Il vivaista

DL Agricoltura: Confagricoltura sostiene le nuove misure per le imprese

Confagricoltura approva il DL Agricoltura: sostegno alle imprese, contrasto ai cambiamenti climatici, rafforzamento filiere, stop caporalato. Obiettivo: riportare l'agricoltura italiana al centro dell'Europa

 

Confagricoltura esprime piena soddisfazione per le misure di sostegno alle imprese agricole contenute nel DL Agricoltura, recentemente diventato legge. Tra gli strumenti positivi, spiccano quelli per affrontare i danni causati dal cambiamento climatico, inclusi eventi catastrofici come le frane, e per rafforzare le filiere italiane. Apprezzamento particolare va alle azioni contro il caporalato, alla flessibilità sui mutui per le aziende in difficoltà e alla proroga delle sperimentazioni delle Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA). Con l'insediamento del nuovo Parlamento europeo, Confagricoltura è pronta a contribuire a riportare l’agricoltura italiana al centro dell'Europa. La Confederazione sottolinea l'importanza di una politica agricola sostenibile e competitiva per affrontare le sfide globali, come il cambiamento climatico e la sicurezza alimentare. Il ruolo dell'agricoltura nella nuova Europa sarà discusso durante l’Assemblea Estiva di Confagricoltura, "Quale Europa? Per una politica agricola sostenibile e competitiva", in programma martedì 16 luglio alle 15:00 a Palazzo Mezzanotte, Milano. L'evento vedrà la partecipazione di istituzioni, imprese ed esperti, con l'obiettivo di definire strategie per una politica agricola comune che valorizzi il settore primario, garantendo sostenibilità ambientale ed economica. Confagricoltura ribadisce l'importanza di queste misure per aumentare la competitività delle imprese agricole italiane e posizionare l’Italia come leader europeo in innovazione e sostenibilità nel settore agricolo. Inoltre, sottolinea la necessità di politiche europee che supportino le piccole e medie imprese, promuovendo pratiche agricole innovative e sostenibili. L'Assemblea Estiva affronterà anche temi come il supporto all’agricoltura biologica, la protezione delle denominazioni di origine, e le misure di sostegno agli agricoltori, con particolare attenzione allo sviluppo rurale e alla digitalizzazione del settore. L’obiettivo è creare un dialogo costruttivo tra tutti gli attori coinvolti per promuovere un’agricoltura produttiva, rispettosa dell’ambiente e delle comunità locali.

Redazione

L'innovazione e la sostenibilità sono cruciali per il vivaismo italiano, unitamente alla necessità di affrontare il cambiamento climatico che impatta sui cicli colturali e quindi sull'economia del settore, la concorrenza, la politica, il sociale e l'ambiente. È quindi fondamentale muoversi con rapidità ed efficienza, come ha dimostrato l'Olanda, nostro competitor n°1.

 

Nel primo dopoguerra, l'Olanda conquistò rapidamente il mercato del florovivaismo investendo in ricerca e sviluppo, ibridando varietà resistenti e attrattive, e adottando monocolture intensive e serre tecnologiche. Hanno destagionalizzato la produzione, implementato un'efficiente logistica con il sistema delle aste e aggiornato costantemente le tecnologie, internazionalizzando i propri sistemi. Anche oggi, gli olandesi si stanno riconvertendo altrettanto velocemente, soprattutto dal primo Covid in avanti, verso settori più sostenibili come il vivaismo, che offre benefici ambientali significativi e una domanda, soprattutto in prospettiva, più interessante. In Italia, leader europeo nel vivaismo con il 65% della produzione di Pistoia destinata all'export, dobbiamo ancora discutere se produrre piante da foreste debba essere limitato alle aree montane o esteso ai vivaisti, vista la domanda di piante del Green Deal alla quale mai riusciremo a far fronte entro il 2030. Le nostre amministrazioni sono all'ultimo posto in Europa per l'acquisto e la manutenzione del verde pubblico, un paradosso in un paese dove il verde è parte integrante del nostro paesaggio e rappresenta il biglietto da visita del Made in Italy nel mondo. Per questo è essenziale che la politica intervenga immediatamente  con supporti concreti sul fronte autorizzativo e della sburocratizzazione. Il rischio di perdere i fondi del PNRR e le opportunità legate ad abbattere una delle maggiori fonti di costo nazionale, l'energia (vedi agrovoltaico e fonti rinnovabili in genere), a causa delle lungaggini burocratico amministrative e complessità di accesso a queste forme di finanziamento, è purtroppo reale e preoccupante.

