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Sempre più green la Toscana dichiara guerra al glifosate e segna il passaggio verso una politica di crescita sempre più sostenibile. L'obiettivo è: fare della Toscana una regione "glifosate free" dal 31 dicembre 2021. Lo stabilisce la decisione che la giunta ha appena approvato segnando un'anticipazione netta della linea dettata dall'Unione europea che ne vieta l'uso a fare data dal 15 dicembre 2022.
Da subito si vieta l'uso del glifosate nelle aree di salvaguardia dei punti di captazione delle acque sotterranee con utilizzo idropotabile (in precedenza il divieto riguardava solo le acque idropotabili superficiali). Al tempo stesso si procede con la revisione annuale delle sostanze ammesse dal PUFF (Piano di utilizzazione per l'impiego sostenibile dei prodotti fitosanitari e dei fertilizzanti). L'elenco regionale, in linea con l'elenco ministeriale, eliminerà le sostanze attive vietate all'interno delle aree di salvaguardia di captazioni da acque superficiali e sotterranee. Si stabilisce anche di vietare l'utilizzo del glifosate in ambito extra-agricolo eliminando il rilascio di nulla osta per motivi eccezionali (ad esempio lungo i binari delle ferrovie).
Si dà mandato agli uffici di predisporre una proposta di modifica della delibera del 2015 sulle Disposizioni in attuazione della legge regionale sulla Disciplina per l'impiego dei diserbanti e geodisinfestanti nei settori non agricoli e sulle procedure per l'impiego dei diserbanti e geodisinfestanti in agricoltura.
«Il nostro obiettivo è netto e chiaro, fare della Toscana una regione "glifosate free" dal 2021 – ha detto il presidente Enrico Rossi – Un obiettivo che si raggiunge con una serie di divieti, limitazioni e tutele da un lato, e di intese con il mondo produttivo dall'altro. Intanto abbiamo eliminato il glifosate dalle aree di salvaguardia dei punti di captazione delle acque idropotabili sotterranee, come avviene già sulle acque idropotabili di superficie, e abbiamo aggiornato l'elenco delle sostanze vietate sulla base di quello ministeriale impegnandoci a aggiornarlo costantemente sulla base delle decisioni del Ministero. In Italia esistono già zone vocate per speciali produzioni agricole, come il Conegliano Valdobbiadene, che hanno deciso di eliminare questo diserbante dalle loro coltivazioni. Ebbene, noi vogliamo estendere l'eliminazione del glifosate all'intero territorio regionale. Si tratta di una scelta a favore dell'ambiente e del nostro comparto agroalimentare che deve poter contare sulla migliore qualità dei propri prodotti. Sono passi che richiedono tempo e lavoro ma grazie alla buona politica che è fatta di discussioni e di accordi, ingredienti fondamentali, possiamo centrare lo scopo nei tempi che ci siamo dati».
«Con questa decisione – ha commentato l'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni - la Regione fissa direttive più stringenti sull'utilizzo di queste sostanze rispetto ai vincoli comunitari e alle normative nazionali affinché l'utilizzo sia controllato e inibito nelle zone più sensibili. E' una decisione che ci pone all'avanguardia nel percorso verso una sempre maggiore sostenibilità e che è in sintonia con le richieste di molto aziende che vogliono percorrere una strada orientata all'eco-friendly per avere maggiore competitività sui mercati internazionali. Importante è anche che questa strada non viene imboccata solo con i divieti, ma anche con le intese: in tempi rapidi sottoscriveremo, infatti, un accoro su questa materia con il distretto vivaistico».
«Questa svolta green - ha detto l'assessore regionale all'agricoltura Marco Remaschi - è in piena sintonia con le caratteristiche della nostra agricoltura e sulla sua percezione nei mercati mondiali che passa anche attraverso un minor utilizzo dei prodotti fitosanitari. Una agricoltura di qualità come quella della Toscana deve infatti mettere al centro le questioni della sicurezza alimentare e della salubrità. E' una svolta necessaria che intendiamo sostenere anche continuando l'azione di incentivo alle produzioni biologiche: nei prossimi mesi interverremo su questo settore con un nuovo intervento nell'ambito del Psr da circa 15 milioni di euro per far salire ancora la percentuale di aziende e di terreni bio: siamo al 25% della superficie agricola convertita al biologico, contiamo di arrivare al 30%».
