Il vivaista
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Il numero 46 del house organ dell'Associazione Vivaisti Italiani, "Il Vivaista", è ora disponibile online in versione sfogliabile. La rivista sarà inoltre distribuita ai soci per posta a tutti gli sponsor, oltre a essere disponibile durante l'assemblea dell'Associazione Vivaisti Italiani il 21 giugno al Pantheon del Villon Puccini a Pistoia.
L'Associazione Vivaisti Italiani ha annunciato la pubblicazione del numero 46 del loro house organ, "Il Vivaista", accessibile in versione sfogliabile online dal numero 39 del 2019 a questo link. La rivista, punto di riferimento per i professionisti del settore vivaistico, offre contenuti tecnici e informativi che spaziano dalle innovazioni tecnologiche alla sostenibilità ambientale, fino alle politiche agricole nazionali ed europee. In questo numero, particolare attenzione è dedicata alle sfide e alle opportunità del settore: ecosostenibilità, cambiamento climatico, transizione ecologica e digitale, nuove tendenze nel floro-vivaismo e strategie per affrontare le crisi geopolitiche, il vivaismo circolare, il potenziamento delle relazioni commerciali e la formazione di qualità. Inoltre, viene ricordato il contributo dei vivaisti che hanno lasciato il segno nel settore. La rivista verrà distribuita anche durante l'assemblea annuale dell'AVI, prevista per il 21 giugno al Pantheon del Villon Puccini. Questo incontro sarà un'importante occasione per discutere le future strategie e le istanze del settore, nonché per rafforzare la rete di contatti tra i vivaisti italiani. Ricordiamo infine che "Il Vivaista" viene pubblicato anche in versione online attraverso le pagine di Floraviva e distribuito tramite una newsletter giornaliera gratuita a cui puoi iscriverti qui.
Andrea Vitali
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La Regione Lombardia ha deliberato che i residui vegetali derivanti dalla manutenzione del verde pubblico e privato siano classificati come sottoprodotti, equiparando l'attività manutentiva a quella produttiva.
La Giunta Regionale della Lombardia ha approvato una delibera innovativa che ridefinisce la gestione dei residui vegetali urbani. Secondo il nuovo provvedimento, i residui derivanti dalla manutenzione del verde pubblico e privato, come sfalci e potature, sono ora classificati come sottoprodotti. Questa classificazione riconosce l'attività manutentiva del verde come una vera e propria attività produttiva. La delibera, adottata il 28 maggio 2024, fa riferimento all'articolo 184-bis del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, che stabilisce le condizioni per la classificazione di una sostanza come sottoprodotto. Inoltre, viene richiamato l'articolo 185 dello stesso decreto, che esclude determinati materiali dall'ambito di applicazione della normativa sui rifiuti, se utilizzati in agricoltura, silvicoltura o per la produzione di energia tramite processi che non danneggiano l'ambiente né la salute umana. La delibera sottolinea che i residui vegetali, se utilizzati in agricoltura, silvicoltura o per la produzione di energia tramite processi che non danneggiano l'ambiente, possono essere considerati sottoprodotti e non rifiuti. Questo nuovo approccio mira a promuovere pratiche sostenibili e a facilitare l'applicazione delle normative ambientali, contribuendo a ridurre gli impatti ambientali e a favorire l'economia circolare. L'iniziativa della Regione Lombardia fornisce un quadro normativo chiaro agli operatori del settore, migliorando la gestione dei residui vegetali e sostenendo l'utilizzo razionale delle risorse naturali. Questa decisione rappresenta un passo avanti significativo verso la sostenibilità ambientale e l'innovazione nelle pratiche di manutenzione del verde urbano e privato.
Alleghiamo il link alla delibera e indirizzi gestione sfalci e potature
A.V.
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Si è tenuto oggi al Politecnico di Milano il demo day di “Up2Stars”, il programma di valorizzazione delle giovani realtà, ideato da Intesa Sanpaolo Innovation Center. Dieci promettenti startup del settore IoT. Due le toscane emergenti su gestione rifiuti e mobilità.
Si è tenuto oggi al Politecnico di Milano l’ultimo demo day di “Up2Stars”, il programma di valorizzazione delle giovani realtà imprenditoriali italiane, ideato da Intesa Sanpaolo in collaborazione con Intesa Sanpaolo Innovation Center. Durante l’evento, dieci promettenti startup del settore IoT, Infrastrutture e Mobilità hanno presentato le loro idee innovative ad una platea di PMI e potenziali investitori.
Tra le startup partecipanti, due realtà toscane hanno attirato particolare attenzione: Ganiga Innovation di Bientina (PI) e Yooond di Firenze (FI).
