Appunti utili del mese
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Dalla seconda metà di gennaio è possibile infatti prepararsi alla semina delle varietà di cui si desidera raccogliere i frutti durante i mesi successivi come basilico, carote, cipolle, crescione, lattuga, melanzane, peperoni, pomodori, prezzemolo, radicchio, ravanelli, rucola o sedano. Nelle regioni dal clima rigido sarà opportuno effettuare la semina in semenzaio. Proprio per ciò che riguarda la protezione dal gelo, si dovrà porre particolare attenzione alla semina di pomodori, melanzane, rucola, peperoni e basilico. Se il rischio delle gelate si sarà allontanato, si potrà procedere alla semina, direttamente su terreno, di piselli, fave e carote. Nel mese di gennaio è inoltre possibile dedicarsi al trapianto dei carciofi e dei bulbi di aglio e di cipolla. Non dimentichiamoci poi di raccogliere le erbe aromatiche da essiccare o da utilizzare fresche in cucina. Si potrà inoltre raccogliere il cavolo nero di Toscana, i cavoli invernali, i porri ancora presenti; nelle zone a clima mite sarà già possibile raccogliere bietole e verdure a foglia seminate a fine estate, quali radicchi, finocchi, ravanelli e spinaci. Fra i lavori da svolgere ci sarà la ripulitura delle aiuole dai residui di vegetazione, il ripristino del sistema di fossi di scolo principali e la cura delle pendenze al fine di favorire lo scolo delle acque piovane. Si dovrà poi eseguire la vangatura e interrare il letame, il compost e la concimazione minerale di fondo, aggiungendo, eventualmente, sabbia silicea nei terreni argillosi per migliorare la tessitura del terreno.
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- Scritto da Andrea Vitali
Così recita il detto per quanto riguarda la semina dei cereali e niente di giusto potrebbe essere consigliato: in questo periodo essi crescerebbero a stento. La semina deve essere, infatti, effettuata durante i mesi autunnali, in modo tale che, in dicembre, dovrebbe esserci già la terza foglia. A causa delle poche ore di sole, le giornate di lavoro all'aperto si accorciano, ma possiamo ancora dedicarci alla conclusione delle arature dei terreni pesanti per esporli all'azione del gelo. Si possono poi pulire i fossati e le scoline e controllare i vari macchinari che si possiedono. All'aperto, nell'orto, si interrano aglio, bulbilli di cipolla e zampe di asparagi. Si imbiancano invece invidie, scarole, porri, cardi e sedani. La semina in coltura riscaldata riguarderà la cicoria catalogna, le lattughe cappucce, fave, piselli, rucola, ravanelli e radicchi. Chi possiede un frutteto nelle regioni temperate, sempre se il clima lo consente, può iniziare a sistemare i nuovi impianti. Si concima poi il frutteto con perfosfato minerale e solfato potassico. In giardino, invece, è tempo di potature: alberi, arbusti, cespugli e siepi a foglia caduca e sempreverdi. Si piantano poi gli arbusti da fiore, quali filadelfo, spirea, cornus, caenomeles, berberis, ibisco, e i rampicanti, come clematis, akebia, glicine e passiflora. Solforazioni polverulente e cambio di aria nelle ore calde proteggeranno le piante nei tepidari e nei cassoni contro oidio e marciumi. A dicembre le aiuole destinate alle piantagioni primaverili dovranno essere vangate e i laghetti potranno essere ripuliti. Infine, in cantina, si procederà al controllo del livello del vino e, eventualmente, all'intervento con colmature, travasi, chiarificanti e filtraggi.
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Nella stagione fredda, l'orto continua a dare frutti. L'orto non tradisce: in ogni momento dell'anno ha qualcosa da offrire, ed è questo che impressionava maggiormente i nostri antenati. Inoltre, l'orto ha una produttività altissima, perchè gode della vicinanza delle case. con tutti gli avanzi domestici che si trasformano in prezioso concime. Oggi ce ne rendiamo meno conto, perchè anche i campi (aiutati da dosi spesso eccessive di concimi) producono tanto. Fino a un paio di secoli fa la distanza fra campi e orti, in termini di resa, era enorme, oltre che disseminata su tutto il corso dell'anno. Perciò un vescovo del Medioevo, Isidoro di Siviglia, autore della più importante enciclopedia dell'epoca, basata sull'etimologia delle parole, ossia la loro origine (si intitolava infatti Etimologie), spiega perchè la parola "orto" deriva dal latino oriri, che vuol dire "nascere": infatti, scrive, "nell'orto nasce sempre qualcosa". Nella stagione fredda principali protagonisti sono le rape, che per lungo tempo tennero un po' il ruolo delle patate, apparse nei nostri campi solo negli ultimi due/tre secoli, e inoltre i cavoli, in tutta la loro varietà. Cavolo-rapa, verza, cappuccio, che le popolazione del centro e nord Europa impararono a mettere sotto sale, "inventando" quella strepitosa risorsa che sono i crauti.
E ancora… Ci sono poi il cavolfiore e i broccoli, ultimi arrivati. I medici assicurano che questi ortaggi non solo forniscono un sostanzioso nutrimento ma sono ricchi di principi protettivi altamente utili alla salute. Forse è per questo che un tempo i bambini li facevano nascere "sotto i cavoli".
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Si chiama arancio trifogliato - Poncirus trifoliata - ed è un piccolo agrume. Cresce rapidamente e può resistere fino a -15°C. I rami hanno lunghe spine appuntite che lo rendono pianta da "difesa". I frutti sono piccoli, gialli e molto acidi, appaiono a novembre e si possono mettere a dimora, tagliati a metà in un vaso, in Luna crescente, per poi diradare con cautela a primavera le nuove piantine. Una vera stranezza è la varietà "Mostruosa", dai rami contorti e spine ricurve.
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