Il vivaista

I professionisti del settore sono solelcitati a partecipare al meeting "Gli Organismi Nocivi per le Piante: Problematiche e Strategie a Seguito della Globalizzazione", il 10 maggio 2024, dalle ore 9:00 alle 13:00 a Pistoia, Via Dalmazia, 221

 

La conferenza si focalizzerà sulle emergenze fitosanitarie in Toscana, con particolare attenzione agli organismi nocivi alieni. Esperti del Servizio Fitosanitario Regionale Toscana, CREA - Difesa e Certificazione, e il Raggruppamento Carabinieri per la Biodiversità discuteranno delle ultime novità nel monitoraggio e nelle tecniche di intervento per contrastare la diffusione di queste minacce. Il Prof. Francesco Ferrini dell'Accademia dei Georgofili e presiddente Distretto Vivaistico Pistoiese esplorerà le relazioni tra biodiversità, clima e adattamento ambientale.
Questo evento è un'opportunità per aggiornarsi sulle ultime ricerche e sviluppi nel campo della fitosanità e della gestione degli organismi nocivi, cruciali per la sostenibilità delle pratiche agricole e vivaistiche.
Per ulteriori informazioni e iscrizioni, visitate il nostro sito: https://www.floraviva.it/eventi/webinar-corsi-e-meeting-2/450-gli-organismi-nocivi-per-le-piante.html


Redazione

Uno studio del CNR rivela la capacità dei faggi di adattarsi alla siccità. Le faggete italiane adottano diverse strategie per resistere al cambiamento climatico. Lo studio evidenzia la variabilità di risposta tra le diverse zone d'Italia. Alcune faggete del Sud mostrano una migliore capacità di adattamento. La ricerca ha implicazioni importanti per la gestione forestale e la conservazione della specie.

 

Faggi resilienti: le strategie di adattamento al cambiamento climatico
Un nuovo studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), in collaborazione con l'Università della Campania "Luigi Vanvitelli" e la Libera Università di Bolzano, ha fatto luce sulle capacità di adattamento dei boschi di faggio italiani di fronte al cambiamento climatico. La ricerca, pubblicata sulla rivista Scientific Reports, ha esaminato un arco temporale di quasi 50 anni (1965-2014) e ha identificato diverse strategie messe in atto dalle faggete per resistere alla siccità e ad altri stress ambientali.

Efficienza nell'uso dell'acqua: una chiave per la sopravvivenza
Lo studio ha rilevato che i faggi sono in grado di utilizzare l'acqua in modo efficiente, adattandosi alle diverse condizioni meteorologiche. In periodi di siccità, gli alberi possono chiudere gli stomi per ridurre la perdita di acqua, aumentando l'efficienza intrinseca nell'uso dell'acqua. Tuttavia, questa strategia può avere un costo a lungo termine, limitando l'assorbimento di CO2 e la crescita della pianta. In alternativa, i faggi possono aumentare la traspirazione per favorire la sopravvivenza, ma questo può portare alla formazione di bolle d'aria nei vasi xilematici, interrompendo il flusso di acqua e nutrienti.

Diversità di risposta tra le faggete d'Italia
Lo studio ha evidenziato una variabilità nella risposta alla siccità tra le diverse faggete italiane. In particolare, le faggete del Trentino Alto Adige hanno mostrato i segni di stress più evidenti, con una riduzione della crescita degli alberi. Al contrario, le faggete del Sud Italia, come quelle del Lazio, della Campania e del Matese, hanno mostrato una migliore capacità di adattamento, con un aumento dell'efficienza nell'uso dell'acqua.

Implicazioni per la gestione forestale e la conservazione
La ricerca del CNR ha importanti implicazioni per la gestione forestale e la conservazione dei boschi di faggio. La comprensione delle diverse strategie di adattamento può aiutare a sviluppare piani di gestione specifici per le diverse zone d'Italia. Inoltre, la scoperta di faggete con una migliore resilienza al cambiamento climatico può orientare gli sforzi di conservazione verso queste aree prioritarie.

