ovidio nelle Metamorfosi. Narciso, abbagliato dalla propria bellezza, che l’ha reso superbo e insensibile ai sentimenti altrui, si innamora a seguito di una punizione divina della sua stessa immagine riflessa in uno specchio d'acqua e muore cadendo nel fiume in cui si specchiava. Secondo tale leggenda i fiori di narciso si chiamerebbero così perché nati sulle rive dello stagno nel quale morì il giovane e per il loro portamento piegato in basso. In ogni caso, l’etimologia rinvia alla parola greca “narkào”, che significa “stordisco” e si riferisce all’odore inebriante dei fiori di alcune specie di narcisi, oppure, come sostengono alcuni, alla parola persiana che indica questa pianta, نرگس, e che si pronuncia Nargis. Questi significati negativi, sostiene Pollice green, fanno sì che i narcisi siano poco usati, rispetto alle loro potenzialità estetiche, per realizzare bouquet da regalare.
Tuttavia, come sottolineato dal sito giardinaggio.it, la piante di Narcissus in Europa, dove esistono allo stato selvatico nei boschi collinari e montani e fioriscono da marzo a giugno, sono anche molto coltivate come fiori ornamentali, soprattutto come ibridi selezionati per dimensioni, colori e profumo. Sono centinaia le specie ed altrettanto numerosi gli ibridi e vengono utilizzati pure come fiori recisi. «I narcisi selvatici – viene ricordato su giardinaggio.it - sono di colore bianco o giallo, gli ibridi sono prevalentemente di colore simile, ma esistono ibridi di narciso rosati ed aranciati. Tra i tanti narcisi selezionati dall'uomo esistono specie a fiore doppio, con corona centrale particolarmente espansa, particolarmente profumati, o anche di dimensioni molto contenute».
La simbologia legata a tale fiore non si limita al mito di Narciso, ma, come illustrato sempre su giardinaggio.it, comprende altri usi e significati. Ad esempio, per gli antichi romani il narciso era un fiore che cresceva nei Campi Elisi, nell’aldilà, e quindi veniva piantato sulle tombe dei propri cari defunti. Invece i Druidi, i sacerdoti degli antichi Celti, consideravano i narcisi simbolo di purezza; anche se a un certo punto si diffuse la leggenda che avessero il potere di assorbire i pensieri negativi. Nell'antica cultura ebraica il narciso è associato alla bellezza e fertilità della donna, mentre nel Cristianesimo diventò simbolo della rinascita dopo la morte e venne collegato alla Pasqua. In Cina simboleggia la fortuna per l'anno nuovo, poiché la sua fioritura avviene durante il Capodanno cinese; e nell'arte del tatuaggio cinese rappresenta l'augurio di far emergere il proprio potenziale interiore e di ottenere riconoscimenti per la propria attività, per cui regalare narcisi è molto gradito nel caso di un nuovo lavoro. Nel Galles è chiamato “giglio di quaresima” e viene appuntato alla giacca il 1° marzo, giorno di San Davide, perché si pensa che una sua fioritura precoce porti un'annata di prosperità.
E’ ilglicinela piantafioritapresceltadaFloraviva come portafortunadeinati sotto ilsegnodeiPesci (trail 18 febbraio e il 20 marzo). Questo vale in particolare per i Pescidellaseconda decade, dal 2 all’11marzo, datoche per la prima decade c’è chi indicapiuttosto la ginestra, mentre per ilterzoperiodo la peonia. Ma alcuniconsiglianoaltrifiori e piante, come ad esempioilsito web www.dichesegnosei.it, chepuntasuifioridipesco.
La ragione per la scelta del glicine o Wisteria, chenellinguaggiodeifiorisignifica in primisgenerosità e amicizia - come spieganovariefontifracui Donna Moderna e ilsito web ItalianFlora.it - èche i Pesci, creativi e volubili, hannopersonalitàtuttesentimentiedemozioni, generosissime e sognatrici. Soprattutto in amore, al qualespessosiabbandonanocontroognibuonsenso, ancheperchécredonoall’amoreeterno, e finisconocosì, non dirado, per far scappare le personeamate.
Esistono otto specie del genere di pianta denominato Wisteria, appartenente alla famiglia delle Fabaceae, e la maggior parte di esse sono originarie dell’estremo oriente: Cina (Wisteria sinensis), Giappone (Wisteria floribunda brachybotrys) ecc. Ma alcune, la Wisteria frutescens e la Wisteria macrostachya, provengono dall’America. Le varie specie di glicini - spiega nel suo sito web www.wisteria.it il vivaista pistoiese Francesco Vignoli, autorità in materia – sono arbusti rampicanti di forte crescita, decidui, con una spettacolare fioritura primaverile. Sono rustici, resistenti al freddo e alla maggior parte delle malattie. Si attorcigliano intorno ai loro sostegni come liane e possono essere usati su pergolati, muri, ringhiere come cordoni, ghirlande o spalliere, ma possono anche essere fatti arrampicare su altri alberi oppure venire coltivati come arbusti isolati o ad alberello. La specie più diffusa è la Wisteria sinensis, che corrisponde al glicine comune con i suoi fiori color lilla violaceo. Oggi però i vivaisti offrono pure altre varietà con forme e colori nuovi.