Luca Magazzini, presidente dell'Associazione Vivaisti Italiani, commenta così l'annuncio fatto ieri dalla Regione in merito alla Toscana glifosato free nel 2021: «Voglio puntualizzare due aspetti. Il primo: il protocollo d'intesa ha come obiettivo il glifosato zero, ma questo, sottolineo, è un obiettivo e in mezzo c'è la sostenibilità dell'obiettivo stesso. Il protocollo annunciato dalla Regione sarà firmato nei prossimi giorni. Me ne occuperò personalmente, in quanto, come presidente dell'Associazione Vivaisti Italiani, ho la rappresentanza del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia».
Tante anche le iniziative proattive messe in campo dalla Regione
Prima fra tutte la sottoscrizione di un protocollo con il Distretto rurale Vivaistico ornamentale e con l'Associazione Vivaisti Italiani per condividere l'obiettivo di ridurre l'utilizzo del glifosate e promuovere al tempo stesso la sostenibilità ambientale. Ancora, sarà elaborato un marchio che gli operatori agricoli e i Comuni potranno apporre sui prodotti e sui parchi e giardini comunali che risultino non essere stati trattati con il principio attivo glifosate. Per realizzare il marchio sarà lanciato un concorso di idee preso le scuole. La Regione Toscana al contempo si attiverà presso il Governo italiano e le istituzioni dell'Unione europea per intraprendere ulteriori iniziative che impongano limitazioni o divieti di prodotti fitosanitari a partire dal glifosate.
Tra le azioni che tendono a limitare il glifosate pe il 2020, la Regione si impegna ad aprire il Bando della misura 11 "Agricoltura Biologica" del PSR 2014-2020 con le risorse che si renderanno disponibili e dare così nuove opportunità a chi vuole incrementare la coltura bio.
Buone pratiche e conoscenze condivise: l'intesa con il Distretto Vivaistico
La Regione sottoscriverà un protocollo con l'Associazione vivaisti italiani al fine di attivare forme di collaborazione e di coordinamento con l'obbiettivo comune di introdurre buone pratiche nelle coltivazioni vivaistiche, contribuire alla massima riduzione dell'utilizzo di prodotti fitosanitari e in particolare del glifosate e promuovere la sostenibilità ambientale. Sarà istituito un apposito tavolo di confronto, coordinato dalla Regione con l'obbiettivo di condividere il quadro conoscitivo e individuare le azioni da adottare per il raggiungimento degli obbiettivi del protocollo.
Il glifosate in Toscana dal 2015 ad oggi
Dopo il pronunciamento della IARC di Lione (International Agency for Research on Cancer), organo tecnico dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che ha classificato il glifosate quale sostanza "probabile cancerogena per l'uomo" la Regione Toscana nel 2015 ha emanato una Disciplina per l'impiego dei diserbanti e geodisinfestanti nei settori non agricoli e ha dettato procedure per l'impiego dei diserbanti e geodisinfestanti in agricoltura. La delibera prevede il divieto dell'uso non agricolo dei prodotti fitosanitari che contengano il principio attivo Glyphosate sul territorio regionale.
La Regione Toscana si è fatta poi carico di portare le istanze relative al principio di precauzione applicato al Glyphosate a livello nazionale attraverso il proprio rappresentante membro del Comitato Tecnico Scientifico (CTS). In seguito, nel 2018 la Regione ha emanato "Disposizioni in merito al principio di precauzione per l'uso del glifosato" e ha disposto la graduale sostituzione del glifosato nelle aziende beneficiarie di alcune misure del PSR o nelle aziende aderenti al marchio Agriqualità.
Ha anche stabilito che dal 15 maggio 2021 solo chi non usa il glifosate potrà accedere ai premi relativi all'adesione alla sottomisura "Pagamenti per impegni agro-climatico-ambientali" nell'ambito del PSR 2014 – 2020.
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Domani, 25 ottobre, alle ore 9:00, si svolgerà il terzo appuntamento con Mati4Life, il filone di convegni e incontri organizzato da Mati 1909 sul tema della sostenibilità. Si parlerà di alberi nelle città e dei benefici in termini di inquinamento e climatologia di una progettazione urbana con il verde protagonista e non marginale.
