Un albero, fiore, pianta per...

Singapore ha dato a una rara specie di orchidea il nome del primo ministro turco Binali Yildirim in occasione di una sua visita al National Orchid Garden (Giardino nazionale dell’orchidea).
E’ quanto riportato nei giorni scorsi in un articolo del giornale turco Daily Sabah, in cui si legge che si tratta di un fiore di una specie ibrida del genere Dendrobium, le cosiddette orchidee bamboo, che è stato piantato lì al Giardino dell’Orchidea di Singapore.
Yildirim, che si trovava a Singapore per dei colloqui bilaterali con la sua controparte Lee Hsien Long finalizzati a rafforzare le relazioni diplomatiche e le opportunità di affari fra i due Paesi, ha donato in cambio un alberello di olivo portato dalla Turchia.
Per ulteriori informazioni leggere l’articolo del Daily Sabah.
 
Redazione

La principessa Mary Elizabeth di Danimarca è la madrina di una nuova varietà di rosa dell’ibridatrice danese Rosa Eskelund dell’azienda Roses Forever di Faaborg. Il battesimo è avvenuto una decina di giorni fa in occasione dell’apertura del Danish Flower Festival di Odense (17-20 agosto 2017). Il nome scelto è “What a Wonderful World ™” (Che mondo meraviglioso), che era il tema dell’edizione di quest’anno del festival di Odense.
Non è la prima volta che Rosa Eskelund vede una sua rosa battezzata dalla famiglia reale danese: due mesi fa a Copenhagen Mary di Danimarca aveva dato il nome alla sua creazione “CPH Garden in Bloom™” e anche nel 2012 una delle sue mini rose, “Princess of Infinity®”, era stata nominata dalla principessa danese.
"What a Wonderful World ™" è una varietà di rosa da giardino dal color rosa-salmone, contraddistinta da abbondanti grappoli di fiori, che è stata sviluppata in serra e testata in campo aperto per diversi anni.
«Significa molto per noi – ha dichiarato Rosa Eskelund - che la famiglia reale sia disposta a nominare rose e partecipare ad aperture di festival di fiori e giardinaggio. Il fulgore reale aumenta sempre la domanda di una nuova varietà di rosa».

L.S.

Si ispira alla prossima edizione di Orticolario, il festival del «giardinaggio evoluto» nel parco storico di Villa Erba a Cernobbio, la cui nona edizione si svolgerà dal 29 settembre all’1 ottobre 2017, questo nuovo, veloce appuntamento con “Un fiore per” di Floraviva.
Di Orticolario 2017, presentato due settimane fa a Milano, sono infatti già «ben definite le sembianze»: «il titolo è “Librarsi”, il tema è la luna, il fiore protagonista è la Fuchsia». Come dice il fondatore e presidente Moritz Mantero: «Librarsi, alleggerirsi, andare oltre. Oltre i confini del giardinaggio, oltre quei rami del lago di Como, oltre la Terra. Fino sulla luna, per guardare il nostro pianeta da lassù. Liberi di superare i confini della forma e dello spazio. Questo è il senso di Orticolario 2017: librarsi puntando alla luna». Tradotto nel linguaggio di questa rubrica, “Un fiore per… librarsi verso la luna”.
florever, floravivaLa luna, musa ispiratrice di miti e leggende, come sottolineano gli organizzatori di Orticolario, svela ai nostri sensi un mondo diverso dal giorno: «nel chiarore della sua luce riflessa giardini e boschi si animano di ombre, movimenti, rumori e profumi, le piante si risvegliano, i fiori si schiudono». Legato alla luna è l’ospite d’onore del prossimo Orticolario, Gilles Clément, scrittore e paesaggista francese che riceverà il premio “Per un Giardinaggio Evoluto 2017”. Legata alla luna è la scelta di «celebrare la vita notturna del mondo vegetale» e di «vivere i giardini sotto altra luce» con l’apertura serale fino a mezzanotte del festival di Villa Erba il 29 e 30 settembre.
Il fiore scelto come veicolo di questo rinnovato sguardo sulle piante e il giardino sarà la Fuchsia, «ballerina da giardino, fiore dalle mille colorazioni e dalle notevoli sfumature sia nei fiori sia nelle foglie, esempio perfetto dell’amore tra l’uomo giardiniere e la pianta. Già dall’800 la febbre per le fucsie ha portato a cercare nuove varietà fino alle isole più esotiche delle Americhe: guidati dagli astri e anche dalla luna, marinai esperti e impavidi cercatori di piante hanno donato al mondo una primizia per il giardino».
 