Andrea Vitali

 

Risposte per mantenere il primato internazionale

Con oltre 3 mila specie e varietà di piante coltivate, un know how di livello ineguagliabile e una capacità commerciale che si estende in tutta Europa e oltre i suoi confini, il Distretto Vivaistico di Pistoia ha una posizione di leadership assoluta nel comparto delle piante da giardino. Tuttavia, anche per effetto del Covid e del conseguente diffondersi fra i cittadini dell’Unione Europea della passione per il verde, negli ultimi anni sta aumentando l’interesse e la concorrenza del vivaismo internazionale anche sul terreno delle piante da esterno. Ciò richiede risposte, soprattutto in una fase in cui si assiste ad un significativo calo della domanda per le ragioni economiche e geopolitiche che tutti conosciamo. Come deve reagire il Distretto a questa sfida per non intaccare la sua competitività e mantenere il primato? Non esiste una formula magica, ma tante ricette concrete che il Distretto, con l’Associazione Vivaisti Italiani (AVI) che presiedo, sta seguendo attraverso una serie di iniziative, fra cui quelle raccontate in questo numero della nostra rivista.  Mi limito a sottolinearne alcune. A cominciare dalla capacità di coesione, di essere distretto fino in fondo, che è ciò che ci ha permesso di raggiungere l’attuale primato. Ebbene questo significa anche saper insistere sui rapporti di fornitura fra i vivai del nostro territorio senza farsi fuorviare da sirene fuori distretto. Questo significa pure saper unire le forze in investimenti comuni a vantaggio di tutti, come ben testimoniato dalla costituzione di Pistoia Fitolab: la società che gestirà il Laboratorio di autocontrollo fitosanitario che ci consentirà di certificare come sane le nostre piante e di renderle ancora più appetibili su tutti i mercati. Un’altra ricetta consiste nel rendere più eco-sostenibili i processi produttivi dei vivai, fronte su cui siamo all’avanguardia per il sempre più diffuso impiego della pacciamatura nei vasi al posto dei diserbanti, per l’oculata gestione delle risorse idriche, per il riuso degli scarti agricoli e per il nuovo progetto di riciclo dei vasi di plastica con Revet. E lo saremo ancora di più tramite altri progetti allo studio con l’obiettivo di un vivaismo non solo eco-sostenibile, ma davvero all’insegna dell’economia circolare. Fondamentale è anche il supporto pubblico nel creare le condizioni necessarie allo svolgimento economicamente sostenibile della nostra attività. Così, dopo lo sblocco della normativa regionale sulle serre temporanee, ci aspettiamo che esso venga ratificato anche dall’amministrazione comunale. E siamo in attesa di un nuovo regolamento urbanistico che consenta ai vivai di superare il limite del 30% della superficie a vasetteria. Infine, è indispensabile, per prevenire e contrastare eventuali iniziative estere di concorrenza sleale, avere voce nelle sedi europee. Per questo, a seguito di un’intesa con ANVE per la promozione del comparto, abbiamo ottenuto l’ingresso con un membro votante, in ENA, l’associazione europea dei vivaisti. E, più recentemente, abbiamo stretto i rapporti con l’Agenzia ICE per il commercio estero.

Alessandro MIchelucci

 

Online la Special Edition del numero 46 de "Il Vivasita"

La Special Edition del numero 46 del house organ dell'Associazione Vivaisti Italiani, "Il Vivaista", è ora disponibile online in versione sfogliabile. L'edizione speciale sarà distribuita per posta ai soci e a tutti gli sponsor insieme al numero

L'Associazione Vivaisti Italiani ha annunciato la pubblicazione della Special Edition numero 46 del loro house organ, "Il Vivaista", accessibile in versione sfogliabile online a questo link. Con questa edizione speciale abbiamo fatto un ulteriore sforzo per arricchire il numero con tutti i risultati dell'assemblea del 21 giugno. La rivista, punto di riferimento per i professionisti del settore vivaistico, offre contenuti tecnici e informativi che spaziano dalle innovazioni tecnologiche alla sostenibilità ambientale, fino alle politiche agricole nazionali ed europee. Ricordiamo infine che "Il Vivaista" viene pubblicato anche in versione online attraverso le pagine di Floraviva e distribuito tramite una newsletter giornaliera gratuita a cui puoi iscriverti qui