Ganiga Innovation - Bientina (PI)
Ganiga Innovation punta a rivoluzionare la gestione dei rifiuti grazie a un algoritmo di AI installato su un robot brevettato che utilizza la Generative AI per separare istantaneamente i rifiuti con una precisione del 95%. Inoltre, l’azienda offre un servizio di software as a service per l’analisi dei dati dei rifiuti, riconoscendo tipologia, marca e produzione, riducendo tempi, costi ed emissioni di CO2.
Yooond – Firenze (FI)
Yooond mira a rivoluzionare il trasporto urbano e suburbano, ottimizzando il servizio di trasporto pubblico e promuovendo un trasporto multimodale e interconnesso. Ha sviluppato un sistema contapasseggeri che trasforma l’esperienza di viaggio, fornendo ai passeggeri informazioni contestualizzate.
Redazione
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La banca eroga 9 miliardi di euro alle imprese toscane per supportare competitività e sostenibilità. Il programma "Il tuo futuro è la nostra impresa" prevede in totale 120 miliardi di euro
Ieri, a Firenze, Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, ha incontrato gli imprenditori toscani a Firenze, sottolineando il ruolo centrale della Toscana nell'economia e nel Made in Italy. Durante l'incontro, Barrese ha dichiarato: “La Toscana esprime eccellenze distrettuali e di filiera che spiccano a livello internazionale e valorizzano il Made in Italy attraverso qualità, tradizione e continua innovazione. Un territorio con un ruolo economico e sociale di assoluto risalto anche per il nostro Gruppo, storicamente presente a fianco delle imprese e delle famiglie toscane e pronto ad accompagnare i processi di trasformazione in atto con risorse, persone e strumenti”.
Nei primi tre mesi del 2024, Intesa Sanpaolo ha erogato oltre 560 milioni di euro a sostegno delle famiglie e delle imprese toscane, con particolare attenzione ai settori manifatturiero, turistico e agroalimentare. Barrese ha evidenziato l'importanza del supporto bancario per il riposizionamento tecnologico, digitale e generazionale delle imprese, in linea con il Pnrr e Transizione 5.0. “Il nostro costante supporto a favore dell’economia reale toscana è testimoniato dagli oltre 560 milioni di euro concessi nei primi tre mesi dell’anno per interventi in particolare nei settori manifatturiero, turistico e agroalimentare. Comparti che devono affrontare anche in questa regione un riposizionamento tecnologico, digitale e generazionale in una logica di medio-lungo periodo, a cui siamo pronti a dare sostegno accompagnando le scelte di investimento anche cogliendo le opportunità del Pnrr e di Transizione 5.0”, ha aggiunto Barrese.
Gregorio De Felice, Chief Economist, e Tito Nocentini, Direttore regionale Toscana e Umbria, hanno analizzato il contesto economico regionale, sottolineando l'importanza della sostenibilità. Il programma "Il tuo futuro è la nostra impresa", da 120 miliardi di euro, di cui 9 miliardi destinati alla Toscana, è stato lanciato da Intesa Sanpaolo per sostenere gli investimenti delle PMI e delle aziende minori. Questa iniziativa è affiancata dal Laboratorio ESG della banca, presente a Firenze, che offre alle imprese formazione e consulenza per favorire lo sviluppo di una cultura e di un indirizzo strategico attento all’impatto ambientale, sociale e di governance.
A.V.
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Per il ciclo d‘incontri “Agricoltura 2030” martedì 4 Giugno 2024, Ore 10.00, all’Accademia dei Georgofili di Firenze il settore agroforestale affronta la sfida di bilanciare la disponibilità di materie prime con la salvaguardia ambientale.
A livello globale, si parlerà di "intensificazione sostenibile", una strategia che coinvolge ricerca e innovazione per definire le migliori pratiche future. L'Accademia dei Georgofili organizza un evento per discutere le soluzioni innovative e armoniose per una gestione sostenibile delle foreste. L'evento si terrà il 4 giugno 2024 presso la sede dell'Accademia dei Georgofili a Firenze, alle Logge Uffizi Corti.
Programma Dettagliato
Ore 10.00 - Apertura dei Lavori
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• Massimo Vincenzini, Presidente dell'Accademia dei Georgofili
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• Introduce e coordina: Raffaello Giannini, Accademia dei Georgofili
Ore 10.15 - Relazioni
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• Gestione forestale per l’adattamento e la mitigazione in Italia ed in Europa - Giuseppe Scarascia Mugnozza, Accademia dei Georgofili, Università degli Studi della Tuscia
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• Biodiversità e foreste urbane: sfide chiave per le città del futuro - Francesco Ferrini, Accademia dei Georgofili, Università degli Studi di Firenze
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• Sostenibilità e sinergia tra pubblico e privato nella gestione delle foreste - Enrico Marone, Accademia dei Georgofili, Università degli Studi di Firenze
Ore 12.30 - Conclusione dei Lavori
L'evento è riconosciuto per il conferimento di Crediti Formativi Professionali (CFP) per gli iscritti agli Ordini e Collegi.
