Il vivaista
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- Scritto da Andrea Vitali
I professionisti del settore sono solelcitati a partecipare al meeting "Gli Organismi Nocivi per le Piante: Problematiche e Strategie a Seguito della Globalizzazione", il 10 maggio 2024, dalle ore 9:00 alle 13:00 a Pistoia, Via Dalmazia, 221
La conferenza si focalizzerà sulle emergenze fitosanitarie in Toscana, con particolare attenzione agli organismi nocivi alieni. Esperti del Servizio Fitosanitario Regionale Toscana, CREA - Difesa e Certificazione, e il Raggruppamento Carabinieri per la Biodiversità discuteranno delle ultime novità nel monitoraggio e nelle tecniche di intervento per contrastare la diffusione di queste minacce. Il Prof. Francesco Ferrini dell'Accademia dei Georgofili e presiddente Distretto Vivaistico Pistoiese esplorerà le relazioni tra biodiversità, clima e adattamento ambientale.
Questo evento è un'opportunità per aggiornarsi sulle ultime ricerche e sviluppi nel campo della fitosanità e della gestione degli organismi nocivi, cruciali per la sostenibilità delle pratiche agricole e vivaistiche.
Per ulteriori informazioni e iscrizioni, visitate il nostro sito: https://www.floraviva.it/eventi/webinar-corsi-e-meeting-2/450-gli-organismi-nocivi-per-le-piante.html
Redazione
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- Scritto da Andrea Vitali
Uno studio del CNR rivela la capacità dei faggi di adattarsi alla siccità. Le faggete italiane adottano diverse strategie per resistere al cambiamento climatico. Lo studio evidenzia la variabilità di risposta tra le diverse zone d'Italia. Alcune faggete del Sud mostrano una migliore capacità di adattamento. La ricerca ha implicazioni importanti per la gestione forestale e la conservazione della specie.
Faggi resilienti: le strategie di adattamento al cambiamento climatico
Un nuovo studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), in collaborazione con l'Università della Campania "Luigi Vanvitelli" e la Libera Università di Bolzano, ha fatto luce sulle capacità di adattamento dei boschi di faggio italiani di fronte al cambiamento climatico. La ricerca, pubblicata sulla rivista Scientific Reports, ha esaminato un arco temporale di quasi 50 anni (1965-2014) e ha identificato diverse strategie messe in atto dalle faggete per resistere alla siccità e ad altri stress ambientali.
Efficienza nell'uso dell'acqua: una chiave per la sopravvivenza
Lo studio ha rilevato che i faggi sono in grado di utilizzare l'acqua in modo efficiente, adattandosi alle diverse condizioni meteorologiche. In periodi di siccità, gli alberi possono chiudere gli stomi per ridurre la perdita di acqua, aumentando l'efficienza intrinseca nell'uso dell'acqua. Tuttavia, questa strategia può avere un costo a lungo termine, limitando l'assorbimento di CO2 e la crescita della pianta. In alternativa, i faggi possono aumentare la traspirazione per favorire la sopravvivenza, ma questo può portare alla formazione di bolle d'aria nei vasi xilematici, interrompendo il flusso di acqua e nutrienti.
Diversità di risposta tra le faggete d'Italia
Lo studio ha evidenziato una variabilità nella risposta alla siccità tra le diverse faggete italiane. In particolare, le faggete del Trentino Alto Adige hanno mostrato i segni di stress più evidenti, con una riduzione della crescita degli alberi. Al contrario, le faggete del Sud Italia, come quelle del Lazio, della Campania e del Matese, hanno mostrato una migliore capacità di adattamento, con un aumento dell'efficienza nell'uso dell'acqua.
Implicazioni per la gestione forestale e la conservazione
La ricerca del CNR ha importanti implicazioni per la gestione forestale e la conservazione dei boschi di faggio. La comprensione delle diverse strategie di adattamento può aiutare a sviluppare piani di gestione specifici per le diverse zone d'Italia. Inoltre, la scoperta di faggete con una migliore resilienza al cambiamento climatico può orientare gli sforzi di conservazione verso queste aree prioritarie.
Un passo avanti nella lotta al cambiamento climatico
Lo studio del CNR rappresenta un passo avanti nella comprensione delle strategie di adattamento dei boschi di faggio al cambiamento climatico. In un mondo in rapida trasformazione, la ricerca fornisce informazioni preziose per la gestione e la conservazione di questi ecosistemi vitali, non solo in Italia, ma anche a livello globale.