L.S.
Il nostro percorso nei fiori associabili ai segni zodiacali si conclude con l’ortensia (Hydrangea) per il Cancro (nati dal 22 giugno al 22 luglio), un segno d’acqua governato dalla luna che evoca la femminilità come senso materno e l’istinto di protezione (simbolicamente rappresentato dal granchio). Pregi del Cancro, nella sua estrema complessità fra il polo dell’orientamento alla difesa dei propri spazi e dell’ambiente domestico e quello della gentilezza verso gli altri, sarebbero la sensibilità, la premunizione e la capacità di amare, mentre fra i difetti vi sarebbero la pigrizia, la malinconia e l’inclinazione a sogno e astrazione (vedi anche Wikipedia e oroscopo.d.repubblica.it).
Secondo il sito web www.dichsegnosei.it, così come le ortensie - che «fioriscono principalmente all’inizio dell’estate festeggiando l’arrivo della bella stagione» - «temono il sole troppo forte e prediligono i posti ombreggiati», le persone del cancro considerano la propria casa una sorta di guscio protettivo in cui trovare riparo e conforto. Inoltre, se il Cancro è lunare, altrettanto lo sono le ortensie, che «riprendono vigore e mostrano tutto il loro fascino» «verso sera e con la giusta dose di umidità». Ulteriore parallelismo, allo stesso modo in cui le ortensie possono essere di diversi colori e sfumature anche «a seconda dell’acidità del terreno», il nato sotto il segno del Cancro ha «un volto diverso» in relazione all’atmosfera emotiva circostante che assorbe. Infine, Donna Moderna vede un punto di contatto fra le donne del Cancro e le ortensie anche perché le prime sono «romantiche e tendono a vivere fuori del tempo» e le seconde «simboleggiano la freddezza e l’astrazione».
L’Hydrangea, comunemente chiamata ortensia, è un genere di oltre 70 specie di piante fiorite, per la maggior parte arbusti alti da 1 a 3 metri, originarie dell’Asia orientale e meridionale e dell’America, con il maggior numero di varietà legato all’estremo oriente, in particolare a Giappone, Cina e Corea. In gran parte delle specie di ortensie i fiori sono di colore bianco, ma in alcune, come ad esempio l’Hydrangea Macrophylla, possono essere blu, rosse, rosa, viola chiare e viola scure. Le ortensie sono piante ornamentali molto apprezzate e utilizzate per decorare i giardini. La specie più coltivata è proprio la H. Macrophylla, di cui esistono oltre 600 cultivar con un proprio nome. L’esposizione al sole congeniale alle ortensie in quasi tutta Italia è la mezz’ombra, ad esempio in una posizione soleggiata al mattino e ombreggiata al pomeriggio; ma nelle zone montane può andare bene anche un’esposizione in pieno sole. E’ però molto importante annaffiarle frequentemente, specialmente nella stagione estiva, quando andrebbe fatto quotidianamente con oltre 5 litri d’acqua per pianta al giorno.
Nel linguaggio dei fiori, secondo alcune fonti fra cui giardinaggio.it, l’ortensia andrebbe regalata per comunicare la nascita di un nuovo amore oppure il ritorno di fiamma dopo una separazione. Ma il significato preciso dipende dal colore e persino dalle sfumature di colore delle piante donate. Se si tratta di un bouquet di fiori di ortensia bianchi è l’annuncio di un amore pieno ed esplicito. Quando invece i fiori sono blu, si allude al fatto che l’amore è talmente forte da superare il carattere capriccioso dell’amato/a. Mentre un mazzo di ortensie rosa è una dichiarazione d’amore ancora più romantica, in cui si esprime l’unicità della persona amata; e in Asia equivale addirittura a dire: «sei il battito del mio cuore» (vedi anche il nostro “Un fiore per… le uova di Pasqua”).
 
