Il vivaista
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- Scritto da Andrea Vitali
Approvato il 24 maggio il bilancio consuntivo 2023 dall’assemblea della cooperativa agricola di Chiesina Montalese (PT) Agribios, che l’anno scorso ha superato 1 milione e 700 mila euro di fatturato. Rinnovato il cda con tre conferme e l’ingresso di un consigliere espressione del vivaismo pistoiese. Presentati vari progetti di innovazione, fra cui uno per ottenere dagli scarti verdi dei vivaisti un cippato certificato da vendere come biomassa e uno per ricavare dal cippato la fibra di legno per i substrati di coltura alternativi alla torba. La ceo di Revet Scappini ha illustrato il ruolo che Agribios avrà nel progetto “Da vaso a vaso” di riciclo della plastica dei vivai. Rinnovato supporto all’attività di Agribios dall’assessore comunale Sgueglia e dai consiglieri regionali Fratoni e Capecchi.
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«La nostra crescita prosegue a buon ritmo: aumentano i ricavi e lo fanno a un ritmo leggermente superiore rispetto all’aumento dei costi di produzione. Segno che gli investimenti e la maggiore efficienza stanno dando i loro frutti. Ma per portare avanti i nostri progetti di innovazione, che avranno ricadute positive ambientali ma anche di immagine ed economiche sul vivaismo pistoiese, è fondamentale che i vivaisti e gli agricoltori si uniscano alla cooperativa. Anche per questo salutiamo con soddisfazione l’ingresso di un socio vivaista nel nostro cda appena rinnovato».
È quanto dichiarato venerdì 24 maggio sera, al termine dell’assemblea generale dei soci e del successivo incontro aperto sulle prospettive del vivaismo circolare presso la Capannina di Bottegone, da Stefania Marchionni, presidente di Agribios, cooperativa agricola di Chiesina Montalese (Pistoia) aderente a Legacoop Toscana che recupera e valorizza gli scarti verdi di aziende agricole prevalentemente del distretto vivaistico pistoiese e conta adesso 247 soci. Un’assemblea che ha registrato il rinnovo del consiglio di amministrazione (cda), con la conferma dei tre consiglieri precedenti (Stefania Marchionni, Rossella Casseri, Marco Vidotto) e l’ingresso di un nuovo consigliere: il vivaista pistoiese Giovanni Giusti. È stato inoltre rinominato revisore dei conti Daniele Capecchi. Il nuovo cda e il revisore resteranno in carica per i prossimi tre anni.
Nell’assemblea il commercialista Sandro Venturi, consulente di Agribios, ha illustrato il bilancio consuntivo del 2023, che è stato approvato all’unanimità. Come risulta dal conto economico, l’anno scorso la cooperativa di Chiesina Montalese ha continuato la sua crescita, con ricavi saliti del 21,4% rispetto all’anno precedente: da 1.426.430 € a fine 2022 a 1.731.916 € a fine 2023. E parallelamente c’è stato un aumento del 17,5% sull’anno scorso dei costi di produzione: passati da 1.324.022 € a fine 2022 a 1.556.298 € a fine 2023. L’utile di esercizio è stato di 111 mila euro contro i 70 mila del 2022. «Negli ultimi tre anni – ha spiegato Venturi - il volume dei ricavi è cresciuto del 65%, passando da 1 milione a 1 milione e 700 mila euro circa. Mentre il patrimonio netto, partito da zero, è adesso a 450 mila euro».
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Unico dato positivo ma «non entusiasmante», come osservato da Venturi, il fatto che la base dei soci sia rimasta sostanzialmente stabile, essendo salita a 247 soci, cioè poco più degli oltre 230 dell’anno scorso. Nonostante che nel distretto vivaistico pistoiese, come ricordato nel suo intervento dall’agronomo Federico Di Cara, consulente di Agribios fin dalla nascita della cooperativa, si conti un totale di circa 1400 vivaisti.
Riguardo ai fronti di innovazione presentati nell’incontro aperto successivo all’assemblea dei soci, si tratta di alcuni progetti di valorizzazione di due delle tipologie di prodotto in uscita dall’impianto di trattamento di Agribios (che è centrato sulla vagliatura e triturazione degli scarti agricoli provenienti dai vivai): il materiale legnoso e il terriccio.