L'evento, riconosciuto dall’Ordine degli Agronomi per il rilascio di crediti formativi, si svolgerà presso il centro Mati 1909 (via Bonellina 46) e sarà dedicato al tema del clima e del microclima nelle città, dell’inquinamento e del ruolo del verde per la mitigazione degli effetti dannosi sulla salute umana. Un evento importante per sottolineare ancora l’importanza del verde nelle città, per mettere in evidenza quali sono i meccanismi fisiologici che gli alberi utilizzano per ridurre l’inquinamento se inseriti correttamente nel contesto urbano e perturbano e per divulgare quanto la ricerca Italiana sta facendo in merito a questo argomento. Sono previsti interventi di docenti della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e del CNR, esperti di progettazione urbana e paesaggisti.
La giornata inizierà alle ore 9:00 con una visita tecnica ai giardini dimostrativi, agli alberi esemplari e agli orti ornamentali del centro Mati 1909, alle ore10:20 la relazione introduttiva del Dott. Federico Di Cara, Agronomo e responsabile dell’Accademia Italiana del Giardino, alle ore 10:30 si parlerà della Climatologia in città, del cambiamento globale e della risposta di piante ed ecosistemi con il Dr. Luciano Massetti del Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR, alle ore 10:50 il Prof. Luca Sebastiani, Scuola Universitaria Superiore di Pisa, farà il punto sulla ricerca in materia di alberi e inquinamento, seguirà un intervento tecnico sulla progettazione sostenibile a cura dell’Arch. Marco Matteini e del Paesaggista Andrea Mati, infine concluderanno la mattinata due interventi, uno a cura del Lions Club di Pistoia e uno di Francesco Mati, presidente del Distretto Vivaistico Ornamentale di Pistoia, sull’importanza di Investire nel verde per la salute e la bellezza delle città. Modera i lavori la Dott.ssa Irene Cecchi dell’Ufficio Marketing Mati 1909.
Redazione
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L’estate 2019 è stata eccezionalmente calda e lunga, e l’autunno, malgrado le recenti piogge abbiano dato un po’ di respiro, ha avuto un avvio decisamente mite. Fra il caldo estivo e le malattie fungine che si sono diffuse molti impianti hanno patito.
Le malattie fungine più diffuse sono i marciumi basali da oomiceti (Phytophthora spp e Pythium spp.) e le tracheopatie; mentre i parassiti animali più dannosi sono tripidi, afidi, cocciniglie, larve di lepidotteri (nottuidi e tortricidi) ed acari, soprattutto ragnetto rosso.
Di seguito si riportano alcune problematiche di particolare rilievo:
COLTURA | PROBLEMI EMERGENTI | INTERVENTI fitosanitari/colturali CONSIGLIATI |
Anemone | - Lepidotteri - Tripidi - Virosi - Marciumi basali |
- Le larve di lepidotteri nottuidi stanno causando danni in numerosi impianti. Vedere ranuncolo. - Malgrado gli interventi di difesa adottati, i tripidi sono presenti un po’ ovunque, e in alcuni impianti si osservano necrosi fogliari causate dal virus TSWV da essi trasmesso. - Marciumi di radici e rizoma causati da attacchi di Phytophthora cactorum sono comparsi in numerosi impianti in piena terra. Prima di ricorrere al mezzo chimico è necessario adottare piani di irrigazione razionali ed evitare ristagni; la lotta biologica basata sull’impiego di microrganismi antagonisti può contribuire a prevenire le infezioni. |
Aromatiche | - Afidi - Tripidi - Lepidotteri - Cimici - Acari - Mal bianco - Maculature fogliari - Marciumi basali |
- Gli afidi sono presenti in molti vivai di aromi. In particolare su timo si sono osservati gravi attacchi di Aphis serpilli. - I tripidi stanno infestando molte specie. Su rosmarino i danni sono particolarmente gravi in quanto le punture di suzione provocano deformazioni delle foglioline degli apici. - Lepidotteri: erosioni della base dei rametti e delle foglie da larve di nottuidi sono presenti soprattutto su timo; su rosmarino si osservano erosioni degli apici dei rametti da larve di tortricidi. - Su cappero si osservano gravi attacchi di cimici (Nezara viridula ed altre). - Acari: su origano si osservano singolari deformazioni e seccumi fogliari causati da attacchi di acari eriofidi. Il ragnetto rosso invece sta infestando menta, rosmarino, Lavandula stoechas allevata in serra e Lippia citriodora. - Le prime infezioni di mal bianco sono comparse su timo e rosmarino: si consiglia di monitorare gli impianti delle aromatiche più facilmente soggette a questa malattia, quali salvia e origano, e di effettuare trattamenti preventivi. - Insolite maculature fogliari sono comparse su piante di salvia: sono in corso accertamenti per l’identificazione dell’agente causale. - Negli impianti di rosmarino e lavanda i marciumi basali da Phytophthora sp. sono ancora gravi e diffusi. Si raccomanda di eliminare le piante colpite e di intervenire regolarmente con sostanze ad azione preventiva. |