Un passo avanti nella lotta al cambiamento climatico
Lo studio del CNR rappresenta un passo avanti nella comprensione delle strategie di adattamento dei boschi di faggio al cambiamento climatico. In un mondo in rapida trasformazione, la ricerca fornisce informazioni preziose per la gestione e la conservazione di questi ecosistemi vitali, non solo in Italia, ma anche a livello globale.

Enti partecipanti:

  1. • Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)

  2. • Università della Campania "Luigi Vanvitelli"

  3. • Libera Università di Bolzano

Istituti del CNR coinvolti:

  1. • Istituto per i sistemi agricoli e forestali del Mediterraneo (Cnr-Isafom) di Perugia

  2. • Istituto per la bioeconomia (Cnr-Ibe) di Sesto Fiorentino (Firenze)

Autori del lavoro:

  1. • Paulina F. Puchi (Cnr-Isafom e Cnr-Ibe)

  2. • Giovanna Battipaglia (Università della Campania "Luigi Vanvitelli")

  3. • Daniela Dalmonech (Cnr-Isafom)

  4. • Alessio Collalti (Cnr-Isafom)

Redazione

I vivai del distretto Pistoiese, fulcro della produzione vivaistica italiana, affrontano il crescente problema dei furti di piante. Di seguito la nota stampa integrale del presidente di distretto vivaistico ornamentale di Pistoia Francesco Ferrini che lancia l'allarme e mette in guardia sui gravi danni a breve e a medio termine.

 

"Il Flagello dei Furti nei VivaiI vivai, cuore pulsante dell’area Pistoiese e vero motore della produzione di piante nel nostro Paese, si trovano ad affrontare un nemico silenzioso ma devastante: i furti di piante. Questa pratica criminale non solo mina la sostenibilità economica dei produttori, ma ha anche conseguenze più ampie che si riverberano su tutta la filiera che, a partire dalla produzione di piante, contribuisce a migliorare la qualità della vita nelle nostre città.
I furti di piante, fino a qualche anno considerati un problema marginale, stanno emergendo come una minaccia sempre più pressante. Le conseguenze di questi furti vanno, infatti, ben oltre il mero danno finanziario per i vivai. La riduzione della disponibilità di piante non solo colpisce direttamente i produttori nel breve termine, causando un calo nei loro redditi, ma ha anche conseguenze a lungo termine che possono minacciare la sostenibilità economica dei settori correlati. La mancanza di approvvigionamento di piante richieste può portare a una perdita di fiducia da parte dei clienti abituali, i quali potrebbero essere costretti a cercare fornitori alternativi, anche all'estero, per soddisfare le loro esigenze. La perdita di clienti consolidati e la diminuzione della domanda interna possono compromettere la stabilità finanziaria delle aziende e del settore tutto, mettendo a rischio la loro posizione nel mercato locale e internazionale. Pertanto, è essenziale adottare strategie di gestione efficaci per garantire la sicurezza della produzione, proteggendo così i redditi dei produttori e mantenendo la competitività dei mercati nazionali.
A questo riguardo proseguono gli incontri con le forze dell’ordine per trovare le migliori soluzioni per arginare il problema e si stanno valutando sistemi di monitoraggio e registrazione che, nel giro di breve tempo, potrebbero cambiare la lotta contro i furti nei vivai e consentire un controllo continuo della produzione."

Prof. Francesco Ferrini

Redazione

Il convegno "Giardini in discussione" si terrà il 6 Aprile a Firenze durante il Firenze Flower Show del Giardino Corsini.


Firenze si appresta ad ospitare un evento di spicco per tutti gli amanti del verde: il convegno "Giardini in discussione: conversazione a più voci sulla conoscenza, la conservazione, la gestione e la cura del Giardino pubblico e privato". L'appuntamento è fissato per sabato 6 Aprile 2024, dalle ore 09:00 alle 12:30, nella suggestiva cornice della Sala WorkShop Grande presso lo spazio NanaBianca in Piazza del Cestello, 10. Questo incontro si inserisce nell'ambito degli eventi collaterali del Firenze Flower Show, arricchendo ulteriormente il calendario di questa rinomata manifestazione.