Iscrizione e Informazioni
Per maggiori dettagli e per iscriversi all'evento, visitare la sezione eventi di Floraviva.
Questo evento rappresenta un'opportunità unica per approfondire le strategie innovative nel campo della gestione forestale sostenibile, promuovendo un approccio che integri armoniosamente gli obiettivi ambientali e socio-economici.
Redazione
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Approvato il 24 maggio il bilancio consuntivo 2023 dall’assemblea della cooperativa agricola di Chiesina Montalese (PT) Agribios, che l’anno scorso ha superato 1 milione e 700 mila euro di fatturato. Rinnovato il cda con tre conferme e l’ingresso di un consigliere espressione del vivaismo pistoiese. Presentati vari progetti di innovazione, fra cui uno per ottenere dagli scarti verdi dei vivaisti un cippato certificato da vendere come biomassa e uno per ricavare dal cippato la fibra di legno per i substrati di coltura alternativi alla torba. La ceo di Revet Scappini ha illustrato il ruolo che Agribios avrà nel progetto “Da vaso a vaso” di riciclo della plastica dei vivai. Rinnovato supporto all’attività di Agribios dall’assessore comunale Sgueglia e dai consiglieri regionali Fratoni e Capecchi.
A questo link tutte le foto del pomerioggio e della serata.
«La nostra crescita prosegue a buon ritmo: aumentano i ricavi e lo fanno a un ritmo leggermente superiore rispetto all’aumento dei costi di produzione. Segno che gli investimenti e la maggiore efficienza stanno dando i loro frutti. Ma per portare avanti i nostri progetti di innovazione, che avranno ricadute positive ambientali ma anche di immagine ed economiche sul vivaismo pistoiese, è fondamentale che i vivaisti e gli agricoltori si uniscano alla cooperativa. Anche per questo salutiamo con soddisfazione l’ingresso di un socio vivaista nel nostro cda appena rinnovato».
È quanto dichiarato venerdì 24 maggio sera, al termine dell’assemblea generale dei soci e del successivo incontro aperto sulle prospettive del vivaismo circolare presso la Capannina di Bottegone, da Stefania Marchionni, presidente di Agribios, cooperativa agricola di Chiesina Montalese (Pistoia) aderente a Legacoop Toscana che recupera e valorizza gli scarti verdi di aziende agricole prevalentemente del distretto vivaistico pistoiese e conta adesso 247 soci. Un’assemblea che ha registrato il rinnovo del consiglio di amministrazione (cda), con la conferma dei tre consiglieri precedenti (Stefania Marchionni, Rossella Casseri, Marco Vidotto) e l’ingresso di un nuovo consigliere: il vivaista pistoiese Giovanni Giusti. È stato inoltre rinominato revisore dei conti Daniele Capecchi. Il nuovo cda e il revisore resteranno in carica per i prossimi tre anni.
Nell’assemblea il commercialista Sandro Venturi, consulente di Agribios, ha illustrato il bilancio consuntivo del 2023, che è stato approvato all’unanimità. Come risulta dal conto economico, l’anno scorso la cooperativa di Chiesina Montalese ha continuato la sua crescita, con ricavi saliti del 21,4% rispetto all’anno precedente: da 1.426.430 € a fine 2022 a 1.731.916 € a fine 2023. E parallelamente c’è stato un aumento del 17,5% sull’anno scorso dei costi di produzione: passati da 1.324.022 € a fine 2022 a 1.556.298 € a fine 2023. L’utile di esercizio è stato di 111 mila euro contro i 70 mila del 2022. «Negli ultimi tre anni – ha spiegato Venturi - il volume dei ricavi è cresciuto del 65%, passando da 1 milione a 1 milione e 700 mila euro circa. Mentre il patrimonio netto, partito da zero, è adesso a 450 mila euro».
A questo link tutte le foto del pomerioggio e della serata.
Unico dato positivo ma «non entusiasmante», come osservato da Venturi, il fatto che la base dei soci sia rimasta sostanzialmente stabile, essendo salita a 247 soci, cioè poco più degli oltre 230 dell’anno scorso. Nonostante che nel distretto vivaistico pistoiese, come ricordato nel suo intervento dall’agronomo Federico Di Cara, consulente di Agribios fin dalla nascita della cooperativa, si conti un totale di circa 1400 vivaisti.