Cycas e piante grasse |
- Cocciniglie | - Nei vivai di queste specie i danni da cocciniglie sono un problema molto diffuso e di difficile gestione. Vedere pittosporo. |
Dimorfoteca | - Tripidi | - Osservate infestazioni di tripidi in numerosi impianti. |
Eucalipto | - Lepidotteri - Marciumi radicali - Stress da caldo |
- In alcuni vivai su piante giovani si osservano erosioni dei germogli da larve di lepidotteri. - Osservati numerosi casi di marciumi radicali causati da miceti ad habitat tellurico quali Cylindrocarpon sp. e, soprattutto, Phytophthora sp., talvolta presenti in infezioni miste. L’avvio di queste infezioni si ritiene sia stato favorito da stress idrici e termici e da interventi di raccolta poco razionali (es. capitozzatura). - In alcuni impianti di recente realizzazione, costituiti pertanto da piante non ancora perfettamente affrancate, si sono osservate improvvise morie causate da stress da caldo. |
Lantana | - Aleurodidi - Cocciniglie - Ragnetto rosso |
- Le piante di lantana allevate in vaso in serra, in questo periodo sono facilmente soggette agli attacchi di parassiti animali succhiatori di linfa (fitomizi). |
Margherita | - Tripidi - Lepidotteri - Marciumi basali - Tracheofusariosi |
Nei vivai, in serra o sotto ombraio, di piante di margherita allevate ad “alberello” si osservano: - Erosioni da larve di nottuidi: gli insetti sono presenti in numerosi impianti ma grazie al ricorso alla lotta biologica, basata sull’impiego di Bacillus thuringiensis e spinosad, pare che siano ben controllati. - Tripidi: è importante contrastare la diffusione di questi insetti per ridurre il rischio che si diffondano virosi da TSWV e INSV. Negli impianti di piante madri si osservano: - numerosi casi di marciumi basali da Phytophthora sp. - seccumi dei rami o deperimenti da Fusarium oxysporum f. sp. chrysanthemi, che sono presenti con maggior frequenza su piante madri di margherite a fiore colorato. |
Mimosa | - Marciumi basali | - In alcuni impianti di Acacia baileyana “Purpurea” si sono rinvenuti marciumi basali da Phytophthora sp. |
Nevina (Iberis) | - Cimici - Lepidotteri |
- Osservati danni fogliari, costituiti prevalentemente da necrosi ed erosioni, causati rispettivamente dalle punture di cimici e dalle larve del lepidottero defogliatore Plutella xylostella. |
Ozothamnus diosmifolius |
- Marciume basale | - In un impianto di “fiore di riso” si sono osservati marciumi basali associati alla presenza di Cylindrocarpon sp. |
Palma nana | - Punteruolo rosso | - Osservati danni da larve di punteruolo rosso (Rhynchophorus ferrugineus) su una pianta di Chamaerops humilis allevata in un giardino dell’estremo ponente. |
Pesco da fiore | - Cicalina | - Attacchi di Empoasca decedens in impianti di pesco da fiore hanno causato arricciamenti, ingiallimenti e necrosi del margine della parte distale delle foglie, nonché affastellamento della vegetazione. |
Phylica ericoides | - Marciumi basali | - Rinvenuti marciumi basali associati alla presenza di Phytophthora sp. sono in corso accertamenti sulla specie. |
Pittosporum spp. |
- Cocciniglie - Afidi - Fumaggini - Marciumi basali |