Redazione

Al via nel Distretto vivaistico di Pistoia il riciclo a km 0 dei vasi: costi di smaltimento della plastica quasi azzerati per i vivaisti di AVI

All’ultima assemblea dell’Associazione Vivaisti Italiani (AVI) annunciato l’avvio a settembre del progetto da “Da vaso a vaso” con Revet, stampatori e agrarie per il riciclo dei vasi di plastica dei vivaisti del Distretto di Pistoia associati ad AVI. Il presidente di AVI Michelucci: «è l’unica filiera corta di riciclo dei vasi in Europa perché le aziende si trovano tutte in un raggio di pochi km. E i vasi saranno certificati, con conseguenti vantaggi commerciali». Per Alessia Scappini, ceo di Revet, che raccoglierà i vasi di scarto dei vivai e li tratterà fino a ricavarne il granulo con cui gli stampatori producono i vasi riciclati, «ci saranno benefici per tutti i soggetti della filiera, l’importante è che ognuno faccia la propria parte. A noi pure il compito della certificazione». L’accordo di filiera è aperto alle aziende del territorio interessate.
 

Al via dal prossimo settembre il progetto “Da vaso a vaso”, che prevede la realizzazione di una filiera corta del riciclo dei vasi di plastica utilizzati nei vivai del Distretto di Pistoia che coinvolgerà i vivaisti dell’Associazione Vivaisti Italiani (soggetto referente del Distretto), Revet per il ritiro e la rigenerazione della plastica, stampatori di vasi e commercianti specializzati (agrarie) del territorio pistoiese.
È quanto annunciato nel corso dell’ultima assemblea di AVI, venerdì 21 giugno presso il Pantheon del Parco Puccini-Bonacchi di Pistoia, dal presidente Alessandro Michelucci e dall’amministratore delegato di Revet Alessia Scappini non solo ai tanti vivaisti presenti e al presidente del Distretto Francesco Ferrini, che ha contribuito fattivamente al percorso del progetto "Da vaso a vaso" (vedi), ma anche ai maggiori rappresentanti istituzionali del territorio e del settore agricolo: dal sottosegretario all’Agricoltura Patrizio La Pietra all’assessora regionale all’agroalimentare Stefania Saccardi, dal sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi all’assessore comunale al vivaismo e alle politiche ambientali Gabriele Sgueglia.
Come spiegato da Michelucci e Scappini, grazie a un accordo di filiera siglato ai primi di giugno, a partire da settembre 2024 Revet, la società di Pontedera a capitale prevalente pubblico (con socio di maggioranza Alia) che gestisce e valorizza tutte le raccolte differenziate degli imballaggi della Toscana, inizierà a raccogliere i vasi (e i tubi di irrigazione) scartati dai vivai pistoiesi: o direttamente nelle grandi aziende vivaistiche o nell’apposito centro di stoccaggio costituito presso Agribios per il conferimento dei piccoli vivaisti. Negli impianti di Revet tali scarti di plastica verranno prima bonificati e poi trattati insieme alle plastiche provenienti dalla raccolta differenziata degli imballaggi dei cittadini toscani per arrivare a produrre quel granulo poliolefinico che costituisce la materia prima riciclata già adesso utilizzata per la produzione di vasi riciclati. Alcune grandi aziende di stampaggio di vasi di Pistoia e dintorni, firmatarie dell’accordo di filiera, acquisteranno tale granulo per produrre vasi certificati che saranno poi acquistati e commercializzati da alcune importanti agrarie (anch’esse firmatarie dell’accordo) dove i vivaisti normalmente si riforniscono per l’acquisto di vasi e di tutto ciò di cui hanno bisogno.
«È la prima filiera corta di riciclo dei vasi di plastica in Europa – ha dichiarato il presidente di AVI Michelucci dopo l’assemblea - perché le aziende coinvolte si trovano tutte in un raggio di pochissimi chilometri. Questo significa una drastica riduzione del consumo di energia e minore impatto ambientale. E i vasi saranno certificati, con conseguenti vantaggi d’immagine e commerciali per i nostri vivai». Ma Michelucci si è soffermato anche sull’immediato vantaggio economico di questo progetto di filiera  per i vivaisti di AVI, che «vedranno quasi azzerati i costi di smaltimento della plastica», dal momento che i vasi rappresentano una gran parte della plastica utilizzata nei vivai (la quasi totalità in assenza di serre) e il conferimento degli scarti di vasi (e tubi di irrigazione, che però incidono poco come quantità) a Revet sarà gratuito, a parte i costi di trasporto e della logistica.
Sia Michelucci che Scappini hanno sottolineato che l’accordo di filiera porterà benefici non solo ai vivaisti, ma a tutti i soggetti coinvolti, oltre che in generale all’eco-sostenibilità del territorio pistoiese e toscano.

