Il vivaista

il presidente dell'ICE a Pistoia con i vertici del Distretto Vivaistico

Ieri, dopo le visite in giornata ai vivai Innocenti e Mangoni, Tesi Group e Vannucci Piante, all’incontro con i maggiori rappresentanti del Distretto Vivaistico Ornamentale di Pistoia il presidente dell’Agenzia ICE Zoppas ha dichiarato: «vedere un export di quasi l’80% del prodotto fa capire l’importanza del mercato estero per questo comparto: oggi tanti spunti che capitalizzeremo». Cruciale valorizzare gli investimenti fatti dai vivaisti in sostenibilità, come suggerito dalle associazioni agricole pistoiesi. Il sottosegretario per l’Agricoltura La Pietra e il presidente del Distretto vivaistico di Pistoia Ferrini hanno anticipato che sarà dato all’ICE un documento sui punti di forza e le criticità/esigenze del vivaismo pistoiese funzionale a rafforzarne la promozione all’estero. Nel documento potranno essere indicati pure i mercati di sbocco in cui sussistono problemi nell’esportazione di piante.

 
«Una giornata sicuramente positiva, perché il presidente dell’ICE Zoppas ha avuto modo di conoscere una realtà che per sua stessa ammissione non conosceva e per i suggerimenti e le idee che lui ci ha portato, oltre che per le istanze che gli sono state avanzate dai vari imprenditori che ha incontrato. Gli invieremo un documento in cui saranno presentati i punti di forza e le problematiche del Distretto di cui l’ICE potrà farsi carico o trasmetterle nelle sedi opportune».
È quanto dichiarato ieri sera dal presidente del Distretto Vivaistico Ornamentale di Pistoia, prof. Francesco Ferrini, subito dopo l’incontro tenutosi presso GEA tra il presidente di ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane Matteo Zoppas e i maggiori rappresentanti del Distretto, al termine di una giornata di visite in alcuni dei maggiori vivai del Distretto: Innocenti e Mangoni, Tesi Group e Vannucci Piante. Un’iniziativa organizzata dal Distretto vivaistico in collaborazione con l’Associazione Vivaisti Italiani (AVI), soggetto referente del Distretto, e con il sottosegretario di stato per l’Agricoltura, la sovranità alimentare e le foreste Patrizio La Pietra e il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi. 
Un documento che, secondo il sottosegretario Patrizio La Pietra che l’aveva suggerito durante l’incontro, dovrebbe servire a «supportare la commercializzazione e l’internazionalizzazione del settore». Perché, come da lui sostenuto, gran parte di quanto ottenuto fino ad oggi sul fronte dell’export dal Distretto vivaistico, che si attesta intorno al 75% in valore della produzione distrettuale e al 40% dell’esportazione vivaistica nazionale, è solo opera degli imprenditori pistoiesi. «Pensiamo – ha detto La Pietra - a che cosa sarebbe potuto succedere se a tutto questo grande lavoro si fosse affiancata anche una regia istituzionale come l’ICE? Sicuramente avremmo ottenuto dei risultati ancora più grandi». «Adesso – ha aggiunto La Pietra -, dopo questo primo incontro conoscitivo sul territorio, e credo che sia la prima volta che un presidente dell’ICE viene personalmente a visitare il sistema distrettuale di Pistoia, potremo cercare di dare un impulso maggiore».
Come affermato dal presidente dell’Agenzia ICE Matteo Zoppas nel suo intervento di fronte ai maggiori rappresentanti del Distretto, fra cui il presidente di AVI Alessandro Michelucci, e ai vertici delle associazioni di categoria agricole provinciali, «seppure l’ICE sta già lavorando con voi, l’aver toccato con mano questa realtà grazie all’odierno road show, ci consentirà di capire meglio e contribuire al vostro settore». Due sono le funzioni principali dell’ICE con la sua rete di 80 uffici in 64 Paesi, ha ricordato Zoppas: la promozione o «racconto» del made in Italy di tutti i settori, compreso il comparto florovivaistico, e lo sviluppo internazionale delle aziende. Funzione, quest’ultima, che si traduce in missioni all’estero o nell’organizzazione di incoming di buyer stranieri qui da noi, oltre a tutta l’attività in occasione delle fiere. Ciascun ufficio dell’ICE, ha spiegato, ha un direttore, dei trade analist (analisti commerciali) e liste di potenziali clienti organizzate in base ai codici Ateco. Ogni azienda può iscriversi gratuitamente all’ICE e può chiedere a pagamento delle liste di potenziali buyer tagliate su misura. Naturalmente ciò implica, da parte delle aziende, uno studio e comprensione del «libretto delle istruzioni» sul funzionamento del sistema ICE, che è interconnesso con il sistema delle ambasciate e dei consolati.
Durante l’incontro il presidente di Confagricoltura Pistoia Luca Magazzini e poi anche il direttore di Coldiretti Pistoia Francesco Ciarrocchi hanno messo in evidenza gli investimenti fatti dal Distretto vivaistico sul fronte della sostenibilità e dell’economia circolare e hanno chiesto se l’ICE può aiutare a veicolare tale svolta produttiva. Mentre il presidente di Cia Toscana Centro Sandro Orlandini si è soffermato sull’interesse anche delle piccole aziende vivaistiche ad avvalersi dei servizi dell’ICE, magari in occasione delle fiere. Sia Ciarrocchi che il presidente di AVI Alessandro Michelucci hanno chiesto sostegno anche sui problemi nell’esportazioni in certi mercati di sbocco o per problemi geopolitici o per ostacoli legati ai controlli fitosanitari. 
Zoppas ha risposto ricordando che l’ICE aiuta l’offerta a incontrare la domanda e non produce contenuti, ma che indubbiamente «la parola d’ordine oggi è la sostenibilità», che apre le porte su tutti i mercati, per cui se ci saranno comunicazioni del Distretto in tal senso «noi le metteremo in evidenza». Riguardo alle difficoltà specifiche riscontrate nell’export verso determinati mercati di sbocco, ha invitato a stilare un elenco preciso di problematiche e priorità e ha spiegato che in generale ci sono più possibilità di intervenire tempestivamente nel caso di trattamenti discriminatori specifici verso il nostro Paese rispetto ad altri Paesi europei, piuttosto che quando si tratta di blocchi verso tutta l’Unione Europea. Ad ogni modo, in molti casi si tratta di interventi che richiedono la sponda della Farnesina con la sua rete di ambasciate e consolati.   
«Sono certo che la nostra struttura – ha dichiarato dopo la fine dell’incontro il presidente dell’ICE - è già in contatto e lavora con questo comparto vivaistico di Pistoia, che è un’eccellenza a livello italiano e anche a livello internazionale. Vedere che si esporta quasi l’80% del prodotto fa capire quanto il mercato internazionale sia importante per questo comparto. Credo che bisogna darvi un’ulteriore attenzione per riuscire a creare delle soluzioni anche strutturali e una maggiore qualità del lavoro che facciamo, che già è buono ma che dobbiamo allineare alle necessità degli imprenditori. Per cui oggi ci sono stati tanti spunti che mi auguro che in breve tempo riusciremo a capitalizzare». 