Riguardo ai fronti di innovazione presentati nell’incontro aperto successivo all’assemblea dei soci, si tratta di alcuni progetti di valorizzazione di due delle tipologie di prodotto in uscita dall’impianto di trattamento di Agribios (che è centrato sulla vagliatura e triturazione degli scarti agricoli provenienti dai vivai): il materiale legnoso e il terriccio.
Sul fronte terriccio e substrati, come spiegato da Paolo Fedi, Agribios punta innanzi tutto a un’evoluzione del proprio terriccio Torfree21 ottenuto dagli scarti dei vivai attraverso una collaborazione con Ambiente Toscana OPCO che prevede l’affitto del ramo di azienda Valcofert con l’uso delle sue macchine per insacchettare il terriccio e venderlo così confezionato anche nella grande distribuzione.
Un secondo progetto mira a migliorare la qualità del materiale legnoso ottenuto dall’impianto di Agribios e venduto come biomassa per la produzione di energia. «In questo momento – ha detto Fedi - abbiamo un legname che commercializziamo che non è certificato perché non ha una granulometria ben precisa. Vorremmo acquistare dei macchinari specifici che ci permettano di fare un materiale calibrato, quindi a misura standard, che possa essere certificato». Sarebbe un miglioramento qualitativo ed economico, perché il materiale legnoso non certificato viene venduto a prezzi irrisori, mentre con questo passo in avanti potrebbe essere venduto a prezzi più alti e a tutte le aziende che accettano solo cippato certificato.
Un terzo progetto a cui ha iniziato a lavorare Agribios, in collaborazione con l’Università di Firenze, è la trasformazione del materiale legnoso nella cosiddetta “fibra di legno” che viene utilizzata come ammendante. «È un percorso virtuoso ma economicamente importante – aggiunge Fedi - perché sono necessari macchinari costosi per lavorare sul cippato e trasformarlo in fibra». Come spiegato da Chiara Campagni, responsabile dell’ufficio “Ricerca e sviluppo” di Agribios, è necessario «un apposito macchinario per la sfibratura del legno che è dotato di un sistema ad elevata temperatura, con il vapore tra i 100 e i 120 gradi».
A questo link tutte le foto del pomerioggio e della serata.
Infine Agribios sarà coinvolto nel progetto di Revet in collaborazione con l’Associazione Vivaisti Italiani e il Distretto vivaistico di Pistoia “Da vaso a vaso” per il riciclaggio dei vasi di plastica utilizzati nei vivai. «Il ruolo di Agribios è fondamentale – ha affermato Alessia Scappini, ceo di Revet, intervenuta all’incontro di Agribios - perché se si vuole fare un progetto di sostenibilità bisogna pensare anche al tema della logistica. E Agribios, con molto spirito di cooperazione, ha messo a disposizione le sue aree affinché anche i piccoli vivaisti possano conferire le proprie plastiche, come oggi conferiscono i propri scarti agricoli all’interno della cooperativa, in modo da poter fare un raggruppamento e quindi poter consentire anche alla piccola attività di trovare dentro Agribios questa possibilità di conferimento».
Come sottolineato nell’intervento del vice presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani Gilberto Stanghini, tutto teso a evidenziare i progressi fatti dal vivaismo sul fronte dell’eco-sostenibilità produttiva, è molto probabile che l’avvio del progetto di Revet “Da vaso a vaso”, con la base logistica di Agribios per i piccoli, invoglierà altri vivaisti a diventare soci della cooperativa per usufruire anche di questo servizio.
All’incontro sono intervenuti anche l’assessore comunale al vivaismo e alle politiche ambientali di Pistoia Gabriele Sgueglia e i consiglieri regionali della Toscana Alessandro Capecchi e Federica Fratoni. L’assessore Sgueglia ha rimarcato fra gli aspetti positivi di Agribios il fatto di «mettere in rete tante aziende vivaistiche del territorio» e di «essere avanti su tematiche che altri territori affrontano senza le armi necessarie». Noi abbiamo cercato di dare il nostro supporto, ha aggiunto, «l’obiettivo è arrivare a una circolarità totale, convinti che abbia una sua economicità, oltre al risvolto ambientale». Federica Fratoni ha sottolineato l’importanza di normative non punitive per il settore in cui opera Agribios e ha detto che anche nella sua recente missione a New York nella sede dell’Onu con la Regione Toscana è emerso, in un incontro su questioni attinenti all’agenda ambientale, che «gli obiettivi devono tradursi in percorsi concretamente realizzabili». Anche Alessandro Capecchi si è soffermato sulla scivolosità delle interpretazioni di ciò che è rifiuto e ciò che è sottoprodotto per via della complessità normativa in questo ambito. «L’Europa – ha affermato – ci detta dei criteri che non sempre riflettono la nostra realtà».
Redazione