La simbologia e i significati del glicine sono illustrati per esteso su www.giardinaggio.it, dove si sostiene che nel linguaggio dei fiori odierno questa pianta fiorita vuol dire prova di amicizia o anche disponibilità a chieder scusa ed è quindi perfetta come dono agli amici, tanto più nei casi in cui ci si voglia far perdonare qualcosa da loro. Questo uso odierno ha radici storiche nella cultura cinese e giapponese. Tanto per restare a quest’ultimo, in Giappone il glicine ha un elevato valore simbolico all'interno del buddismo Jodo Shinshu ed è possibile trovarlo in numerosi templi a lui dedicati. I fiori e i rami che pendono verso il basso sono segno di rispetto e umiltà, di «una supplica garbata e di una profonda riflessione religiosa in riferimento a Buddha». Si narra che gli imperatori giapponesi, si legge ancora su giardinaggio.it, «nel visitare terre straniere, portassero con se bonsai di glicine e si facessero precedere dagli uomini che li trasportavano, per esplicitare così le loro intenzioni amichevoli e di riguardo, nel confronto degli ospiti».
Infine, una curiosità da Wikipedia e altre fonti: la Wisteria più estesa al mondo si trova a Sierra Madre nella Contea di Los Angeles (California) e occupa una superficie di oltre 0,4 ettari con un peso di 250 tonnellate.
Come fiorecongenialeainati sotto ilsegnodell’Acquario (21 gennaio – 19 febbraio) la nostrasceltaricadesulgeranio, o piùprecisamentePelargonium, generedipianteoriginariodell’Africaaustrale le cuisei specie piùconosciutesono le seguenti: ilPelargoniumzonale o geraniocomune, ilPelargoniumpeltatum o geranioedera, ilPelargoniumgrandiflorum o geranio a farfalla, ilPelargoniumodoratissimum o geranioodoroso, ilPelargoniumgraveolens e ilPelargoniumradens. Ad esserecoltivatidaifloricoltorisonosoprattutto le prime due specie, ilgeraniozonale e ilgeranioedera. Ne sono state selezionatenumerosevarietàdalle diverse colorazioni: rosso, rosa, violetto, fucsia, arancione e bianco. Ma l’elencodeifioripapabili “per… l’Acquario”sarebbelunghissimo e accoglie, a secondadellefonti, mughetto, rododendro, orchidea, reseda, mimosa, cameliaedaltrepianteancora.
Seguendo Marianna Togninisu Donna Modernacipiacel’associazionefrageranio e Acquario come simbolidell’amicizia: «tra tutti i segnizodiacali – dice – l’Acquariosidistingue per essereilpiùanticonformista […] e dimenticarsidiqualunqueregola. Verispiritiliberi, gliacquarihannodelleideespesso innovative», peròsono «altruisti come pochialtrisegni» e credononell’amicizia. Come afferma www.oroscopi.com, l’Acquario «contasull'amicizia, checonsidera un valorefondamentale, forseanchepiùdell'amore, nondimenoècapacediprenderedecisioni in totaleindipendenza e raramentesoffredisolitudine». In realtà, «ilnoto, colorato e super-coltivatogeranio – sileggesu www.significatodeifiori.com -, a seconda del colore e del tipo, assume, nellinguaggiodeifiori, significatidiversi». Per quest’ultimafonte, così come per Lei (www.leitv.it), ilgeraniorossorappresentailconforto, quellorossocupoèilsimbolodellamalinconiachecercaconsolazione, quellorosasta per l’affettonascente, ilgeraniorampicanterappresentasolidità e stabilità, mentreèilgeranioedera, unodei due tipi piùcommercializzati, a simboleggiarel’amicizia. Ma diversaè la classificazioneneldizionario del linguaggiodeifiori (www.illinguaggiosegretodeifiori.com). Qui infatti la veraamiciziaèsimboleggiatadalgeranio a fogliadiquercia (Pelargoniumquercifolium) e ilgeranioedera (Pelargoniumpeltatum) sta per l’ingegnosità; ilgeraniosilvano (Geranium sylvaticum) significasaldadevozione e infineilgeraniochiaro (Pelargoniuminquinans) sta per stupidità. Occhioquindi ad evitarefraintendimentiquandosiregala un geranio.
Secondoilsito web www.elicriso.it, «ilgeranioèstatointrodotto in Italia da un nobilevenezianoche, avendolovisto, era rimastoaffascinatodaisuoicolori, importando la specie Pelargoniumtristeche ha la particolaritàdiprofumare solo dinotte». Altre specie qualiilPelargoniumzonale, ilpeltatum e l’inquinans «furonointrodottidagliolandesiche al rientrodalle Indie sifermavano con le loronavi a CapodiBuonaSperanza per approvvigionarsi». Comunque, «storicamenteilgeranio non èstatoapprezzatodasubito – puntualizza Lei -, soltantol’epocavittoriana ha fattosìche le sue infinite varietàdicolorisiano state protagonistedeigiardinidella Gran Bretagna e dituttaEuropa, salvo esseresvalutateintorno al 1800, quandoilgeraniostesso era definito“ilfioredellastrada”». Oggigiornoperò, afferma www.giardinaggio.it, in Italia e in tuttaEuropa i geranisono le piantepreferite «per abbellirebalconi e terrazzidurante la primavera e l'estate», grazie allafiorituraricchissima e allafacilitàdicoltivazione. E la passione per i gerani «ha portato i produttoridipiante ad arricchirneilgenere con numerosiibridi; a fioredoppio, a fogliacolorata, a fogliaprofumata» e così via. Da non dimenticare, infine, l’ampioutilizzonell’aromaterapia.