- In molti impianti si osserva la presenza di dense colonie di cocciniglie che possono causare il disseccamento dei rametti. La lotta chimica fornisce risultati solo parziali, per cui bisogna puntare sulla prevenzione: adottare razionali tecniche colturali, favorire un equilibrato sviluppo vegetativo, adeguare la densità d’impianto, tenere sotto controllo le “piante spia” (quelle delle specie più soggette agli attacchi) e le “zone spia” (quelle in ombra, umide, poco ventilate, …); in presenza dei primi focolai individuare (e poi seguire) gli stadi di sviluppo dell’insetto, e per quanto possibile eliminare i rami più colpiti. Per la lotta chimica bisogna tenere presente che i più comuni anticoccidici agiscono esclusivamente (regolatori di crescita) o prevalentemente (altri) nei riguardi delle forme giovani (neanidi). In base a questi dati valutare se intervenire con trattamenti fitosanitari o con altri provvedimenti (es. distruggere o isolare le piante molto infestate). - Colonie di afidi sono presenti in molti impianti. - Sulle melate prodotte da tali insetti fitomizi si osserva lo sviluppo di fumaggini: vedere crisantemo. - Marciumi basali da Phytophthora spp. sono stati rinvenuti, talvolta in forma piuttosto grave, in numerosi impianti di pittosporo da fronda appartenenti a diverse selezioni (P. tenuifolium “Silver queen” e “Irene Patterson”, P. ralphii). La difesa si basa sull’adozione di adeguate pratiche agronomiche, l’eliminazione delle piante colpite, l’impiego di formulati a base di microrganismi antagonisti (preventivi) o di sostanze chimiche ad azione specifica (es. fenilammidi). |
Poinsettia | - Aleurodidi - Appassimento fisiologico dei rami |
- Bemisia sp. è presente in numerosi impianti, ma nella maggior parte dei casi le infestazioni sono ben contenute attraverso l’adozione di strategie di lotta biologico-integrata basata sull’impiego precoce di insetti utili, quali Eretmocerus spp. e Amblyseius swirskii. Si raccomanda di continuare a monitorare gli impianti e di intervenire in modo mirato. - In alcuni impianti, e su varietà più sensibili, si osserva il fenomeno dell’appassimento dei rami basali favorito da stress ambientali (soprattutto umidità relativa bassa) associati a concimazioni poco equilibrate. |
Ranuncolo | - Lepidotteri - tripidi - Marciumi radicali - Tracheomicosi |
- Erosioni da larve di lepidotteri sono presenti in alcuni impianti: intervenire tempestivamente con formulati ad es. a base di B. thuringiensis, emamectina benzoato, spinosad (efficaci soprattutto contro le larve) ed eventualmente piretroidi (preferibilmente contro gli adulti). - I tripidi purtroppo sono sempre presenti; - In numerosi impianti in fuori suolo si rilevano marciumi radicali causati da Pythium sp. Adottare adeguati piani di irrigazione e, in via preventiva, utilizzare formulati a base di microrganismi antagonisti (ad es. Trichoderma spp) o di propamocarb. In presenza della malattia eliminare le piante colpite ed intervenire con formulati a base di fenilammidi. - Casi di tracheofusariosi da Fusarium oxysporum f. sp. ranunculi sono comparsi in numerosi impianti. In presenza della malattia eliminare le piante colpite e, in caso le temperature si mantenessero miti, effettuare un intervento con formulati a base di tiofanate metile. |
Ruscus | - Cicaline - Ragnetto rosso - Marciumi basali - Tracheofusariosi |
- Cicaline: questi insetti sono presenti in molti impianti, ed in alcuni hanno causato danni gravi, quali la comparsa di sottili e fitte ricamature sui cladodi che rendono la fronda invendibile. - Infestazioni di ragnetto rosso sono presenti in molti impianti e l’estate calda e siccitosa ne ha favorito lo sviluppo. - Attacchi di Rhizoctonia violacea, la cui comparsa e diffusione è stata favorita dal caldo estivo, hanno causato morie in alcuni impianti siti in zone in cui il patogeno è già presente da tempo. - Casi di fusariosi sono comparsi in numerosi impianti, soprattutto in alcuni costituiti da piante “vecchie” e danneggiate anche da altri agenti (ristagni idrici, larve di coleotteri, …). |
Solanum jasminoides, S. rantonetti |
- Aleurodidi | - Le piante di Solanum spp. allevate in serra sono facilmente soggette agli attacchi di aleurodidi. |
Thlaspi “Green Bell” |
- Afidi - Virosi |
- Su piante di Thlaspi “Green Bell”, brassica coltivata a scopo ornamentale, si sono osservate infestazioni di afidi. - Alcune piante manifestavano singolari ingiallimenti e necrosi delle foglie apicali sulle quali si è rilevata la presenza di TSWV. |
Thuja leylandii | - Marciume basale | - Su piante allevate in vaso si sono osservati marciumi basali causati da Rhizoctonia solani. |
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“5 innovazioni in 5 anni” è il focus annuale di IBM, presentato a San Francisco, che spiega come intelligenza artificiale, blockchain e internet of things e cloud cambieranno il settore.
