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A Ipm Essen assegnati i premi del 2018 di Aiph (l’associazione internazionale dei florovivaisti). Il “Produttore internazionale dell’anno 2018” è l’azienda leader delle orchidee Phalaenopsis, Ter Laak Orchids. Esulta Royal FloraHolland: «una pioggia di premi alle imprese olandesi».
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Sarà la Bulgaria ad avere la presidenza di turno per la prima sessione del Consiglio Agricoltura dell'Unione europea che si terrà il 29 gennaio a Bruxelles. Verrà presentato il programma di lavoro per il semestre e, come da anticipazioni già circolate, in primo piano ci sarà la comunicazione sulla politica agricola comune post 2020.
Sono previsti una serie di dibattiti allo scopo di approfondire il livello dei cambiamenti proposti nel testo delle'Esecutivo della Ue e i risultati verranno redatti a giugno durante la prima riunione informale del Consiglio.
La vecchia Pac potrebbe cambiare, infatti a maggio saranno rese note le proposte di Bruxelles sul prossimo quadro finanziario pluriennale dell'Unione 2021-2027 e di conseguenza anche il destino finanziario della politica agricola potrebbe mutare. Molto dipenderà dall'ammontare dei futuri finanziamenti e su questo ci sono sostanziali differenze di pensiero tra i vari paesi. L'Italia ha puntato sull'ipotesi di cofinanziare gli aiuti diretti per diminuire gli effetti dei possibili tagli, Spagna e Francia sono su posizioni opposte. La Germania risulta quindi decisiva. Qui il rilancio del progetto europeo potrebbe fare da collante per la nuova coalizione.
Grazie ai rapporti della Commissione il Consiglio continuerà a monitorare i mercati con particolare attenzione ai cambiamenti dei prezzi e della produzione del settore bieticolo-saccarifero, per la prima volta alle prese con la campagna di commercializzazione senza quote.
Si spera di iniziare ad esaminare la proposta di regolamento, che verrà presentata ad aprile, e che riguarderà il rafforzamento del settore agricolo all'interno della filiera e il contrasto alle politiche commerciali sleali. Inoltre la Francia presenterà le conclusioni della conferenza sulla Xylella che si è tenuta lo scorso 1 dicembre a Parigi.
Redazione
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Il battesimo di Cia Agricoltori Italiani Toscana Centro il 19 gennaio a Campi Bisenzio: la fusione di Cia Pistoia e Cia Firenze-Prato porta in dote oltre 4500 soci agricoltori. Il direttore è Sandro Piccini e il neo presidente è Sandro Orlandini, che commenta: «sì all’agricoltura multietnica per sostenere il ricambio generazionale, ma solo nel rispetto delle leggi, che devono essere più semplici per favorirne la piena applicazione». Il presidente nazionale di Cia, Scanavino: lavoriamo a una norma attuativa del nuovo regolamento europeo fitosanitario che lo snellisca. Il presidente toscano Brunelli: Toscana Centro rappresenta più della metà del Chianti Classico.
Il programma di mandato presentato da Sandro Orlandini si prefigge di dare risposte efficaci sia ai problemi trasversali dell’agricoltura nelle tre province di Firenze, Pistoia e Prato, sia a quelli specifici emersi in ciascuno dei principali settori. Fra i primi, Orlandini ha citato i danni alle attività agricole degli animali selvatici, in particolare gli ungulati. Fra indennizzi insufficienti da parte degli Atc (ambiti territoriali di caccia), selvatici in sovrannumero e “opere di prevenzione” facilmente violate da essi, ha fra l’altro detto Orlandini, «i nostri agricoltori si sentono letteralmente “disarmati” ed impotenti di fronte a questo flagello. Ci sarà molto da lavorare sugli Atc appena riformati e un punto da chiarire al più presto è quello del passaggio dal sistema degli indennizzi a quello dei contributi, che per via della soglia minima rischia di mettere fuori gioco molti agricoltori».