Redazione

L'appuntamento è il 3 maggio ore 17:30 a Pistoia presso GEA dove Il presidente del distretto Ferrini aprirà l'incontro, con il contributo del presidente dell'ICE Zoppas e la presenza del Sottosegretario La Pietra e del Sindaco Tomasi.

 

Al G.E.A. (Green Economy and Agriculture) di Pistoia un appuntamento di rilievo per il vivaismo con l'evento: "Il Distretto Vivaistico e il Mercato Mondiale, Prospettive di Sviluppo". Un'analisi sulle attuali dinamiche dei mercati esteri e sulle prospettive future che sarà condotta da Francesco Ferrini, Presidente del Distretto Vivaistico Pistoiese, che introdurrà la sessione di lavoro. Seguirà l'intervento di Matteo Zoppas, Presidente dell'Istituto Commercio Estero, il quale sarà a disposizione per rispondere alle domande degli intervenuti . L'evento inoltre prevede la partecipazione di personalità istituzionali quali il Sottosegretario alle politiche agricole e forestali, Sen. Patrizio La Pietra, e il Sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, riflettendo l'importanza strategica del settore per l'economia locale e nazionale.
L'incontro si pone come un cruciale punto di incontro per vivaisti, esperti del settore e stakeholder per condividere conoscenze, valutare nuove politiche e strategie di sviluppo, e per rafforzare il networking professionale.

Redazione

Il 30 aprile a Pistoia si terrà il convegno "Florovivaismo e gestione fitosanitaria sostenibile. Le opportunità del mercato e della ricerca", organizzato da Cia Agricoltori Italiani della Toscana. L'evento, in programma alle ore 9 presso la sede G.E.A. Green Economy and Agriculture (Via Ciliegiole, 99), sarà introdotto dal presidente del distretto Francesco Ferrini e si concentrerà sulle sfide e sulle opportunità legate alla gestione fitosanitaria sostenibile nel settore florovivaistico.

