Il vivaista
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A dare immediata comunicazione è Confagricoltura Pistoia che rilancia la nota inviata dalla direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale della Regione Toscana, settore forestazione, agroalimentare, risorse idriche nel settore agricolo sul cambiamento climatico.
La Regione Toscana ha deciso di prorogare il periodo di alto rischio per lo sviluppo di incendi boschivi su tutto il territorio regionale fino al 15 settembre 2024. Questa misura, prevista dal Regolamento Forestale della Toscana, è stata adottata considerando le attuali condizioni climatiche che indicano un elevato rischio di innesco e propagazione degli incendi boschivi. Le previsioni meteo elaborate dal Consorzio LaMMA non hanno fornito indicazioni sufficienti sull'evoluzione degli indici di rischio incendi per la prima decade di settembre, portando così le autorità a estendere il periodo di attenzione. La decisione è stata presa anche sulla base delle indicazioni del Piano AIB (Antincendio Boschivo), che prevede misure specifiche per la tutela delle aree boschive della regione. Durante questo periodo, rimane vietato su tutto il territorio regionale l'abbruciamento di residui vegetali, agricoli e forestali, una misura necessaria per prevenire potenziali inneschi di incendi.
Confagricoltura Pistoia invita tutte le aziende agricole e i cittadini a rispettare scrupolosamente queste indicazioni, contribuendo così alla protezione del nostro patrimonio forestale e alla sicurezza della comunità.
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L'Associazione Vivaisti Italiani comunica che l'ufficio rimarrà chiuso per la pausa estiva dal 12 al 23 agosto. Durante questo periodo, per questioni amministrative o organizzative, sarà possibile contattare la segreteria via email all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e la redazione de "Il Vivaista" e Floraviva all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Le attività dell'ufficio riprenderanno regolarmente lunedì 26 agosto. L'Associazione augura a tutti i soci e collaboratori un buon periodo di riposo estivo.
Redazione
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Durante il primo tavolo di filiera del floro-vivaismo, il sottosegretario La Pietra ha sollecitato un'accelerazione sui decreti attuativi. Il presidente del distretto, Ferrini, ha evidenziato la problematica della carenza di risorse umane qualificate nel settore e ha portato all'attenzione la necessità di separare le tematiche del floro da quelle del vivaismo per affrontare le questioni in modo più mirato.
Si è concluso oggi il primo tavolo di filiera del floro-vivaismo presso il Masaf, con una partecipazione significativa e la presenza di importanti figure istituzionali e del settore. Il sottosegretario La Pietra ha espresso ottimismo per l'incontro, definendolo fondamentale per accelerare i tempi di attuazione dei decreti previsti dalla legge delega sul florovivaismo. L'obiettivo comune è evitare l'attesa di 24 mesi per la loro realizzazione, con la speranza di chiudere il processo entro l'anno.
Durante il tavolo, il presidente del Distretto Vivaistico Ornamentale, Francesco Ferrini, ha evidenziato una problematica condivisa da tutte le rappresentanze del settore: la carenza di risorse umane qualificate, e ha sottolineato la necessità di distinguere i settori del floro e del vivaismo per affrontare in modo più mirato le specifiche problematiche tecniche, macroeconomiche e normative.
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Il presidente dell'AVI Alessandro Michelucci risponde a Il Foglio: Coldiretti deve rispettare la normativa europea sul glifosato, basata su valutazioni scientifiche dell'EFSA e dell'ECHA
L'Associazione Vivaisti Italiani, guidata dal presidente Alessandro Michelucci, ha rilasciato una dichiarazione in merito alle affermazioni riportate da Il Foglio, che attribuirebbero a Coldiretti l'intenzione di promuovere il bando del glifosato in opposizione alle normative europee e all'EFSA, con il supporto di Antonella Polimeni, Rettrice della Sapienza di Roma e membro della Giunta di Coldiretti. Michelucci ha dichiarato: "Abbiamo preso visione dell'articolo pubblicato da Il Foglio che risulterebbe attribuire a Coldiretti l'intenzione di bandire il glifosato. Questa notizia, se confermata, solleverebbe molte preoccupazioni e interrogativi tra i professionisti del settore agricolo. È essenziale che ogni decisione riguardante l'uso di prodotti fitosanitari come il glifosato sia fondata su dati scientifici rigorosi e trasparenti. Pertanto, chiediamo a Coldiretti di fornire chiarimenti ufficiali sulla loro posizione riguardo il glifosato e le motivazioni che stanno alla base di queste eventuali intenzioni." "In un contesto in cui l'agricoltura italiana deve affrontare sfide sempre più complesse, è fondamentale che le nostre scelte siano guidate da evidenze scientifiche e dalla volontà di garantire la sostenibilità ambientale e la sicurezza alimentare. Restiamo a disposizione per un dialogo costruttivo con Coldiretti e con tutte le parti interessate, per discutere di questo e di altri temi cruciali per il futuro del nostro settore." La Commissione Europea ha recentemente rinnovato l'approvazione del glifosato per ulteriori dieci anni, fino al 15 dicembre 2033, dopo che gli Stati membri non sono riusciti a raggiungere una maggioranza qualificata sulla questione. Questa decisione si basa su valutazioni di sicurezza complete condotte dall'EFSA e dall'ECHA, che non hanno identificato aree critiche di preoccupazione per la salute umana, animale o ambientale. Il dibattito sull'uso del glifosato continua a essere acceso, e la richiesta di chiarezza da parte del presidente Michelucci rappresenta un passo verso una discussione più informata e trasparente su un tema di grande rilevanza per l'agricoltura italiana.