Enti partecipanti:
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• Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)
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• Università della Campania "Luigi Vanvitelli"
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• Libera Università di Bolzano
Istituti del CNR coinvolti:
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• Istituto per i sistemi agricoli e forestali del Mediterraneo (Cnr-Isafom) di Perugia
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• Istituto per la bioeconomia (Cnr-Ibe) di Sesto Fiorentino (Firenze)
Autori del lavoro:
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• Paulina F. Puchi (Cnr-Isafom e Cnr-Ibe)
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• Giovanna Battipaglia (Università della Campania "Luigi Vanvitelli")
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• Daniela Dalmonech (Cnr-Isafom)
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• Alessio Collalti (Cnr-Isafom)
Redazione
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- Scritto da Andrea Vitali
I vivai del distretto Pistoiese, fulcro della produzione vivaistica italiana, affrontano il crescente problema dei furti di piante. Di seguito la nota stampa integrale del presidente di distretto vivaistico ornamentale di Pistoia Francesco Ferrini che lancia l'allarme e mette in guardia sui gravi danni a breve e a medio termine.
"Il Flagello dei Furti nei VivaiI vivai, cuore pulsante dell’area Pistoiese e vero motore della produzione di piante nel nostro Paese, si trovano ad affrontare un nemico silenzioso ma devastante: i furti di piante. Questa pratica criminale non solo mina la sostenibilità economica dei produttori, ma ha anche conseguenze più ampie che si riverberano su tutta la filiera che, a partire dalla produzione di piante, contribuisce a migliorare la qualità della vita nelle nostre città.
I furti di piante, fino a qualche anno considerati un problema marginale, stanno emergendo come una minaccia sempre più pressante. Le conseguenze di questi furti vanno, infatti, ben oltre il mero danno finanziario per i vivai. La riduzione della disponibilità di piante non solo colpisce direttamente i produttori nel breve termine, causando un calo nei loro redditi, ma ha anche conseguenze a lungo termine che possono minacciare la sostenibilità economica dei settori correlati. La mancanza di approvvigionamento di piante richieste può portare a una perdita di fiducia da parte dei clienti abituali, i quali potrebbero essere costretti a cercare fornitori alternativi, anche all'estero, per soddisfare le loro esigenze. La perdita di clienti consolidati e la diminuzione della domanda interna possono compromettere la stabilità finanziaria delle aziende e del settore tutto, mettendo a rischio la loro posizione nel mercato locale e internazionale. Pertanto, è essenziale adottare strategie di gestione efficaci per garantire la sicurezza della produzione, proteggendo così i redditi dei produttori e mantenendo la competitività dei mercati nazionali.
A questo riguardo proseguono gli incontri con le forze dell’ordine per trovare le migliori soluzioni per arginare il problema e si stanno valutando sistemi di monitoraggio e registrazione che, nel giro di breve tempo, potrebbero cambiare la lotta contro i furti nei vivai e consentire un controllo continuo della produzione."
Prof. Francesco Ferrini
Redazione
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Il convegno "Giardini in discussione" si terrà il 6 Aprile a Firenze durante il Firenze Flower Show del Giardino Corsini.
Firenze si appresta ad ospitare un evento di spicco per tutti gli amanti del verde: il convegno "Giardini in discussione: conversazione a più voci sulla conoscenza, la conservazione, la gestione e la cura del Giardino pubblico e privato". L'appuntamento è fissato per sabato 6 Aprile 2024, dalle ore 09:00 alle 12:30, nella suggestiva cornice della Sala WorkShop Grande presso lo spazio NanaBianca in Piazza del Cestello, 10. Questo incontro si inserisce nell'ambito degli eventi collaterali del Firenze Flower Show, arricchendo ulteriormente il calendario di questa rinomata manifestazione.
Il convegno mira a creare un'importante piattaforma di dialogo e scambio tra professionisti del settore, studiosi, e appassionati. Sarà un'occasione per discutere delle molteplici sfaccettature che caratterizzano il mondo dei giardini, dalla loro conservazione alla gestione quotidiana, passando per la cura delle piante e la progettazione di spazi verdi sostenibili. Gli interventi saranno focalizzati sull'importanza di un approccio integrato che tenga conto delle esigenze ecologiche, estetiche e sociali dei giardini, sia quelli pubblici che quelli privati.