 

Il Programma del convegno vedrà la partecipazione di esperti del settore che approfondiranno diverse tematiche:

  • - Gestione fitosanitaria: dati, normative e buone pratiche per un uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (Massimo Gragnani, Servizio Fitosanitario Regione Toscana)
    - Biocontrollo con sostanze naturali e microrganismi in vivaio (Davide Mosconi, Serbios)
    - Strategie di biocontrollo: le possibilità offerte dal mercato (Daniele Marraccini, Koppert)
    - Utilizzo di tannini di legno per il biocontrollo di patogeni e nematodi. Progetto Vivabio (Beatrice Carletti, Laboratorio Proplantis)

Le conclusioni saranno affidate a Sandro Orlandini, vicepresidente Cia Toscana. Il convegno rappresenta un'importante occasione per il settore floro-vivaistico per confrontarsi sulle migliori pratiche per una gestione fitosanitaria sostenibile. L'obiettivo è quello di promuovere un approccio che sia efficace nel controllo delle fitopatie, ma anche rispettoso dell'ambiente e della salute umana.

Iscrizione obbligatoria
Per partecipare al convegno è obbligatoria l'iscrizione al seguente link: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSfvLDY4PIyFX37HR4RfpDPNuJnzChBY7gs0fHOdH5YqwfLPHA/viewform

Intervento realizzato con il cofinanziamento FEASR
L'iniziativa è realizzata con il cofinanziamento FEASR del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Toscana Sottomisura 1.2.

Redazione

I professionisti del settore sono solelcitati a partecipare al meeting "Gli Organismi Nocivi per le Piante: Problematiche e Strategie a Seguito della Globalizzazione", il 10 maggio 2024, dalle ore 9:00 alle 13:00 a Pistoia, Via Dalmazia, 221

 

La conferenza si focalizzerà sulle emergenze fitosanitarie in Toscana, con particolare attenzione agli organismi nocivi alieni. Esperti del Servizio Fitosanitario Regionale Toscana, CREA - Difesa e Certificazione, e il Raggruppamento Carabinieri per la Biodiversità discuteranno delle ultime novità nel monitoraggio e nelle tecniche di intervento per contrastare la diffusione di queste minacce. Il Prof. Francesco Ferrini dell'Accademia dei Georgofili e presiddente Distretto Vivaistico Pistoiese esplorerà le relazioni tra biodiversità, clima e adattamento ambientale.
Questo evento è un'opportunità per aggiornarsi sulle ultime ricerche e sviluppi nel campo della fitosanità e della gestione degli organismi nocivi, cruciali per la sostenibilità delle pratiche agricole e vivaistiche.
Per ulteriori informazioni e iscrizioni, visitate il nostro sito: https://www.floraviva.it/eventi/webinar-corsi-e-meeting-2/450-gli-organismi-nocivi-per-le-piante.html


Redazione

Uno studio del CNR rivela la capacità dei faggi di adattarsi alla siccità. Le faggete italiane adottano diverse strategie per resistere al cambiamento climatico. Lo studio evidenzia la variabilità di risposta tra le diverse zone d'Italia. Alcune faggete del Sud mostrano una migliore capacità di adattamento. La ricerca ha implicazioni importanti per la gestione forestale e la conservazione della specie.

 

Faggi resilienti: le strategie di adattamento al cambiamento climatico
Un nuovo studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), in collaborazione con l'Università della Campania "Luigi Vanvitelli" e la Libera Università di Bolzano, ha fatto luce sulle capacità di adattamento dei boschi di faggio italiani di fronte al cambiamento climatico. La ricerca, pubblicata sulla rivista Scientific Reports, ha esaminato un arco temporale di quasi 50 anni (1965-2014) e ha identificato diverse strategie messe in atto dalle faggete per resistere alla siccità e ad altri stress ambientali.

Efficienza nell'uso dell'acqua: una chiave per la sopravvivenza
Lo studio ha rilevato che i faggi sono in grado di utilizzare l'acqua in modo efficiente, adattandosi alle diverse condizioni meteorologiche. In periodi di siccità, gli alberi possono chiudere gli stomi per ridurre la perdita di acqua, aumentando l'efficienza intrinseca nell'uso dell'acqua. Tuttavia, questa strategia può avere un costo a lungo termine, limitando l'assorbimento di CO2 e la crescita della pianta. In alternativa, i faggi possono aumentare la traspirazione per favorire la sopravvivenza, ma questo può portare alla formazione di bolle d'aria nei vasi xilematici, interrompendo il flusso di acqua e nutrienti.