Redazione
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Una ricerca internazionale condotta da Scentific Records e pubblicata da EFSA ha identificato 16 nuove specie di piante ospiti della Xylella fastidiosa tra Portogallo e Stati Uniti, evidenziando la diffusione globale e la pericolosità del batterio
Una recente ricerca scientifica pubblicata su Scientific Records ha identificato 16 nuove specie di piante ospiti della Xylella fastidiosa, una batteriosi devastante che continua a minacciare l'agricoltura e l'ambiente. Lo studio, condotto da un gruppo di ricercatori internazionali dell'Università di Bari, Università di Catania, Fondazione Edmund Mach, Istituto di Bioscienze di Montpellier, CNR, CABI, INRAE e CIRAD, ha portato alla luce nuove informazioni cruciali sulla diffusione di questa pericolosa malattia vegetale. La Xylella fastidiosa è un batterio che infetta il sistema vascolare delle piante, causando sintomi come l'imbrunimento delle foglie, il disseccamento dei rami e, in casi estremi, la morte della pianta stessa. Originariamente nota per infettare gli ulivi in Puglia, la Xylella ha dimostrato di avere un'ampia gamma di ospiti, colpendo diverse specie di piante ornamentali, forestali e colture agricole. Nello studio, le 16 nuove specie di piante ospiti sono state rilevate tra Portogallo e Stati Uniti, sottolineando la capacità del batterio di adattarsi e diffondersi in vari ambienti. Di seguito, l'elenco delle nuove piante ospiti e i luoghi specifici in cui sono state rilevate le infezioni:
- Adenocarpus sp. - Portogallo
- Ailanthus altissima - Portogallo
- Carpinus caroliniana - Stati Uniti
- Celtis sp. - Stati Uniti
- Cistus ladanifer - Portogallo
- Coleonema album - Portogallo
- Cytisus multiflorus - Portogallo
- Cytisus striatus - Portogallo
- Echinospartum lusitanicum - Portogallo
- Halimium calycinum - Portogallo
- Halimium lasianthum - Portogallo
- Halimium ocymoides - Portogallo
- Halimium sp. - Portogallo
- Prunus campanulata - Stati Uniti
- Quercus prinus - Stati Uniti
- Salix atrocinerea - Portogallo
Il Portogallo emerge come uno dei principali paesi colpiti, con ben dodici delle nuove specie ospiti riscontrate sul suo territorio. Gli Stati Uniti, invece, vedono l'aggiunta di quattro nuove specie al loro elenco di piante infette. Questi dati sono allarmanti e richiedono un'attenzione immediata da parte delle autorità fitosanitarie per prevenire ulteriori diffusione del batterio. La ricerca ha utilizzato metodi di campionamento rigorosi e tecniche avanzate di analisi genetica per identificare la presenza del batterio nelle piante. Questo approccio ha permesso di confermare non solo la presenza della Xylella fastidiosa subsp. fastidiosa, ma anche di individuare altre sottospecie non ancora completamente identificate. L'accuratezza dei risultati sottolinea l'importanza di un monitoraggio continuo e di una ricerca collaborativa internazionale per combattere efficacemente questa minaccia. La scoperta di nuove piante ospiti della Xylella fastidiosa rappresenta un ulteriore campanello d'allarme per il settore agricolo e ambientale. È essenziale che le misure di controllo e prevenzione vengano rafforzate e che le attività di ricerca continuino a svilupparsi per trovare soluzioni sostenibili e durature. La comunità scientifica e le autorità fitosanitarie devono collaborare strettamente per proteggere le risorse naturali e le colture agricole dalla devastazione causata da questa pericolosa malattia.
Redazione