Sul fronte terriccio e substrati, come spiegato da Paolo Fedi, Agribios punta innanzi tutto a un’evoluzione del proprio terriccio Torfree21 ottenuto dagli scarti dei vivai attraverso una collaborazione con Ambiente Toscana OPCO che prevede l’affitto del ramo di azienda Valcofert con l’uso delle sue macchine per insacchettare il terriccio e venderlo così confezionato anche nella grande distribuzione.
Un secondo progetto mira a migliorare la qualità del materiale legnoso ottenuto dall’impianto di Agribios e venduto come biomassa per la produzione di energia. «In questo momento – ha detto Fedi - abbiamo un legname che commercializziamo che non è certificato perché non ha una granulometria ben precisa. Vorremmo acquistare dei macchinari specifici che ci permettano di fare un materiale calibrato, quindi a misura standard, che possa essere certificato». Sarebbe un miglioramento qualitativo ed economico, perché il materiale legnoso non certificato viene venduto a prezzi irrisori, mentre con questo passo in avanti potrebbe essere venduto a prezzi più alti e a tutte le aziende che accettano solo cippato certificato.
Un terzo progetto a cui ha iniziato a lavorare Agribios, in collaborazione con l’Università di Firenze, è la trasformazione del materiale legnoso nella cosiddetta “fibra di legno” che viene utilizzata come ammendante. «È un percorso virtuoso ma economicamente importante – aggiunge Fedi - perché sono necessari macchinari costosi per lavorare sul cippato e trasformarlo in fibra». Come spiegato da Chiara Campagni, responsabile dell’ufficio “Ricerca e sviluppo” di Agribios, è necessario «un apposito macchinario per la sfibratura del legno che è dotato di un sistema ad elevata temperatura, con il vapore tra i 100 e i 120 gradi».
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Infine Agribios sarà coinvolto nel progetto di Revet in collaborazione con l’Associazione Vivaisti Italiani e il Distretto vivaistico di Pistoia “Da vaso a vaso” per il riciclaggio dei vasi di plastica utilizzati nei vivai. «Il ruolo di Agribios è fondamentale – ha affermato Alessia Scappini, ceo di Revet, intervenuta all’incontro di Agribios - perché se si vuole fare un progetto di sostenibilità bisogna pensare anche al tema della logistica. E Agribios, con molto spirito di cooperazione, ha messo a disposizione le sue aree affinché anche i piccoli vivaisti possano conferire le proprie plastiche, come oggi conferiscono i propri scarti agricoli all’interno della cooperativa, in modo da poter fare un raggruppamento e quindi poter consentire anche alla piccola attività di trovare dentro Agribios questa possibilità di conferimento».
Come sottolineato nell’intervento del vice presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani Gilberto Stanghini, tutto teso a evidenziare i progressi fatti dal vivaismo sul fronte dell’eco-sostenibilità produttiva, è molto probabile che l’avvio del progetto di Revet “Da vaso a vaso”, con la base logistica di Agribios per i piccoli, invoglierà altri vivaisti a diventare soci della cooperativa per usufruire anche di questo servizio.
All’incontro sono intervenuti anche l’assessore comunale al vivaismo e alle politiche ambientali di Pistoia Gabriele Sgueglia e i consiglieri regionali della Toscana Alessandro Capecchi e Federica Fratoni. L’assessore Sgueglia ha rimarcato fra gli aspetti positivi di Agribios il fatto di «mettere in rete tante aziende vivaistiche del territorio» e di «essere avanti su tematiche che altri territori affrontano senza le armi necessarie». Noi abbiamo cercato di dare il nostro supporto, ha aggiunto, «l’obiettivo è arrivare a una circolarità totale, convinti che abbia una sua economicità, oltre al risvolto ambientale». Federica Fratoni ha sottolineato l’importanza di normative non punitive per il settore in cui opera Agribios e ha detto che anche nella sua recente missione a New York nella sede dell’Onu con la Regione Toscana è emerso, in un incontro su questioni attinenti all’agenda ambientale, che «gli obiettivi devono tradursi in percorsi concretamente realizzabili». Anche Alessandro Capecchi si è soffermato sulla scivolosità delle interpretazioni di ciò che è rifiuto e ciò che è sottoprodotto per via della complessità normativa in questo ambito. «L’Europa – ha affermato – ci detta dei criteri che non sempre riflettono la nostra realtà».
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Il 31 Maggio all'istituto Agrario Barone de Franceschi con il premio Zini si sono celebrati i giovani Innovatori dell'Agricoltura Toscana.