Diversità di risposta tra le faggete d'Italia
Lo studio ha evidenziato una variabilità nella risposta alla siccità tra le diverse faggete italiane. In particolare, le faggete del Trentino Alto Adige hanno mostrato i segni di stress più evidenti, con una riduzione della crescita degli alberi. Al contrario, le faggete del Sud Italia, come quelle del Lazio, della Campania e del Matese, hanno mostrato una migliore capacità di adattamento, con un aumento dell'efficienza nell'uso dell'acqua.

Implicazioni per la gestione forestale e la conservazione
La ricerca del CNR ha importanti implicazioni per la gestione forestale e la conservazione dei boschi di faggio. La comprensione delle diverse strategie di adattamento può aiutare a sviluppare piani di gestione specifici per le diverse zone d'Italia. Inoltre, la scoperta di faggete con una migliore resilienza al cambiamento climatico può orientare gli sforzi di conservazione verso queste aree prioritarie.

Un passo avanti nella lotta al cambiamento climatico
Lo studio del CNR rappresenta un passo avanti nella comprensione delle strategie di adattamento dei boschi di faggio al cambiamento climatico. In un mondo in rapida trasformazione, la ricerca fornisce informazioni preziose per la gestione e la conservazione di questi ecosistemi vitali, non solo in Italia, ma anche a livello globale.

Enti partecipanti:

  1. • Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)

  2. • Università della Campania "Luigi Vanvitelli"

  3. • Libera Università di Bolzano

Istituti del CNR coinvolti:

  1. • Istituto per i sistemi agricoli e forestali del Mediterraneo (Cnr-Isafom) di Perugia

  2. • Istituto per la bioeconomia (Cnr-Ibe) di Sesto Fiorentino (Firenze)

Autori del lavoro:

  1. • Paulina F. Puchi (Cnr-Isafom e Cnr-Ibe)

  2. • Giovanna Battipaglia (Università della Campania "Luigi Vanvitelli")

  3. • Daniela Dalmonech (Cnr-Isafom)

  4. • Alessio Collalti (Cnr-Isafom)

Redazione

I vivai del distretto Pistoiese, fulcro della produzione vivaistica italiana, affrontano il crescente problema dei furti di piante. Di seguito la nota stampa integrale del presidente di distretto vivaistico ornamentale di Pistoia Francesco Ferrini che lancia l'allarme e mette in guardia sui gravi danni a breve e a medio termine.

 

"Il Flagello dei Furti nei VivaiI vivai, cuore pulsante dell’area Pistoiese e vero motore della produzione di piante nel nostro Paese, si trovano ad affrontare un nemico silenzioso ma devastante: i furti di piante. Questa pratica criminale non solo mina la sostenibilità economica dei produttori, ma ha anche conseguenze più ampie che si riverberano su tutta la filiera che, a partire dalla produzione di piante, contribuisce a migliorare la qualità della vita nelle nostre città.
I furti di piante, fino a qualche anno considerati un problema marginale, stanno emergendo come una minaccia sempre più pressante. Le conseguenze di questi furti vanno, infatti, ben oltre il mero danno finanziario per i vivai. La riduzione della disponibilità di piante non solo colpisce direttamente i produttori nel breve termine, causando un calo nei loro redditi, ma ha anche conseguenze a lungo termine che possono minacciare la sostenibilità economica dei settori correlati. La mancanza di approvvigionamento di piante richieste può portare a una perdita di fiducia da parte dei clienti abituali, i quali potrebbero essere costretti a cercare fornitori alternativi, anche all'estero, per soddisfare le loro esigenze. La perdita di clienti consolidati e la diminuzione della domanda interna possono compromettere la stabilità finanziaria delle aziende e del settore tutto, mettendo a rischio la loro posizione nel mercato locale e internazionale. Pertanto, è essenziale adottare strategie di gestione efficaci per garantire la sicurezza della produzione, proteggendo così i redditi dei produttori e mantenendo la competitività dei mercati nazionali.
A questo riguardo proseguono gli incontri con le forze dell’ordine per trovare le migliori soluzioni per arginare il problema e si stanno valutando sistemi di monitoraggio e registrazione che, nel giro di breve tempo, potrebbero cambiare la lotta contro i furti nei vivai e consentire un controllo continuo della produzione."

Prof. Francesco Ferrini

Redazione