L'evento rappresenta un momento prezioso per confrontarsi direttamente con esperti del settore e per arricchire le proprie conoscenze attraverso esempi concreti e best practices. Inoltre, sarà possibile approfondire le ultime tendenze in tema di sostenibilità ambientale applicata ai giardini, un aspetto sempre più centrale nell'arte giardiniera moderna. Il convegno "Giardini in discussione" promette di offrire spunti innovativi e soluzioni pratiche per tutti coloro che sono impegnati nella creazione, gestione e conservazione di spazi verdi, contribuendo così a promuovere una maggiore consapevolezza sull'importanza dei giardini come beni culturali ed ecologici fondamentali per la qualità della vita urbana.
Invitiamo quindi professionisti del settore, studenti, appassionati e tutti coloro che si interessano al mondo dei giardini a partecipare a questo importante appuntamento. La partecipazione al convegno è un'opportunità imperdibile per scambiare idee, fare networking e trarre ispirazione per i propri progetti futuri nel segno della bellezza, della sostenibilità e dell'innovazione.
Redazione
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A partire dal 30 aprile 2024, cambiano le regole per chi esporta verso il Regno Unito: ecco le principali novità e come prepararsi per evitare blocchi
Mancano sette settimane all'entrata in vigore di nuovi controlli sulle importazioni nel Regno Unito, che riguarderanno anche gli esportatori italiani del settore vivaistico. Dal 30 aprile, le merci provenienti dall'UE/EFTA dovranno entrare nel Regno Unito attraverso posti di controllo di frontiera (BCP) o punti di controllo (CP) specifici, dove saranno soggette a controlli fisici, documentali e di identità. È fondamentale per gli esportatori garantire la conformità delle spedizioni per evitare ritardi o interruzioni alla catena di fornitura.
Le modifiche includono l'obbligo di caricare i documenti INN nella notifica di importazione DSCE per partite specifiche, come pesce o prodotti della pesca, e la necessità di presentare le spedizioni per l'ispezione presso BCP o CP designati. Inoltre, verrà introdotto un regime di controlli semplificati per le importazioni da paesi non UE/EFTA valutati per il rischio, comprese modifiche alle tariffe dei controlli e l'eliminazione dei requisiti per alcuni prodotti a basso rischio.
Per affrontare questi cambiamenti, è essenziale che gli esportatori preparino le spedizioni con attenzione, presentando prima la notifica di importazione e poi la dichiarazione doganale. In caso di incoerenze tra questi documenti, si potrebbe innescare un errore di "Nessuna corrispondenza", deviando la spedizione verso un posto di controllo frontaliero.
L'HMRC e Defra forniscono risorse per aiutare gli esportatori a conformarsi ai nuovi controlli e prepararsi ai cambiamenti. Tra queste, si consiglia di partecipare ai webinar dedicati agli esportatori, consultare le FAQ su IPAFFS e i certificati sanitari, e leggere le indicazioni su come gestire legalmente l'importazione di animali vivi, prodotti animali, piante e prodotti vegetali.
Queste risorse sono vitali per navigare le nuove regolamentazioni, garantendo che le esportazioni verso il Regno Unito procedano senza intoppi. È cruciale iniziare subito a prepararsi per questi cambiamenti, comunicando con agenti doganali, agenti di importazione o spedizionieri per assicurarsi che tutte le spedizioni rispettino le nuove norme.
A.V.
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All’assemblea distrettuale del 13 marzo illustrati gli obiettivi della collaborazione fra l'Istituto pistoiese de' Franceschi-Pacinotti e il Distretto Vivaistico, che ha bisogno di più manodopera qualificata. Per il presidente del Distretto Ferrini «economia circolare» e «formazione di alta qualità» sono i due cardini delle politiche distrettuali. In ritardo il finanziamento del progetto di fattibilità dell’“acquedotto verde” con le acque reflue depurate di San Colombano, ma l’assessore Sgueglia si è detto pronto a interloquire col Ministero dell’Ambiente. Il presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani Michelucci: «siamo disponibili ad adottare aree verdi per migliorare l’immagine di Pistoia come città del verde». Sempre più grave per Ferrini e per il presidente di Cia Toscana Centro Orlandini il problema dei danni dei cervi nei vivai.
Redazione