Si terrà venerdì 31 maggio 2024 alle ore 9 presso la sede dell'Istituto Agrario Barone de Franceschi in via Dalmazia 221 a Pistoia, la cerimonia di consegna delle borse di studio del Premio Renzo Zini. Il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, parteciperà all'evento insieme a studenti, istituzioni locali, categorie economiche del settore agricolo, il Distretto Vivaistico, il Distretto Forestale e le principali aziende agricole del territorio.
Il Premio Zini, giunto alla sua XXIV edizione, è organizzato dall'Istituto Agrario De Franceschi-Pacinotti di Pistoia, in collaborazione con la Fondazione Barone de Franceschi. Nato nel 1996 per onorare la memoria del Prof. Renzo Zini, preside dell'istituto dal 1965 al 1991, il premio rappresenta il più antico riconoscimento scolastico nel settore agrario toscano.
Il tema di questa edizione, “I giovani per l’agricoltura: innovare per rinnovare”, sottolinea l'importanza dell'innovazione nel campo agricolo come motore di rinnovamento e sviluppo. La cerimonia non solo celebra il talento e l'impegno degli studenti, ma mette in luce anche la sinergia tra educazione, istituzioni e settore agricolo, fondamentale per la crescita e la sostenibilità dell'agricoltura toscana.
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Presentati ieri a Roma i dati del PNRR Cultura sull'investimento "Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici" e la VII edizione di "Appuntamento in Giardino", prevista per l'1 e 2 giugno 2024 in tutta Italia.
Roma, 24 maggio – Si è tenuta ieri, nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura a Roma, la presentazione del progetto “L’Italia dei Giardini”, un’importante iniziativa volta a valorizzare i parchi e giardini storici italiani. Durante l'evento sono stati illustrati i dati del PNRR Cultura relativi all’investimento “Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici” e annunciata la settima edizione di “Appuntamento in Giardino”, prevista per l'1 e 2 giugno 2024.
L’incontro ha visto la partecipazione di importanti rappresentanti del settore culturale, tra cui Mario Turetta, Segretario Generale del Ministero della Cultura, Fabio Tagliaferri, Presidente e Amministratore Delegato di Ales Spa, e l’Ambasciatore Ludovico Ortona, Presidente di APGI – Associazione Parchi e Giardini d’Italia.
L'investimento “Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici” ammonta a 300 milioni di euro, suddivisi in tre aree principali:
- - Restauro e valorizzazione di 126 parchi e giardini storici per un totale di 190 milioni di euro.
- - Restauro e valorizzazione di 5 importanti parchi e giardini storici per 100 milioni di euro.
- - Censimento di oltre 5000 parchi e giardini e formazione di 1260 giardinieri d’arte per 10 milioni di euro.
“Il PNRR Cultura ha previsto un investimento pari a 300 milioni per un’ampia azione di rigenerazione dei parchi e giardini storici come poli di ‘bellezza pubblica’ e luoghi identitari per le comunità urbane”, ha commentato Mario Turetta. Questo investimento è volto non solo alla tutela e valorizzazione dei giardini storici, ma anche alla formazione di personale specializzato per la loro manutenzione e gestione.
Durante l’evento, sono intervenuti numerosi esperti del settore che hanno discusso delle varie linee di investimento e dei progetti di restauro in corso. Tra questi, Marina Cogotti per Villa Lante a Bagnaia e Vittorio Dalle Ore per Villa di Maser, hanno condiviso le loro esperienze di restauro. Alessandra Vittorini, Direttore della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, ha presentato il programma di formazione continua “Oltre il giardino”.
In concomitanza con la presentazione dei dati del PNRR Cultura, è stata annunciata la settima edizione di “Appuntamento in Giardino”, in programma per l’1 e 2 giugno 2024. L'iniziativa, promossa da APGI e patrocinata dal Ministero della Cultura, vedrà l’apertura straordinaria di oltre 200 parchi e giardini storici in tutta Italia, offrendo al pubblico l'opportunità di riscoprire il patrimonio verde del Paese. Il tema di quest’anno sarà “I cinque sensi in giardino”, un invito a esplorare la bellezza dei giardini attraverso un’esperienza multisensoriale.