Il convegno mira a creare un'importante piattaforma di dialogo e scambio tra professionisti del settore, studiosi, e appassionati. Sarà un'occasione per discutere delle molteplici sfaccettature che caratterizzano il mondo dei giardini, dalla loro conservazione alla gestione quotidiana, passando per la cura delle piante e la progettazione di spazi verdi sostenibili. Gli interventi saranno focalizzati sull'importanza di un approccio integrato che tenga conto delle esigenze ecologiche, estetiche e sociali dei giardini, sia quelli pubblici che quelli privati.

L'evento rappresenta un momento prezioso per confrontarsi direttamente con esperti del settore e per arricchire le proprie conoscenze attraverso esempi concreti e best practices. Inoltre, sarà possibile approfondire le ultime tendenze in tema di sostenibilità ambientale applicata ai giardini, un aspetto sempre più centrale nell'arte giardiniera moderna. Il convegno "Giardini in discussione" promette di offrire spunti innovativi e soluzioni pratiche per tutti coloro che sono impegnati nella creazione, gestione e conservazione di spazi verdi, contribuendo così a promuovere una maggiore consapevolezza sull'importanza dei giardini come beni culturali ed ecologici fondamentali per la qualità della vita urbana.

Invitiamo quindi professionisti del settore, studenti, appassionati e tutti coloro che si interessano al mondo dei giardini a partecipare a questo importante appuntamento. La partecipazione al convegno è un'opportunità imperdibile per scambiare idee, fare networking e trarre ispirazione per i propri progetti futuri nel segno della bellezza, della sostenibilità e dell'innovazione.

Redazione

A partire dal 30 aprile 2024, cambiano le regole per chi esporta verso il Regno Unito: ecco le principali novità e come prepararsi per evitare blocchi

 

Mancano sette settimane all'entrata in vigore di nuovi controlli sulle importazioni nel Regno Unito, che riguarderanno anche gli esportatori italiani del settore vivaistico. Dal 30 aprile, le merci provenienti dall'UE/EFTA dovranno entrare nel Regno Unito attraverso posti di controllo di frontiera (BCP) o punti di controllo (CP) specifici, dove saranno soggette a controlli fisici, documentali e di identità. È fondamentale per gli esportatori garantire la conformità delle spedizioni per evitare ritardi o interruzioni alla catena di fornitura.
Le modifiche includono l'obbligo di caricare i documenti INN nella notifica di importazione DSCE per partite specifiche, come pesce o prodotti della pesca, e la necessità di presentare le spedizioni per l'ispezione presso BCP o CP designati. Inoltre, verrà introdotto un regime di controlli semplificati per le importazioni da paesi non UE/EFTA valutati per il rischio, comprese modifiche alle tariffe dei controlli e l'eliminazione dei requisiti per alcuni prodotti a basso rischio.
Per affrontare questi cambiamenti, è essenziale che gli esportatori preparino le spedizioni con attenzione, presentando prima la notifica di importazione e poi la dichiarazione doganale. In caso di incoerenze tra questi documenti, si potrebbe innescare un errore di "Nessuna corrispondenza", deviando la spedizione verso un posto di controllo frontaliero.
L'HMRC e Defra forniscono risorse per aiutare gli esportatori a conformarsi ai nuovi controlli e prepararsi ai cambiamenti. Tra queste, si consiglia di partecipare ai webinar dedicati agli esportatori, consultare le FAQ su IPAFFS e i certificati sanitari, e leggere le indicazioni su come gestire legalmente l'importazione di animali vivi, prodotti animali, piante e prodotti vegetali.