Per rispondere alle esigenze dell’affollamento futuro (si stima che nei prossimi anni la Terra supererà gli 8 miliardi di persone) è impensabile continuare a coltivare utilizzando le stesse tecniche che ci hanno portato alla situazione attuale. Proprio per questo IBM ha presentato 5 innovazioni che potrebbero cambiare in maniera sostanziale il modo di coltivare delle prossime generazioni.
Un digital twin di terreni coltivabili, attività e risorse agricole sarà disponibile per tutti gli agricoltori, fornitori di attrezzature agricole, distributori di generi alimentari, dipartimenti di agricoltura e salute, banche e istituti finanziari, organizzazioni umanitarie di tutto il mondo, generando un’economia in grado di condividere risorse e permettendo l’aumento della produttività agricola e della sicurezza alimentare, con un minore impatto ambientale.
Filiera interconnessa: l’applicazione della tecnologia alla filiera alimentare saprà esattamente quanto produrre, ordinare e spedire per il successivo anello della catena, evitando così tutti quegli sprechi che caratterizzano il modello attuale.
L’analisi e la mappatura dei microbiomi, organismi che interagiscono e convivono con tutti gli animali, uomo compreso, permette di analizzare il corredo genetico e garantire così la provenienza e la qualità. Ciò può promettere di essere un importante passo in avanti nel campo della sicurezza alimentare.
In futuro sarà possibile analizzare il cibo semplicemente con un dispositivo portatile che ci dirà in tempo reale se all’interno dell’alimento possano esserci elementi dannosi per la nostra salute. Gli agricoltori, le imprese e i negozi del settore alimentare, insieme ai cuochi saranno in grado di rilevare senza problemi la presenza di pericolosi contaminanti negli alimenti. Sarà sufficiente un telefono cellulare con sensori basati sull’intelligenza artificiale. I sensori mobili di batteri potrebbero enormemente aumentare la velocità dei test sugli agenti patogeni.
Altra questione sostanziale quando si parla di alimentazione è quella dei rifiuti: è evidente ormai che l’obiettivo a cui tendere nel futuro dell’agricoltura è la realizzazione di un ciclo produttivo chiuso, che sfrutti i rifiuti e gli scarti per generare nuovi prodotti.
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«Nonostante una manovra di bilancio nel suo complesso difficile, con le poche risorse finanziarie disponibili destinate prevalentemente a lasciare invariate le aliquote IVA, ho posto con forza la necessità che il Governo scongiurasse l'aumento della pressione fiscale per le imprese agricole e si facesse carico del problema dei danni provocati dalla cimice asiatica». Così la Ministra Bellanova al termine dell'incontro oggi nella Prefettura di Ferrara sull'emergenza cimice asiatica.
«Comunico ufficialmente oggi a questo tavolo - ha proseguito la Ministra - che la legge di bilancio 2020 non conterrà il previsto aumento dell'IRPEF in agricoltura e nel periodo 2020-2022 metterà a disposizione un prima dotazione finanziaria di 80 milioni di euro in favore delle imprese che hanno subito danni da cimice asiatica».
Quattro i punti che la Ministra ha voluto Individuare come scansione dei prossimi impegni.
«Sappiamo che le risorse messe in campo in questa prima fase sono un segnale importante ma non sufficiente. Avvieremo un confronto e coinvolgeremo tutte le forze politiche e le regioni affinché si possano unire gli sforzi per incrementare le risorse finanziarie nell'iter di discussione e di approvazione della legge di bilancio 2020 in Parlamento.
Gli strumenti che abbiamo a disposizione per combattere i cambiamenti climatici non sono più adatti. Ci faremo promotori di una sessione dedicata della Commissione Politiche Agricole per condividere con le Regioni il metodo e i nuovi obiettivi per avviare la riforma del Fondo di Solidarietà Nazionale». E ancora:
«Le imprese che sono state colpite dalla cimice sono in grave sofferenza e la loro situazione è aggravata dall'indebitamento nei confronti delle banche. Convocheremo un Tavolo di confronto con l'Associazione Bancaria Italiana per verificare la possibilità di fare una moratoria sui mutui in essere». Infine: «La riforma del Fondo di Solidarietà Nazionale - ha concluso Bellanova - deve essere accompagnata anche dall'introduzione di nuovi strumenti assicurativi e dallo sviluppo dei fondi di mutualità. Convocheremo un Tavolo di confronto con le rappresentanze, l'Asnacodi, l'Ania e l'Ismea per individuare nuovi strumenti per la gestione dei rischi in agricoltura».
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