Platea_di_lato_dopo_il_tram_RID_13.jpg Saccardi-La_Pietra-Fratoni-Tommasi-RID_13.jpg Saccardi_e_La_Pietra_in_pp_13.jpg platea_espon_ass_agric_RID_13.jpg

«Per noi di Revet – ha spiegato l’ad di Revet Scappini - l’accordo comporterà un po’ di aumento della quantità di plastiche trattate e di granulo venduto, oltre al vantaggio d’immagine di contribuire a una Regione che ha costruito questa filiera unica dal punto di vista della circolarità. Mentre gli stampatori potranno contare sull’affidabilità del prodotto ricevuto da noi e avranno la certezza di un mercato locale di acquirenti dei vasi così prodotti». Lo stesso vale per le agrarie, che avranno la garanzia di essere «le uniche a poter vendere ai vivaisti pistoiesi questi vasi certificati». Insomma per Scappini «è un accordo di filiera in cui tutti hanno benefici, purché ciascuno faccia la propria parte mantenendo gli impegni presi. Anche perché gli obiettivi di sostenibilità oggi riguardano tutti i tipi di aziende».
Scappini ha ricordato poi che il compito di «tracciare questa filiera chiusa» spetterà a Revet, «perché è l’unico soggetto che può certificare il fatto che dal rifiuto si fa una materia prima seconda da cui poi si torna a produrre l’oggetto da cui siamo partiti».
«Questa filiera è aperta a tutti – ha concluso Michelucci – e se c’è un altro stampatore che magari fra due mesi dice “voglio iniziare anch’io”, ben venga. L’importante è che sia di zona per mantenere la filiera corta. Lo stesso vale per le agrarie. E alle aziende vivaistiche interessate a smaltire la plastica dei propri vivai gratuitamente ricordo che è possibile farlo associandosi ad AVI».

Redazione

Strategie per la difesa delle piante nel terzo millennio ai Georgofili

Giovedì 20 giugno 2024 alle ore 10.00 all’Accademia dei Georgofili si terrà l’incontro “Agricoltura 2030: strumenti e strategie per la difesa delle piante nel terzo millennio” per scoprire le innovazioni nella digitalizzazione, sensoristica e biologia molecolare.

 

La difesa delle piante nel terzo millennio sarà fortemente influenzata da innovazioni tecnologiche e scientifiche. La digitalizzazione, già presente in molte aziende agricole, vedrà un'espansione con l'introduzione di nuove tecnologie di sensoristica e modellizzazione. La biologia molecolare offrirà soluzioni avanzate per la resistenza delle piante a malattie e parassiti, aumentando la sostenibilità delle pratiche agricole. In un contesto internazionale, le soluzioni tecnologiche dovranno adattarsi a diverse realtà agricole, tenendo conto delle specificità locali. La collaborazione tra scienziati, agricoltori e tecnici sarà essenziale per affrontare le sfide globali, come il cambiamento climatico e la sicurezza alimentare. Questo evento rappresenta un'opportunità unica per aggiornarsi sulle ultime innovazioni e discutere le strategie future per una difesa efficace e sostenibile delle piante. La partecipazione attiva e l'adozione di queste nuove tecnologie potranno fare la differenza per un'agricoltura più produttiva e rispettosa dell'ambiente. L'evento vedrà la partecipazione di esperti del settore.

 Per ulteriori informazioni sul programma e come iscriversi, visita il link alla sezione eventi.

Redazione