Appunti utili del mese

orto cavolo

Nella stagione fredda, l'orto continua a dare frutti. L'orto non tradisce: in ogni momento dell'anno ha qualcosa da offrire, ed è questo che impressionava maggiormente i nostri antenati. Inoltre, l'orto ha una produttività altissima, perchè gode della vicinanza delle case. con tutti gli avanzi domestici che si trasformano in prezioso concime. Oggi ce ne rendiamo meno conto, perchè anche i campi (aiutati da dosi spesso eccessive di concimi) producono tanto. Fino a un paio di secoli fa la distanza fra campi e orti, in termini di resa, era enorme, oltre che disseminata su tutto il corso dell'anno. Perciò un vescovo del Medioevo, Isidoro di Siviglia, autore della più importante enciclopedia dell'epoca, basata sull'etimologia delle parole, ossia la loro origine (si intitolava infatti Etimologie), spiega perchè la parola "orto" deriva dal latino oriri, che vuol dire "nascere": infatti, scrive, "nell'orto nasce sempre qualcosa". Nella stagione fredda principali protagonisti sono le rape, che per lungo tempo tennero un po' il ruolo delle patate, apparse nei nostri campi solo negli ultimi due/tre secoli, e inoltre i cavoli, in tutta la loro varietà. Cavolo-rapa, verza, cappuccio, che le popolazione del centro e nord Europa impararono a mettere sotto sale, "inventando" quella strepitosa risorsa che sono i crauti.
E ancora… Ci sono poi il cavolfiore e i broccoli, ultimi arrivati. I medici assicurano che questi ortaggi non solo forniscono un sostanzioso nutrimento ma sono ricchi di principi protettivi altamente utili alla salute. Forse è per questo che un tempo i bambini li facevano nascere "sotto i cavoli".

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agraria castellare

arancio trifogliato

Si chiama arancio trifogliato - Poncirus trifoliata - ed è un piccolo agrume. Cresce rapidamente e può resistere fino a -15°C. I rami hanno lunghe spine appuntite che lo rendono pianta da "difesa". I frutti sono piccoli, gialli e molto acidi, appaiono a novembre e si possono mettere a dimora, tagliati a metà in un vaso, in Luna crescente, per poi diradare con cautela a primavera le nuove piantine. Una vera stranezza è la varietà "Mostruosa", dai rami contorti e spine ricurve.

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agraria castellare

Pacciamature, impagliature e coperture estensibili: con l’approssimarsi della fredda stagione ogni buon coltivatore deve mettere al riparo il suo frutteto e il suo orto. Da metà novembre si mettono i nuovi impianti di pomacee e drupacee, e dei fruttiferi minori, quali more, lamponi, ribes e mirtilli. Nell’orto si provvederà a rincalzare cardi, finocchi, porri, carciofi e sedani, legando poi i cespi di scarola e invidia. È ancora tempo di semina per fave e piselli, e interramento per bulbilli di aglio e di cipolle precoci. In coltura protetta, invece, si possono seminare radicchio, lattuga, ravanelli e rucola. Nel mese di novembre giungono a termine le semine dei cereali e dei miscugli destinati a erbai e sovesci primaverili. Chi possiede un giardino dovrà preparare le ciotole per le fioriture domestiche all’interno dei balconi e delle finestre, con conseguente interramento di bulbi di crochi, narcisi, amarilli, tulipani, giacinti e begonie tuberose. Si può provvedere all’estirpazione di rizomi della canna indica, dei bulbi dei lilium e delle radici tuberose delle dalie: dopo averli tutti ripuliti e asciugati, si riporranno in locali asciutti e temperati all’interno di cassette con torba mista a sabbia. Per chi possiede alberi, arbusti, siepi di caducifoglie, cespugli, rose a cespuglio e rampicanti è tempo di potatura. Non dimentichiamo che novembre è anche il mese dell’estate di San Martino, che “dura tre giorni e un pocolino”: non è raro, infatti, che intorno al giorno di San Martino (11 novembre) si possa manifestare un innalzamento della temperatura autunnale. Il detto ricorda così la leggenda del santo che, durante il suo viaggio di tre giorni verso casa, avrebbe fatto tornare il sole donando il suo mantello a due poveri incontrati per strada. Infine, in cantina, si registrerà un calo del volume del vino, conseguenza della fermentazione. Su di esso occorrerà intervenire con colmature ogni sette-dieci giorni. Ricordiamo che intorno alla fine del mese si potrà effettuare il primo travaso.
 