“L’1 e 2 giugno, grazie alla manifestazione Appuntamento in giardino, il pubblico avrà la possibilità di conoscere e apprezzare la straordinaria bellezza del patrimonio storico ed artistico di numerosi giardini italiani”, ha evidenziato Ludovico Ortona, Presidente di APGI. L'evento coinvolgerà giardinieri, botanici, paesaggisti e altre figure professionali, offrendo attività straordinarie che metteranno in luce l'importanza culturale e ambientale dei giardini.
Per ulteriori dettagli e l'elenco completo dei giardini aderenti, è possibile consultare il sito ufficiale dell'APGI.
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Martedì 28 maggio 2024, alle ore 10.30, presso l'Accademia dei Georgofili si terrà un incontro cruciale nell'ambito del ciclo "Agricoltura 2030 – Riflessioni sul futuro dell’agricoltura". L'evento affronterà le sfide climatiche che influenzano l'agricoltura.
L’agricoltura moderna deve far fronte a variabilità climatiche e a eventi estremi che incidono sulla produzione e sull’ambiente. L'incontro si propone di analizzare strategie e adattamenti per ridurre gli impatti della crisi climatica. Verranno discusse pratiche di gestione sostenibile in due areali produttivi nazionali, con un focus sulle misure di mitigazione e sulle metriche per quantificare gli impatti dei gas serra.
Programma dell'Incontro:
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Iscrizione: Link per l'iscrizione
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Ore 10:30: Apertura dei lavori
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Massimo Vincenzini, Presidente Accademia dei Georgofili
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Introduce e coordina: Federica Rossi, Accademia dei Georgofili
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Ore 10:45: Relazioni
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10:45 – 11:15: La crisi climatica: cosa aspettarsi. Adattamenti e strategie nei sistemi colturali erbacei e arborei: l’esempio dell’areale toscano
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Marco Bindi, Accademia dei Georgofili, Università degli Studi di Firenze
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11:15 – 11:45: La gestione del rischio climatico a livello agronomico: l’esempio dell’areale padano
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Flavio Barozzi, Accademia dei Georgofili, Società Agraria di Lombardia
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11:45 – 12:15: Le nuove metriche e la loro importanza nelle valutazioni degli impatti dei gas effetto serra
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Giuseppe Pulina, Accademia dei Georgofili, Università degli Studi di Sassari
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Ore 12:15 – 12:45: Discussione e domande dal pubblico
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Ore 12:45 – 13:00: Conclusioni e chiusura dell'incontro
Questo incontro rappresenta un'opportunità per professionisti e aziende del settore agricolo di approfondire le conoscenze e le pratiche per affrontare le sfide future legate ai cambiamenti climatici.
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- Nuovi progetti di Agribios:
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Abbiamo sentito Daniele Massa, direttore del CREA di Pescia, a margine della visita di ieri del sottosegretario all'Agricoltura, Foreste e Sovranità Alimentare, Patrizio La Pietra. Incontro, durante il quale, La Pietra ha annunciato un finanziamento di 10 milioni di euro per il Mefit (Mercato dei Fiori di Pescia), ottenuto grazie alla revisione della graduatoria del bando della logistica. Massa ha risposto alle domande che gli ha fatto l'editore di Floraviva sull'importanza della visita del sottosegretario e l'impegno del governo attuale, sui progetti di ricerca, collaborazioni e sinergie del CREA, sulla formazione e il supporto alle aziende, sulle sfide e opportunità che il settore dovrà affrontare.
Qual è stata l'importanza della visita del sottosegretario Patrizio La Pietra per il CREA di Pescia e per il settore florovivaistico in generale? "Il CREA è l’Ente di ricerca di riferimento del MASAF e l’attenzione di questo Ministero nei confronti del CREA, con la sua dislocazione territoriale che arriva nel cuore delle aree agricole produttive, non solo rimarca l’importanza strategica dell’Ente, ma al contempo è un segnale di vicinanza alle realtà produttive, anche a quelle più specializzate e “ristrette” come il florovivaismo rispetto ad altri settori dell’agricoltura che operano su più ampia scala."
Come valuta il CREA di Pescia l'impegno del governo nel supportare il settore florovivaistico? "Negli ultimi bandi sull’agricoltura biologica e nei PNC, in particolare nei contratti di Filiera del V Bando MASAF, è stato dato ampio spazio al settore del florovivaismo. Ad esempio, sui PNC il progetto EDEN vede tre sotto-progetti di ricerca, di cui uno coordinato dal CREA di Pescia, con un contributo totale di circa 4 milioni di euro. I progetti copriranno la filiera dal miglioramento genetico alla propagazione, all’uso di prodotti ecosostenibili e all’implementazione di tecnologie di precisione per il monitoraggio delle colture. Altri fondi negli stessi CdF sono messi a disposizione per investimenti nelle imprese. Ora si attendono i decreti attuativi della Legge delega sul florovivaismo, che non solo regoleranno alcuni aspetti del mondo produttivo ma tuteleranno anche i cittadini attraverso il riconoscimento professionale delle figure dei manutentori del verde, professionisti che sapranno gestire il verde a tutela della salute di chi lo fruisce."