L.S.
La petunia è il fiore che abbiniamo al terzo segno dello zodiaco, i Gemelli (nati dal 21 maggio al 21 giugno), penultima tappa del nostro viaggio, iniziato lo scorso agosto. Una scelta legata non solo al periodo in cui fioriscono le petunie, ma anche alla loro infinita varietà di colori, che ben corrisponde alla personalità dei Gemelli: aperti e comunicativi, curiosi e svegli.
Il genere Petunia, appartenente alla famiglia delle Solanaceae, comprende 35 specie di piante fiorite - originarie del Sudamerica e contraddistinte da differenti colori, dimensioni e strutture - che sono molto apprezzate e diffuse nei giardini. I colori dei fiori possono variare lungo tutta la gamma dal bianco al rosa e dal viola al blu. La fioritura è molto abbondante e si protrae dalla metà della primavera alla metà dell'autunno. Le specie più conosciute sono la P. axillaris (o grande Petunia bianca) e la P. integrifolia (o Petunia violacea, dall’Argentina), dalle quali derivano molti ibridi e cultivar dal portamento vario (nane, compatte ecc. ecc.), la maggior parte di quelli in commercio. Le petunie vengono coltivate in giardino, a portamento eretto, oppure in vaso sui terrazzi, sia le forme erette che ricadenti. A quanto attestato da Wikipedia, determinanti per il successo commerciale delle petunie sono gli ibridi ricadenti, che hanno conquistato una rilevante quota di mercato nell’ambito dei fiori da balcone. In Italia e in molti altri Paesi europei l’ibrido più conosciuto è la Petunia Surfinia, varietà ricadente propagata a mezzo talea, di cui esistono molte versioni, anche a fiori doppi e mignon. Negli Stati Uniti invece sono maggiormente diffusi diversi ibridi ricadenti propagati via seme, il più noto dei quali è la Petunia Wave. La Royal Horticultural Society’s ha assegnato il premio “Garden Merit” alle seguenti cultivar di petunia: ‘Carpet  Caschamp’, ‘Charlie's Angels Charlie’, ‘Conblue’, ‘Conglow’, ‘Constraw’, ‘Dancasye’, ‘Keilavbu’, Mirage Series, ‘Petitunia Happy Dream’, ‘Shihi Brilliant’, ‘Storm Lavender’, ‘Storm Salmon’, ‘Storm Pink’, ‘Sunpurve’, ‘Suntosol’. Recentemente le petunie dai fiori arancioni sono diventate illegali nell’Unione europea perché ne sono stati trovati alcuni lotti geneticamente modificati senza autorizzazione (vedi nostro articolo).
Riguardo al linguaggio dei fiori, il significato prevalente delle petunie oggi è largamente positivo e legato verosimilmente all’abbondanza della fioritura: esse sono il simbolo dell’amore incontenibile, che non può essere nascosto. Il dono di una petunia non passerà quindi inosservato a chi conosce il linguaggio dei fiori. Le petunie si possono trovare anche come elementi secondari di bouquet di fiori recisi, ma più spesso sono regalate in vaso per abbellire balconi o giardini. Nel Medioevo erano utilizzate invece nei giardini dedicati alle preghiere per la Madonna e ancora adesso si possono trovare come elementi decorativi di statue di Maria. Invece nell’Inghilterra vittoriana avevano una connotazione negativa quale espressione di collera, forte e duratura, quanto accesi e duraturi sono i fiori delle petunie.
 
L.S.