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castagne

Ottobre è dunque ancora tempo di raccolto e, in particolare, per il basilico, la rucola, la lattuga, il prezzemolo, gli spinaci, il rosmarino, ma anche per la frutta: mele, pere, limoni e kiwi. Tuttavia, in questo periodo, le piante preannunciano il loro sonno biologico, mutando il colore delle foglie nel tipico rosso-violaceo. Si può procedere alla semina di bietole, carote, fave, cime di rapa, piselli, ramolacci, rucola, valeriana e ravanelli. Si dovranno poi imbiancare i cardi, l'invidia, i radicchi, i sedani e la scarola. Sotto tunnel si possono trapiantare i carciofi, gli asparagi, i cavoli, la cicoria, le cipolle precoci e le bietole da coste. Per quanto riguarda invece le erbe aromatiche, è opportuno mettere a dimora erba cipollina, origano, menta, borragine e alloro. Nei luoghi più caldi inizia già in ottobre la semina del frumento, con dieci giorni di anticipo per avena, segale e orzo. Nei terreni medio-pesanti comincia anche la preparazione di semina per la barbabietola da zucchero. Questo mese è ormai il tempo di fine vendemmia, a cui segue così la fermentazione del mosto e, qualora si renda necessario, la pigiatura del cappello, con aggiunta di fermenti e rimontaggi. Anche in giardino ci si prepara per il freddo mettendo al riparo gli agrumi e le piante delicate, così come le fioriture primaverili (pratoline, pansè, violacciocche, silene e myosotis). Si moltiplicano per talea camelie, bosso, lauroceraso, forsythia, kerria, spirea, mahonia e cydonia. Si procede poi al controllo dei tronchi degli alberi per verificare se è necessario intervenire, e questo soltanto nel caso in cui presentino fori causati da larve dei rodilegno o rami secchi pendolanti. Si lavorano inoltre le aiuole dal terreno costipato per esporlo alle basse temperature dell'inverno, riordinando roccaglie e bordure.

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settembre

La bella stagione è al termine, ma in questo mese i raccolti sono abbondanti. Ogni giorno si dovranno raccogliere i frutti dell'orto e conservare i prodotti in eccedenza per l'inverno. Non ci limiteremo però solo ai raccolti, ma continueremo a prenderci cura del nostro orto e del nostro giardino in modo che la stagione produttiva possa essere allungata. Nell'orto si predispongono i ripari dal freddo e le pacciamature per l'actinidia; si rincalzano carciofi, finocchi, cardi, porri e sedani. Si trapiantano invece cicoria, cavoli, scatole e invidie. Si completano poi i letti di semina per il frumento, la segale e l'orzo.  Settembre è anche il momento perfetto per seminare cipolla precoce e bianca, lattughe da taglio, prezzemolo, bietole da orto, fave, rucola, spinaci e valeriana.  Nel giardino si procede alla raccolta dei semi di petunie, nasturzio, begonie, verbene, tagete, dalie, antirrino, salvia splendens e zinnie. In tepidario si semina in cassette o terrine, più precisamente: iberis, gonfrena, calendula, altea, digitale e silene da trapiantare all'aperto nelle aiuole nei primi di marzo. Verso fine mese si potrà iniziare la piantagione delle bulbose a fioritura primaverile. Chi possiede un vigneto avrà il suo da fare durante settembre: finita la lotta contro i parassiti, si eliminano i disseccamenti, i grappoli con le muffe e quelli immaturi. Per stabilire il momento della vendemmia si dovrà fare attenzione al grado zuccherino delle uve, calcolandolo. L'uva già vendemmiata, invece, dovrà essere subito "pigiata" con il metodo di vinificazione prescelto (rosso con le bucce, bianco senza). Inoltre ricordiamo che per la vinificazione in rosso non occorre aggiungere lieviti selezionati, necessari per quella in bianco. Grande attenzione dovrà essere dedicata ai tempi di fermentazione: prima di procedere alla svinatura e alla torchiatura delle vinacce, si dovrà infatti intervenire, se necessario, con rimonte e fermenti selezionati. Settembre è un mese determinante anche per quanto riguarda le condizioni climatiche, come recita il detto "la luna settembrina sette lune si trascina". Questo significa che le condizioni metereologiche dei giorni che precedono e che seguono il novilunio di settembre si ripeteranno per le successive sette lune nuove.

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