  1. Webinar per trader 

  2. FAQ su IPAFFS e certificati sanitari 

  3. Guida HMRC agli agenti doganali e agli spedizionieri 

Queste risorse sono vitali per navigare le nuove regolamentazioni, garantendo che le esportazioni verso il Regno Unito procedano senza intoppi. È cruciale iniziare subito a prepararsi per questi cambiamenti, comunicando con agenti doganali, agenti di importazione o spedizionieri per assicurarsi che tutte le spedizioni rispettino le nuove norme.

A.V.

Distretto Vivaistico di Pistoia - formazione

All’assemblea distrettuale del 13 marzo illustrati gli obiettivi della collaborazione fra l'Istituto pistoiese de' Franceschi-Pacinotti e il Distretto Vivaistico, che ha bisogno di più manodopera qualificata. Per il presidente del Distretto Ferrini «economia circolare» e «formazione di alta qualità» sono i due cardini delle politiche distrettuali. In ritardo il finanziamento del progetto di fattibilità dell’“acquedotto verde” con le acque reflue depurate di San Colombano, ma l’assessore Sgueglia si è detto pronto a interloquire col Ministero dell’Ambiente. Il presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani Michelucci: «siamo disponibili ad adottare aree verdi per migliorare l’immagine di Pistoia come città del verde». Sempre più grave per Ferrini e per il presidente di Cia Toscana Centro Orlandini il problema dei danni dei cervi nei vivai. 