Può darci un aggiornamento sui principali progetti di ricerca attualmente in corso presso il CREA di Pescia? "Sempre nell’ambito dei bandi MASAF sul biologico, tra poco dovrebbe iniziare il progetto Biovivo, coordinato dal CREA Orticoltura e Florovivaismo sede di Pescia, che si occuperà di tecniche di agricoltura biologica nel florovivaismo. Nell’ambito dei PNC è previsto un dispositivo di lungo periodo (vivaio sperimentale) presso la sede di Pescia nell’ambito del progetto EDEN. Altri progetti internazionali come il LIFE-Subsed e SUPERA, appena terminati, riguardano studi sui substrati di coltivazione. La sede vanta anche collaborazioni internazionali per la sperimentazione su substrati e fertilizzanti."
Quali innovazioni tecnologiche o pratiche sostenibili state sviluppando per il settore florovivaistico? "Stiamo applicando e sviluppando sistemi di supporto alle decisioni e sensori prossimali per l’ottimizzazione dell’irrigazione e controllo fitosanitario. Inoltre, ci stiamo occupando di substrati alternativi alla torba e uso di prodotti ecosostenibili alternativi alla chimica per la concimazione e la difesa delle piante. Altra attività storicamente portata avanti dalla sede è la propagazione in vitro e in vivo e il miglioramento genetico."
Sul fronte delle collaborazioni e delle sinergie in che modo il CREA di Pescia collabora con altre istituzioni, università o enti locali per migliorare il settore florovivaistico? "Il CREA di Pescia collabora molto con i CNR toscani, Università di Catania, Pisa, Firenze, Milano e la Scuola Superiore Sant’Anna. Molteplici sono le collaborazioni con multinazionali estere, mentre la gran parte dei progetti di ricerca vede quasi sempre coinvolta un’azienda locale."
Ci sono nuove partnership o collaborazioni in vista che potrebbero potenziare le attività del CREA? "Il CREA di Pescia sta lavorando maggiormente per l’internazionalizzazione della sede attraverso collaborazioni con Enti esteri, questa sarà una chiave di volta."
Per quanto riguarda invecce la formazione e il supporto alle aziende quali programmi di formazione e supporto offre il CREA di Pescia alle aziende florovivaistiche locali? "La formazione per il nostro Ente costituisce terza missione. I ricercatori sono impegnati in docenze organizzate da enti di formazione sul territorio, ma è importante anche l’attività seminaristica di divulgazione dei progetti e le attività di tirocinio per gli studenti che saranno i tecnici del futuro."
Come può il CREA aiutare le imprese florovivaistiche a implementare pratiche più sostenibili e innovative? "Una idea che stiamo implementando è quella del dispositivo di lungo periodo, un sito sperimentale dove attraverso living lab e incontri sarà possibile mostrare tecnologie e sperimentazioni. L’altra azione è il coinvolgimento delle aziende nei progetti di ricerca."
Quali sono invece le principali sfide che il settore florovivaistico sta affrontando attualmente e come il CREA di Pescia intende affrontarle? "L’ottimizzazione della risorsa idrica e contrastare l’insorgenza di nuove fitopatologie legate ai cambiamenti climatici sono le attuali sfide. L’uso di prodotti a basso impatto ambientale e il vivaismo circolare sono attività che richiedono l’impegno degli Enti di ricerca."
Quali opportunità vede per il futuro del settore florovivaistico italiano in termini di mercato interno ed esportazioni? "Sicuramente questo è un settore che tra alti e bassi si difende bene sul panorama internazionale grazie alle eccellenze delle produzioni italiane."
Ultima domanda anche se importantissima. Sul tema della sostenibilità e l'ambiente come si inseriscono le attività del CREA di Pescia? "Questi temi sono predominanti, soprattutto da quando la sostenibilità ambientale ha cominciato in agricoltura a coincidere con quella economica.
Andrea Vitali