Altro grande problema trasversale sono le calamità naturali conseguenti al cambiamento climatico, che Orlandini ha analizzato in relazione all’impatto che hanno sull’olivicoltura, ambito in cui Cia Toscana Centro può vantare, contando anche i piccoli olivicoltori, circa 1500 associati (1000 da Firenze e Prato, 500 da Pistoia). «Gelate tardive, colpi di calore primaverili ed estati troppo umide e piovose (o troppo calde e siccitose) – ha detto - hanno di fatto portato, a volte combinate agli attacchi di insetti nocivi e vari agenti patogeni, un forte ridimensionamento produttivo. Proprio quando, nonostante i costi di produzione spesso ancora troppo alti, c’è una domanda disponibile a riconoscere agli oli di qualità prezzi remunerativi». Per Orlandini le risposte ai problemi dell’olivicoltura stanno nella qualità e negli oli a denominazione (Toscano Igp ecc.), nella tracciabilità e nell’innovazione, ma «è necessario anche realizzare nuovi impianti e aumentare le superfici olivate».
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Venerdì 19 gennaio, oltre agli interventi dei presidenti nazionale e regionale della Confederazione Italiana Agricoltori, sono programmati anche quelli degli assessori regionali all’agricoltura Remaschi e all’ambiente Fratoni. Saluti dei sindaci di Campi Bisenzio e Pistoia, del vice sindaca della Città Metropolitana di Firenze, dell’assessore alle politiche economiche del Comune di Prato, e dei presidenti delle Camere di commercio di Firenze, Pistoia e Prato.
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Il Ministro Maurizio Martina, in occasione della presentazione fatta a Roma insieme al Presidente di Ismea Enrico Corali e al Direttore generale Raffaele Borriello, ha dato il via alla procedura di messa in vendita di 8mila ettari della Banca nazionale delle terre agricole pronti a essere coltivati. Si tratta del primo lotto che fa parte di un'operazione complessiva da oltre 20mila ettari.
La Banca nazionale delle terre agricole, gestita da Ismea, negli ultimi mesi ha registrato un boom di interesse: 137mila visualizzazioni e 16mila utenti registrati. La Banca, tutta online, è nata per consentire a chi, soprattutto giovani, cerca terre pubbliche da far tornare all'agricoltura. "Diamo nuovo valore ai terreni pubblici - ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina - con un investimento su sostenibilità, economia e lavoro e per questo ai giovani interessati spettano mutui agevolati. Con la Banca nazionale delle terre agricole stiamo sperimentando una nuova forma di rivalutazione dei beni comuni, con l'obiettivo chiaro di favorire lo sviluppo di nuove realtà agricole nei territori. Le risorse che derivano dalla vendita dei terreni saranno totalmente dedicate al sostegno dei giovani agricoltori. Un lavoro che stiamo portando avanti con più strumenti, guardando soprattutto al ricambio generazionale. Abbiamo chiuso proprio in questi giorni anche il bando per il primo insediamento in agricoltura, che aiuta gli under 40 ad acquistare terreni e imprese. Più di 3mila ettari di terra e 100 nuove aziende nascono grazie ai 60 milioni di euro che abbiamo investito con Ismea. Sono semi di futuro del nostro Paese".
Nello specifico trovare un terreno è facile, visto che il sito ha le terre geolocalizzate che possono essere ricercate per Regione. Tutte le informazioni, dalla posizione alle caratteristiche naturali, le tipologie di coltivazioni e i valori catastali sono disponibili sul sito di Ismea. Gli utenti possono consultare la Banca anche per grandezza dei terreni disponibili, potendo così fare ricerche più mirate alle esigenze produttive.
In Italia si contano ben 8.174 ettari di terreno agricolo. La Sicilia è la regione italiana più agricola con ben 1700 ettari di terreno, seguono Toscana e Basilicata con 1300 ettari, Puglia con 1200, 660 ettari in Sardegna e quasi 500 ettari in Emilia Romagna e Lazio. Le colture sono molteplici e variano dal seminativo, 3770 ettari, ai prati e pascoli con 1930 ettari, ai boschi con 800 ettari. Significativi gli ettari destinati alla coltivazione di uliveti e vigneti, rispettivamente 450 e 340 unità.
La procedura prevede un percorso semplice:
- Da dicembre: manifestazione d'interesse per uno o più lotti sul sito della Banca della Terra
- Da febbraio: procedura competitiva a evidenza pubblica tra coloro che hanno manifestato interesse
Inoltre, per i giovani, c'è la possibilità di mutui a condizioni più favorevoli da parte di ISMEA se la richiesta è effettuata da under 40.
Redazione