 
«Questa collaborazione rappresenta un’opportunità preziosa per il Distretto e per l’Istituto de’ Franceschi-Pacinotti di accedere a una formazione di alta qualità, contribuendo così al continuo sviluppo e alla crescita sostenibile del settore vivaistico».
È quanto dichiarato dal presidente del Distretto Rurale Vivaistico Ornamentale di Pistoia Francesco Ferrini dopo la conclusione dell’assemblea distrettuale di ieri presso GEA, nella quale sono intervenuti, oltre al presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani (AVI) Alessandro Michelucci e all’assessore al vivaismo del Comune di Pistoia Gabriele Sgueglia, il vice preside dell’Istituto Professionale de’ Franceschi-Pacinotti Edoardo Baroncelli e il neo presidente della Fondazione Agraria Barone de’ Franceschi Fabio Fondatori per illustrare le prospettive di collaborazione fra questo importante istituto scolastico pistoiese e il mondo del vivaismo, così centrale nell’economia del territorio e così bisognoso di manodopera qualificata. 
«Il livello di attrattività del nostro Istituto – ha detto il presidente della Fondazione de’ Franceschi Fabio Fondatori – non è in questo momento quello che dovrebbe essere in una città con un’identità così legata al vivaismo e all’agricoltura. Ringrazio il Distretto e AVI per il sostegno perché davvero è responsabilità di tutti rilanciare questo Istituto, per l’importanza che avrà in futuro anche in relazione all’accordo con l’Università di Firenze» (con la quale è in corso un’interlocuzione riguardo a un progetto che prevede l’attivazione di alcuni corsi di laurea a Pistoia e la costituzione di strutture di eccellenza). «I ragazzi che escono dal nostro Istituto – ha aggiunto Fondatori – trovano lavoro, ma non sono pronti per aziende vivaistiche moderne come quelle del Distretto di Pistoia. Potremmo predisporre percorsi sempre più specifici e anche attività sperimentali insieme ai vivaisti, all’interno di una progettualità didattica, nel podere della Fondazione». 
Come precisato nel suo intervento dal vice preside dell’Istituto de’ Franceschi – Pacinotti Edoardo Baroncelli, tre sono i punti di impegno dell’Istituto per intensificare i rapporti col mondo del vivaismo: definire entro ottobre 2024 dei progetti didattici ad hoc; identificare le aziende dove effettuare i “Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento” (Pcto), cioè gli ex percorsi di alternanza scuola lavoro; e organizzare visite nelle aziende vivaistiche per le III, IV e V classi, nell’ambito delle 30 ore previste per l’orientamento. 
«Il Distretto – ha dichiarato il presidente Francesco Ferrini - ha l’intenzione di coinvolgere attivamente i suoi associati nei processi di formazione proposti in collaborazione con l'Istituto Barone de' Franceschi. Questi processi di formazione saranno progettati per migliorare le competenze degli studenti, per promuovere l'innovazione e la sostenibilità nel settore e per preparare gli studenti verso il mondo lavorativo. Al fine di migliorare continuamente l'offerta formativa e assicurare che risponda pienamente alle esigenze e alle aspettative del settore vivaistico di Pistoia, il Distretto si impegnerà a fornire suggerimenti per quanto riguarda sia i docenti, sia gli argomenti che saranno trattati».
Un pieno sostegno a queste iniziative sul fronte scolastico è arrivato, nel corso dell’assemblea distrettuale, anche dal vicepresidente della Provincia di Pistoia Gabriele Giacomelli, intervenuto in sostituzione del presidente Luca Marmo. Giacomelli, che ha la delega all’edilizia scolastica, ha sottolineato in particolare che «il mondo del lavoro può dare un grande contributo al mondo della scuola».
Nella sua comunicazione all’assemblea distrettuale, che ha approvato come da obblighi statutari la relazione di Distretto 2023 con l’illustrazione di tutte le iniziative svolte l’anno scorso, il presidente Ferrini si è soffermato innanzi tutto sulla centralità del concetto di economia circolare nelle politiche del Distretto affermando che «siamo impegnati attivamente nella creazione di un modello economico circolare che riduca al minimo gli scarti di qualsiasi tipo e che ne massimizzi il riutilizzo» e che «lavoriamo incessantemente per ridurre le nostre emissioni di carbonio e per adottare pratiche agricole e produttive il meno impattanti possibili sull’ambiente: dall’uso responsabile delle risorse idriche, alla riduzione dei rifiuti e all’implementazione di energie rinnovabili nelle nostre strutture». «Il nostro obiettivo ultimo – ha sottolineato – è diventare un punto di riferimento nel settore per la sostenibilità ambientale».
Fra i vari esempi e argomenti affrontati dal presidente Ferrini, il progetto di “Acquedotto verde” per portare le acque reflue depurate di San Colombano nel territorio distrettuale pistoiese e utilizzarle nell’irrigazione delle piante ornamentali a cui si sta lavorando da mesi. Il percorso progettuale, ha spiegato Ferrini, ha subito un rallentamento presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) per la difficoltà di reperire le risorse necessarie al progetto di fattibilità, che è costoso vista la complessità dell’opera, ma Ferrini ha ricevuto segnali incoraggianti dal MASE e nel suo intervento di ieri all’assemblea distrettuale l’assessore al vivaismo del Comune di Pistoia Gabriele Sgueglia si è detto disponibile a interagire lui stesso con il MASE per tentare di velocizzare l’iter. 
Con riferimento alle esigenze del Comune di Pistoia per il verde pubblico, Alessandro Michelucci, presidente di AVI, che è soggetto referente del Distretto Vivaistico, ha manifestato la volontà dei vivaisti di dare il proprio contributo: «siamo disponibili – ha affermato - ad adottare aree verdi per migliorare l’immagine di Pistoia come città del verde».
Un altro tema significativo emerso nel corso dell’assemblea distrettuale, sia nella comunicazione del presidente Ferrini che in un intervento del presidente di Cia Toscana Centro Sandro Orlandini, è il problema degli ungulati, che ormai impatta pesantemente anche sul vivaismo pistoiese. «Non si tratta solo dei cinghiali – ha spiegato Ferrini - ma anche dei cervi che danneggiano i vivai: mangiano anche gli oleandri, che dovrebbero essere velenosi, ma probabilmente non lo sono allo stato di germoglio». Per Orlandini quello degli ungulati «è forse il problema principale lamentato dagli agricoltori nelle nostre sedi [Cia, ndr]» e ormai il fenomeno è talmente grande da essere paragonabile a «un allevamento a cielo aperto».
 

Redazione